Secondo me il tuo punto di vista è il più giusto nel discorso. Alla fine il discorso sul ritmo o su apprezzare o meno la lore che viene espansa dalle subquest ricade nei gusti. È indubbio che il pacing sia mal bilanciato, ma è anche vero che c'è a chi pesa di più e a chi pesa di meno. Su questo non si può discutere più di tanto. Però sull'aspetto delle meccaniche ludiche sì e, come ho detto in precedenza, più Final Fantasy XVI si allontana dall'incedere della sua storia, più mostra le sue debolezze.
Alla fine, al di là di quanto si apprezzi il gioco e di quanto lo si voglia valutare se vogliamo fare i recensori, bisogna ammettere che è un gioco dove due cose fai "Combattere e assistere al dispiegarsi della trama". Questo penso sia un discorso di onestà intellettuale. Sia chiaro, non è nemmno un dramma se le mappe sono vuote e non ti permettono grandi esplorazioni, interazioni o attività secondarie: come detto sopra, sembrano più la trasposizione delle world map dei vecchi jrpg che una open map odierna alla Gow Ragnarok. Rimane però il fatto che dal punto di vista ludico non offrono granché. Alla fin fine, cosa cambia tra una macro area e una di quelle più piccine a corridoio? Hai delle diramazioni, ma alla fin fine a che servono? A mettere qualche mostro carne da macello in più e qualche oggetto inutile? Poi ovvio, camminare per gli acquitrini o per il deserto può essere esteticamente appagante, e io sono un fermo sostenitore del videogioco come esperienza in parte estetica, ma in quel frangente esce fuori il lato pigro del game design del team di FFXVI.
Sul paragone con gli altri giochi... secondo me più che paragonare i giochi tra di loro, bisogna paragonare la reazione della critica, e non tanto per denunciare il già evidente doppiopesismo della stampa, quanto per riflettere sul fatto che forse serve un nuovo approccio di fronte a quello che oggi è diventato il videogioco. Come scriveva
Siriodorione oggi non puoi più fare recensioni con un voto finale che è la media dei singoli aspetti. FFXVI è un gioco strano da recensire e ha dei difetti che se bisogna valutare in maniera puramente oggettiva abbasserebbero il voto. Il punto è: quanto spazio vogliamo lasciare ai pregi quando abbiamo tra le mani un'opera con un paio di aspetti che vanno talmente oltre la media da mettere una pezza su tutto il resto? E attenzione, questo approccio è già stato usato secondo me per alcuni grandi giochi in passato: così su due piedi mi vengono in mente The Witcher 3, Red Dead Redemption 2 e in parte Elden Ring.
Ironia a parte, credo sia necessario fare una differenza. Alcune cose sono difetti (crafting quasi inutile, mappe vuote, assenza di attività). Sulle fetch quest il discorso è più complesso. La cosa più giusta per me l'ha detta
True Erik in alcuni post: "Forse per i giapponesi le fetch quest non sono un male". Non è voler giustificare Yoshida, ma semplicemente bisogna riconoscere che evidentemente per loro è così. Si può criticare il ritmo di gioco, ma le quest secondarie non possono essere considerate un difetto oggettivo, perché comunque nella loro semplicità ludica, hanno comunque il merito di espandere la lore e contestualizzare il mondo di gioco, non risultano totalmente slegate (in media, ovviamente alcune magari sì). Poi oh, se volete rispondere al presunto fanboismo dei difensori, con un atteggiamento spicciolo che banalizza ogni difesa o riflessione, fate pure.