Joker | Joaquin Phoenix Migliore Attore Protagonista | Leone d'oro 2019

  • Autore discussione Autore discussione Gouki
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Visto.

E' forse piu' interessante sul piano delle ripercussioni produttive e in termini di cultura di massa che per quanto si veda effettivamente su schermo.

La domanda ora è: come puoi chiedere allo stesso pubblico che ha apprezzato questo film di tornare in sala per vedersi Wonder Woman 2, Aquaman o Margot Robbie che sculetta davanti alla telecamera?

La sceneggiatura è sicuramente molto buona, un bel frullato del meglio di Scorsese. A livello di regia non mi ha sorpreso in positivo ma Phoenix regge tranquillamene da solo tutto il film, anche quando a volte lo script si fa leggermene verboso. Mi è piaciuta molto la colonna sonora, riesce a creare un senso di tensione per tutto il film, come se qualcosa di orrendo stia costantemente per accadere.

Incasserà molto più di quanto la WB si apettasse, e porterà alla creazione di cloni su cloni di dubbio gusto nel corso dei prossimi anni. Ma forse invece qualche produttore capirà che è il principio a essere vincente: prendi una sceneggiatura intelligente e scritta bene, senza necessariamente infarcirla di strizzatine d'occhio e cagate nerd, e dalla in mano a un regista capace, lasciandogli massima libertà creativa. E la gente il film te lo va a vedere. Lo capiranno? Probabilmente no.

1 ora fa, TestaMatta89 ha scritto:


Nooo voglio il sequel dove combattono con Batman e L'uomo coccodrillo!!!

E Wonder Woman con le mutandine rosso fuoco come nel fumetto n°298 del 1995!

 
Visto pure io, sono rimasto estremamente soddisfatto, non è un capolavoro ma sicuramente un bellissimo film. Joaquin Phoenix mostruoso fino all'inverosimile.

 
Non sono d'accordo con chi critica la sceneggiatura, che sembra quasi giustificare il punto di vista di Arthur. 

Prima di tutto il film è impregnato di una certa ambiguità, e lo è in un modo fantastico, coerente, senza troppi scossoni. 

E in seconda battuta, la pellicola assume una valenza sociale ampiamente giustificata, reale. 

Quanto mi piace questo Joker. Mamma mia. 

 
visto genere di film che solitamente non particolarmente nelle mie corde come mi aspettavo dal trailer, in questo caso un applauso a tutta la controversia che si è creata dietro che è quella che mi ha montato la voglia di non mancare l'appuntamento

piaciuti molto gli elementi artistici del film

balli (vammi a capire pure per Shazam le scene di ballo erano quelle che attendevo di più :asd: ) e momenti di trucco
sto ancora cercando di venire a capo se non abbiano esagerato o sia stata la giusta scelta

rendere Arthur così patetico davvero non può che ispirare compassione, viene tradito dall'amico (per il fatto della pistola), ha una storia d'amore completamente immaginaria, viene deriso dal suo idolo, scopre che sua madre gli ha mentito per tutta la vita, anche quel barlume di speranza di trovare una figura paterna in TW gli viene strappata, viene licenziato da lavoro, è malato mentalemente, non ha praticamente qualità (ha un lato altruistico solo per farcelo vedere venir eroso per tutta la pellicola) ecc...
E LA MISERIA qualcuno dia un pò di pace a questo povero cristo :jack:

in ogni caso ha senso nella parabola dell'underdog che solitamente ha un lieto fine
particolarmente affascinante per me è comunque il paragone che ne traggo con V per Vendetta

dove lì abbiamo un giustiziere che si vede e viene mostrato elegante e senza paura, con un piano ben orchestrato per sconfiggere gli odiati cattivi in un film dark ma anche molto romanzato e cristallino

Joker è caotico, serie di sfortunati e slegati eventi che accadono casualmente che finiscono sempre e comunque per affliggere Arthur nel peggior modo possibile e il grande quadro finale è praticamente secondario

un certo senso è anche la sua è una rivalsa di un giustiziere alla fine ma ha più l'apparenza di come sia realmente avvenuta che non del come verrà raccontata :asd: , ossia priva di qualsiasi cenno di nobiltà solo un trascinarsi disperato
questa è una delle cose che mi fa ancora mettere il Joker di Ledger al di sopra

non riesco a vedere questo Joker come un principe del crimine ma una persona molto sfortunata, ed anzi è le poche azioni violente che compie sono se non giustificabili almeno comprensibili, ed in questo senso il film è anche molto sequel bait (per quanto non sembri vogliano avventurarsi oltre)
in ogni caso è un film che si poggia totalmente sulla performance di un solo attore e non posso dire di certo che fallisca o annoi ma avrei preferito aver un pò più di momenti al limite del surreale 

come all'inizio del film quando si piazza tra il pubblico del talk show e sul finale con il costume
l'elemento che in realtà mi è piaciuto meno è stata

la rappresentazione di Gotham che ho sentito anche abbastanza lodata che invece mi è sembrata abbastanza anonima  :maperfavore: , mi è sembrata una città anche abbastanza civile, cioè se l'evento criminale più rilevante sono tre testine uccise nella metro e le proteste sono per lo più non violente (se non proprio sul finale dove si ha l'escalation), anche il manicomio di Arkham non ha chi sa che veste lugubre, forse sarebbe stato efficace hintare a qualche altra presenza dalla rouges gallery magari un giovane Hugo Strange? :happybio: anche in una parte molto piccola invece che tutto questo spazio alla famiglia Wayne (trovata molto banale la messa in scena della "famosa scena" sopratutto quando il film ha sequenze artistiche così forti)
in generale promosso con molti elementi al limite della perfezione per quelli che erano gli intenti del film ma ci sono alcune parti che ho ancora bisogno di rifletterci un pò

ah e poi quasi dimenticavo :povero:

ma la scena del frigo????? :povero:  qualcuno a capito dove doveva andare a parare??? :| sembra davvero molto random guardandola mi è venuto solo da pensare al trope "Women in Refrigerators"  :asd: :2056356623_pepe:  dite che è un indizio ad un possibile suicidio di Arthur? cioè non lo rivediamo nemmeno in un taglio successivo infreddolito, come non fosse mai successa

 
Ultima modifica da un moderatore:
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Ah e poi quasi dimenticavo :povero:

ma la scena del frigo????? :povero:  qualcuno a capito dove doveva andare a parare??? :| sembra davvero molto random guardandola mi è venuto solo da pensare al trope "Women in Refrigerators"  :asd: :2056356623_pepe:  dite che è un indizio ad un possibile suicidio di Arthur? cioè non lo rivediamo nemmeno in un taglio successivo infreddolito, come non fosse mai successa
Quella scena 

Viene bruscamente tagliata esattamente come tante altre.

L'intero film lo vedi attraverso gli occhi di Arthur. Sembra che alcune scene non centrino nulla con quella che viene dopo, tipo quella del frigo, perchè sono (almeno secondo me che non sono un espertone di cinema) una raffigurazione della sua mente. Alcune scene, l'amore immaginario con la vicina, i balli, essere ospite al Late Show sono un caos nato dalla sua mente chiaramente malata.

Un'altra scena bruscamente tagliata è proprio il finale del film: prima circondato dalla folla, poi rinchiuso in una stanza con la psichiatra.
Altra cosa da tener conto

Quando si trucca "definitivamente", o meglio quando Arthur diventa Joker, osserva la foto di sua madre da giovane. Dietro c'è scritto: "I love your smile -o roba del genere" firmato T.W. Thomas Wayne. 

Anche questo rimane un mistero per lo spettatore, non sappiamo se la storia sia vera o semplicemente frutto della sua fantasia. Per Arthur invece, da quell'istante non gliene frega più nulla, a prescindere dal fatto che lui creda nella storia della madre o quella del padre, il risultato sarà il medesimo, ovvero l'abbandono. Per questo motivo, dopo aver visto la dedica, lui rovina e butta via la foto di sua madre come se fosse un fazzoletto. 

 
si diciamo che rispetto a certe scene mi è sembrata quella più morta lì ed inutile dove in altre una delle due interpretazioni e significativa che sia l'uno o l'altro caso a parte

la storia d'amore che ci viene confermata al 100% essere frutto della sua immaginazione

 
L'unico mio dubbio è 

il film stesso :asd:  

Nella parte finale, dove è rinchiuso in una stanza del manicomio, quando risponde alla domanda della psichiatra "perché ridi?", lui risponde "pensavo ad una barzelletta" evitando di raccontarla.

Non vorrei che la barzelletta a cui si riferisce sia in realtà l'intero film, una storia nata dalla sua mente. Anche perché quando lo dice sogghigna. Da un certo punto del film in poi lui afferma spesso che la sua vita sia in realtà una commedia. 

Il che si ricollegherebbe perfettamente alla vita passata del Joker. Nessuno sa esattamente come sia nato.

 
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Capolavoro. Bellissimo film che mi ha trasmesso una tensione pazzesca. E tanta tristezza. Alla fine ero così scosso che la mia ragazza si è preoccupata di aver fatto qualcosa di sbagliato nei miei confronti. :rickds:

L'interpretazione di Phoenix rimarrà nella storia, le varie sfaccettature del film  sono tremendamente attuali. Leone d'oro più che meritato.

 
Ultima modifica da un moderatore:
L'unico mio dubbio è 

il film stesso :asd:  

Nella parte finale, dove è rinchiuso in una stanza del manicomio, quando risponde alla domanda della psichiatra "perché ridi?", lui risponde "pensavo ad una barzelletta" evitando di raccontarla.

Non vorrei che la barzelletta a cui si riferisce sia in realtà l'intero film, una storia nata dalla sua mente. Anche perché quando lo dice sogghigna. Da un certo punto del film in poi lui afferma spesso che la sua vita sia in realtà una commedia. 

Il che si ricollegherebbe perfettamente alla vita passata del Joker. Nessuno sa esattamente come sia nato.
Mi piace questa teoria

 
Visto.

E' forse piu' interessante sul piano delle ripercussioni produttive e in termini di cultura di massa che per quanto si veda effettivamente su schermo.

La domanda ora è: come puoi chiedere allo stesso pubblico che ha apprezzato questo film di tornare in sala per vedersi Wonder Woman 2, Aquaman o Margot Robbie che sculetta davanti alla telecamera?

La sceneggiatura è sicuramente molto buona, un bel frullato del meglio di Scorsese. A livello di regia non mi ha sorpreso in positivo ma Phoenix regge tranquillamene da solo tutto il film, anche quando a volte lo script si fa leggermene verboso. Mi è piaciuta molto la colonna sonora, riesce a creare un senso di tensione per tutto il film, come se qualcosa di orrendo stia costantemente per accadere.

Incasserà molto più di quanto la WB si apettasse, e porterà alla creazione di cloni su cloni di dubbio gusto nel corso dei prossimi anni. Ma forse invece qualche produttore capirà che è il principio a essere vincente: prendi una sceneggiatura intelligente e scritta bene, senza necessariamente infarcirla di strizzatine d'occhio e cagate nerd, e dalla in mano a un regista capace, lasciandogli massima libertà creativa. E la gente il film te lo va a vedere. Lo capiranno? Probabilmente no.

Nooo voglio il sequel dove combattono con Batman e L'uomo coccodrillo!!!

E Wonder Woman con le mutandine rosso fuoco come nel fumetto n°298 del 1995!
Cosa intendi per "cagate nerd"? Perché qui comunque si sta parlando di roba tratta dai fumetti che tratta di gente e mutanti che, esclusi appunto Joker e pochi altri, hanno superpoteri e vanno in giro in costume. 

