L'uomo che allevava i gatti di Mo Yan. Raccolta di racconti in cui assoluta protagonista è la Cina popolare, rurale, quella lontana dagli sfarzi di facciata del Partito, composta prima di tutto da corpi che soffrono, invecchiano, decadono. È una degradazione rappresentata senza filtri, in cui la scrittura di Mo Yan pur ricercando il momento lirico, poetico, a tratti elevato, ci riporta costantemente alla prosaicità della realtà, coi suoi dettagli gretti, violenti, o semplicemente banali. Oscillazione che si avverte anche nelle convinzioni popolari, sempre in bilico tra vecchie tradizioni e il moderno e disilluso presente.
Come viene detto in un racconto, ormai non c'è più magia nelle campagne, c'è troppa gente.