Riflessione La considerazione dei videogiochi in Italia

Pubblicità
Fino all'elementari avevo degli amici che giocavano molto spesso a pkm con il gameboy, e mi divertivo molto perché c'era qualcuno con cui condividere questa passione. Crescendo però tutti hanno abbandonato perché proprio come diceva Storm_FF su le principali attività erano diventate discoteca, flirtare, facebook e cannoni, e quindi sono rimasto l'unico a giocare. E sinceramente sono contento di non aver mai smesso, ho vissuto mille avventure, mi sono scassato dalle risate con altri appassionati (qui sul forum specialmente), e posso raccontare un sacco di storie. Molti invece sono rimasti vuoti dentro e un domani l'unica cosa che potranno raccontare ai propri figli sono le super serate passate a guardare il gf.
 
Fino all'elementari avevo degli amici che giocavano molto spesso a pkm con il gameboy, e mi divertivo molto perché c'era qualcuno con cui condividere questa passione. Crescendo però tutti hanno abbandonato perché proprio come diceva Storm_FF su le principali attività erano diventate discoteca, flirtare, facebook e cannoni, e quindi sono rimasto l'unico a giocare. E sinceramente sono contento di non aver mai smesso, ho vissuto mille avventure, mi sono scassato dalle risate con altri appassionati (qui sul forum specialmente), e posso raccontare un sacco di storie. Molti invece sono rimasti vuoti dentro e un domani l'unica cosa che potranno raccontare ai propri figli sono le super serate passate a guardare il gf.
quindi chiunque abbia abbandonato i videogiochi, è un tamarro che ha o avrà una vita triste e infelice?
 
Bel topic,
io con gli anni fino ad una certa età mi sentivo spesso fuori posto avendo una compagnia di gente che su 12-13 persone, 3 compreso io giocavano ai videogiochi, poi quei due con il tempo vedevo che si connettevano sempre di meno al psn (unica console che avevano, la ps3, al massimo al pc a qualche strategico o fifa),
poi ho perso tutti i contatti con il tempo e gli eventi, e ora non li vedo da anni online,
ma ho realizzato che bisogna fare quello per cui sia ha passione, adesso magari loro vagano o vagavano in giro quando erano annoiati essendo abituati a guardare le partite di calcio, di f1, o di andare a prendere la birra in giro, e non potendo fare la metà di queste cose non so cosa fanno più,
io invece mi sono tenuto la passione insieme ad altre 10, e continuo a tenermela rendendomi conto che quando una passione è forte e sai dosarla, non esiste motivo per cui smettere.

Però come dicono anche altri ho realizzato che negli ultimi anni il videogioco fa parte del mondo, e frutta tanti, ma tanti soldi, e ci sono ragazzi che ci vivono e pure bene giocando ai videogiochi,
poi come spesso accade c'è sempre l'estremo delle parti, c'è chi bestemmia davanti ad un gioco e viene pagato fior di quattrini, facendo una live di 2 ore la domenica, diventando "famoso", con meme su intragram e pubblilcità annessa, soprattutto in Italia.

E non è gelosia attenzione, avendo la possibiltà lo farei anche io qualche streaming, ma di sicuro non ci vivrei, perchè se devi "camparci" significa soprattutto che devi stare al passo coi tempi e comprare il gioco appena uscito, e significa giocarlo in tempo reale in streaming, rovinando tutto il patos, atmosfera e sorpresa annessa, e io un gioco che attendo con ardore me lo voglio giocare con le mie cuffie lontano da tutto, assaporando ogni dettaglio.
 
E non è gelosia attenzione, avendo la possibiltà lo farei anche io qualche streaming, ma di sicuro non ci vivrei, perchè se devi "camparci" significa soprattutto che devi stare al passo coi tempi e comprare il gioco appena uscito, e significa giocarlo in tempo reale in streaming, rovinando tutto il patos, atmosfera e sorpresa annessa, e io un gioco che attendo con ardore me lo voglio giocare con le mie cuffie lontano da tutto, assaporando ogni dettaglio.
Se fai il "variety streamer" sì, ma puoi farcela - ed al giorno d'oggi è estremamente difficile - anche come streamer di un genere (chessò tratti solo di Blobber, horror) o persino di un solo gioco.