Comunque secondo voi cosa fa parte 

dell'immaginazione cosa della realtà? Io spero che la parte immaginaria cominci con lo speronamento della macchina della polizia nel finale, perché se fosse tutto frutto della sua immaginazione ci resterei parecchio male :asd:

Ho letto poi che nel mezzo del film dovrebbe esserci un ritaglio di giornale che riporta già la morte dei Wayne, quindi la situazione diventa ancora più confusa, ma lascerebbe pensare che non sia tutta roba immaginaria.

Per quel che riguarda la battuta "Pensavo ad una barzelletta" nel finale, l'ho interpretata come "ironia della sorte, le mie azioni hanno portato alla morte di Thomas Wayne", però boh.

Ah...secondo voi come ammazza la dottoressa nel finale (non ricordo se era ammanettato o meno)? Quando esce nel corridoio lascia impronte di sangue, quindi presumo l'abbia fatta fuori :asd:  

Nel finale mi ero gasato pensando che la dottoressa fosse proprio Harley Quinn :asd:  

 
Mi piace questa teoria
Teoria molto forzata, però. 
 

Cosa intendi per "cagate nerd"? Perché qui comunque si sta parlando di roba tratta dai fumetti che tratta di gente e mutanti che, esclusi appunto Joker e pochi altri, hanno superpoteri e vanno in giro in costume. 

Comunque secondo voi cosa fa parte 

dell'immaginazione cosa della realtà? Io spero che la parte immaginaria cominci con lo speronamento della macchina della polizia nel finale, perché se fosse tutto frutto della sua immaginazione ci resterei parecchio male :asd:

Ho letto poi che nel mezzo del film dovrebbe esserci un ritaglio di giornale che riporta già la morte dei Wayne, quindi la situazione diventa ancora più confusa, ma lascerebbe pensare che non sia tutta roba immaginaria.

Per quel che riguarda la battuta "Pensavo ad una barzelletta" nel finale, l'ho interpretata come "ironia della sorte, le mie azioni hanno portato alla morte di Thomas Wayne", però boh.

Ah...secondo voi come ammazza la dottoressa nel finale (non ricordo se era ammanettato o meno)? Quando esce nel corridoio lascia impronte di sangue, quindi presumo l'abbia fatta fuori :asd:  

Nel finale mi ero gasato pensando che la dottoressa fosse proprio Harley Quinn :asd:  
difficile dirlo. Potrebbe essere vero come no. Un po’ come la trottola di Inception. Secondo me è tutto vero, ma alcuni indizi mi fanno pensare anche al contrario.

 
@Sparda nella parte finale del tuo commento

Lui non è una vittima. O meglio, lui è il prodotto di una società malata e menefreghista, ma Flink, anche se malato, gioisce nell’uccidere alla fine. “Non provavo sensi di colpa” come disse durante il Late Show. L’intero film non lo elogia, non lo rappresenta nemmeno come un anti-eroe. Joker rappresenta esattamente i problemi odierni portati allo stremo, un uomo incastrato in una spirale di violenza (fisica e psicologica) pronto a trasformarsi poi in una bestia vendicativa.
Todd Philips ti mostra come la vittima diventa un carnefice.

L’esempio di sua madre e della sua morte calzano a pennello col discorso.

