Ho stilato una lista di pregi e difetti, ovviamente personali, di questa saga
Se trovate alcuni pregi anche tra i difetti non è perché sia impazzito ;p
PREGI
- tanti personaggi, ce n'è proprio per tutti i gusti
- caratterizzazione eccelsa dei personaggi
- il world building sulla carta. Mi sono piaciute tutte le razze create e i tratti distintivi (sia fisici che caratteriali) di ognuna
- descrizioni minimaliste che non appesantiscono la narrazione e non tolgono ritmo ai dialoghi
- filosofia e riflessioni non banali da parte dei personaggi
- Erikson è l'antitesi dell'autore commerciale
- Erikson ha preso a pugni in faccia buona parte degli stereotipi del genere
- molti misteri
- rappresentazione particolare delle divinità
- assenza di personaggi/narratori onniscienti, per dare una caratterizzazione realistica ai personaggi
DIFETTI
- troppi personaggi, ciò si fa sentire soprattutto negli ultimi libri
- sottotrame aperte anche negli ultimi libri quando si dovrebbe tirare le fila verso il finale
- caratterizzazione dei bambini, i quali hanno un modo di parlare, di ragionare e di sviluppare riflessioni troppo adulto e maturo che non si sposa bene con la loro età
- world building nella pratica poco sviluppato. Le varie razze, compresa quella umana, sono poco approfondite da un punto di vista culturale (usi e costumi)
- presenza di un coautore. Purtroppo, per me, è il difetto più grosso. Per quanto possa essere bravo Esslemont (e a leggere i commenti in rete, non lo è), non è Erikson. Pertanto vedere introdotti personaggi che verranno poi "usati" dall'altro autore o sottotrame che verranno concluse in altri libri non di Erikson, non è piacevole
- talvolta le descrizioni sono troppo minimaliste o del tutto assenti, e ne ho sentito la mancanza
- talvolta esagera con la filosofia
- alcuni personaggi dal potenziale enorme vengono poco sfruttati. Erikson, come detto, è anticommerciale e in questo senso si nota molto
- alcuni misteri (che magari Erikson non ritiene tale e quindi non gli interessa svelarli, questo bisogna dirlo) vengono introdotti, più o meno palesemente, ma non vengono svelati o comunque non lascia strumenti o indizi ai lettori per pervenire alle soluzioni
- è uno scrittore che il buon Paolo Cevoli, metaforicamente parlando, chiamerebbe "profumaia"
- scrittura talvolta confusionaria specie nelle scene concitate
- qualche errore narrativo nel libro finale
- finale affrettato
- l'assenza di un narratore onnisciente fa sì che su molte cose ci siano punti di vista differenti (come nella realtà d'altronde) e quindi il lettore non sa da che parte sta la verità (perlomeno non con certezza), nonostante ci siano, ovviamente, personaggi più affidabili di altri. Questo fa sì che il lettore non riesca a ricostruire con certezza eventi o frasi non mostrate
- purtroppo finisce :cry: