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Il gender gap è solo l'ennesimo slogan da sbandierare per "reclutare" in favore di questo o quel movimento di turno. Senza analizzare situazioni davvero comparabili che non dubito che esistano ( senza andare a scomodare altri paesi e cluture perchè davvero non ha alcun senso) rimane puro slogan.
Se il contesto non viene preso in esame e si analizza solo la differenza, allora avevano ragionissima le claciatrici americane a lamentarsi di non esser pagate quanto gli uomini nel calcio ( quando chiunque con un po' di cervello sa perchè).

Però hey, mentre l'1% più ricco lo diventa sempre di più ( in usa possiede il 30% della ricchezza totale che combinato al 10% più ricco si pappano tipo il 98% del totale) cose che riguarda tutti senza distinzione di genere, sesso, razza ecc... lasciamo che il world economic forum, frequentato proprio da questi super ricchi, ci spieghi il gender gap :facepalm:
Già, se non fosse che la protesta riguardava principalmente il gap nei premi dati dalla USSF, prima ancora che rientrare in un vero e proprio discorso salariale (tra l'altro c'è il cap anche nel calcio). Vatti a vedere palmares, chi muove più soldi, ascolti e sponsorizzazioni e poi chiediti nuovamente chi non prende in esame il contesto :asd:

Tra l'altro, se avete bisogno che il WEF vi spieghi cosa sia il gender gap perché per voi non esiste/è uno slogan... Beh non so, forse gli fornite l'assist perfetto per fargli da megafono?
 
Certo che esiste il gender gap, e riguarda uomini e donne in egual misura, altrimenti creiamo un ulteriore gender gap nel parlare di gender gap :draper:
 
soluzione al gender gap
Sinceramente se non esistesse il modello patriarcale, vigente in tutto il mondo, secondo il quale è l'uomo a dover pagare in tutte le occasioni, lo avrei fatto anche io da tempo.
 
Certo che esiste il gender gap, e riguarda uomini e donne in egual misura, altrimenti creiamo un ulteriore gender gap nel parlare di gender gap :draper:
Che poi no, detta così, sembra che il gap salariale tra uomini e donne sia a parità di settore, di qualifica, di occupazione, di inquadramento contrattuale etc, ma è semplicemente perchè uomini e donne lavorano in settori diversi, e le donne per esigenze familiari prediliggono i contratti part-time piuttosto che i full time.

Percarità, ben venga che il CCNL ad esempio della logistica (magazziniere, prevalentemente svolto da un uomo) sia uguale per contribuzione al CCNL del commercio/GDO (es cassiera, lavoro prevalentemente femminile), ma non vedo cosa c'entri in tutto questo il discorso di genere, semmai è un discorso di equità salariale tra settori produttivi diversi, al di la di qualsiasi differenza di genere, di orientamento sessuale, di colore della palle, di religione etc :asd:
 
Che poi no, detta così, sembra che il gap salariale tra uomini e donne sia a parità di settore, di qualifica, di occupazione, di inquadramento contrattuale etc, ma è semplicemente perchè uomini e donne lavorano in settori diversi, e le donne per esigenze familiari prediliggono i contratti part-time piuttosto che i full time.
Per quanto riguarda il gap salariale, è illegale pagare una certa persona in modo diverso per lo stesso lavoro in base al genere/religione/sesso, ecc.

A quanto pare però non è illegale dare una condanna superiore in base al genere a parità di reato, cosa che realmente avviene :ahsisi:
 
Per quanto riguarda il gap salariale, è illegale pagare una certa persona in modo diverso per lo stesso lavoro in base al genere/religione/sesso, ecc.
appunto, quindi perchè si parla di gap salariale tra uomo e donna, quando in realtà il gap è tra settori produttivi e/o regolamentazione dei contratti? Se io dovessi fare il commesso o il cassiere (e qui la disparità c'è, a favore delle donne però) non verrei pagato quanto una mia collega cassiera/commessa a parità di inquadramento contrattuale?

Molti datori di lavoro poi cercano espressamente donne, e non si preoccupano neanche di nasconderlo in sede di annuncio, in barba alle leggi 903/77 e 125/91 :sard:
 
Già, se non fosse che la protesta riguardava principalmente il gap nei premi dati dalla USSF, prima ancora che rientrare in un vero e proprio discorso salariale (tra l'altro c'è il cap anche nel calcio). Vatti a vedere palmares, chi muove più soldi, ascolti e sponsorizzazioni e poi chiediti nuovamente chi non prende in esame il contesto :asd:

Tra l'altro, se avete bisogno che il WEF vi spieghi cosa sia il gender gap perché per voi non esiste/è uno slogan... Beh non so, forse gli fornite l'assist perfetto per fargli da megafono?
Ma avete chi? con chi stai parlando? :asd:
Il WEF mica l'ho postato io :asd:

Per il resto ha sempre più ragione chi dice che viviamo nell'era della post verità, dove basta usare il termine, lo slogan di turno "cool" senza preoccuparsi di capire e verificare se ci siano basi fondate per utilizzarlo.

