Ufficiale Fantasy - saghe letterarie

  • Autore discussione Autore discussione Vokyal
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Non saprei. Mi sembra che gli autori americani abbiano una mentalità decisamente impostata in ambito fantasy. Nemmeno i più quotati riescono a dare uno stile appropriato, a distaccarsi dalla modernità. Non parlo di lessico, ma di entrare pedissequamente in ogni dettaglio finendo per far sembrare un romanzo fantastico un semplice thriller ad ambientazione fantastica. Ed è grave come barriera psicologica per uno scrittore fantasy secondo me.

 
Non saprei. Mi sembra che gli autori americani abbiano una mentalità decisamente impostata in ambito fantasy. Nemmeno i più quotati riescono a dare uno stile appropriato, a distaccarsi dalla modernità. Non parlo di lessico, ma di entrare pedissequamente in ogni dettaglio finendo per far sembrare un romanzo fantastico un semplice thriller ad ambientazione fantastica. Ed è grave come barriera psicologica per uno scrittore fantasy secondo me.
Aspetta...intendi dire che il fantasy americano tende a trasformarsi (quindi degenerando di fatto) in un thriller fantascientifico con tanto di tesi complottista? :unsisi:

 
L'ulltima cosa, Raistlin ha un fratello, che ruolo ha? E' cinico come Raistlin?
Il fratello è l'opposto, infatti è molto bello il rapporto di amore/odio tra i due.

Effettivamente il fantasy viene da sempre un po' bistrattato per via dei suoi elementi più caratteristici, basti pensare alla magia o anche ad una buona dose di mitologia non in linea con i canoni culturali dell'istituzione dominante. Adesso che mi ci fai pensare, nemmeno la Spagna abbonda di scrittory fantasy o mi sbaglio?
Magari faccio una piccola ricerchina //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Comunque per il resto sono d'accordo, sopratutto sulla parte inerente gli Americani. Sanno indubbiamente destreggiarsi bene nella sottile arte dell'emulazione, ricavandone anche risultati superiori alla media.

Perfetto, grazie!
Non mi viene in mente nessun autore fantasy né spagnolo né francese. Tedeschi invece già ce ne sono alcuni //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Non saprei. Mi sembra che gli autori americani abbiano una mentalità decisamente impostata in ambito fantasy. Nemmeno i più quotati riescono a dare uno stile appropriato, a distaccarsi dalla modernità. Non parlo di lessico, ma di entrare pedissequamente in ogni dettaglio finendo per far sembrare un romanzo fantastico un semplice thriller ad ambientazione fantastica. Ed è grave come barriera psicologica per uno scrittore fantasy secondo me.
Non direi, o almeno non tutti. Ci sono tantissimi autori fantasy americani che non si discostano dal loro genere, che sia high o heroic fantasy, senza diventare nel thriller: Le Guin, Weis & Hickman, R.A. Salvatore, Jordan, solo per citarne alcuni.

 
Non direi, o almeno non tutti. Ci sono tantissimi autori fantasy americani che non si discostano dal loro genere, che sia high o heroic fantasy, senza diventare nel thriller: Le Guin, Weis & Hickman, R.A. Salvatore, Jordan, solo per citarne alcuni.
Allora devo proprio leggerli.

 
Ah li avrai letti sicuramente, sono i più commerciali. Paolini, Brooks e Martin. Soprattutto l'osannatissimo Martin per il discorso Thriller-Fantastico. Con gli altri due non avrebbe senso fare quel discorso: le loro opere sono semplicemente di basso livello.

 
Ah li avrai letti sicuramente, sono i più commerciali. Paolini, Brooks e Martin. Soprattutto l'osannatissimo Martin per il discorso Thriller-Fantastico. Con gli altri due non avrebbe senso fare quel discorso: le loro opere sono semplicemente di basso livello.
Per Paolini ho avuto l'occasione di poter leggere la sua saga. Non mi è dispiaciuta poi tanto, anzi spesso mi trovavo in fibrillazione nell'attesa di poter leggere il libro successivo. Come mai ti pare di bassa lega? :morristend:

 
Ultima modifica da un moderatore:
Per Paolini ho avuto l'occasione di poter leggere la sua saga. Non mi è dispiaciuta poi tanto, anzi spesso mi trovavo in fibrillazione nell'attesa di poter leggere il libro successivo. Come mai ti pare di bassa lega? :morristend:
Io ho lasciato perdere il secondo dopo 100 pagine per quanto mi annoiava //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif E non ho proprio voglia di leggerlo:tragic: Secondo me pecca molto nell'originalità(qualità sicuramente molto difficile da ricercare in un fantasy oggi), mi è sembrato troppo troppo scontato... Personaggi che più stereotipati non si può.

 
Io ho lasciato perdere il secondo dopo 100 pagine per quanto mi annoiava //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif E non ho proprio voglia di leggerlo:tragic: Secondo me pecca molto nell'originalità(qualità sicuramente molto difficile da ricercare in un fantasy oggi), mi è sembrato troppo troppo scontato... Personaggi che più stereotipati non si può.
quoto,lo iniziai anni fa e finii giusto il secondo volume ma non mi entusiasmato molto come saga!

 
Paolini va bene per i neofiti del fantasy di 13-15 anni: scrittura fin troppo semplice, personaggi profondi come una pozzanghera e trama classica. Come già detto non ha aggiunto nulla di nuovo, tutto quello che ha scritto si è già visto altrove //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Poi può anche piacere, io mi sono letto tutti e 4 i libri giusto per leggere qualcosa di facile e veloce //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Ultima modifica da un moderatore:
Paolini va bene per i neofiti del fantasy di 13-15 anni: scrittura fin troppo semplice, personaggi profondi come una pozzanghera e trama classica. Come già detto non ha aggiunto nulla di nuovo, tutto quello che ha scritto si è già visto altrove //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Poi può anche piacere, io mi sono letto tutti e 4 i libri giusto per leggere qualcosa di facile e veloce //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Oh beh, non posso oppormi su questo punto :rickds:

 
Ma Paolini non è migliorato neppure un po' nel corso della saga? Vada per Eragon, che aveva cominciato quando ancora era un pischello e pubblicato comunque molto giovane, ma i successivi li ha scritti già relativamente maturo, con l'ultimo ormai alla soglia dei trenta.

 
Ma Paolini non è migliorato neppure un po' nel corso della saga? Vada per Eragon, che aveva cominciato quando ancora era un pischello e pubblicato comunque molto giovane, ma i successivi li ha scritti già relativamente maturo, con l'ultimo ormai alla soglia dei trenta.
Beh diciamo di si, in linea di massima una certa evoluzione è avvenuta. Tuttavia le dinamiche della storia vengono narrate in maniera troppo semplice. L'unica cosa che mi è sembrata originale (anche se mi ha fatto inpeperonare XD) è la conclusione della saga (lo scontro tra Eragon e Galbatorix per intenderci).

Per il resto è molto fluido come stile, ma forse pecca di eccessiva semplicità //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Beh diciamo di si, in linea di massima una certa evoluzione è avvenuta. Tuttavia le dinamiche della storia vengono narrate in maniera troppo semplice. L'unica cosa che mi è sembrata originale (anche se mi ha fatto inpeperonare XD) è la conclusione della saga (lo scontro tra Eragon e Galbatorix per intenderci).
Per il resto è molto fluido come stile, ma forse pecca di eccessiva semplicità //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Intendi

quando Eragon si fa colpire per poter colpire a sua volta?
 
Intendi
quando Eragon si fa colpire per poter colpire a sua volta?
yes //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Quando Galbatorix in seguito soffre le pene dell'inferno //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
 
A me sembra che durante la saga sia peggiorato. Il primo libro era l'unico ad avere vicende che si susseguivano con un ritmo discreto, gli altri tre libri sanno di minestra allungata. In particolare l'ultimo ha dei brani addirittura grotteschi, più da fumetto o film a buon mercato che da opera letteraria.

Lo stile lascia a desiderare per tutta la saga: oltre ad essere piatto è anche troppo spudoratamente inadatto al contesto, anche al livello di lessico. I dialoghi hanno lo stesso tono di conversazioni tra persone del presente e della realtà più che tra protagonisti di una vicenda epica ambientata in un mondo fantastico. Le disquisizioni di Oromis sulla logica e sul pensiero degli elfi sono l'apoteosi dell'inadeguatezza.

In pratica la vicenda si spoglia di pathos mano a mano che ogni cosa viene spiegata e analizzata con lucidità da metodo scientifico del ventesimo secolo.

A volte sembra quasi che l'autore si compiaccia nel far svolgere ai personaggi azioni che non hanno il minimo riscontro ne a livello artistico, ne a livello di trama.

Inoltre lo svolgimento dei romanzi è impostato in maniera quasi ingenua, cinematografica, nei primi libri: viaggi ed incontri con battaglia finale e stop. Mentre negli ultimi due assume un ritmo caotico, confuso. Personaggi vengono fatti morire in modo gratuito nel tentativo di rendere la trama più tragica, ma il risultato è opposto: la rendono rozza e banale.

Queste sono più o meno le considerazioni che mi spingono a considerare i libri di Paolini come opere di infima categoria: intrattenimento più che arte, adatti al massimo a riempire un pomeriggio di noia.

 
A me sembra che durante la saga sia peggiorato. Il primo libro era l'unico ad avere vicende che si susseguivano con un ritmo discreto, gli altri tre libri sanno di minestra allungata. In particolare l'ultimo ha dei brani addirittura grotteschi, più da fumetto o film a buon mercato che da opera letteraria.
Lo stile lascia a desiderare per tutta la saga: oltre ad essere piatto è anche troppo spudoratamente inadatto al contesto, anche al livello di lessico. I dialoghi hanno lo stesso tono di conversazioni tra persone del presente e della realtà più che tra protagonisti di una vicenda epica ambientata in un mondo fantastico. Le disquisizioni di Oromis sulla logica e sul pensiero degli elfi sono l'apoteosi dell'inadeguatezza.

In pratica la vicenda si spoglia di pathos mano a mano che ogni cosa viene spiegata e analizzata con lucidità da metodo scientifico del ventesimo secolo.

A volte sembra quasi che l'autore si compiaccia nel far svolgere ai personaggi azioni che non hanno il minimo riscontro ne a livello artistico, ne a livello di trama.

Inoltre lo svolgimento dei romanzi è impostato in maniera quasi ingenua, cinematografica, nei primi libri: viaggi ed incontri con battaglia finale e stop. Mentre negli ultimi due assume un ritmo caotico, confuso. Personaggi vengono fatti morire in modo gratuito nel tentativo di rendere la trama più tragica, ma il risultato è opposto: la rendono rozza e banale.

Queste sono più o meno le considerazioni che mi spingono a considerare i libri di Paolini come opere di infima categoria: intrattenimento più che arte, adatti al massimo a riempire un pomeriggio di noia.
Credo che la sensazione di minestra allungata sia dovuta in parte alla mancanza di verve nelle azioni svolte dal protagonista. In estrema sintesi (uso lo spoiler per non rovinare la sorpresa a coloro che vogliono avvicinarsi all'opera):

si tratta di un lungo peregrinare senza alcuno scontro degno di nota. Insomma, pare quasi che Galbatorix si ritenesse al sicuro per via del gran numero di Eldunari posseduti senza aver nemmeno provato a saggiare le qualità del suo avversario.
 
Sento parlare molto bene del libro "La via dei Re" di Sanderson. Qualcuno che l'abbia letto?

 
Il romanzo Stonehenge, si può considerare fantasy?
Non credo. Ho sentito dire che si tratta di un'opera abbastanza interessante (seppur non eccellente rispetto ai tanti romanzi di Cornwell) per via della pacatezza con la quale sfrutta il periodo storico esaminato pur senza eccedere nel fantasy. Proprio per questo, non lo vedrei tra i fantasy duri e puri. Insomma è come se si trattasse di un enorme compendio avventuroso sul come Stonehenge è stata realizzata e sui motivi di tale realizzazione. Di più non so dirti mi spiace.

 
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