Rumor Il Grande Topic dei Rumors

  • Autore discussione Autore discussione Morty
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rumor

Aiuto del pubblico: Perchè gli utenti di Gamesforum sono contrariati?


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Sunshine merita na chirurgia talmente pesante per passare da buon Mario a ottimo :shrek:
Solo la telecamera che è una merda, in realtà, rigiocandolo ora non vi dico le bestemmie, era bellissimo da piccolo giocare, divertirsi e non capire una ceppa :asd:


Il resto è allo stato dell'arte imho
 
Irrazionale sicuramente, ma è stato l'ultimo momento di una certa Nintendo.
Urge un Direct
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Sei senza cuore
Ad oggi non esiste al mondo un titolo che trasudi estate da ogni poro tanto quanto Sunshine, e che ritenga al tempo stesso il più adatto da giocare in estate

È veramente unico, c'è poco da dire
 
Perché era l'inverno (?) del 2002 e il Gamecube era uscito da poco. Venivo da un 64 che mi aveva insegnato cos'è l'amore per una macchina, per un controller, per un'ocarina. Ero già un nintendaro marcio dentro: leggevo le riviste Sega per arrabbiarmi con i giornalisti venduti che davano votoni a quell'orrore di Sonic. Quando uscì il Gamecube mi sudavano le mani, avevo finalmente per le mani il nuovo Nintendo, il prossimo passo che rendeva il fotorealismo del 64 obsoleto; così avevo letto, ma nessuno mi aveva preparato per quello che avrei visto attaccandolo al televisore nuovo che avevo comprato per l'occasione: era magia, era reale ed era una frontiera tecnologica che non credevo possibile, altro che vrr. Tutti gli amici si sparacchiavano con la PS2 ma a me non importava (la recuperai solo più tardi) perché i minidischetti e quel controller mi facevano tremare i polsi. Passai il mio periodo videoludico migliore fra Luigi's Mansion, Wave Race, Super Smash Bros. Melee, Pikmin, Resident Evil, Burnout. Roba che non sembrava vera, che accendevi la tv e ti chiedevi dove stesse tutta quella meraviglia, come fosse possibile. Poi fu il turno di Mario, e mentre fuori cadevano le foglie dentro alla mia camera il sole brillava. Peach parlava come se fosse uscita da un film, gli specchi riflettevano un mondo vibrantissimo e un'eterna estate aveva avvolto il mio mondo: i livelli progredivano come fossero vivi, si potevano scorgere dalla distanza, quei cosi strani con le gonnelline erano buffissimi e Mario scivolava sull'acqua rispondendo alle levette del controller come se si muovesse da solo, se avesse vita. Se i salti di Mario 64 mi avevano impressionato, il fludd gli dava una nuova dimensione strategica e quando ti veniva tolto mi sentivo nudo, perso e in difficoltà. Le monete blu erano da qualche parte, aspettavano solo che le scovassi con qualche diavoleria che soltanto Nintendo poteva aver partorito. E quando la musica di Delfino Plaza ti accoglieva a ogni accensione, quando i dialoghi dei suoi abitanti ti strappavano una risata e i riflessi del sole sull'acqua ti portavano al mare, non potevi non innamorarti. Lo finii due volte di fila, con tutti e 120 i soli. Super Mario Sunshine è un'opera fatta di fretta, sbagliata in tante cose, con tanti peccati di gioventù da un'azienda che giovane non era; è forse l'opera più platealmente confusa di Nintendo, meno a fuoco e meno consistente di Mario, la più bizzarra, la più estraniante.
Super Mario Sunshine è la Nintendo Difference che i giornalisti venduti a Sega non hanno mai compreso, che chi saltava sulle casse di Crash Bandicoot non ha mai afferrato, che chi non c'era non può ricordare: è la Nintendo strana, coraggiosa, cattiva, confusa. È un ghiacciolo in piena estate
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Magari sì, ogni tanto cambio idea. Ma il primo rimane sempre Sunshine, seppellitemi con un fludd
Lasciando stare il discorso sunshine e nostalgia, vado sulla difference...
personalmente la vedo molto diversamente da te, in particolare sulla confusione...
per me la loro difference è semplicemente la loro cifra stilistica, che si ritrova in tanti aspetti, dalla grafica alla concezione di quali siano le loro priorità in sede di sviluppo, la volontà di creare qualcosa di nuovo o almeno rielaborare in salsa personale concetti già esplorati da altri, ...
e la quadratura del cerchio di tutte ste cose per me la trovano quando hanno le idee estremamente chiare su chi sono e cosa devono fare, la confusione gli preclude tutto questo...

per non mantenerci sulle pure chiacchiere, butto lì qualche esempio positivo e un paio negativi, pescando magari fuori dai soliti nomi dei capolavori per i primi...