Ma calcola che non ci paghi le bollette dall'oggi al domani, ci metti anni se va bene.
 
Se fai il "variety streamer" sì, ma puoi farcela - ed al giorno d'oggi è estremamente difficile - anche come streamer di un genere (chessò tratti solo di Blobber, horror) o persino di un solo gioco.

Ma calcola che non ci paghi le bollette dall'oggi al domani, ci metti anni se va bene.
Al giorno d'oggi è difficile si poichè c'è un sacco di gente che lo fa, ci sono tanti nomi "famosi", chi parla forbito con 40 minuti di spiegazione che potrebbero essere 5, chi bestemmia e quindi fa ridere,
quindi diventa ancora più difficoltoso spiccare e prendersi "una fetta",
se ti ritagli degli orari fissi e ti fai pubblicità e sei simpatico, un pò di follower li trovi anche in qualche mese, e se sfacciato e fai le live da 1 o 2 ore la domenica chiedendo soldi su paypal, se sei fortunato ti becchi abbastanza soldi per pagarti l'affitto.

ps: se vivevo da solo l'avrei già provato a fare, è parecchi anni che vorrei a provare a fare lo streamer MA a tempo perso logicamente.
 
i tatuaggi possono essere un problema in alcuni ambienti professionali per le dovute ragioni, immagina accogliere un cliente in banca per una polizza assicurativa con un teschio fiammeggiante sul collo, diventa una questione di immagine soprattutto nei confronti di determinate fasce d'età.
in questi ambienti anche solo il vestiario è molto importante e un obbligo e più mainstream di vestirsi, non c'è :asd:

i videogiochi sono un hobby e il discorso diventa più personale, non ha nulla a che fare con concetti professionali o obblighi lavorativi.
non ha senso il tuo ragionamento.
Ha senso perché sono entrambi pregiudizi, a meno di non voler avallare nel 2021 l'idea che i tatuaggi li fanno solo i malavitosi. :asd:
Con l'aggiunta che più una cosa è "nuova" e/o di nicchia e più è facile che si formino pregiudizi.
 
Ne avevo 4 sotto casa. Una è diventata una macelleria, un'altra ha le serrande abbassate da 25 anni (ex bisca clandestina, andavo a cambiare le monete nel retro, mentre giocavano a carte :sard: ), terza è diventata una lavanderia, la quarta un rivenditore di tabacchi e calumet o come si chiamano.
Solo una cosa è rimasta invariata...la mondezza di Roma.

Comunque si, the best of times....verso fine anni '90 c'era una ragazza con gli occhi verdi che asfaltava chiunque, a Daytona Usa. Troppo sfigato per chiedergli anche il nome. Erica :asd:
Anchio ne avevo un paio nei paraggi.. uno grande era in un parco giochi.. cerano ogni tipo di cabinati..si andava da quelli made by sega con volanti, pistole.. ai classici capcom e namco..che sino a due anni fa era ancora aperto, un altro vicino casa era un bar e aveva super sidekicks e samurai shodown 3 e trovavi sempre la nuvola di fumo e tornavi a casa con gli abiti da lavare. :asd:
Un altro un circolo privato con marvel vs capcom..
 
