Ho finalmente concluso The Legend of Zelda Skyward Sword HD in 58h: completato al 100% (o qualcosa di molto simile) tra 80 punti gratitudine, tutte le secondarie, tutti gli oggetti, una bella filata di cuori. Giocato circa il 40% in portatile e il 60 % dock + pad pro (sempre sia lodato).
Si tratta del mio primo approccio con questo titolo, mi mancano molti Zelda da completare ahimè.
Non avevo idea della struttura, non avendo mai alcuna voglia di cercare su internet video o gameplay di sorta, praticamente i miei approcci coi giochi di cui non conosco bene le basi sono sempre così, a caso. Forse è un pregio. E pure per questo è stato così, iniziato e dopo un lungo tutorial mi sono ritrovato in un lungo e continuo dungeon, intervallato da brevi ritorni ad Oltrenuvola. Il gioco si articola lungo queste arene, mano a mano ampliabili coi pretesti narrativi nel quale muoversi e lo fa davvero molto lentamente, ma in maniera costante: sai sempre dove andare, cosa fare e come farlo. Allo stesso tempo per cercare di mantenere un’attenzione e un interesse costante per tutte quelle ore, all’interno delle medesime aree, c’è voluto un certo ingegno da parte di N nel garantire una sfida sempre presente e mai frustrante.
Personalmente, forse dovevano chiuderlo una decina di ore prima, alla fine la stanchezza l’ho accusata e mi sono mosso più per la voglia di concluderlo che per puro piacere, ma vabbè.
Ho apprezzato moltissimo la volontà di non riempire il tutto di ridicole quest o collezionabili di cui non frega niente a nessuno, le poche missioni sono tutte incastonate nei pochi scambi di Oltrenuvola e nei suoi bizzarri personaggi (che ho trovato tutti validi, specialmente ho apprezzato molto i dialoghi che cambiavano continuamente a seconda della progressione della storia, piccoli e piacevoli dettagli).
Il gioco è stato cucito esattamente sulle potenzialità della Wii, sono stati molto bravi nel cercare di sviare i limiti della console, strutturando un mondo su più livelli e adottando uno stile grafico ben preciso, ma oggi si notano abbastanza specialmente nella struttura delle aree che per quanto non piccole, mi sono sembrate un po’ forzate tra caricamenti e diversi vincoli.
Ad ogni modo, giocandoci e fantasticando un po’, mi sono reso conto che una eventuale fusione tra lui e Zelda Breath of the wild, darebbe vita ad un gioco eccezionale: aggiungere questa lunghezza e complessità dei dungeon, in un contesto come BoTW tra le leggi che governano il suo mondo, sarebbe incredibile. Pensare a come superare un livello del gioco andando da A a B, avendo si un percorso prestabilito da seguire oltrepassando determinati punti, ma dare la possibilità al giocatore, se in grado di sfruttare la fisica o più banalmente gli strumenti del gioco, di riuscire ad andarci comunque evitando alcuni passaggi, renderebbe l’esplorazione davvero originale.
Peccato che attorno ad Oltrenuvola non ci sia molto da fare, poiché il concept del volare liberalmente alla ricerca di anfratti da esplorare è ben riuscito e pad alla mano anche piacevole, comunque si sposa con l’idea alla base del gioco, ovvero che non è un OW e il fulcro rimane girare e approfondire le 3 macro aree sottostanti (di cui la foresta Firone resta la mia preferita, con quel verde ovunque e quei cespugli parlanti).
Controlli: è stato il primo gioco in assoluto dove ho superato le 10h con i controlli di movimento, questo per dire quanto buono è l’adattamento. Poi è sopraggiunto l’orco che mi porto dentro e mi ha costretto a prendere il pad pro, con il quale tutto è proseguito ugualmente bene.
Dal punto di vista tecnico è uno dei giochi che si presentano meglio, 60 fps e res native fanno una differenza ENORME. E questo fa abbondantemente soprassedere i limiti estetici di un gioco Wii di 10 anni fa.
Ma ora sta a questo qua