Cosa c'è di nuovo?

Guerra in Ucraina | Leggere primo post prima di intervenire

Gianpi

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ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE

Invito tutti voi a darvi una calmata, vi ricordo che è sempre un Topic Alert per il quale è importante seguire le regole che ora vi ricordo:


NO Flame/NO Member War
NO Spam/NO Continui tweet spammati
NO Trolling
NO Video in cui ci sono violenze su persone
NO Off Topic
NO Post fuori le righe
NO Contestazione pubblica alla moderazione (se volete un chiarimento su un intervento contattate me e gli altri mod in privato)
NO copiare e incollare contenuti di carattere "paywall" (ad esempio articoli che richiedono la sottoscrizione di un abbonamento per poter essere consultati)


In questo thread possono essere postati e discussi, oltre a tutti i fatti di cronaca relativi al conflitto in atto, quelli "collaterali" di carattere politico che hanno luogo al di fuori del nostro Paese. Per fare un esempio: discussione politica italiana sul caro energia come conseguenza delle sazioni alla Russia NO, matrice politica dell'attentato a Dugina SI.


Questo è l'ultimo avvertimento che vi scriviamo, da ora in poi interverremo direttamente alle trasgressioni delle regole.

Chi sarà ammonito si aspetti di poter essere bannato o addirittura oscurato dal topic, se continuerà a non rispettare le regole.
 
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GaF Prova a leggere anche questa storia travagliata. Nella prima parte sembra di leggere la trama di V per Vendetta, ma senza V. Poi, tra le altre cose, danni psicologici (non so se clinicamente sia un'espressione corretta, mi sa - forse così genericamente - di sì, in ogni caso è per farmi capire), finanche esistenziali, delle convinzioni instillate dalla propaganda del governo russo che si radicalizza nelle persone che ne sono esposte per anni senza avere alternative, separando familiari e amici nei nuclei e nelle cerchie dove c'è chi è riuscito a non farsi condizionare o ad uscirne.


Tristissima questa parte:

Then, on Feb. 24, Russia invaded Ukraine, and everything changed. Suddenly, those political disagreements had very real and very bloody consequences. Russian propaganda intensified, capitalizing on the generational trauma of World War II by calling Ukrainians “Nazis” to justify the invasion.

My father called me the next day for emotional support. I could tell that he was just as crushed as I was. Something about his manner of speaking when he said, “We’re doing this to take out the Nazis,” revealed a need for reassurance. I should have pushed back then — he later told me he had doubts at the beginning of the war. But now he’s done his “research,” and he’s sure Russia did the right thing. A few days after the war started, my mom sent me a message, warning me that even liking posts critical of Russia was participating in informational warfare. Then she started sending me audios suggesting I send “positive thoughts” to Ukraine to even out the “negative” in the world.

My parents and I moved even farther apart. They are growing more patriotic about “Russians taking out Nazis and saving civilians.” They believe the crimes Russian soldiers are committing against Ukrainians are either committed by Ukrainians themselves or staged.

I have thrown my energy into reporting on Ukraine and the damage Russians have caused. For one story, I spoke with refugees who fled their homes and told me horrid stories of what they saw — the bombings of civilian apartment buildings, the unprovoked shooting of civilians. The news media provided many more accounts of crimes: sexual violence against women and children; the images of bodies lying in Bucha; a genocide against the people Russian propaganda still claims to be our brothers and sisters.

My father and I discussed me writing about the war once. He hadn’t read my stories and he didn’t agree with my position, but he was proud of me for standing up for what I thought was right. My parents sacrificed a lot for me to be able to move to the U.S., even though they deeply dislike the American government. They supported me every step of the way. Recently, I discussed their political position with my Russian friend who knows them, and she was quite surprised to hear it. “Your parents? Really?” she asked. My parents aligning themselves with the Kremlin doesn’t really make sense — they are smart, educated, inquisitive, kind. They had more advantages than many Russians exposed to propaganda, but it still got to them.


La stessa autrice:



Mi sono ricordato anche di questo video:



---



Io non ho capito perché colpire la Crimea dovrebbe portare ad un'escalation maggiore rispetto a colpire i territori annessi con i referendum farsa.
 

rabber71

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A quanto pare le autorità ucraine hanno deciso di iniziare a riconoscere ufficialmente il nazismo.
La Corte Suprema dell'Ucraina ha infatti deciso che lo stemma della divisione SS Galizia non deve essere considerato un simbolo nazista :stress:


 

Fusenr

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GaF

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GaF Prova a leggere anche questa storia travagliata. Nella prima parte sembra di leggere la trama di V per Vendetta, ma senza V. Poi, tra le altre cose, danni psicologici (non so se clinicamente sia un'espressione corretta, mi sa - forse così genericamente - di sì, in ogni caso è per farmi capire), finanche esistenziali, delle convinzioni instillate dalla propaganda del governo russo che si radicalizza nelle persone che ne sono esposte per anni senza avere alternative, separando familiari e amici nei nuclei e nelle cerchie dove c'è chi è riuscito a non farsi condizionare o ad uscirne.