, ieri in un servizio sull'obesità non si sono fatti mancare l'opportunità di inserirli tra le cause :sisi:
Ti sfido a dimostrare il contrario :unsisi:

E' noto che tra gli autori di Studio Aperto non ci siano Gamers dichiarati, però qualche volta é anche giusto ammettere le ovvietà, per blastarli poi sulle vere cazz4te :asd:
 
Credo dipenda enormemente dall'ambiente di cui ci si circonda. Sono cresciuto (e abito tuttora) in una zona del sud Italia non proprio avvezza a certe "aperture mentali", apparte le robe più popolari. Diciamo che alle elementari, ovviamente, veniva visto come un hobby come un'altro (pokemon, soprattutto zaffiro, è legato indissolubilmente alle estati più belle della mia vita), ma già dalle medie in poi partivano le occhiatacce, commenti ecc..
Solo all'università ho cominciato ad essere un po più aperto riguardo certi argomenti, anche perchè nel mio caso mi iscrissi al corso di giapponese, quindi avevo a che fare con molti weeb:asd:

Personalmente, a meno che non sia stato già introdotto nel discorso, tendo a non menzionare i vg e, in ogni caso, mi guardo dal rivelare il mio power level :asd:
 
io ho notato che per molti essere "gamer " è tipo una cosa professionale :azz: ma anche se sei informato ti fanno passare per quello che la prende seriamente con un'immancabile " ah ma io gioco per divertirmi"
 
In Italia più grande problema è sempre stata la mancanza della cultura del gioco da tavolo, o comunque di attività ludiche più complesse del nascondino, della scopa o di qualch’altro gioco di carte molto elementare. Se notate infatti, tutti i paesi dove D&D e simili sono molti diffusi, li ci sono formate le SH più grandi.

Se a ciò aggiungiamo la nostra concezione economica e il la tristissima caduta dell’Olivetti, si può capire come in Italia la cultura informatica e tecnologica abbia avuto un immenso freno nel mentre della sua diffusione.

Per il resto, in Italia i videogiochi vengono visti sempre come due immensi estremi per me completamente no-sense: o sono strumenti del demonio, ricreazioni non salutari e assolutamente inferiori al calcetto di turno, o invece sono opere d’arte, superiori a libri (hahaha), film, quadri ecc.

A livello di esperienza personale ho avuto la solita: alle elementari tutti con i Pokemon, alle medie tutte con la Xbox/Playstation, e alle superiori una manciata di persone che hanno la Switch o il PC e giocano a qualcosa più di nicchia (ho due compagni di classe fissati con Persona), mentre in tutti i percorsi scolastici sempre gente casual che giocava con la Wii o a Fortnite/Warzone sulla PS4.

L’unico adulto che invece conosco che gioca ai videogiochi è il mio professore di filosofia, tutti gli altri invece lo hanno sempre visto come un intrattenimento infantile
 
In Italia più grande problema è sempre stata la mancanza della cultura del gioco da tavolo, o comunque di attività ludiche più complesse del nascondino, della scopa o di qualch’altro gioco di carte molto elementare. Se notate infatti, tutti i paesi dove D&D e simili sono molti diffusi, li ci sono formate le SH più grandi.

Se a ciò aggiungiamo la nostra concezione economica e il la tristissima caduta dell’Olivetti, si può capire come in Italia la cultura informatica e tecnologica abbia avuto un immenso freno nel mentre della sua diffusione.

Per il resto, in Italia i videogiochi vengono visti sempre come due immensi estremi per me completamente no-sense: o sono strumenti del demonio, ricreazioni non salutari e assolutamente inferiori al calcetto di turno, o invece sono opere d’arte, superiori a libri (hahaha), film, quadri ecc.

A livello di esperienza personale ho avuto la solita: alle elementari tutti con i Pokemon, alle medie tutte con la Xbox/Playstation, e alle superiori una manciata di persone che hanno la Switch o il PC e giocano a qualcosa più di nicchia (ho due compagni di classe fissati con Persona), mentre in tutti i percorsi scolastici sempre gente casual che giocava con la Wii o a Fortnite/Warzone sulla PS4.

L’unico adulto che invece conosco che gioca ai videogiochi è il mio professore di filosofia, tutti gli altri invece lo hanno sempre visto come un intrattenimento infantile
cioè questa risata?
 
Per farvi fare quattro risate vi inserisco i momenti più boomer che mi siano mai capitati in tutta la mia vita

  • Salerno Letteratura: come si può intuire dal nome, festival di letteratura. Al corso organizzato appositamente per gli studenti fanno partecipare un game designer italiano (forse è pure iscritto a questo forum), chiamato probabilmente perché “videogiochi=ggiovani” visto che, poverino, non sa che cazzo dire
  • Terza superiore: la mia prof, essendo un attrice nel tempo libero, è invitata alla presentazione di un film sul calcio. All’evento viene anche invitato un giocatore professionista di Fifa, chiamato costantemente “esperto di game” da un presentatore sulla sessantina che, anche qui, aveva sviluppato l’equazione “videogiochi=ggiovani”
  • Il TG1, che a caso ficca Destiny in uno speciale su una tecnologia scoperta in Cina capace di produrre elettricità dal buio (?). Trovate il video in rete credo
 
Ha senso perché sono entrambi pregiudizi, a meno di non voler avallare nel 2021 l'idea che i tatuaggi li fanno solo i malavitosi. :asd:
Con l'aggiunta che più una cosa è "nuova" e/o di nicchia e più è facile che si formino pregiudizi.
figurati, ho 3 tatuaggi io, uno sull'avambraccio e uno sul collo tra l'altro.
avevo capito il discorso, ma in un contesto professionale, non hanno proprio lo stesso valore.
se faccio il promoter, non posso praticare pugilato a livello agonistico, perchè se una persona mi apre la porta e mi vede con un occhio nero, non faccio un bell'effetto, frega niente a nessuno se invece la domenica la passo su mario kart.
sono etichette, vero basate spesso sul possibile pregiudizio, ma tu onestamente metteresti un punkabbestia col crestone e la faccia completamente tatuata e tappezzata di piercing, alla reception del tuo hotel 5 stelle?
o preferiresti il ragazzo normale, pulito, ordinato, che gioca a pokemon spada?
 
Ultima modifica:
Per farvi fare quattro risate vi inserisco i momenti più boomer che mi siano mai capitati in tutta la mia vita

  • Salerno Letteratura: come si può intuire dal nome, festival di letteratura. Al corso organizzato appositamente per gli studenti fanno partecipare un game designer italiano (forse è pure iscritto a questo forum), chiamato probabilmente perché “videogiochi=ggiovani” visto che, poverino, non sa che cazzo dire
  • Terza superiore: la mia prof, essendo un attrice nel tempo libero, è invitata alla presentazione di un film sul calcio. All’evento viene anche invitato un giocatore professionista di Fifa, chiamato costantemente “esperto di game” da un presentatore sulla sessantina che, anche qui, aveva sviluppato l’equazione “videogiochi=ggiovani”
  • Il TG1, che a caso ficca Destiny in uno speciale su una tecnologia scoperta in Cina capace di produrre elettricità dal buio (?). Trovate il video in rete credo
Fai il liceo?

Grandissimo! Penso che tu sia uno dei pochi under 20 rimasti sul foro :asd:

Invita i tuoi compagni di classe a iscriversi!
 
La situazione dei videogiochi è migliorata negli ultimi 20 anni, tutti giocano, le aziende hanno i multimiliardi per fare i blockbuster e c'è spazio per fortnite accanto a tlou2 accanto a Zelda botw, chiunque dica che è peggiorata non sa di cosa parla.

se tu intendi come quantità dell'offerta del prodotto è un conto. se parli di pubblico, è peggiorato.
ora molte software house pisciano sui giocatori perchè è arrivata una categoria tossica che spende anche migliaia di euro in Fifa Fut o microtransazioni.
al punto che negli ultimi dieci anni spesso un gioco non poteva essere pubblicato perché non avrebbe permesso a EA e soci di spremerlo con quel tipo di roba da shoppare.
da questo punto la situazione è peggiorata, anche grazie ad un pubblico che ora gioca perchè fa figo e che spende soldi senza capire che avalla pratiche tossiche che rovinano l'idea di business, portando gli sviluppatori a prediligere roba spesso orribile, lasciando chi ha buone idee senza budget.
una volta il gioco più commerciale poteva essere metal gear solid, sonic o mario, street fighter. tutta roba che ha fatto la storia del videogioco (in senso positivo).
guardate oggi c'è la roba su cui si spinge di più: battle royale, Roblox, Minecraft, cose così.
e non è peggiorato da questo punto?