Penso a punch out, Mario kart, pikmin per gli esempi positivi, con stili grafici particolari per quei generi rispetto al resto del mercato, e rielaborazione dei concetti di Gameplay... magari essenziali, snelliti, ma raffinati nella loro semplicità

esempio negativi appunto sunshine e ci metterei Metroid other m, con sakamoto che è voluto andare a mettere il naso dove non doveva

al di là di questo, la difference di Nintendo è la loro filosofia aziendale, cui hanno dato un nome... ma come la hanno loro, la hanno tantissimi altri, a partire nella notte dei tempi, da Sega
 
Ad oggi non esiste al mondo un titolo che trasudi estate da ogni poro tanto quanto Sunshine, e che ritenga al tempo stesso il più adatto da giocare in estate

È veramente unico, c'è poco da dire
craaazy taxi.

vai tu in acqua con una decappottabile fuori dall' estate
 
Odyssey peggior Mario 3D per me :sadfrog: per quanto non lo ritenga per nulla un brutto gioco, ci mancherebbe. Anzi, è palese che sia un titolo molto meno rozzo di Sunshine nel gameplay.

Ma Sunshine di carattere ne ha tantissimo, concordo. C'è anche un chilo di nostalgia nel mucchio, l'impatto grafico che al tempo era enorme, e non mi sognerei mai di negare le giuste critiche che gli vengono mosse, però riusciva a trasportarti in un mondo esotico meraviglioso e col fludd personalmente mi son sempre divertito parecchio.

Galaxy 1 e 2 invece sono un miracolo. Il Super Mario World dell'epoca 3D :sisi:
potevano passare (?) le esagerate critiche a TokT, ma se anche Odyssey non ti piace comincio a credere che non ti piaccia divertirti :trollface:
 
Perché era l'inverno (?) del 2002 e il Gamecube era uscito da poco. Venivo da un 64 che mi aveva insegnato cos'è l'amore per una macchina, per un controller, per un'ocarina. Ero già un nintendaro marcio dentro: leggevo le riviste Sega per arrabbiarmi con i giornalisti venduti che davano votoni a quell'orrore di Sonic. Quando uscì il Gamecube mi sudavano le mani, avevo finalmente per le mani il nuovo Nintendo, il prossimo passo che rendeva il fotorealismo del 64 obsoleto; così avevo letto, ma nessuno mi aveva preparato per quello che avrei visto attaccandolo al televisore nuovo che avevo comprato per l'occasione: era magia, era reale ed era una frontiera tecnologica che non credevo possibile, altro che vrr. Tutti gli amici si sparacchiavano con la PS2 ma a me non importava (la recuperai solo più tardi) perché i minidischetti e quel controller mi facevano tremare i polsi. Passai il mio periodo videoludico migliore fra Luigi's Mansion, Wave Race, Super Smash Bros. Melee, Pikmin, Resident Evil, Burnout. Roba che non sembrava vera, che accendevi la tv e ti chiedevi dove stesse tutta quella meraviglia, come fosse possibile. Poi fu il turno di Mario, e mentre fuori cadevano le foglie dentro alla mia camera il sole brillava. Peach parlava come se fosse uscita da un film, gli specchi riflettevano un mondo vibrantissimo e un'eterna estate aveva avvolto il mio mondo: i livelli progredivano come fossero vivi, si potevano scorgere dalla distanza, quei cosi strani con le gonnelline erano buffissimi e Mario scivolava sull'acqua rispondendo alle levette del controller come se si muovesse da solo, se avesse vita. Se i salti di Mario 64 mi avevano impressionato, il fludd gli dava una nuova dimensione strategica e quando ti veniva tolto mi sentivo nudo, perso e in difficoltà. Le monete blu erano da qualche parte, aspettavano solo che le scovassi con qualche diavoleria che soltanto Nintendo poteva aver partorito. E quando la musica di Delfino Plaza ti accoglieva a ogni accensione, quando i dialoghi dei suoi abitanti ti strappavano una risata e i riflessi del sole sull'acqua ti portavano al mare, non potevi non innamorarti. Lo finii due volte di fila, con tutti e 120 i soli. Super Mario Sunshine è un'opera fatta di fretta, sbagliata in tante cose, con tanti peccati di gioventù da un'azienda che giovane non era; è forse l'opera più platealmente confusa di Nintendo, meno a fuoco e meno consistente di Mario, la più bizzarra, la più estraniante.
Super Mario Sunshine è la Nintendo Difference che i giornalisti venduti a Sega non hanno mai compreso, che chi saltava sulle casse di Crash Bandicoot non ha mai afferrato, che chi non c'era non può ricordare: è la Nintendo strana, coraggiosa, cattiva, confusa. È un ghiacciolo in piena estate
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Magari sì, ogni tanto cambio idea. Ma il primo rimane sempre Sunshine, seppellitemi con un fludd
Quando rientro a casa stampo il post e me lo appendo sopra al letto. Non dimenticherò mai il salto tecnico dal passare a Smash Bros N64 a quello GC, mi chiedevo sempre giocandolo "ma come potrà essere meglio di così la grafica?"
 