Tristissima questa parte:

Then, on Feb. 24, Russia invaded Ukraine, and everything changed. Suddenly, those political disagreements had very real and very bloody consequences. Russian propaganda intensified, capitalizing on the generational trauma of World War II by calling Ukrainians “Nazis” to justify the invasion.

My father called me the next day for emotional support. I could tell that he was just as crushed as I was. Something about his manner of speaking when he said, “We’re doing this to take out the Nazis,” revealed a need for reassurance. I should have pushed back then — he later told me he had doubts at the beginning of the war. But now he’s done his “research,” and he’s sure Russia did the right thing. A few days after the war started, my mom sent me a message, warning me that even liking posts critical of Russia was participating in informational warfare. Then she started sending me audios suggesting I send “positive thoughts” to Ukraine to even out the “negative” in the world.

My parents and I moved even farther apart. They are growing more patriotic about “Russians taking out Nazis and saving civilians.” They believe the crimes Russian soldiers are committing against Ukrainians are either committed by Ukrainians themselves or staged.

I have thrown my energy into reporting on Ukraine and the damage Russians have caused. For one story, I spoke with refugees who fled their homes and told me horrid stories of what they saw — the bombings of civilian apartment buildings, the unprovoked shooting of civilians. The news media provided many more accounts of crimes: sexual violence against women and children; the images of bodies lying in Bucha; a genocide against the people Russian propaganda still claims to be our brothers and sisters.

My father and I discussed me writing about the war once. He hadn’t read my stories and he didn’t agree with my position, but he was proud of me for standing up for what I thought was right. My parents sacrificed a lot for me to be able to move to the U.S., even though they deeply dislike the American government. They supported me every step of the way. Recently, I discussed their political position with my Russian friend who knows them, and she was quite surprised to hear it. “Your parents? Really?” she asked. My parents aligning themselves with the Kremlin doesn’t really make sense — they are smart, educated, inquisitive, kind. They had more advantages than many Russians exposed to propaganda, but it still got to them.


La stessa autrice:



Mi sono ricordato anche di questo video:



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Io non ho capito perché colpire la Crimea dovrebbe portare ad un'escalation maggiore rispetto a colpire i territori annessi con i referendum farsa.

Pur mancandomi le competenze specifiche per poter stabilire con chiarezza i danni provocati da propaganda ed indottrinamento so per certo che questi possono presentarsi trasversalmente rispetto a livello di istruzione, ceto sociale, reddito ed età (magari in percentuali differenziate parametricamente ma nessuno è immune per definizione); a volte è semplicemente una propria "sfortuna" quella di essere più ricettivi verso certi messaggi (velati o diretti che siano), altre volte la sfortuna si manifesta nel quando certi messaggi ti trovano più vulnerabile o nel come ti vengono proposti (tutti abbiamo debolezze irrazionali, tutti abbiamo qualcuno del cui parere ci importa tanto da accantonare almeno in parte il pensiero critico, tutti abbiamo paure manipolabili), ed il problema è che per quanto una mente possa essere forte se viene martellata troppo duramente e/o troppo a lungo prima o poi potrà solo spezzarsi o portare il proprio pilota alla fuga (perché contro l'attacco di un simile "avversario universale" combattere non è un'opzione, non si ha speranza di rispondere con la propria sola forza).
 
U

Utente cancellato 149790

Putin in questi giorni ha detto che ci sono alcuni nazisti che vivono in Polonia e che presto con la scusa di voler fare da garante, la Polonia con questi nazisti sono pronti ad occupare un terrirorio uncraino. Tale dichiarazione di Putin e vera o no?
 

Fusenr

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Pur mancandomi le competenze specifiche per poter stabilire con chiarezza i danni provocati da propaganda ed indottrinamento so per certo che questi possono presentarsi trasversalmente rispetto a livello di istruzione, ceto sociale, reddito ed età (magari in percentuali differenziate parametricamente ma nessuno è immune per definizione); a volte è semplicemente una propria "sfortuna" quella di essere più ricettivi verso certi messaggi (velati o diretti che siano), altre volte la sfortuna si manifesta nel quando certi messaggi ti trovano più vulnerabile o nel come ti vengono proposti (tutti abbiamo debolezze irrazionali, tutti abbiamo qualcuno del cui parere ci importa tanto da accantonare almeno in parte il pensiero critico, tutti abbiamo paure manipolabili), ed il problema è che per quanto una mente possa essere forte se viene martellata troppo duramente e/o troppo a lungo prima o poi potrà solo spezzarsi o portare il proprio pilota alla fuga (perché contro l'attacco di un simile "avversario universale" combattere non è un'opzione, non si ha speranza di rispondere con la propria sola forza).
"Important Stories" è un'organizzazione mediatica fondata da noti giornalisti investigativi russi. Siamo stati dichiarati "organizzazione indesiderabile" e "agente straniero" dalle autorità russe per le nostre numerose indagini su corruzione e crimini di guerra. Nonostante questa pressione, continuiamo a lavorare per voi.

Sul nostro canale YouTube troverete indagini, rapporti e documentari.



Consiglio questo documentario indipendente russo sottotitolato in inglese che fa parlare tedeschi e studiosi (esperti) tedeschi e austriaci:



Solo negli anni '60 le nuove generazioni tedesche iniziarono a chiedere ai propri genitori "cosa stavate facendo o cosa faceste durante il Terzo Reich?". Allora emerse la discussione e la riflessione pubblica sul tipo di responsabilità. The feeling of "secondary guilt" (il mantenimento all'interno dell'ambito della propria solidarietà di coloro che hanno compiuto atti malvagi). [...] "One topic was not addressed for a long time, and that was the responsability of people who served in the army. There was a narrative that the simple private who served in the army was not to blame, and then, in the '80...". "What they tell about nazi crimes in german schools". "You should try to understand why people did that". "What kind of responsability we have to remember this past, to talk about it in the present and to use it as a tool to build a different kind of future. So for us this is really - sort of - the heart of the german democracy is reflecting upon what has happened and what kind of responsability Germany has". "[...] and I think that the threat of the authoritarian is far from over (immagini di Putin che parla alla folla durante il suo show) and we have to learn from history, how to counter what's coming. And we don't learn by just feeling morally good because we are much better... [...] that's way too simple". "[...]life in a democracy is sometimes messy, but it's really worth to have this 'messy situation', to constantly reflect what is going on... [...] what are the core values of our society". "Germany had to become much smaller for the peace in Europe". Il luogo del bunker dove Hitler si uccise è oggi un parcheggio.

14 agosto:



12 novembre:





Sempre in maggioranza, ma l'approvazione sta calando.

Age appears to be a major factor in the responses. In the 18- to 45-year-old category, about 40% of respondents said they think it was right to start the war. Younger respondents, who make up a quarter of the population and generally get their information from the internet, account for most of the overall drop in support for the war since the start of the fighting.

Another interesting nuance is that, among younger people, there has been a sharp increase in the number of respondents replying "unsure" — now at 36%. This might be a way to avoid answering the question, according to Yekaterina Schulmann, a political scientist and researcher at the Robert Bosch Academy in Berlin. "It’s possible that a respondent thinks the answer he wants to give is the wrong one, so he doesn’t give it,” she said.

Yudin attributed the rising number of “unsure” responses to Russia’s “partial” mobilization announced in September. "People are terribly afraid. They suspect that the polls are being conducted by the state and that they are being observed,” he said.

We spoke to several leading experts to try and explain this contradiction. According to Schulmann, people are taking a "we shouldn't have started it, but we must go on" attitude because they realize Russia is losing. “The notion of defeat leads people to the conclusion that the military operation must not end now — ‘We can’t leave when we’re losing.’ People are afraid of the consequences of military defeat,” Schulmann said.

Expert Yudin suggested that a shift in Russia’s propaganda output was the cause. "Recently, propagandists have been pushing the idea that it isn’t so important if it was right or wrong for Russia to start all this. But now it’s allegedly clear that Russia is fighting against NATO, and Russia will be crushed if it doesn’t win," he said.

Denis Volkov, director of the Levada Center, said sociologists observed a similar phenomenon in 2014 when Russia annexed Crimea and started a conflict in eastern Ukraine.

However, Volkov points out that, when respondents are offered an alternative like peace talks (such as in Levada Center polls), a growing number of people choose this option. "The general mood is to end everything quickly, but without major concessions," Volkov said, adding that support for negotiations grew after mobilization.

Since the summer, the number of people who believe the war is not going to plan has been growing steadily. According to the latest data, this recently reached its highest level: 42%. At the same time, the number of respondents who believe the war is going as planned has been trending downward. The latest figure in November is the lowest ever — just 22%.

Both younger and older generations are generally in agreement on this question. But, among Russians aged 18-45, there was a noticeable surge in awareness of military failures after the announcement of mobilization.

The surrender of Kherson and other military defeats amid the successful counteroffensive conducted by the Ukrainian Armed Forces have not had a serious impact on people's opinions, but they have created a negative background, Levada Center’s Volkov said.

"There is a growing number of people who believe the war is not going well, but when you ask why, their first response is that it has dragged on [too long], which means that things have not gone according to plan. The second most popular answer is the declaration of mobilization, which means the professional military is failing,” Volkov said.

“These polls reflect Russian society as inert and frightened; a country with a broken back,” said Schulmann. “This is not bad news for the authoritarian political model since you can do anything with citizens like this — everything except mobilize.”

Avevo intenzione di collegare un articolo del FT relativo agli ultimi attacchi alle basi aeree russe sulla possibile strategia ucraina di colpire in profondità nel territorio della Federazione per scuotere la popolazione russa sulla questione dell'impunità e del sentirsi al sicuro mentre il loro Paese li invade, ma il post è già troppo lungo, quindi nel caso mi autoquoto aggiungendolo in un momento successivo.



"The lies are pervasive and it's a part of Russian and I think Putin's political culture to assume that you know that I know that you know that I'm lying."

Fa molto strano pensare che in Italia ci sono persone che dubitano meno dei media statali russi rispetto agli stessi russi di quelle interviste.

---


Istituzioni italiane ed europee bastonano e ridicolizzano l'abuso cazzaro del concetto di "russofobia". Persino gli ucraini che protestano, dalla cui posizione potrebbero desiderare di più e a cui i russi (forze armate, leadership attuale, media statali e mainstream, propagandisti, sostenitori della guerra nei sondaggi), oltre a negarne cultura ed identità nazionale, hanno ammazzato un direttore d'orchestra perché rifiutatosi di suonare per loro, invitano al boicotaggio "finché la Russia non cesserà l'invasione". Immaginando un'ipotetica reazione della propaganda russa, direi che potrebbe essere qualcosa di diplomaticamente mellifluo, sparato per cascare, secondo loro, comunque in piedi, del tipo "apprezziamo che abbiate deciso, con questo evento, di non essere russofobi", in modo tale da non spostare la questione fuori dall'unica, artefatta chiave di lettura dicotomica del binomio "russofobia o non russofobia".


Around 20 people outside the theatre waved the blue and yellow Ukrainian flag and held up placards denouncing Russian President Vladimir Putin for the invasion of Ukraine in February.

"Russia must be isolated. We want to be free," said Tatiana Slyusarenko, who is originally from the Ukrainian town of Irpin and has been living in Italy since 2005.

She questioned why La Scala had not changed its programme over the nine months since the war began.

"Russian culture only when the war is over," read one of the placards.

Boicotaggio temporaneo =/= cancellazione definitiva. Questa è cancellazione definitiva (non essendo invasi, bensì invasori, non dovendo affrontare una minaccia esistenziale, bensì scatenandola contro un altro Paese):


-

Non ho trovato posizioni politiche del basso Ildar Abdrazakov o del soprano Anna Denisova, né del regista Kasper Holten, sull'invasione dell'Ucraina.


La Scala management have insisted that “Boris Godonov” was not propaganda for Putin. Still, Russian media widely reported on the production, focusing on officials' dismissals of the Ukrainian protests. Russian state TV was also on hand for opening night.

Io non penso che la questione si chiuda/risolva col distinguo relativo al contenuto dell'opera, penso che essa (la questione) possa prescindere da ciò.



“I don’t know why Italians tend to think Russian culture does not have anything to do with Russian government or the Russian people. It is all intertwined with the medieval mentality that created Putin,’’ said Valeriya Kalchenko, a native of the Ukrainian city of Kharkiv and long-time Milan resident who organized a protest.

She noted that the Polish National Opera in Warsaw canceled its scheduled April performances of the same opera just days after Russia invaded Ukraine in late February, citing the suffering of the Ukrainian people. It said it would consider staging the opera in peacetime.

“They could have reacted in the same way, because La Scala at the beginning of the war had nine months to substitute the opera with an Italian opera. There is no shortage of them; it is an Italian art form,’’ Kalchenko said.

Zoia Stankovska said that “muting” Russian culture during the war “would be a gesture, a sign of solidarity, with Ukrainians, and a clear message as long as the aggression is ongoing."

Il 10 novembre:


Andrii Kartysh, who heads Ukraine's consulate in Milan, said such performances should not be used to support "potential elements of propaganda", Italy's Ansa news agency reported on Thursday.

Kartysh accused Russia of "using culture to lend weight to its assertions of greatness and power" following its invasion of Ukraine in February.

Several associations representing Ukrainians living in Italy have also protested against the choice of Mussorgsky's classic work at this time. They have called for a different opera to be staged and for no Russian works to be put on until the war is over.

Secondo il console, le scelte artistiche della Scala per la stagione 2022/2023 (il 'Boris Godunov' per la Prima, ma anche altre rappresentazioni di musica russa e un concerto di Anna Netrebko) hanno generato "grande disappunto e rammarico" presso la comunità ucraina in Italia. E questo perché "la cultura - si legge nella lettera - viene utilizzata dalla Federazione Russa per dare peso all'asserzione della sua grandezza e potenza". Di conseguenza, "assecondare la sua propagazione non può che nutrire l'immagine del regime ivi vigente al giorno d'oggi, e dunque, per estensione, le sue ambizioni scellerate e i suoi innumerevoli crimini".

Il rischio, sottinteso dal console, è che i media russi strumentalizzino le scelte artistiche della Scala per descrivere, all'interno della Federazione Russa, popoli occidentali contrari al sostegno all'Ucraina durante la guerra. La lettera si conclude con l'invito di Kartysh a "rivedere il programma della stagione al fine di bloccare eventuali elementi propagandistici" e l'auspicio ad "avvicinare il momento in cui i confini dell'Ucraina, e con essi la pace nel nostro continente, saranno ripristinati", così che la cultura russa possa "tornare ad essere svincolata dalla sua realtà politica" ed essere "apprezzata liberamente, senza rimorsi dettati dall'etica".
 