Il gender gap è tale quando tu uomo e tu donna che svolgete la medesima mansione, nella medesima azienda, con le medesime ore lavorative, insomma a parità di tutti i fattori possibili venite pagati in modo differente, tutto il resto e fuffa da slogan. Essere pagati di meno perchè descriminati in quanto donna o uomo, questo significa gender gap.
Se hai dati sensati che dimostrano questo in maniera sistematica sono tutto orecchi. Ad oggi ho sentito solo cianciare astrattamente di gender gap dando per scontato che sia così ed i dati che circolano sono talmente vaghi che non dimostrano ne smentiscono nulla.
 
appunto, quindi perchè si parla di gap salariale tra uomo e donna, quando in realtà il gap è tra settori produttivi e/o regolamentazione dei contratti? Se io dovessi fare il commesso o il cassiere (e qui la disparità c'è, a favore delle donne però) non verrei pagato quanto una mia collega cassiera/commessa a parità di inquadramento contrattuale?

Molti datori di lavoro poi cercano espressamente donne, e non si preoccupano neanche di nasconderlo in sede di annuncio, in barba alle leggi 903/77 e 125/91 :sard:
Per non parlare degli appartamenti in affitto solo a studentesse :draper:
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Il gender gap è tale quando tu uomo e tu donna che svolgete la medesima mansione, nella medesima azienda, con le medesime ore lavorative, insomma a parità di tutti i fattori possibili venite pagati in modo differente, tutto il resto e fuffa da slogan.
Quello è il gender pay gap, aggiornati :sard:
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Pubblicità della Tim :rickds:

Madonna ragazzi, che disagio. "Avere figli ti ha penalizzato?" Lei sì, lui no. :rickds:

Si deve ridere per forza.
 
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Il gender gap è tale quando tu uomo e tu donna che svolgete la medesima mansione, nella medesima azienda, con le medesime ore lavorative, insomma a parità di tutti i fattori possibili venite pagati in modo differente, tutto il resto e fuffa da slogan.
Attendo che qualcuno ti risponda che, a parità di qualifica/inquadramento contrattuale, le donne hanno meno possibilità di fare carriera rispetto agli uomini all' interno dell' azienda.

Time Mazzarri GIF by nss sports
 
Attendo che qualcuno ti risponda che, a parità di qualifica/inquadramento contrattuale, le donne hanno meno possibilità di fare carriera rispetto agli uomini all' interno dell' azienda.

Time Mazzarri GIF by nss sports
In realtà non ci vuole molto a rispondere. Posso citare uno dei fattori. Attualmente in caso di maternità la legislazione attuale prevede l'obbligo per la donna di astenersi dal lavoro per 5 mesi, mentre per il padre l'obbligo è di soli 10 giorni.

In molti settori 5 mesi, specialmente quanto si è giovani rappresentano un bel rallentamento per la carriera di una persona
 
Pensa che stronzo il pover’uomo che non puo godersi il figlio e tornare a lavorare dopo 10 giorni
Io scommetto che con un referendum per fare a cambio, non cambierebbe nulla
 
Pensa che stronzo il pover’uomo che non puo godersi il figlio e tornare a lavorare dopo 10 giorni
Io scommetto che con un referendum per fare a cambio, non cambierebbe nulla
Sfondi una porta aperta. Fosse per me metterei un periodo di congedo della stessa durata sia per il padre che per la madre (se non sbaglio in qualche altra nazione è già cosi ?)

Ma se guardi la situazione solo dal punto di vista lavorativo come si discuteva prima, attualmente è la donna ad essere penalizzata
 
In realtà non ci vuole molto a rispondere. Posso citare uno dei fattori. Attualmente in caso di maternità la legislazione attuale prevede l'obbligo per la donna di astenersi dal lavoro per 5 mesi, mentre per il padre l'obbligo è di soli 10 giorni.

In molti settori 5 mesi, specialmente quanto si è giovani rappresentano un bel rallentamento per la carriera di una persona
Questa è una goduria per il 99,9% delle donne tipo... molte (anche e sopratutto nel pubblico), una volta assunte fanno subito un figlio proprio per starsene a casa.

Per come la vedo io è paradossale perchè hai praticamente richiamato ad una ingiustizia, ma non per la donna, ma per l'uomo :asd:
 
Sfondi una porta aperta. Fosse per me metterei un periodo di congedo della stessa durata sia per il padre che per la madre (se non sbaglio in qualche altra nazione è già cosi ?)

Ma se guardi la situazione solo dal punto di vista lavorativo come si discuteva prima, attualmente è la donna ad essere penalizzata
Non è una penalizzazione per la donna... la maternità per tante rappresenta proprio un motivo per stare lontane dal lavoro (leggittimamente). Il congedo di maternità è un diritto...ed è assurdo che ne parlate come una ingiustizia, a meno che non ritorniamo alla solita cultura woke della donna in carriera, che non ha bisogno di un uomo, e che se vuole costruire una famiglia etc allora è vittima del patriarcato

Fatto diverso invece è se mi citi la donna che viene penalizzata in sede di colloquio perchè già il datore di lavoro mette in conto il fatto che, se e quando la futura lavoratrice avrà figli, dovrà affrontare il carico di lavoro con una lavoratrice in meno per il periodo della gravidanza.
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Questo è fantastico. :rickds:
Va beh, vedo che indossate con fierezza l'anello al naso :asd:
 
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Non è una penalizzazione per la donna... la maternità per tante rappresenta proprio un motivo per stare lontane dal lavoro (leggittimamente).

Fatto diverso invece è se mi citi la donna che viene penalizzata in sede di colloquio perchè già il datore di lavoro mette in conto il fatto che, se e quando la futura lavoratrice avrà figli, dovrà affrontare il carico di lavoro con una lavoratrice in meno per il periodo della gravidanza.
Momento momento. Tutto è partito da questo tuo commento:

"Attendo che qualcuno ti risponda che, a parità di qualifica/inquadramento contrattuale, le donne hanno meno possibilità di fare carriera rispetto agli uomini all' interno dell' azienda."

Cosa intendi per "possibilità di fare carriera" ? Se stai ferma 5 mesi (per ogni gravidanza) hai meno possibilità di scalare la gerarchia aziendale e quindi aumentare il tuo stipendo rispetto ad un uomo. Io intendo questo per fare carriera ed in quel caso certo che la donna è penalizzata

Il caso che citi aggrava la situazione perchè vuol dire che la donna ha meno possibilità dell'uomo già ai nastri di partenza
 
Cosa intendi per "possibilità di fare carriera" ? Se stai ferma 5 mesi (per ogni gravidanza) hai meno possibilità di scalare la gerarchia aziendale e quindi aumentare il tuo stipendo rispetto ad un uomo. Io intendo questo per fare carriera ed in quel caso certo che la donna è penalizzata
Non è così. Come dicevo il concedo di maternità è un diritto, e non può essere considerato alla stregua di un impedimento per fare carriera. Immagina se non ci fosse il congedo ne per la donna e ne per l'uomo, o se ci fosse a parti inverse.... praticamente non si potrebbero avere più figli a meno che di non licenziarsi :asd: ma poi sono io che chiedo a te: cosa intendi esattamente per "rallentamento della carriera"? Cioè, ricoprire un ruolo per anni all' interno di un azienda, pensi davvero che un arco temporale di 5 mesi possa sul serio impedire a quella donna di fare carriera? Cioè come funzionerebbe? Appena la lavoratrice va in maternità, il superiore chiama un tizio random e lo fa passare di grado? Così giusto per fare un dispetto? Sarebbe innanzitutto a danno del datore di lavoro se non si usassero parametri meritocratici per stabilire chi deve fare carriera e chi no:asd:

Ma poi ancora co sta fissa dello stipendio? Ma lo volete capire che a parità di inquadramento contrattuale non c'è nessuna disparità in busta paga? Cioè non è che nel cedolino c'è la voce "trattenuta in quanto donna", col meno davanti. La donna per avere lo stipendio più alto rispetto ad un suo collega nella stessa azienda deve essere in quadrata ad un livello più alto, ma così verrebbe meno il principio della meritocrazia.
Il caso che citi aggrava la situazione perchè vuol dire che la donna ha meno possibilità dell'uomo già ai nastri di partenza
Nella mia esperienza personale non ho mai assistito a questo, semmai il contrario, ovvero una predilezione della donna rispetto all' uomo perchè spesso e volentieri considerata più efficente dell' uomo. Tuttavia il problema potrebbe porsi, ma non c'entra nulla con il gap salariale, ma è un problema culturale, come è un problema culturale il fatto che, già in fase di annuncio, si ricercano figure femminili, in barba alle leggi che riportano espressamente il fatto che non bisogna fare distinzioni.
 
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