Pure nel finale del film, emblematico, l’intento è quello di mostrare la violenza anarchica, Arthur in mezzo alla folla in delirio mentre un qualsiasi Joker ucciderà la famiglia Wayne. 
 

il film mostra come la violenza genera altra violenza. Nessuno è innocente in questo film. A parte il nano :asd:  


Capisco perché dici questo, ma non riesco ad essere completamente d'accordo, e spiego perché:

Ogni atto di violenza compiuto da Arthur all'interno del film ha una qualche valenza catartica, o almeno questo vale per i principali: sono spesso rivendicazioni, e in ogni caso la violenza ai suoi occhi appare come una forma di riscatto per una vita di umiliazioni, come un modo di salire alla ribalta:

"ho visto che la gente adesso inizia a notarmi" 

Forse per certi versi mi sono spiegato male, sicuramente "antieroe" non è la parola giusta, non ho mai inteso dire che il film metta le azioni di Arthur sotto una luce positiva, ma che piuttosto ecceda nel voler trovare a tutti i costi una giustificazione e un'attenuante per ciò che fa, con l'unica eccezione della ragazza madre (che resta comunque in forse, e che riguarda in ogni caso l'inizio ufficiale del delirio). Emblematico in questo senso è l'episodio del nano, lasciato esplicitamente in vita perché "è sempre stato buono con lui", quasi a voler mettere in mostra che, seppure al servizio di un sistema di valori distorti, la "giustizia violenta" di Arthur non è gratuita, e del resto esiste in lui un esplicito bisogno di affetto, incarnato dalla nevrotizzazione intorno al bisogno di una figura paterna. 

Poi ci sono due fatti di "realismo", che visto il modo in cui è stata affrontata la tematica, non credo proprio che il regista abbia trascurato:

1) uno psicopatico è un individuo che soffre di disturbi e difficoltà nel comunicare con le proprie emozioni, che ne vive di dissonanti o che ha una forma di dissociamento. Io il suo "non provo rimorso" per averli uccisi non l'ho visto tanto dell'ottica di "avrei sempre voluto farlo", quanto piuttosto in una forma di liberazione data dall'abbracciare finalmente i propri disordini emotivi, invece di "sforzarsi" di uniformarsi alla società; questo si collega al discorso di ironia inversa, al fatto che le sue emozioni non sono mai sulla stessa lunghezza d'onda di quelle delle persone che lo circondano (mi viene in mente quando prende appunti durante la stand-up comedy, dove anche se ride ride in differita). 

E tutto questo lo ricollego alla sua malattia, non a una sua natura "intrinsecamente" malvagia. 

2) sempre sulla falsariga di questo aspetto, c'è un momento molto importante, quando dice "ho smesso di prendere le mie medicine da tempo", considerazione che del resto coincide con l'intensificarsi dell'instabilità delle sue percezioni: gli psicofarmaci non sono un tipo di medicina che puoi semplicemente "smettere di prendere"; vanno dosati e ridotti gradualmente proprio per la loro pericolosità. Se un malato smette di prenderli di botto, è garantita una crisi maniacale...e lui ne prendeva ben 7 diversi: ho detto tutto. 

Non credo proprio sia un dettaglio casuale; e del resto ha smesso di prenderli quando ha perso la possibilità di andare dall'assistente sociale...


L'unico mio dubbio è 

il film stesso :asd:  

Nella parte finale, dove è rinchiuso in una stanza del manicomio, quando risponde alla domanda della psichiatra "perché ridi?", lui risponde "pensavo ad una barzelletta" evitando di raccontarla.

Non vorrei che la barzelletta a cui si riferisce sia in realtà l'intero film, una storia nata dalla sua mente. Anche perché quando lo dice sogghigna. Da un certo punto del film in poi lui afferma spesso che la sua vita sia in realtà una commedia. 

Il che si ricollegherebbe perfettamente alla vita passata del Joker. Nessuno sa esattamente come sia nato.