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Putin in questi giorni ha detto che ci sono alcuni nazisti che vivono in Polonia e che presto con la scusa di voler fare da garante, la Polonia con questi nazisti sono pronti ad occupare un terrirorio uncraino. Tale dichiarazione di Putin e vera o no?

Non è la prima volta che personalità e centri di potere del governo russo (o della classe politica russa) lanciano questo tipo di accusa congetturata all'indirizzo della Polonia nel corso di quest'anno (le occasioni sono molteplici), ma è qualcosa che risale addirittura al 2008-2009 quando, in base alle parole del 2014 dell'ex Ministro degli Esteri polacco e del suo libro del 2018, Putin aveva accennato all'idea di spartirsi insieme l'Ucraina durante gli incontri con l'allora primo ministro Donald Tusk. Oppure al 2014, subito dopo l'annessione illegale della Crimea, la formazione politica chiamata in modo fuorviante Partito Liberal-Democratico di Russia inviò delle lettere alle ambasciate di Polonia, Romania e Ungheria proponendo loro di indire referendum nelle aree dell'Ucraina che un tempo facevano parte dei loro Paesi sull'idea di tornare a farne parte. Tuttavia, aggiunge l'autore dell'articolo in merito al primo caso, al massimo si può ipotizzare che nelle sue conversazioni con Tusk sulla WW2 Putin abbia riconosciuto la "polishness" dei territori finiti a far parte della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina dopo il 1939.

So why does Russia continue to insist that Ukraine’s western neighbors covet its territory, even though these incongruous claims are clearly unconvincing? It appears that this is less about Russia’s real expectations of actions by Poland, and more about its overall views on Ukraine.

Starting with his February 21, 2022, address recognizing the independence of the so-called Luhansk and Donetsk people’s republics, Putin has referred to western Ukrainian territories exclusively as land “seized and transferred” from Poland, Hungary, and Romania. Ukraine beyond the borders of 1939 is proclaimed to be the “historical” territory of its neighboring countries, even though much of this land only became part of those countries twenty years earlier, after World War I.

The Kremlin’s logic appears to stem from its thesis about the “artificial” nature of Ukrainian statehood. If Ukraine was “constructed” by Lenin in 1918, as Moscow now insists, then it can be just as easily and legitimately “deconstructed”: its neighbors have the right to claim Ukrainian territory, which Russia will not oppose. Indeed, it has already made a head start by declaring the annexation of four Ukrainian regions in September.

Rientra nella concezione perversa che Putin ha e/o che sfoggia dell'unità nazionale dell'Ucraina.

Incredibly, the Russian leadership seems to see this logic as an argument that should convince the Ukrainian people to unite with Russia. Speaking at the Valdai Club discussion forum in October about territories Stalin seized from the USSR’s neighbors, Putin unexpectedly reached the somewhat absurd conclusion that because of this, Russia is the only possible guarantor of the security and territorial integrity of Ukraine. He repeated this thesis at his November 4 meeting with history teachers.

If Ukraine is an artificial construct, then only the successor of the country that once granted Ukraine its current borders by seizing land from its neighbors can now ensure the inviolability of these borders. Just as the postwar USSR considered itself the sole guarantor of Poland’s new borders, which included land Poland received from Germany, so can Russia become a guarantor protecting Ukraine from the “encroachments” of Poland, Romania, and Hungary. The Russian president wants to convince the Ukrainian and Russian audiences of the magnitude and severity of this threat, and it seems that the Kremlin cares little about whether its attempts are persuasive.

Di fatto non stanno tutti e 318.000 combattendo al fronte in prima linea, sono stati solamente collocati al posto di combattimento pronti a combattere, schierati appunto.
Anche Putin, bugiardo seriale - non semplici bugie per nascondere la verità (non solo) bensì vera e propria dimensione dottrinale strategica - (quindi ammesso e non concesso che i numeri non siano gonfiati), mi dà ragione e ti contraddice, cioè compie la distinzione fra mobilitati e schierati.


Putin esclude una nuova mobilitazione. Dei 300.000 mobilitati in Russia, 150.000 sono stati schierati nella zona dell'operazione militare in Ucraina, e di questi 77.000 si trovano nelle unità di combattimento, ha detto il presidente, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Non 318.000 schierati come dicevi tu (quel numero indica invece i mobilitati), bensì 150.000 (dei quali 77.000 si troverebbero nelle unità di combattimento [come diceva la fonte postata da me]).
 
