Alert Guerra in Ucraina | Leggere primo post prima di intervenire

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Invito tutti voi a darvi una calmata, vi ricordo che è sempre un Topic Alert per il quale è importante seguire le regole che ora vi ricordo:


NO Flame/NO Member War
NO Spam/NO Continui tweet spammati
NO Trolling
NO Video in cui ci sono violenze su persone
NO Off Topic
NO Post fuori le righe
NO Contestazione pubblica alla moderazione (se volete un chiarimento su un intervento contattate me e gli altri mod in privato)
NO copiare e incollare contenuti di carattere "paywall" (ad esempio articoli che richiedono la sottoscrizione di un abbonamento per poter essere consultati)


In questo thread possono essere postati e discussi, oltre a tutti i fatti di cronaca relativi al conflitto in atto, quelli "collaterali" di carattere politico che hanno luogo al di fuori del nostro Paese. Per fare un esempio: discussione politica italiana sul caro energia come conseguenza delle sazioni alla Russia NO, matrice politica dell'attentato a Dugina SI.


Questo è l'ultimo avvertimento che vi scriviamo, da ora in poi interverremo direttamente alle trasgressioni delle regole.

Chi sarà ammonito si aspetti di poter essere bannato o addirittura oscurato dal topic, se continuerà a non rispettare le regole.
 
Ultima modifica:
(non so nemmeno se mi hai già inserito tacitamente nella lista degli utenti ignorati, non escludo la possibilità)

No, ti avrei avvisato come ho fatto con l'altro utente.
Post automatically merged:

Scusa, qualcuno aveva detto che la Russia sarebbe andata in default nel giro di qualche settimana?
Biden (2 marzo): "l'economia russa è alla rovina" (:rickds:)


Qualche giorno (non settimane) e l'economia russa collassa :segnormechico:

 
Ultima modifica:
No, ti avrei avvisato come ho fatto con l'altro utente.
Ah ok. :sisi:

Per adesso ti rispondo solo su Letta visto che ho letto solo quell'articolo. "Economia che collassa" è un'espressione generica, non significa necessariamente andare in default. In ogni caso i termini sono forti, l'ha sparata lo stesso evidentemente senza sapere di cosa parlava. Questo tuttavia non significa che le sanzioni non abbiano arrecato danni economici non trascurabili e/o non siano servite a rallentare la macchina bellica russa.

Pensavo parlassi di analisti, economisti... :asd:

Poi leggo anche l'altro su Biden.

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Dal minuto 9:00 circa e tutto fino al minuto 14:45 circa in cui un soldato ucraino mostra il suo elmetto prodotto in Italia.
 
Ah ok. :sisi:

Per adesso ti rispondo solo su Letta visto che ho letto solo quell'articolo. "Economia che collassa" è un'espressione generica, non significa necessariamente andare in default. In ogni caso i termini sono forti, l'ha sparata lo stesso evidentemente senza sapere di cosa parlava. Questo tuttavia non significa che le sanzioni non abbiano arrecato danni economici non trascurabili e/o non siano servite a rallentare la macchina bellica russa.
C'è qualche dato/fatto che dice che le sanzioni hanno avuto qualche effetto sul conflitto?
 


C'è qualche dato/fatto che dice che le sanzioni hanno avuto qualche effetto sul conflitto?
Secondo te tornare di punto in bianco a reclamare spiegazioni su quello che scrivo dopo averle negate a me in quel modo l'ultima volta che sono stato io a rivolgerti una richiesta analoga e successivamente aver ignorato la mia apertura al chiarimento reciproco è coerente e rispettoso nei miei confronti? Secondo me no.

Vabbè, approfitto dell'occasione per mettere sulla questione non dico la pietra tombale, ma quantomeno un masso di dimensioni e peso difficilmente ignorabili.