Io personalmente, se cito TLOU vado a colpo sicuro. Lo conoscono in tanti e chi non lo conosce è interessato e affascinato parlando dell'ambientazione e premesse narrative, gameplay ecc
Se invece cito Crash Bandicoot, vedo ancora occhiatacce e sopracciglia alzate. Uno dei motivi per cui mi vedo bene dal citare serie d'animazione occidentale in giro quando si parla di serie TV, anche se ormai per quando riguarda il versante media da televisione guardo quasi solo quelle :asd:

Io non so se a Catania la concezione sia diversa rispetto ad altre zone d'italia.
Ma io se dico che gioco a Warzone vengo visto in un modo, se dico che gioco a Wargroove o bravely default 2 vengo visto come un untore :asd:

Ma sicuramente la percezione generale è cambiata ma su alcuni generi io vedo che siamo fossilizzati a 20 anni fa.
Se dici che giochi a cod,fifa o anche TLou 2 vienivi sito bene se dici che giochi a titoli di nicchia come nier automata o dragon quest 11 vieni visto in malo modo almno dalle mie parti

rispondo a tutti e tre. il giocatore di JRPG è considerato "strano" perché molti lo identificano come il super otaku. categoria che effettivamente esiste ancora.
ma tolto quello, è verissimo che il videogioco viene visto differentemente a seconda del tono.
molti considerano TLOU figo perché è dark e strappalacrime, coi personaggi in grafica fotorealistica, mentre Crash Bandicoot o Braverly Default li disprezza per la grafica e i personaggi cartoon, senza neanche capire che gameplay hanno.
racconti come quello del commesso di cui hanno parlato, accadono spessissimo. e anche questo dipende dal "gamer" di nuova generazione. convinto che i videogiochi si dividano in "da adulto figo" e "da bimbominkia". salvo fargli scoprire che quello con i gusti da Bimbominkia è lui, e che i giochi che disprezza sono molto più hardcore. roba che se gli metti davanti le bossfight più impegnative di Braverly andrebbe nel pallone. e il massimo che sa fare è il camperone, convinto di essere figo per quello.

sulla diversa percezione di single e multi non credo sia tutto vero. vedo molti quarantenni che oggi hanno iniziato a giocare da pochissimi anni. e quelli giocano rigorosamente single player.
è gente che sino ieri non giocava, quando si buttano sui giochi online vengono massacrati e si gonfiano di rabbia. quindi li denigrano con lo sdegno della volpe che non arriva dove vorrebbe. giocano solo singleplayer, ma più perché non riescono a giocare i multi. e buttano merda sui multi solo per questa ragione. non illudetevi, non certo per un amore artistico per le esperienze singleplayer :asd:
altra categoria bella tossica pure questa.

quindi mica è vero che "multiplayer" o "single player" facciano la differenza tra pubblico buono o cattivo. il multiplayer poi è esistito da sempre, da quando prendevi in mano il secondo pad. quindi non capisco perché lamentarsi del multiplayer solo perché online.

a livello generale, la considerazione del gamer e del videogioco in generale è migliorata. ora non sei più un appestato considerato asociale o scacciadonne per il solo fatto di essere un videogiocatore. ci sono ancora zone chiare e scure, a seconda del tipo di videogioco è vero, ma in generale, è migliorata come immagine.
è ancora abbastanza raro, ma più comune trovare ragazze che videogiocano. una volta erano rare come il chupacabras o altri esseri leggendari.
purtroppo però i nuovi gamer spesso sono quelli che seguono il peggio delle mode.
proprio su questo forum avevo letto uno che raccontava dell'amico che aveva iniziato prendendosi la PS4 e gli dava consigli con il risultato
30 euro di Nier Automata in offerta? "no, troppo per un gioco così. figuriamoci"
200 euro su Fifa Fut? "subito"
 
Ultima modifica:
se tu intendi come quantità dell'offerta del prodotto è un conto. se parli di pubblico, è peggiorato.
ora molte software house pisciano sui giocatori perchè è arrivata una categoria tossica che spende anche migliaia di euro in Fifa Fut o microtransazioni.
al punto che negli ultimi dieci anni spesso un gioco non poteva essere pubblicato perché non avrebbe permesso a EA e soci di spremerlo con quel tipo di roba da shoppare.
da questo punto la situazione è peggiorata, anche grazie ad un pubblico che ora gioca perchè fa figo e che spende soldi senza capire che avalla pratiche tossiche che rovinano l'idea di business, portando gli sviluppatori a prediligere roba spesso orribile, lasciando chi ha buone idee senza budget.
una volta il gioco più commerciale poteva essere metal gear solid, sonic o mario, street fighter. tutta roba che ha fatto la storia del videogioco (in senso positivo).
guardate oggi c'è la roba su cui si spinge di più: battle royale, Roblox, Minecraft, cose così.
e non è peggiorato da questo punto?







rispondo a tutti e tre. il giocatore di JRPG è considerato "strano" perché molti lo identificano come il super otaku. categoria che effettivamente esiste ancora.
ma tolto quello, è verissimo che il videogioco viene visto differentemente a seconda del tono.
molti considerano TLOU figo perché è dark e strappalacrime, coi personaggi in grafica fotorealistica, mentre Crash Bandicoot o Braverly Default li disprezza per la grafica e i personaggi, senza neanche capire che gameplay hanno.
racconti come quello del commesso di cui hanno parlato, accadono spessissimo. e anche questo dipende dal "gamer" di nuova generazione. convinto che i videogiochi si dividano in "da adulto figo" e "da bimbominkia". salvo fargli scoprire che quello con i gusti da Bimbominkia è lui, e che i giochi che disprezza sono molto più hardcore. roba che se gli metti davanti le bossfight più impegnative di Braverly andrebbe nel pallone. e il massimo che sa fare è il camperone, convinto di essere figo per quello.

sulla diversa percezione di single e multi non credo sia tutto vero. vedo molti quarantenni che oggi hanno iniziato a giocare da pochissimi anni. e quelli giocano rigorosamente single player.
è gente che sino ieri non giocava, quindi quando si buttano sui giochi online vengono massacrati e si gonfiano di rabbia. quindi li denigrano con lo sdegno della volpe che non arriva dove vorrebbe. giocano solo singleplayer, ma più perché non riescono a giocare i multi. e buttano merda sui multi solo per questa ragione. non illudetevi, non certo per un amore artistico per le esperienze singleplayer :asd:
altra categoria bella tossica pure questa.

quindi mica è vero che "multiplayer" o "single player" facciano la differenza tra pubblico buono o cattivo. il multiplayer poi è esistito da sempre, da quando prendevi in mano il secondo pad. quindi non capisco perché lamentarsi del multiplayer solo perché online.

a livello generale, la considerazione del gamer e del videogioco in generale è migliorata. ora non sei più un appestato considerato asociale o scacciadonne per il solo fatto di essere un videogiocatore. ci sono ancora zone chiare e scure, a seconda del tipo di videogioco è vero, ma in generale, è migliorata come immagine.
è ancora abbastanza raro, ma più comune trovare ragazze che videogiocano. una volta erano rare come il chupacabras o altri esseri leggendari.
purtroppo però i nuovi gamer spesso sono quelli che seguono il peggio delle mode.
proprio su questo forum avevo letto uno che raccontava dell'amico che aveva iniziato prendendosi la PS4 e gli dava consigli con il risultato
30 euro di Nier Automata in offerta? "no, troppo per un gioco così. figuriamoci"
200 euro su Fifa Fut? "subito"
Le porcate le hanno sempre fatte, però oggi ci pensano due volte prima di beccarsi una shitstorm di livello colossale, qualcuno ha detto EA e star wars Battlefront 2?
 
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top