Perché era l'inverno (?) del 2002 e il Gamecube era uscito da poco. Venivo da un 64 che mi aveva insegnato cos'è l'amore per una macchina, per un controller, per un'ocarina. Ero già un nintendaro marcio dentro: leggevo le riviste Sega per arrabbiarmi con i giornalisti venduti che davano votoni a quell'orrore di Sonic. Quando uscì il Gamecube mi sudavano le mani, avevo finalmente per le mani il nuovo Nintendo, il prossimo passo che rendeva il fotorealismo del 64 obsoleto; così avevo letto, ma nessuno mi aveva preparato per quello che avrei visto attaccandolo al televisore nuovo che avevo comprato per l'occasione: era magia, era reale ed era una frontiera tecnologica che non credevo possibile, altro che vrr. Tutti gli amici si sparacchiavano con la PS2 ma a me non importava (la recuperai solo più tardi) perché i minidischetti e quel controller mi facevano tremare i polsi. Passai il mio periodo videoludico migliore fra Luigi's Mansion, Wave Race, Super Smash Bros. Melee, Pikmin, Resident Evil, Burnout. Roba che non sembrava vera, che accendevi la tv e ti chiedevi dove stesse tutta quella meraviglia, come fosse possibile. Poi fu il turno di Mario, e mentre fuori cadevano le foglie dentro alla mia camera il sole brillava. Peach parlava come se fosse uscita da un film, gli specchi riflettevano un mondo vibrantissimo e un'eterna estate aveva avvolto il mio mondo: i livelli progredivano come fossero vivi, si potevano scorgere dalla distanza, quei cosi strani con le gonnelline erano buffissimi e Mario scivolava sull'acqua rispondendo alle levette del controller come se si muovesse da solo, se avesse vita. Se i salti di Mario 64 mi avevano impressionato, il fludd gli dava una nuova dimensione strategica e quando ti veniva tolto mi sentivo nudo, perso e in difficoltà. Le monete blu erano da qualche parte, aspettavano solo che le scovassi con qualche diavoleria che soltanto Nintendo poteva aver partorito. E quando la musica di Delfino Plaza ti accoglieva a ogni accensione, quando i dialoghi dei suoi abitanti ti strappavano una risata e i riflessi del sole sull'acqua ti portavano al mare, non potevi non innamorarti. Lo finii due volte di fila, con tutti e 120 i soli. Super Mario Sunshine è un'opera fatta di fretta, sbagliata in tante cose, con tanti peccati di gioventù da un'azienda che giovane non era; è forse l'opera più platealmente confusa di Nintendo, meno a fuoco e meno consistente di Mario, la più bizzarra, la più estraniante.
Super Mario Sunshine è la Nintendo Difference che i giornalisti venduti a Sega non hanno mai compreso, che chi saltava sulle casse di Crash Bandicoot non ha mai afferrato, che chi non c'era non può ricordare: è la Nintendo strana, coraggiosa, cattiva, confusa. È un ghiacciolo in piena estate
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Magari sì, ogni tanto cambio idea. Ma il primo rimane sempre Sunshine, seppellitemi con un fludd
Mi sono commosso e mi ci rispecchio alla grande. Magica era Gamecube :cry2:
 
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