Il 14 ottobre 2022 i Dipartimenti del Commercio, del Tesoro e di Stato statunitensi hanno pubblicato un avviso congiunto sull'impatto delle sanzioni e dei controlli sulle esportazioni dirette al complesso militare-industriale russo. L'avviso fornisce un riepilogo delle principali azioni intraprese dall'Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Tesoro e dal Bureau of Industry and Security (BIS) del Commercio, con utili link a siti web e documenti ufficiali. Il riepilogo evidenzia le significative sanzioni imposte al settore bancario russo, nonché le sanzioni e le restrizioni alle esportazioni imposte alle principali aziende russe del settore militare, della difesa, del petrolio e tecnologico, esponendone l'obiettivo e l'impatto. Con la stessa importanza l'avviso serve a mettere in guardia dai rischi del sostegno al complesso militare-industriale russo.


Strategic Intent and Impact of Our Actions

The strategic intent of our actions is to degrade Russia’s ability to wage its unjust war against Ukraine and prevent Russia from projecting military force beyond its borders. Sanctions and export controls are having significant and long-lasting consequences on Russia’s defense industrial base, which relies extensively on foreign-sourced items. By restricting Russia’s access to advanced goods, technology and services, the United States and our allies have degraded the Russian defense industry’s ability to replace weapons destroyed in the war, including over 6,000 pieces of military equipment, such as tanks, armored personnel carriers, and infantry fighting vehicles. For example, one of Russia’s major tank producers, Uralvagonzavod, was reported to be due to a lack of foreign components and has had to furlough employees. Major supply shortages for Russian forces in Ukraine, in part because of sanctions and export controls, are forcing Russia to turn to less technologically advanced countries like Iran and North Korea for supplies and equipment.

Russia’s defense industry is reliant on imported microelectronics. Since imposition of U.S. and allied restrictions, semiconductor imports from all global sources, the lifeblood of Russia’s weaponry, have dropped on a sustained basis over time of approximately 70 percent. Russian hypersonic ballistic missile production has nearly ceased due to the lack of necessary semiconductors used in the manufacturing process. The production of cars fell by three-quarters compared to last year, indicating that critical advanced microchips for civilian vehicles are being redirected for military use. The Russian military is reportedly cannibalizing chips from dishwashers and refrigerators to fix their military hardware, because they have run out of semiconductors. Russia’s military aviation program no longer benefits from the revenue and resupply provided by aviation trade. Russian media reports that production of its next-generation airborne early warning and control (AEW&C) aircraf has stalled due to lack of foreign components, including semiconductors. Mechanical plants, including those producing surface-to-air missiles (SAMs), have been shut down. Russia has begun using Soviet-era defense stocks as its own companies are targeted by our measures.

As flagged in recent guidance , OFAC is also prepared to use its broad targeting authorities against non-U.S. persons that provide ammunition or other support to the Russian Federation’s military industrial complex, as well as private military companies (PMCs) or paramilitary groups participating in or otherwise supporting the Russian Federation’s unlawful and unjustified attack on Ukraine. OFAC will continue to target Russia’s eforts to resupply its weapons and sustain its war of aggression against Ukraine, including any foreign persons who assist the Russian Federation in those eforts.

While Russia has benefited from high energy prices and a store of foreign exchange reserves, the U.S. Government has worked with partners and allies to immobilize about $300 billion worth of assets of the Central Bank of the Russian Federation, limiting the central bank’s ability to aid the war efort and mitigate sanctions impacts. Sanctioned Russian oligarchs and financial institutions have been forced to divest from long- held assets outside Russia. Sanctions on Russia’s financial leadership have prompted banks in several countries to curtail ties with the Russian financial sector, for example by suspending use of Russia’s Mir payment system. From a macroeconomic perspective, Putin’s war has resulted in a sharp economic contraction for Russia and will drag on Russia’s economy for years to come. The International Monetary Fund (IMF), World Bank, and Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) forecasters expect Russia’s economy to contract between 3.4 and 5.5 percent in 2022 and between 2.3 and 4.5 percent in 2023, roughly in line with private sector forecasts. Longer term, potential growth is expected to be very low, as Russia has shifed spending from investment to its military, lost access to key technologies, and diminished its human capital due to brain drain, while its companies have been severed from developed financial markets. Amid the impact of sanctions, Putin’s choices, and the weak outlook, multinational corporations have fled Putin’s Russia. According to estimates, over 1,000 global companies have curtailed or suspended operations in Russia. Academic and private sector analysts have estimated that that Russia’s imports from the rest of the world fell around 30% in the wake of Russia’s attack on Ukraine, and remain below levels observed prior to Putin’s invasion.

La TASS il 24 marzo 2022 riferiva di 48 grandi aziende del complesso militare-industriale russo colpite dalle sanzioni statunitensi:


Putin ha cercato di ricattare l'Occidente facendo leva prima sul blocco delle esportazioni cerealicole ucraine, attraverso la distruzione e/o il danneggiamento dei silos e la paralisi dei porti da cui dovevano partire le navi con i carichi, e poi sulla chiusura dei rubinetti del gas affinché le sanzioni venissero rimosse o alleggerite. Se mantenerle invariate o meno fosse stato indifferente non l'avrebbe fatto.
Putin finora ha cercato di eludere le sanzioni (argomento affrontato nell'ultimo paragrafo del documento statunitense la cui lettura, se vogliamo parlarne, non è da saltare). Se fossero innocue non avrebbe fatto tale sforzo.

Detto ciò, le sanzioni non hanno solo un effetto strettamente pratico/materiale, ma sono anche un chiaro segnale politico (arrivato con grandissimo ritardo nell'ondata di maggiori consistenza e impatto) volto a salvaguardare la tenuta del diritto internazionale. Si è cercato di ridurre il finanziamento ad uno Stato aggressore per evitare che esso creasse indisturbato un precedente estremamente pericoloso (però adesso non attaccare col benaltrismo, magari basato peraltro su false analogie essendo questa una guerra scatenata allo scopo di annettere territori stranieri e cancellare una nazione). Inoltre le sanzioni svolgono anche una funzione di deterrenza: esercitano una spinta dissuasiva sugli Stati verso i quali la Russia potrebbe ripiegare (per esempio la Cina).

L'articolo di Matteo Pugliese (ricercatore ISPI con un trascorso anche nell'OSCE) a pagina 2 e 3 del numero di Domani di ieri (scusate il gioco di parole), 17 ottobre 2022, introdotto direttamente dalla prima pagina del quotidiano e disponibile anche online (sebbene dietro paywall) al link qui sotto, offre una panoramica costellata da una discreta quantità di dettagli interessanti sulle difficoltà russe (e non solo) e comprende un paragrafo intitolato proprio "l'effetto delle sanzioni".


Sorvolando sul titolo in quanto ciò che ci interessa è il contenuto, per saperne di più puoi contattarmi privatamente. In seguito se avrò voglia potrei fornire alcuni dettagli anche qui stesso.

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Comunque il default tecnico russo è arrivato. Quand'era, a giugno?
 
Ultima modifica:
Ma il fatto che la Russia debba rivolgersi all'Iran per sempre più equipaggiamento non è un sufficiente campanello d'allarme? :azz:
Non solo all'Iran, ma anche alla Corea del Nord. Entrambe criticità sottolineate, tra le altre cose, sia nel riassunto dell'avviso congiunto statunitense che nell'articolo di Matteo Pugliese.

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Per quello non mi spiego questa insistenza severa, inflessibile ed oltranzista se non con la disonestà intellettuale o, che ne so, con un bias, dai quali scaturisce anche un atteggiamento nettamente pregiudizievole nei confronti dell'interlocutore personalmente preso di mira. Scusate se la prima espressione spiacevole continua a spuntare, ma non riesco a formulare altre ipotesi ragionevoli per spiegarmi un rigetto così diffuso e totalizzante di una tesi diversa da quella che vede la Russia in perfetto controllo (militare compreso) della corrente situazione in divenire. Non mi avventuro a dire grossolanamente che l'Ucraina stia vincendo (ovvero che la Russia stia perdendo), non so nemmeno se e quanto serva parlarne in questi termini semplificati e contingenti. Però ritengo che, per arrivare al punto di non lasciare che nemmeno un dubbio si insinui fra le maglie serrate delle vostre (ovviamente non mi sto rivolgendo a yonkers) convinzioni, la buonafede (a meno che non si tratti di un bias talmente forte, radicato, inconscio e pervasivo da poter essere considerato un fattore "scagionante" sulla volontà consapevolmente esercitata) deve aver lasciato il posto a qualcos'altro, rendendo necessario l'apporto di un'impermeabilità costituita da almeno uno dei "distorsori" che ho citato.
 
Ultima modifica:



Secondo te tornare di punto in bianco a reclamare spiegazioni su quello che scrivo dopo averle negate a me in quel modo l'ultima volta che sono stato io a rivolgerti una richiesta analoga e successivamente aver ignorato la mia apertura al chiarimento reciproco è coerente e rispettoso nei miei confronti? Secondo me no.

Vabbè, approfitto dell'occasione per mettere sulla questione non dico la pietra tombale, ma quantomeno un masso di dimensioni e peso difficilmente ignorabili.

Il 14 ottobre 2022 i Dipartimenti del Commercio, del Tesoro e di Stato statunitensi hanno pubblicato un avviso congiunto sull'impatto delle sanzioni e dei controlli sulle esportazioni dirette al complesso militare-industriale russo. L'avviso fornisce un riepilogo delle principali azioni intraprese dall'Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Tesoro e dal Bureau of Industry and Security (BIS) del Commercio, con utili link a siti web e documenti ufficiali. Il riepilogo evidenzia le significative sanzioni imposte al settore bancario russo, nonché le sanzioni e le restrizioni alle esportazioni imposte alle principali aziende russe del settore militare, della difesa, del petrolio e tecnologico, esponendone l'obiettivo e l'impatto. Con la stessa importanza l'avviso serve a mettere in guardia dai rischi del sostegno al complesso militare-industriale russo.


Strategic Intent and Impact of Our Actions

The strategic intent of our actions is to degrade Russia’s ability to wage its unjust war against Ukraine and prevent Russia from projecting military force beyond its borders. Sanctions and export controls are having significant and long-lasting consequences on Russia’s defense industrial base, which relies extensively on foreign-sourced items. By restricting Russia’s access to advanced goods, technology and services, the United States and our allies have degraded the Russian defense industry’s ability to replace weapons destroyed in the war, including over 6,000 pieces of military equipment, such as tanks, armored personnel carriers, and infantry fighting vehicles. For example, one of Russia’s major tank producers, Uralvagonzavod, was reported to be due to a lack of foreign components and has had to furlough employees. Major supply shortages for Russian forces in Ukraine, in part because of sanctions and export controls, are forcing Russia to turn to less technologically advanced countries like Iran and North Korea for supplies and equipment.

Russia’s defense industry is reliant on imported microelectronics. Since imposition of U.S. and allied restrictions, semiconductor imports from all global sources, the lifeblood of Russia’s weaponry, have dropped on a sustained basis over time of approximately 70 percent. Russian hypersonic ballistic missile production has nearly ceased due to the lack of necessary semiconductors used in the manufacturing process. The production of cars fell by three-quarters compared to last year, indicating that critical advanced microchips for civilian vehicles are being redirected for military use. The Russian military is reportedly cannibalizing chips from dishwashers and refrigerators to fix their military hardware, because they have run out of semiconductors. Russia’s military aviation program no longer benefits from the revenue and resupply provided by aviation trade. Russian media reports that production of its next-generation airborne early warning and control (AEW&C) aircraf has stalled due to lack of foreign components, including semiconductors. Mechanical plants, including those producing surface-to-air missiles (SAMs), have been shut down. Russia has begun using Soviet-era defense stocks as its own companies are targeted by our measures.

As flagged in recent guidance , OFAC is also prepared to use its broad targeting authorities against non-U.S. persons that provide ammunition or other support to the Russian Federation’s military industrial complex, as well as private military companies (PMCs) or paramilitary groups participating in or otherwise supporting the Russian Federation’s unlawful and unjustified attack on Ukraine. OFAC will continue to target Russia’s eforts to resupply its weapons and sustain its war of aggression against Ukraine, including any foreign persons who assist the Russian Federation in those eforts.

While Russia has benefited from high energy prices and a store of foreign exchange reserves, the U.S. Government has worked with partners and allies to immobilize about $300 billion worth of assets of the Central Bank of the Russian Federation, limiting the central bank’s ability to aid the war efort and mitigate sanctions impacts. Sanctioned Russian oligarchs and financial institutions have been forced to divest from long- held assets outside Russia. Sanctions on Russia’s financial leadership have prompted banks in several countries to curtail ties with the Russian financial sector, for example by suspending use of Russia’s Mir payment system. From a macroeconomic perspective, Putin’s war has resulted in a sharp economic contraction for Russia and will drag on Russia’s economy for years to come. The International Monetary Fund (IMF), World Bank, and Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) forecasters expect Russia’s economy to contract between 3.4 and 5.5 percent in 2022 and between 2.3 and 4.5 percent in 2023, roughly in line with private sector forecasts. Longer term, potential growth is expected to be very low, as Russia has shifed spending from investment to its military, lost access to key technologies, and diminished its human capital due to brain drain, while its companies have been severed from developed financial markets. Amid the impact of sanctions, Putin’s choices, and the weak outlook, multinational corporations have fled Putin’s Russia. According to estimates, over 1,000 global companies have curtailed or suspended operations in Russia. Academic and private sector analysts have estimated that that Russia’s imports from the rest of the world fell around 30% in the wake of Russia’s attack on Ukraine, and remain below levels observed prior to Putin’s invasion.

La TASS il 24 marzo 2022 riferiva di 48 grandi aziende del complesso militare-industriale russo colpite dalle sanzioni statunitensi:


Putin ha cercato di ricattare l'Occidente facendo leva prima sul blocco delle esportazioni cerealicole ucraine, attraverso la distruzione o il danneggiamento dei silos e la paralisi dei porti da cui dovevano partire le navi con i carichi, e poi sulla chiusura dei rubinetti del gas affinché le sanzioni venissero rimosse o alleggerite. Se mantenerle invariate o meno fosse stato indifferente non l'avrebbe fatto.
Putin finora ha cercato di eludere le sanzioni (argomento affrontato nell'ultimo paragrafo del documento statunitense la cui lettura, se vogliamo parlarne, non è da saltare). Se fossero innocue non avrebbe fatto tale sforzo.

Detto ciò, le sanzioni non hanno solo un effetto pratico, ma sono anche un chiaro segnale politico volto a salvaguardare la tenuta del diritto internazionale. Si è cercato di ridurre il finanziamento ad uno Stato aggressore per evitare che esso creasse indisturbato un precedente estremamente pericoloso (però adesso non attaccare col benaltrismo, magari basato peraltro su false analogie essendo questa una guerra scatenata allo scopo di annettere territori stranieri e cancellare una nazione). Inoltre le sanzioni svolgono anche una funzione di deterrenza: esercitano una spinta dissuasiva sugli Stati verso i quali la Russia potrebbe ripiegare (per esempio la Cina).

L'articolo di Matteo Pugliese (ricercatore ISPI con un trascorso anche nell'OSCE) a pagina 2 e 3 del numero di Domani di ieri (scusate il gioco di parole), 17 ottobre 2022, introdotto direttamente dalla prima pagina del quotidiano e disponibile anche online (sebbene dietro paywall) al link qui sotto, offre una panoramica costellata da una discreta quantità di dettagli interessanti sulle difficoltà russe (e non solo) e comprende un paragrafo intitolato proprio "l'effetto delle sanzioni".


Sorvolando sul titolo in quanto ciò che ci interessa è il contenuto, per saperne di più puoi contattarmi privatamente. In seguito se avrò voglia potrei fornire alcuni dettagli anche qui stesso.

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Comunque il default tecnico russo è arrivato. Quand'era, a giugno?

Se fai domande o dai risposte degne del tipico provocatore da salotti TV non ti rispondo e te l'ho già detto tempo fa.

La mia domanda era sinceramente curiosa, adesso leggo
 
Se fai domande o dai risposte degne del tipico provocatore da salotti TV non ti rispondo e te l'ho già detto tempo fa.
Questa è una tua personale interpretazione della domanda di chiarimento che ti ho posto nelle pagine precedenti, a cui ho fatto seguire il post con cui cercavo di rassicurarti sulle mie intenzioni (e che hai totalmente ignorato). Ma se nonostante ciò hai continuato a pensare che agisca come "il tipico provocatore da salotti TV" allora è inutile che mi metta a ripetere le stesse o simili rassicurazioni.
La mia domanda era sinceramente curiosa, adesso leggo
Bene, ma il rilievo della mia premessa non verteva sul fatto che la tua curiosità fosse sincera o meno. La differenza tra il mio ed il tuo comportamento è che io, nonostante i sospetti, ho comunque, di fatto, accolto la tua domanda rispondendo subito ampiamente, mentre tu con me non l'hai fatto e continui a farmi un processo alle intenzioni nonostante abbia già compiuto degli sforzi non indifferenti per pormi in maniera costruttiva all'interno del confronto. Tant'è vero che non hai nemmeno avuto bisogno di specificare la riga quotata per ottenere la risposta che già c'è. Dal mio punto di vista potevo benissimo lasciarti senza risposta per restituirti lo stesso trattamento che hai riservato a me.
 
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Il portavoce di Gazprom, Sergei Kupriyanov, ha ricordato l'altro giorno un incidente avvenuto nel 2015:
"[...] Questo caso è ben noto. Il 6 novembre 2015, durante un'ispezione visiva programmata del gasdotto Nord Stream 1, è stato scoperto il cacciatorpediniere della NATO 'SeaFox' nello spazio tra i fili dei gasdotti".

Il SeaFox è un cosiddetto "UUV" (Unmanned underwater vehicles - veicolo subacqueo senza equipaggio) utilizzato, tra le altre cose, soprattutto per l'identificazione e lo smaltimento delle mine. Può riposizionare rapidamente gli oggetti identificati utilizzando il sonar a ricerca integrato. Una volta trasferiti, questi oggetti vengono distrutti utilizzando una carica incorporata di grosso calibro.
Ad ogni modo l'ordigno esplosivo è stato poi recuperato e disinnescato dalle forze armate svedesi, il gasdotto venne chiuso per via di questo incidente e la NATO dichiarò che era stato "smarrito" (:rickds:) nel corso delle esercitazioni.
Ma guarda un po' che bricconcelli questi della NATO che "smarriscono" esplosivi proprio sotto il gasdotto :tunak:




 
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interessante, quindi i grandi brand (non tutti) possono rivendere ribrandizzando il brand in russia me le piccole imprese in italia no
 
Per adesso ti rispondo solo su Letta visto che ho letto solo quell'articolo. "Economia che collassa" è un'espressione generica, non significa necessariamente andare in default. In ogni caso i termini sono forti, l'ha sparata lo stesso evidentemente senza sapere di cosa parlava. Questo tuttavia non significa che le sanzioni non abbiano arrecato danni economici non trascurabili e/o non siano servite a rallentare la macchina bellica russa.

Pensavo parlassi di analisti, economisti... :asd:

Poi leggo anche l'altro su Biden.

Quindi la mia affermazione era giusta.
Perfetto!
 
Sì, ma mi piace credere sia vera. Ci siamo anche noi a difendere la democrazia in Estremo Oriente.






 
Sì, ma mi piace credere sia vera. Ci siamo anche noi a difendere la democrazia in Estremo Oriente.







Con i carrarmatini di Risiko sullo stemma della FIAT. :rickds:

A proposito:










Ovviamente il messaggero c'è cascato mani e piedi :rickds:
L'hanno già cancellato, vedo solo il risultato della ricerca su google. Peccato, avrei voluto leggerlo. :asd:
 
Ultima modifica:
Le forze armate statunitensi sono deboli e non sono in grado di vincere una guerra: è quanto sostiene in un rapporto la Heritage Foundation di Washington.
Oltre ad anni di sottofinanziamento, la fondazione ha indicato a "priorità mal definite" la causa del fatto che le forze armate sono diventate "deboli rispetto alla forza necessaria per difendere gli interessi nazionali sulla scena globale".
Ha dato una valutazione positiva solo al corpo dei marines, mentre considera l'esercito "marginale", "debole" la forza spaziale e la marina e "molto debole" l'aeronautica.
Giudica la forza militare degli Stati Uniti "non attrezzata per gestire due grandi conflitti quasi simultanei", riferendosi all'invasione della Russia in Ucraina e alla Cina definita sempre più aggressiva nel pacifico.

 
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