Ufficiale LAVORO | Esperienze, come trovarlo, colloqui

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E' da più di un anno che lavoro principalmente da casa in smartworking, anche se volendo posso andare in ufficio. Mi sto trovando bene, perché evito di dover viaggiare in macchina ogni giorno e perdere tempo prezioso (oltre che soldi per gli spostamenti). Sto vedendo che nel mio settore (faccio l'ingegnere informatico), molte aziende stanno assumendo con la possibilità di lavorare da remoto.

Voi avete avuto esperienze simili? Cosa ne pensate di questa modalità di lavoro? Secondo voi come sarà vista in futuro? Io penso che apra parecchie opportunità anche ad esempio di lavoro all'estero (con paghe miglior), pur restando a casa.
Io lavoro da casa da quando è scoppiato il covid, con alcuni brevi periodi di eccezione e singole sporadiche giornate in ufficio. Come dici tu, trovo lo smart working molto più conveniente, perché posso svegliarmi più tardi e quindi più riposato, non devo prendere la macchina, consumare carburante e stressarmi nel traffico e risparmio un'ora al giorno tra spostamento casa-ufficio e viceversa.
Il consiglio dei rappresentanti vorrebbe estendere la possibilità di smart working a tempo indeterminato, mentre il consiglio di amministrazione vorrebbe andare verso il 3 (ufficio) + 2 (casa), cosa che mi dà molto fastidio visti gli ottimi risultati economici e non realizzati dall'azienda nonostante lo smart working. Vedremo che accordo troveranno...

Per quanto riguarda le opportunità è vero che queste vengano create dal lavoro in remoto. E' molto più facile trovare lavoro in un'azienda situata in un'altra città senza necessità di trasferirsi fisicamente. Per quanto riguarda lavorare per un'azienda estera la vedo molto più complicata (seppur possibile e già attuata in alcuni casi), per questioni di burocrazie e tasse da pagare in due paesi diversi.
 
Io anche lavoro in smart working da due anni e più, ovviamente molto comodo soprattutto abitando a Roma. Nel mio caso dovrei anche trasferirmi in una regione diversa per lavorare in ufficio.
 
Secondo me il lavoro in full smart non è sano, siamo esseri umani e non siamo fatti per passare la giornata a casa (alla fine se lavori 8 ore al giorno ti rimane veramente molto poco tempo per uscire e "vivere"). Certo apre molte possibilità a gente che abita chessò nel cuore del Molise e aiuta chi comunque abita lontano dal posto di lavoro (anche se ho notato che spesso a "pagare" per queste persone è chi non abita lontano dal luogo di lavoro, che in caso di necessità è il primo ad essere convocato). Però l'ideale è secondo me la combinazione 2 a casa e 3 in ufficio o viceversa.
 
Secondo me il lavoro in full smart non è sano, siamo esseri umani e non siamo fatti per passare la giornata a casa (alla fine se lavori 8 ore al giorno ti rimane veramente molto poco tempo per uscire e "vivere"). Certo apre molte possibilità a gente che abita chessò nel cuore del Molise e aiuta chi comunque abita lontano dal posto di lavoro (anche se ho notato che spesso a "pagare" per queste persone è chi non abita lontano dal luogo di lavoro, che in caso di necessità è il primo ad essere convocato). Però l'ideale è secondo me la combinazione 2 a casa e 3 in ufficio o viceversa.
Non sono d'accordo. Lavorando da casa c'è molto più tempo a disposizione per uscire e vivere rispetto ad andare in ufficio. Se lavoro da casa finisco prima (perché non devo tornare a casa), sono più riposato (perché sono stato comodo a casa e mi sono svegliato più tardi) quindi sono direttamente pronto per uscire e vivere. Se invece vado in ufficio, torno a casa stanco e provato, non ho nessuna voglia poi di uscire e rimango a casa.
 
