- Iscritto dal
- 20 Ago 2010
- Messaggi
- 21,327
- Reazioni
- 2
Offline
A quanto pare si.Ma quindi saranno a colori? *_*
Anteprima: http://issuu.com/baopublishing/docs/preview_cronache_dal_pianeta_dei_mo
Segui il video qui sotto per vedere come installare il nostro sito come web app sulla tua schermata principale.
Nota: Questa funzionalità potrebbe non essere disponibile in alcuni browser.
Pubblicità
A quanto pare si.Ma quindi saranno a colori? *_*
Ci sono tutte nel volume?No, stavolta sono delle storie che sono iniziate sul secondo Color Fest, continuato nel decimo Color Fest, è finita nel Dylan Dog Gigante numero 22, insomma sono store speciali, ambientato in un futuro di un universo parallelo, è una trilogia appunto, e come storie sono ottime davvero, è davvero un ottimo volume quello proposto, da prendere assolutamente //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
geniale
Però la vendono pur sempre tra un mese.La presentazione a Milano è oggi.
Lo so, ma non penso fossero copie in vendita quelle. Poi boh.Però la vendono pur sempre tra un mese.Boh, non le capisco ste cose in differita.
Comunque vabbeh, non che sia un problema aspettare //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Mater Morbi è nettamente (NETTAMENTE) migliore sotto TUTTI i punti di vista.Il numero 333 è semplicemente strepitoso. Migliore albo degli ultimi cinque anni assieme a Mater Morbi e all'ultimo Ambrosini, poche balle.
Il discorso sul lasciarsi andare, neppure troppo lentamente, lo avresti potuto fare quindici o al massimo dodici anni fa. Oggi arrivi un po' fuori tempo massimo, soprattutto se lo fai a così ampia distanza dalla disastrosa gestione Gualdoni. Le uniche annate di altissimo spessore sono quelle che vanno dal 1986 al 1993, dopodichè ci sono anni con qualche sporadico albo di alto livello. Restando confinati agli ultimi cinque mi sovvengono esclusivamente Mater Morbi, La dea madre, Il giudizio del corvo, Una nuova vita e I raminghi dell'autunno. Tutti questi svanirebbero come neve al sole se paragonati a Storia di nessuno o agli altri grandi capolavori del fumetto scritti da Sclavi e Ferrandino, del resto alla perfezione ci si può solo rifare. Ma rimangono storie eccellenti non solo per quello che dicono ma, soprattutto, per come lo fanno. Fare un parallelo fra Mater Morbi e I raminghi non mi divertirebbe affatto; hanno contenuti, finalità e stili di scrittura fin troppo diversi fra loro. Posso però esporre i motivi per cui sono rimasto enormemente colpito dall'albo di Celoni. Innanzitutto la capacità di raccontare per immagini (e che immagini!), ritrovando la capacità di colpire attraverso vignette dense di inquietudini e suggestioni. L'uso prospettivo fatto da Celoni andrebbe studiato nelle scuole di disegno; non virtuosismo fine a se stesso ma un'attenta visione al servizio della costruzione dell'atmosfera. Opprimente, malsana, talvolta anche macabra. Da quanto tempo non lo si poteva sostenere, leggendo Dylan Dog? Dylan Dog. Finalmente spogliato del suo triste ruolo di educanda moralista dedita alla didascalia imperante, incattivito all'inverosimile, definitivamente solo e privo delle più comuni sicurezze (Groucho.. Bloch..). E si scava ancora in superficie perchè la forza della storia è data dal continuo gioco di specchi, dalla confusione ragionata che invoglia alla rilettura dell'intero albo e poi ancora di determinati passaggi. Un discorso che merita di essere approfondito.Mater Morbi è nettamente (NETTAMENTE) migliore sotto TUTTI i punti di vista. Dylan Dog si sta lentamente lasciando andare o sono io che non lo riesco più ad apprezzare dopo anni di altissimo spessore...
3 mesi la GR.Finalmente ho completato la raccolta di tutti i volumoni della Grande Ristampa, ora per sapermi regolare ogni quanto tempo esce un nuovo volume? :morristend: