Ufficiale Gamers' Vault | Sopravvissuti alla quarantena!

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Con Final Fantasy VIII in background, in modalità "boost stat" ho deciso di cambiare completamente le carte in tavola.

Leggasi? Titoli a tema investigativo, ho iniziato ieri sera Ghost Files: Memory of a Crime.
Gli HBO sono un mio guilty pleasure ma questo mi è piaciuto decisamente di più rispetto all'ultimo che avevo provato.
Enigmi molto "grounded", cosi come la storia, associazioni di oggetti non folli o ridicole, inoltre, cosa inusuale, una prospettiva esclusivamente maschile.
Non mi era mai capitato, e ne ho giocati tanti, solitamente si vedono nei capitoli bonus o quando magari ci sono due o più protagonisti.

Poi? Beh, sono partito in quarta con Ghost Trick.
è passato TANTO tempo dall'ultima volta che l'ho giocato ma è sempre stupendo.

In sintesi, è un'esperienza videoludica pura.
Sotto tutti i punti di vista stile, ironia, narrazione, gameplay e parlare cosi, è già dire "tanto".
Ho fatto dritto per dritto i primi sette capitoli, domani si continua.
 
Ghost Trick non lo conoscevo. L'ho messo nella lista desideri in attesa di un 90% di sconto. Peccato non ci sia fisico in italiano e comunque costa troppo.
 
Ghost Trick

Finito.
Non sapevo che la versione mobile avesse aggiunto qualche piccolo extra aka gli sliding puzzle non sono mai stato molto bravo con quelli e mi ci è voluto un pochino di più ma, poca cosa.
Ora, vogliamo dire le cose come stanno?

In breve?
Superbo.

Ghost Trick forse non sarà un'esperienza per tutti ed il suo stile "sopra le righe" per situazioni e personaggi, potranno far storcere il naso ma in entrambe le opzioni sopracitate, parliamo di mero gusto personale.

Si può prendere un'idea semplice e trasformarla in cuore pulsante di un'esperienza videoludica?
Sotto TUTTI i punti di vista?
è possibile.

Ghost Trick lo fa, a colpi di stile, battute, plot twist, puzzle e tanto, tanto altro ancora.
La mente di Shu Takumi, già creatore della serie Ace Attorney ha dato vita ha titolo indimenticabile.
Fallire insegna (e diverte), riuscire soddisfa ed aggiunge altri frammenti a questo enorme ed intrigante puzzle.

Unico vero limite? La longevità.
è un'esperienza intensa come poche ma breve.

Un sequel? Volendo essere pragmatici, gli spunti ci sono ma non sono sicuro che abbia bisogno di un qualcosa di diretto.

Ora...ora voglio continuare con questa "streak" di titoli a tema simil investigativo.


Di Ghost Trick non ricordo nessun enigma ma ricordo TUTTA la trama. :dsax:
Dopo tanto tempo? Un'altra run ci sta tutta.
Dai.
 
Ghost Trick

Finito.
Non sapevo che la versione mobile avesse aggiunto qualche piccolo extra aka gli sliding puzzle non sono mai stato molto bravo con quelli e mi ci è voluto un pochino di più ma, poca cosa.
Ora, vogliamo dire le cose come stanno?

In breve?
Superbo.

Ghost Trick forse non sarà un'esperienza per tutti ed il suo stile "sopra le righe" per situazioni e personaggi, potranno far storcere il naso ma in entrambe le opzioni sopracitate, parliamo di mero gusto personale.

Si può prendere un'idea semplice e trasformarla in cuore pulsante di un'esperienza videoludica?
Sotto TUTTI i punti di vista?
è possibile.

Ghost Trick lo fa, a colpi di stile, battute, plot twist, puzzle e tanto, tanto altro ancora.
La mente di Shu Takumi, già creatore della serie Ace Attorney ha dato vita ha titolo indimenticabile.
Fallire insegna (e diverte), riuscire soddisfa ed aggiunge altri frammenti a questo enorme ed intrigante puzzle.

Unico vero limite? La longevità.
è un'esperienza intensa come poche ma breve.

Un sequel? Volendo essere pragmatici, gli spunti ci sono ma non sono sicuro che abbia bisogno di un qualcosa di diretto.

Ora...ora voglio continuare con questa "streak" di titoli a tema simil investigativo.



Dopo tanto tempo? Un'altra run ci sta tutta.
Dai.
Anch'io l'ho giocato su mobile. :ahsisi:
 
Mahoutsukai no Yoru o Witch on The Holy Night

Il momento è arrivato.
Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho letto qualcosa di Nasu che NON fosse su Fate/Grand Order.
Tanto, troppo probabilmente.

Ho atteso questo momento per anni.
Senza spoiler, senza andare a sbirciare traduzioni o art.

Ho letto il primo capitolo tutto di un fiato.
Oltre due ore e mezza buone, ero totalmente immerso.
Non c'è bisogno di avere "fretta", tutto viene da sé è il modo di scrivere di Nasu dopotutto.

I valori produttivi sono fuori scala per una Visual Novel, questo è un fatto.
Ed a livello personale? Non so se sia consigliabile ma ho intenzione di affrontare gli scenari extra mano a mano che diventano disponibili.
Anche solo per "spezzare" e non buttarsi di volta a volta a capofitto nel capitolo successivo.

Non è successo ancora "niente" eppure ne voglio di più.
 
Witch on The Holy Night

Un'altra serata immerso nella lettura.
Tutta dedicata al primo scenario extra ed al capitolo 2.
Introspezione, attenzione ai dettagli, dirti tutto senza dirti nulla.

Introdurre o reintrodurre (a seconda del lettore) concetti ed idee alla base dell'universo narrativo in punta di piedi.
La conclusione del secondo ha già dato, più che un cliffhanger, un momento di vera tensione sul finale.
Si è ruotato tanto intorno una certa cosa senza mai descriverla.

Tipico di Nasu.
 
Witch on The Holy Night

Continuo a ritmo lento ma costante.
Il tempo è poco, la voglia di avanzare tanta ma la volontà di non perdersi dettagli, piccoli e grandi, è superiore.
Il capitolo terzo è stato estremamente "breve", tutta incentrata su un singolo momento, già anticipato in precedenza ed il quarto che si è occupato di esplicare minutaglie, conseguenze, piani e contrasti.

La resa introspettiva dei personaggi con tutte le loro contraddizioni è sempre superba.
Credo di essere vicino ad un climax? No.
So di esserlo.

Il capitolo quinto avrà TANTO da dire.
Ne sono sicuro.
 
Witch on The Holy Night

Capitolo quinto o quantomeno, la prima parte.
è affascinante come trope e situazioni similari viste all'interno del macrocosmo del Nasuverse, vengano affrontate in modo differente.
I concetti, le idee, i nomi...tutto è familiare ma non chi le utilizza.

Ed il cliffhanger finale dopo tanta sofferenza lo conferma ma...
...si, mi ero ripromesso di non scrivere opinioni specifiche e parlare in generale ma questa cosina DEVO segnalarla...
perché il binomio "Pupazzi"/Marionette/Manichini e Aozaki, ha un singolo equivalente:
Touko.
E la ancora giovanissima Aoko non riesce neanche a confutare una cosa cosi ovvia nonostante lo abbia notato
 
Ho finito Control (e l'espansione AWE dedicata ad Alan Wake).
Per il gameplay e la costruzione del mondo di gioco confermo le prime impressioni: i poteri offrono una buona varietà e lasciano anche spazio a un po' di creatività (nulla di trascendentale, ma comunque meglio di essere vincolati alle sole armi da fuoco e attacchi in mischia) e le mappe si sono rivelate tutte divertenti da esplorare e riesplorare una volta ottenute chiavi e poteri per accedere ad aree prima chiuse. Non mi ha convinto la componente "RPG", personalmente avrei elminato le mod personali e per le armi e tutto ciò che è connnesso alla raccolta dei materiali, così come avrei eliminato l'albero delle abilità. Avrei elminato anche le allerte e le contromisure del consiglio, che hanno senso solo per la raccolta di mod e materiali. Probabilmente avrei gestito diversamente anche le missioni secondarie: molte sono interessanti con boss fight uniche e altre portano a esplorare zone altrimenti opzionali, ma ci sono anche fetch quest (come "parla alle piante", "dai luci alle piante", "butta i barili alla fornace", "sconfiggi questo elenco di nemici che dovrebbero essere unici ma in realtà sono nemici ordinari con un nome particolare" ecc.) francamente evitabili. A proposito di boss fight: nella storia principale sono davvero poche e poco ispirate. Non a caso quelle più divertenti sono quelle dell'espansione AWE in cui vengono introdotte alcune variazioni prese dal gameplay di Alan Wake (uso delle fonti di luce).
Per quanto riguarda la trama, andando avanti nel gioco assume un senso, è meno ermetica di quanto potrebbe sembrare nelle prime ore. Il problema è che il gioco è praticamente tronco, il finale non è una semplice porta aperta per il sequel ma lascia proprio la sensazione che il gioco dovesse proseguire e che sia stato tagliato frettolosamente o per questioni di budget o perché non era ancora stato deciso in che direzione portare avanti la storia.
Dal punto di vista tecnico-grafico nel 2019 doveva essere un più che discreto showcase tra fisica applicata a tanti oggetti e ray tracing.
In sintesi lo considero un buon gioco, principalmente perché mi hanno affascinato le mappe (anche dal punto di vista artistico) e ho trovato divertenti i combattimenti ordinari. Voto 7 e mi riprometto di giocare l'espansione The Foundation in futuro.
 
Witch on The Holy Night

Dopo un giorno di pausa forzata causa impegni, ho cercato il momento giusto per dedicarmi alla seconda parte del capitolo quinto.
Coinvolgente, emozionante, superbo.
Era prevedibile che si trattasse di qualcosa di massiccio, visto che era stato spezzato in due ma...di certo non cosi e non in questo modo.

Più vado avanti e più mi rendo conto che uno dei grandi punti di forza della lettura, quantomeno per quanto mi riguarda, sia finalmente avere una storia con focus principale i Magus. In un contesto diverso, senza gli oramai onnipresenti Servant, ma senza per questo rimuovere i "Mystic". Di ogni genere, piccoli e grandi.
...e per forza di cose uno dei temi principali di questo capitolo mi ha fatto pensare ad Extra vanilla ed in particolare Nursery Rhyme.

Sto divagando? Si ma, come non potrei? è stato un attimo ma si...
è vista ed ha PARLATO.
La famigerata Ombra Rossa.
 
Witch on The Holy Night

Dopo il superbo climax visto con il capitolo quinto, era lecito aspettarsi un momento più disteso.
Ad una lunga notte, ne segue una breve. Utilizzando parole della narrazione.
Eppure non si tratta di cose poco importanti o banali.

Si tratta di definire anzi ridefinire gli equilibri, di inserire un pesce fuor d'acqua all'interno di un mondo che noi lettori conosciamo in parte, nei suoi meccanismi e nelle sue contraddizioni. L'azione, la "sasuga" manca...ma non troppo, perché sebbene il ritmo sia sempre leggero e compassato, abbiamo un paio di momenti visivamente mozzafiato.

A farla da padrone però sono i continui cambi di point of view.
Se fino ad ora ne abbiamo avuto sempre quasi solo due, pare arrivata l'ora per averne anche un terzo in pianta stabile.
Ed è sicuramente intrigante vedere un magus puro avere cosi tanti punti di contatto con quello che alla fine è un comune essere umano.

Con...
l'esclusione del misterioso colletto, si intende

Ah, prima che passi in secondo piano.
Mi sa tanto di meta narrativa che il capitolo dedicato a QUEL tipo di spiegazioni, impedisca di fare screen di qualunque tipo.
Nice touch.
 
Ultima modifica:
Witch on The Holy Night

Appena terminata la lettura del settimo capitolo, compreso il "volume" extra.
A giudicare dagli scaffali, dovrei essere al giro di boa ma l'entusiasmo che avevo all'inizio non ha fatto che aumentare.
Il ritmo è compassato, piacevole, la lettura magnetica anche nella calma.

è terminata una fase "importante" e delicata all'interno della storia.
Una vera e propria guerra fredda ed ora se ne apre una nuova, con dei risvolti non solo seri ma anche divertenti.
Questa capacità di alternare i toni della narrazioni è una delle cose che ho sempre amato delle opere Type Moon e qui, sembra poter avere delle svolte davvero particolari visto le abnormi differenze fra i caratteri principali.

Un plauso all'extra conclusivo.
Non è un racconto fine a se stesso, introduce a modo ed approfondisce personaggi secondari; uno dei quali è fra i più importanti e riconoscibili dell'opera ma...sento che non è solo questo.
è anche l'utilizzare un racconto per fornire ulteriore insight sulla reale moralità di certi personaggi.
 
Witch on The Holy Night

Credo che sia l'appassionato che è in me a parlare ma in questo capitolo otto, più di altri ho visto...non solo una enfasi superiore nel tratteggiare le giornate tipiche di un gruppo di adolescenti sul finire degli anni '80 (Musica, cultura punk, cinema di genere, Schwarze, l'antica diatriba fra cassette e cd) ma anche toccare distrattamente, nel concreto, aspetti più profondi e specifici del Nasuverse. Affrontati in altre opere, come l'istituto Atlas ed i suoi alchimisti.

Questo ovviamente si percepisce anche nel modo di rapportarsi dei personaggi a seconda delle situazioni e dei contesti.
Mostrare interesse per l'altro sesso, flirtare, scherzare, pianificare il futuro o NON farlo, passare un pomeriggio senza pensieri tutto è affrontato in modo naturale.
Con la sola esclusione di Alice che non abbiamo mai visto all'infuori del suo ambiente privato o "lavorativo" ma mi auguro che possa cambiare anche questo. Nell'extra finale, uno dei "joke" credo sia stato lo spunto per sbloccare un simil scenario comico. Un po' come il Taiga Dojo, domani conto di darci un'occhiata prima di toccare l'8.5.

Come accade molto spesso gli elementi ci sono già tutti manca solo la chiave di lettura.
Dopo i...
pupazzi e la misteriosa donna al pachinko, si è aggiunto il ragazzino dai capelli dorati.
Quella per Misaki non è più una schermaglia, presto sarà guerra aperta.
 
Witch on The Holy Night
Ho fatto poco, causa tempistiche, ma ho pensato molto.
Come pensavo il Wonderful World of Ploy "è" in tutti i sensi la controparte del Taiga Dojo, cosa su cui si fa una certa enfasi ma oltre al funzionamento dei Ploy e dei famigli in genere, sono varie le cose che hanno attirato il mio interesse.

Prima Alice o...
quantomeno sua Madre, non è un Magus ma una Witch ed anche per questo i loro misteri non sono per cosi dire "brevettati".
Cosa che chi naviga il Nasuverse da un po' sa essere una cosa molto diversa.
Questo da senso anche al suo essere una outcast, una freelancer che di fatto NON fa parte dell'associazione.

Non è una cosa per niente sottile.
Robin è un chiacchierone, sboccato e pure un po' antipatico ma è spontaneo.
Se le scarse abilità fisiche di Alice fanno sorridere, altre cose danno una chiave diversa.

Ripensando ai capitoli precedenti.
Ha parlato ad una visitina alla vera foresta di Sherwood...
e l'incontro con un No Face May King.
Non il "nostro" Robin ovviamente, forse l'incarnazione di quell'idea che viveva ancora nella foresta.
E questo mi fa pensare a come Robin(famiglio) sia in game dal Day one nella final ascension di Robin(servant)
ma sto divagando.
 
Ultima modifica:
Witch on The Holy Night

Da quando mi sono imbarcato in questa attesa lettura poco più di una settimana fa, non avevo mai avuto cosi tanto tempo da dedicarle in un solo giorno.
Ero un po' titubante ma alla fine ho deciso di cogliere l'occasione.
Iniziando dal capito "extra" 8.5.

Uno di quelli che temo fortemente possano essere tagliati in un adattamento animato, sebbene Aoko, Soujuro ed anche Alice abbiano un ruolo. Con il secondo che è causa scatenante dell'incidente, sono i secondari a farla da padrone. Da
Kumari, che scopriamo solo ora essere effettivamente segretaria del consiglio studentesco, a Torimaru.

Il rapportarsi con Sizuki lo stia aiutando a cambiare prospettiva su cose che riteneva ovvie.
Il tutto muovendosi all'interno di una situazione familiare, poco serena volendo volare "bassi".
Aggiungerci la sua intuizioni finale ed il conoscere Alice, cosi come l'ormai anziano fondatore di Kitsy Land (amico di penna della nostra Alice fra le altre cose) e l'insolita "avventura" invernale è servita.

Con Aoko che imbastisce una task force(coinvolgendo anche la chiesa) per smantellare un pyramid scheme, per poi scoprire che Sizuki per cui era tanto preoccupata non era neanche lontanamente coinvolto anzi, stava affrontando un dilemma morale con grande maturità.


Il respirare la vita e la cultura pop del finire degli anni 80', sono sempre più parte attiva della narrativa.
La facilità con cui si cambia tono è impressionante, il capitolo 9 ne è la prova vivente.
Si parte da una diatriba infantile, ad un momento di pura poesia
Alice che mira il Sun Fish ho istintivamente creduto che pensasse a Soijuroo guardandolo.
Al flirtare, all'inquietudine, al pericolo.

Le "nostre" hanno...
ottenuto la agognata chiave di lettura, mentre Sizuki se le è trovata davanti.
Touko è IL nemico. Suona strano dirlo anche sapendo che fra le due non scorre buon sangue, fa impressione pensare a "questa" Touko e quella vista in Kara no Kyoukai.
Credo che sia...il terzo cambio di design pesante che subisce? Dopo KnK ed Extra

E niente, mi sono dilungato già troppo ma ho la netta sensazione che il nostro "outsider" abbia compreso la situazione persino più delle dirette interessate. Vuoi per il rischio, vuoi per un tipo di insight oscura a Magi.
 
Witch on The Holy Night

Si sente.
Si sente tanto, l'aria di climax conclusivo che si avvicina.
I momenti di vera distensione si sono "ridotti", i personaggi trovano e si ritrovano, con loro stessi, fra di loro e scontrandosi.
Il capitolo Dieci è la quintessenza di...
uno scontro fra Maghi made in Nasu (per quanto ora sia chiaro che Alice è una Witch a tutti gli effetti).
Alice è stata perfetta, superando Touko da una posizione di svantaggio sfruttando la versatilità dei suoi ploy(Incluso il povero Robin) ma poi? L'inaspettato e l'inaspettabile.
Una creatura, che immagino potremmo solo assimilare ad un elementale contro cui i Maghi moderni possono nulla.

E poi il dramma, il dolore, la provocazione, la scelta e...un piccolo miracolo.
Perché...
i momenti fra Alice Soujyuroo sono tutti stupendi.
Anche quando si arrabbia e rimarca "Quel che è mio, è mio" con modi estremamente infantili.

Per quanto questa nel capitolo undici dopo la primissima parte passi in secondo piano.
In favore di un capitolo che non solo dà il dovuto spazio ai membri effettivi della chiesa di stanza a Misaki, Fake Priest d'ordinanza incluso, ma soprattutto ad una prima...
risoluzione del conflitto iniziale di caratteri fra Aoko e Sizuki.
La loro "non" incompatibilità e le loro differenze.
Il dialogo con Padre Eiri, pur nel suo essere una "trappola" è estremamente affascinante per il suo andare finalmente a colpire il nostro nelle cose più ovvie ma importante. Perché ha lasciato la montagna? Perché ha scelto di abbandonare un luogo dove sarebbe stato felice nella sua semplicità?

La fatidica "intuizione" sul covo e sull'identità del bersaglio, noi lettori le avevamo.
è solo che Aoko non era stata resa partecipe.

Visivamente? Siamo sempre su livelli altissimi, la regia nel decimo capitolo non ha sbagliato nulla.
Se posso fare un'osservazione? Ho notato più di un typo in questi ultimi due capitoli.
 
Witch on The Holy Night

Ero convinto di poter concludere la lettura questa sera ma...il dodicesimo capitolo è la quintessenza del Nasuverse.
Al di là della superba resa tecnica, della introspezione dei vari personaggi e dei "meri" eventi che si consumano.
Dando il titolo all'opera
Vi è una summa, se non di tutti, della gran parte dei concetti ed idee che fanno da pietre angolari a TUTTO il Nasuverse.

Non parolo solo...
della Root, del raggiungerla, della famigerata Ombra rossa ma anche del conflitto fra umano e mystic, cosa è un miracolo e cosa non lo è.
La natura più profonda della magia, delle crest, il senso di sé completamente distorto di un'entità che trascende la natura mortale o magica e...
...no, ci sarebbe troppo di cui parlare.
Posso solo guardare estasiato.
 
Witch on The Holy Night

Con la conclusione del tredicesimo capitolo, si conclude anche la storia o quantomeno il main scenario.
Tutto viene da se.
Ci sono tante ambiguità, legami, rapporti, situazioni che vengono affrontate ed altre che vengono lasciate in sospeso, glissate o del tutto sorvolate.

Un'ultima serata...
insieme nella neve, una vera e propria marcia funebre...che ci conclude in un momento di pura poesia.
"L'epilogo" devo ammetterlo è stupendo ma "NON" mi ha sorpreso, visto come e quanto Alice è cambiata nei confronti del nostro Soujuurou.

Ci sono altre cose da dire?
Una mare ma NON ho ancora terminato.
Ho uno scenario extra da leggere in archivio, un libro ancora mancante ed almeno due episodi del Wonderful World of Ploy da sbloccare.
Si prosegue.
 
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