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Putin esclude una nuova mobilitazione. Dei 300.000 mobilitati in Russia, 150.000 sono stati schierati nella zona dell'operazione militare in Ucraina, e di questi 77.000 si trovano nelle unità di combattimento, ha detto il presidente, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Non 318.000 schierati come dicevi tu (quel numero indica invece i mobilitati), bensì 150.000 (e fra questi si parla - esattamente come avevo ipotizzato io sulla flessibilità del termine "schierati" - di 77.000 che si troverebbero nelle unità di combattimento [come diceva la fonte postata da me]).
Non lo dicevo io ma Putin, e il numero rimane ancora quello (318.000), non è che se i media occidentali riportano le notizie arrotondando per difetto, allora 18.000 soldati russi scompaiono all'improvviso in un buco nero, ergo smettila di arrampicarti sugli specchi. :ahsisi:
 
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Non lo dicevo io ma Putin, e il numero rimane ancora quello (318.000), non è che se i media occidentali riportano le notizie arrotondando per difetto, allora 18.000 soldati russi scompaiono all'improvviso in un buco nero, ergo smettila di arrampicarti sugli specchi. :ahsisi:

Evidentemente arrotondano per difetto anche i media russi e Putin stesso.
Putin esclude una nuova mobilitazione. Dei 300.000 mobilitati in Russia, 150.000 sono stati schierati nella zona dell'operazione militare in Ucraina, e di questi 77.000 si trovano nelle unità di combattimento, ha detto il presidente, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Non 318.000 schierati come dicevi tu (quel numero indica invece i mobilitati), bensì 150.000 (e fra questi si parla - esattamente come avevo ipotizzato io sulla flessibilità del termine "schierati" - di 77.000 che si troverebbero nelle unità di combattimento [come diceva la fonte postata da me]).
Infatti:
"Di questi 150.000, solo la metà - ovvero 77.000 - sono direttamente nelle unità di combattimento, il resto è in seconda o terza linea, svolgendo, appunto, le funzioni di truppe di difesa territoriale, o sono in fase di addestramento aggiuntivo", ha detto Putin.
La seconda metà di tutti i mobilitati rimane ancora nei poligoni o nei centri di addestramento del ministero della Difesa, ha aggiunto.
"Se posso dire, questa è una riserva di combattimento", ha riassunto il presidente.
 
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Evidentemente arrotondano per difetto anche i media russi e Putin stesso.
Kyiv Independent non arrotonda per difetto, e questo è dovuto al fatto che i 318.000 soldati russi se li troveranno presto in casa. :well:
Ma a quanto pare nemmeno le fonti ucraine sono più attendibili quando smettono di tirare acqua al proprio mulino propagandistico :ahsisi:
 

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Kyiv Independent non arrotonda per difetto, e questo è dovuto al fatto che i 318.000 soldati russi se li troveranno presto in casa. :well:
Ma a quanto pare nemmeno le fonti ucraine sono più attendibili quando smettono di tirare acqua al proprio mulino propagandistico :ahsisi:
Quindi un articolo di un mese fa di Kyiv Independent che cita vecchie affermazioni di Putin è più attendibile di un video di Putin stesso di due giorni fa, buono a sapersi. Fra l'altro mi sembrava di aver capito che i 318.000 fossero
stati solamente collocati al posto di combattimento pronti a combattere, schierati appunto.
Putin si sarà sbagliato anche su quello.
 

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Quindi un articolo di un mese fa di Kyiv Independent che cita vecchie affermazioni di Putin è più attendibile di un video di Putin stesso di due giorni fa, buono a sapersi. Fra l'altro mi sembrava di aver capito che i 318.000 fossero

Putin si sarà sbagliato anche su quello.
Quindi una fonte autorevole ucraina, che dovrebbe fare di tutto per contrastare la propaganda russa, risulta essere inattendibile nel momento in cui per questioni prettamente legate alla sicurezza del proprio Paese, questa asserisce che la mobilitazione russa ha avuto successo, a tal punto da superare la cifra da raggiungere, arrivando addirittura a 318.000.
È molto interessante vedere come perfino le notizie made in Ukraine, non vengano accettate quando queste rovinano la narrativa dominante. :well:
 

Heinrich

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Quindi una fonte autorevole ucraina, che dovrebbe fare di tutto per contrastare la propaganda russa, risulta essere inattendibile nel momento in cui per questioni prettamente legate alla sicurezza del proprio Paese, questa asserisce che la mobilitazione russa ha avuto successo, a tal punto da superare la cifra da raggiungere, arrivando addirittura a 318.000.
È molto interessante vedere come perfino le notizie made in Ukraine, non vengano accettate quando queste rovinano la narrativa dominante. :well:
Kyiv Independent non asserisce nulla ma riporta quanto affermato dalla TASS. Se io riporto che tu hai detto che i 318 mila mobilizzati sono collocati ai posti di combattimento, pronti a combattere, non sto asserendo che questo sia vero ma sto solo riportando le tue parole.
 

Revolver Ocelot

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Kyiv Independent non asserisce nulla ma riporta quanto affermato dalla TASS.
E secondo te per quale motivo lo riporta? Vuol dire che c'è un fondo di verità, non è che i giornalisti del Kyiv Independent sono dei bot che copiano incollano delle notizie senza confermarne la veridicità.
Se io riporto che tu hai detto che i 318 mila mobilizzati sono collocati ai posti di combattimento
Che è quello che ha detto Putin, che è quello che ha poi confermato Kyiv Independent, nel momento in cui ha deciso di pubblicare tali informazioni.
pronti a combattere, non sto asserendo che questo sia vero ma sto solo riportando le tue parole.
pronti a combattere = / = stanno già combattendo :well:
 

WNintendo

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Quindi una fonte autorevole ucraina, che dovrebbe fare di tutto per contrastare la propaganda russa, risulta essere inattendibile nel momento in cui per questioni prettamente legate alla sicurezza del proprio Paese, questa asserisce che la mobilitazione russa ha avuto successo, a tal punto da superare la cifra da raggiungere, arrivando addirittura a 318.000.
È molto interessante vedere come perfino le notizie made in Ukraine, non vengano accettate quando queste rovinano la narrativa dominante. :well:
Quanto fa ridere il come accusi gli altri di arrampicarsi sugli specchi e poi sei tu il primo a farlo :asd:
Russia afferma di avere 25.000.000 di possibili truppe, i giornali di kiev riportano tale notizia, ora mesi fa i russi hanno affermato di avere 318.000 truppe, la stampa ucraina che deve fare? andare a verificare di persona contando uno per uno i soldati russi?? Non possono fare altro che riportare 318.000 come numero :asd:
I russi la sparano grossa a prescindere e mo l'ultimo comunicato, di putin stesso, è che in prima linea ce ne sono appena 77.000. Vuoi farmi per forza i voli pindarici che alla fine ci sono sempre 318.000 soldati "disponibili" come lo facevi sui 25.000.000 potenzialmente addestrabili e schierabili in un tempo definito a convenienza tua? fai pure, il dato ufficiale riferito dai russi AL MOMENTO ATTUALE, veritiero o meno che sia, è di 77.000 soldati, poi quando andrai li come persona superpartes a contarli tutti personalmente per sbugiardarci tutti ce lo dici, fino ad allora, a meno di verifiche e/o numeri sparati a caso, la notizia più recente diffusa dal solo che può diffondere tali numeri, e cioè chi l'esercito lo sta schierando, annulla qualsiasi notizia precedente :asd:
 

Buddha94

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Scusate, ma non posso fare a meno di ridere, non credo di aver mai visto un'arrampicata sugli specchi più plateale di questa :rickds:

Le fonti ucraine, fino ad un attimo fa voce solo della propaganda occidentale e quindi da non prendere assolutamente in considerazione, diventato tutto d'un tratto autorevoli.
Le parole di Putin, fino ad un attimo fa il profeta che non ne sbaglia una e dice sempre e solo la verità, diventano tutto d'un tratto da non prendere in considerazione di fronte all'autorità delle fonti ucraine.

:well:
 

Fusenr

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Non lo dicevo io ma Putin, e il numero rimane ancora quello (318.000), non è che se i media occidentali riportano le notizie arrotondando per difetto, allora 18.000 soldati russi scompaiono all'improvviso in un buco nero, ergo smettila di arrampicarti sugli specchi. :ahsisi:
Che i mobilitati siano 318.000 (tra l'altro nel post che mi quoti ho usato proprio questo numero) o 300.000 (numero che tra l'altro non proviene nemmeno dai "media occidentali") non c'entrava e non c'entra assolutamente nulla con la mia obiezione, e so che lo sai, per questo la risposta durerà una manciata di righe e non ce ne sarà un'altra. Fai finta di non capire spostando il punto, che non era e non è l'oscillazione di quel numero, bensì il fatto che tu, a differenza di Putin che li ha chiamati "mobilitati" con un determinato significato, li hai considerati "schierati", termine che ha un altro significato. Hai confuso i due termini, fine. Su tutto il resto siamo ben oltre il ridicolo e continuare è inutile, per cui mi fermo qui. Molto meglio usare il tempo a disposizione per riprendere a postare roba più interessante e possibilmente utile a tutti rispetto a questa diatriba inesistente.
Che è quello che ha detto Putin,
Assolutamente no, basta leggere i post miei e di Heinrich (ma anche il tuo col link di Reuters...). Fine.
Quanto fa ridere il come accusi gli altri di arrampicarsi sugli specchi e poi sei tu il primo a farlo :asd:
Russia afferma di avere 25.000.000 di possibili truppe, i giornali di kiev riportano tale notizia, ora mesi fa i russi hanno affermato di avere 318.000 truppe, la stampa ucraina che deve fare? andare a verificare di persona contando uno per uno i soldati russi?? Non possono fare altro che riportare 318.000 come numero :asd:
I russi la sparano grossa a prescindere e mo l'ultimo comunicato, di putin stesso, è che in prima linea ce ne sono appena 77.000. Vuoi farmi per forza i voli pindarici che alla fine ci sono sempre 318.000 soldati "disponibili" come lo facevi sui 25.000.000 potenzialmente addestrabili e schierabili in un tempo definito a convenienza tua? fai pure, il dato ufficiale riferito dai russi AL MOMENTO ATTUALE, veritiero o meno che sia, è di 77.000 soldati, poi quando andrai li come persona superpartes a contarli tutti personalmente per sbugiardarci tutti ce lo dici, fino ad allora, a meno di verifiche e/o numeri sparati a caso, la notizia più recente diffusa dal solo che può diffondere tali numeri, e cioè chi l'esercito lo sta schierando, annulla qualsiasi notizia precedente :asd:
Scusate, ma non posso fare a meno di ridere, non credo di aver mai visto un'arrampicata sugli specchi più plateale di questa :rickds:

Le fonti ucraine, fino ad un attimo fa voce solo della propaganda occidentale e quindi da non prendere assolutamente in considerazione, diventato tutto d'un tratto autorevoli.
Le parole di Putin, fino ad un attimo fa il profeta che non ne sbaglia una e dice sempre e solo la verità, diventano tutto d'un tratto da non prendere in considerazione di fronte all'autorità delle fonti ucraine.

:well:
:asd: Le mie braccia sono cadute da tempo in questo topic e hanno attraversato il globo, adesso saranno in Cina.
 
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rabber71

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SLAVA UKRAINI! :shrek:

 

Fusenr

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Se qualcuno fosse interessato (account twitter, articoli, video caricati su youtube e quant'altro), ecco una lista dei reporter italiani che sono stati, che sono o che potrebbero tornare in Ucraina:
  • Nello Scavo
  • Giammarco Sicuro
  • Veronica Fernandes
  • Francesca Mannocchi
  • Luca Steinmann
  • Ugo Poletti
  • Emma Farnè
  • Ilario Piagnerelli
  • Cristiano Tinazzi
  • Enrico Bona
  • Daniele Piervincenzi
  • Francesco Semprini
  • Stefania Battistini
  • Lorenzo Cremonesi
  • Sabato Angieri
  • Claudio Locatelli
  • Alfredo Bosco
  • Andrea Nicastro
Ce n'è almeno un altro paio ma non mi hanno fatto una buonissima impressione.

Avevo intenzione di collegare un articolo del FT relativo agli ultimi attacchi alle basi aeree russe sulla possibile strategia ucraina di colpire in profondità nel territorio della Federazione per scuotere la popolazione russa sulla questione dell'impunità e del sentirsi al sicuro mentre il loro Paese li invade, ma il post è già troppo lungo, quindi nel caso mi autoquoto aggiungendolo in un momento successivo.
Eccomi. Dietro paywall:


Copia carbone liberamente accessibile qui:


https%3A%2F%2Fd6c748xw2pzm8.cloudfront.net%2Fprod%2F627468d0-7590-11ed-a89f-994e60313399-standard.png


Ukrainian defence officials and analysts said the attacks — which Russia said killed three people and “slightly damaged” two aircraft — are part of a new tactic that seeks to disrupt Russian military planning and rattle public opinion by showing that nowhere is safe.

“The attacks are repeatable. We have no limitation on distance and soon we will be able to reach all targets inside Russia — including in Siberia,” said a Ukrainian government defence adviser who spoke on condition of anonymity. “In Ukraine, we know how hard it is to defend against these kinds of air attacks. Soon Russia will also have no safe zones.”


One of the bases, the Engels airfield near Saratov in southern Russia about 600km from the Ukraine border, is home to Russian long-range nuclear-capable bombers. According to Ukrainian officials, it is also a launching ground for cruise missile attacks on Ukrainian infrastructure.

“These air bases handle strategic bombers . . . which Russia has used to not only strike Ukrainian civilian targets but also to threaten the entire world,” said Serhiy Kuzan, head of the Ukrainian Security and Co-operation Centre think-tank in Kyiv. “But Ukraine’s strikes have destroyed the image of the Russian Federation . . . Even such sites are weakly protected.”

Defence officials and analysts said one lasting result of the attacks could be Russia dispersing its armed forces inside the country, which would help safeguard them but complicate operations. In September, Russia’s Black Sea fleet moved some of its submarines over 300km east from their home port in Russian-annexed Crimea to Novorossisyk on mainland Russia amid fears they were vulnerable to Ukrainian strikes.

“These attacks . . . will certainly make the Russians less confident . . . They will have to think about how they distribute military assets and keep them safe,” said a western defence official. “The Russians will be doubting their ability to defend their strategic assets in [the country].”

Ukraine also hopes the attacks, if repeated on a sufficient scale, will help swing Russian public opinion against the conflict.


The strikes have heightened anxiety in Russian border regions, which have faced artillery fire and drone attacks from Ukraine since the early months of the war. Their regularity and intensity made Russia’s initial attempts to explain them away as “loud bangs” futile and prompted a switch to rhetoric urging citizens to do their part for the war effort.

In Belgorod, a region bordering Ukraine, officials have promoted an “I heart anti-aircraft defences” campaign on social media, dug trenches along the frontier and created “self-defence battalions” of local civilians.

L'articolo riporta anche considerazioni e affermazioni sui dettagli tecnici dei droni utilizzati e sulla loro origine.
 
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