Io sinceramente scarterei questa ipotesi 

O meglio, io riguardo a questi finali penso sempre che il regista in realtà non abbia pensato niente e che voglia lasciare il dubbio perché sì, e che quindi le varie letture sono ugualmente valide :asd: però riguardo al "tutto il film è stato un trip" sono scettico, se non fosse che almeno nella prima metà sono rappresentati dei momenti di "dualismo" con uno stacco abbastanza netto, quindi qualcosa di "affidabile" in tutto quello che si è visto deve esserci; metto in dubbio potenzialmente tutto ciò che è messo in scena da quando uccide la madre in poi. Il dialogo finale l'ho visto anche un po' come una ripresa invertita del primo con l'assistente sociale

 
Cosa intendi per "cagate nerd"? Perché qui comunque si sta parlando di roba tratta dai fumetti che tratta di gente e mutanti che, esclusi appunto Joker e pochi altri, hanno superpoteri e vanno in giro in costume. 

Comunque secondo voi cosa fa parte 

dell'immaginazione cosa della realtà? Io spero che la parte immaginaria cominci con lo speronamento della macchina della polizia nel finale, perché se fosse tutto frutto della sua immaginazione ci resterei parecchio male :asd:

Ho letto poi che nel mezzo del film dovrebbe esserci un ritaglio di giornale che riporta già la morte dei Wayne, quindi la situazione diventa ancora più confusa, ma lascerebbe pensare che non sia tutta roba immaginaria.

Per quel che riguarda la battuta "Pensavo ad una barzelletta" nel finale, l'ho interpretata come "ironia della sorte, le mie azioni hanno portato alla morte di Thomas Wayne", però boh.

Ah...secondo voi come ammazza la dottoressa nel finale (non ricordo se era ammanettato o meno)? Quando esce nel corridoio lascia impronte di sangue, quindi presumo l'abbia fatta fuori :asd:  

Nel finale mi ero gasato pensando che la dottoressa fosse proprio Harley Quinn :asd:  
ogni caso positiva e dai tratti comici è finzione della mente di Arthur per me :2056356623_pepe:

piuttosto perchè tutte le donne del film sono

con i capelli ricci ...  :toadspice:

 
Visto  ieri sera, che dire lo aspettavo moltissimo e mi è piaciuto davvero tanto, un film magistralmente interpretato da un Joaquin Phoenix in stato in grazia (merita assolutamente l'Oscar per quest'interpretazione e che attore a 20 anni di distanza dal Gladiatore di Scott) e ho apprezzato molto i vari rimandi futuri alla storia di Bruce Wayne. Ho trovato bellissimo che il Joker abbia una sua identità e un nome e cognome, d'altronde in Killing Joke lo stesso Joker ci dice che se doveva avere un'origine preferirebbe avere più opzioni possibili e quindi si chiama Arthur Fleck. La colonna sonora l'ho trovata bellissima, molto ansiogena e carica di tensione come doveva essere dovendo raccontare la parabola di follia e cattiveria di uno dei villain più amati e conosciuti del mondo D.C.

 
Finalmente oggi alle 19 tocca anche a me, maledette proiezioni in lingua originale trattate come l'ultima ruota del carro  :sil:

 
Un'altra ipotesi che ho letto è relativa al fatto che

il film si chiami "Joker" e non "The Joker", quasi ad indicare che questo sia solo uno di diversi Joker e di conseguenza non quello che affronterà Batman (e vista la differenza d'età tra i due, potrebbe anche starci)

Vedere questo personaggio come fonte di ispirazione per un eventuale "vero" Joker non so se mi piacerebbe o meno

 
Un'altra ipotesi che ho letto è relativa al fatto che

il film si chiami "Joker" e non "The Joker", quasi ad indicare che questo sia solo uno di diversi Joker e di conseguenza non quello che affronterà Batman (e vista la differenza d'età tra i due, potrebbe anche starci)

Vedere questo personaggio come fonte di ispirazione per un eventuale "vero" Joker non so se mi piacerebbe o meno
Mha, sinceramente mi sembrerebbe troppo forzata come cosa, forse giusto il fattore età potrebbe essere messo in discussione.

 
Capisco perché dici questo, ma non riesco ad essere completamente d'accordo, e spiego perché:

Ogni atto di violenza compiuto da Arthur all'interno del film ha una qualche valenza catartica, o almeno questo vale per i principali: sono spesso rivendicazioni, e in ogni caso la violenza ai suoi occhi appare come una forma di riscatto per una vita di umiliazioni, come un modo di salire alla ribalta:

"ho visto che la gente adesso inizia a notarmi" 

Forse per certi versi mi sono spiegato male, sicuramente "antieroe" non è la parola giusta, non ho mai inteso dire che il film metta le azioni di Arthur sotto una luce positiva, ma che piuttosto ecceda nel voler trovare a tutti i costi una giustificazione e un'attenuante per ciò che fa, con l'unica eccezione della ragazza madre (che resta comunque in forse, e che riguarda in ogni caso l'inizio ufficiale del delirio). Emblematico in questo senso è l'episodio del nano, lasciato esplicitamente in vita perché "è sempre stato buono con lui", quasi a voler mettere in mostra che, seppure al servizio di un sistema di valori distorti, la "giustizia violenta" di Arthur non è gratuita, e del resto esiste in lui un esplicito bisogno di affetto, incarnato dalla nevrotizzazione intorno al bisogno di una figura paterna. 

Poi ci sono due fatti di "realismo", che visto il modo in cui è stata affrontata la tematica, non credo proprio che il regista abbia trascurato:

1) uno psicopatico è un individuo che soffre di disturbi e difficoltà nel comunicare con le proprie emozioni, che ne vive di dissonanti o che ha una forma di dissociamento. Io il suo "non provo rimorso" per averli uccisi non l'ho visto tanto dell'ottica di "avrei sempre voluto farlo", quanto piuttosto in una forma di liberazione data dall'abbracciare finalmente i propri disordini emotivi, invece di "sforzarsi" di uniformarsi alla società; questo si collega al discorso di ironia inversa, al fatto che le sue emozioni non sono mai sulla stessa lunghezza d'onda di quelle delle persone che lo circondano (mi viene in mente quando prende appunti durante la stand-up comedy, dove anche se ride ride in differita). 

E tutto questo lo ricollego alla sua malattia, non a una sua natura "intrinsecamente" malvagia. 

2) sempre sulla falsariga di questo aspetto, c'è un momento molto importante, quando dice "ho smesso di prendere le mie medicine da tempo", considerazione che del resto coincide con l'intensificarsi dell'instabilità delle sue percezioni: gli psicofarmaci non sono un tipo di medicina che puoi semplicemente "smettere di prendere"; vanno dosati e ridotti gradualmente proprio per la loro pericolosità. Se un malato smette di prenderli di botto, è garantita una crisi maniacale...e lui ne prendeva ben 7 diversi: ho detto tutto. 

Non credo proprio sia un dettaglio casuale; e del resto ha smesso di prenderli quando ha perso la possibilità di andare dall'assistente sociale...




Io sinceramente scarterei questa ipotesi 

O meglio, io riguardo a questi finali penso sempre che il regista in realtà non abbia pensato niente e che voglia lasciare il dubbio perché sì, e che quindi le varie letture sono ugualmente valide :asd: però riguardo al "tutto il film è stato un trip" sono scettico, se non fosse che almeno nella prima metà sono rappresentati dei momenti di "dualismo" con uno stacco abbastanza netto, quindi qualcosa di "affidabile" in tutto quello che si è visto deve esserci; metto in dubbio potenzialmente tutto ciò che è messo in scena da quando uccide la madre in poi. Il dialogo finale l'ho visto anche un po' come una ripresa invertita del primo con l'assistente sociale
Io darei quasi per scontato che 

tutto quello visto sia veramente accaduto, forse solo la parte finale è di libera interpretazione.

Sarebbe troppo assurdo che già il film metta in luce, in maniera abbastanza chiara, come il rapporto con la ragazza di colore sia frutto di un “sogno” della mente malata di Arthur, il sogno che spiega un sogno mi sembra troppo assurdo  :coosaa:
 
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