Non sono d'accordo. Lavorando da casa c'è molto più tempo a disposizione per uscire e vivere rispetto ad andare in ufficio. Se lavoro da casa finisco prima (perché non devo tornare a casa), sono più riposato (perché sono stato comodo a casa e mi sono svegliato più tardi) quindi sono direttamente pronto per uscire e vivere. Se invece vado in ufficio, torno a casa stanco e provato, non ho nessuna voglia poi di uscire e rimango a casa.
Io ad esempio attacco alle sette del mattino perché non riesco a dormire di più e alle 16 sono libero. Ho mooolto più tempo libero.
 
Eh allora forse il problema sono io che non ho orari flessibili, quindi da casa 9-18 ci devo stare.....poco tempo per fare cosa prima o dopo
 
Io lavoro 3 giorni da casa e 2 in ufficio, 9-18, e devo dire che questo sistema ibrido non mi dá fastidio anzi; da casa é innegabilmente piú comodo ma in ufficio vedo i colleghi, si chiacchiera, ci si diverte, esperienze complementari secondo me :sisi:
 
A mio parere basta lasciar scegliere il dipendente. Io addirittura lavoro dall'estero.
Domanda: qualcuno lavora in Svizzera nel settore IT?
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E' da più di un anno che lavoro principalmente da casa in smartworking, anche se volendo posso andare in ufficio. Mi sto trovando bene, perché evito di dover viaggiare in macchina ogni giorno e perdere tempo prezioso (oltre che soldi per gli spostamenti). Sto vedendo che nel mio settore (faccio l'ingegnere informatico), molte aziende stanno assumendo con la possibilità di lavorare da remoto.

Voi avete avuto esperienze simili? Cosa ne pensate di questa modalità di lavoro? Secondo voi come sarà vista in futuro? Io penso che apra parecchie opportunità anche ad esempio di lavoro all'estero (con paghe miglior), pur restando a casa.
Guarda il lavoro remote all'estero io lo trovo fenomenale se si vuole fare un periodo lungo di vacanza. Che ne so. Se voglio stare 2 mesi in Portogallo non dovrebbero esserci più problemi a permetterlo. Non mi pare invece corretta la possibilità di dare un lavoro smart dove le paghe sono alte perché il costo della vita é alto, a una persona che vive in un paese dove il costo della vita è nettamente più basso. É giusto se l'azienda in questione preferisce assumere gente che vive nello stesso paese.
 
Ultima modifica:
Io lavoro 3 in ufficio e 2 a casa e mi sta bene anche se forse preferirei il contrario. Quelli che vogliono il full smart perenne però dovrebbero capire le implicazioni di guardare solo al proprio orticello. Un sacco di attività campano per la gente che va negli uffici e svuotarli completamente li danneggerebbe oltremodo.
 
Non mi pare invece corretta la possibilità di dare un lavoro smart dove le paghe sono alte perché il costo della vita é alto, a una persona che vive in un paese dove il costo della vita è nettamente più basso.
Perché no? Cioè, è giusto come dici tu che un'azienda preferisca assumere persone dello stesso paese. Ma perché uno non dovrebbe poter lavorare in smart con un'azienda Svizzera ad esempio? Poi comunque credo che la questione tasse quando si lavora all'estero sia un filino complessa, quindi anche se si percepisce una paga alta all'estero, comunque si va a pagare parecchie tasse...
 
Alla Coop mi hanno rifatto il contratto dal 2 febbraio al 17 Settembre. Perché l'ho scritto ora? Per aggiungere questo: alla fine non ero l'unico che a detestare la mia responsabile. Infatti non solo l'hanno rimossa, ma l'hanno mandata a 25 km da casa sua, ovvero da Sesto Fiorentino a Barberino del Mugello, quasi in montagna. :sard:
 
Invalido civile, 80%.
Fatti 3 corsi di formazione per invalidi civili finanziati dalla Regione (sto a Torino).

Primo: dicembre 2021 stage di due mesi, alla conclusione la capa d'azienda: "CIè aNc0Ra lA pAnD3mIa iN c0rSo n0N tE nE sE1 aCcOrT0 Xdddd"

Secondo: aprile 2022, stage 3 mesi, alla fine i capi: "hhhhEe adessio zcié la kuerra in hugraina non vedi ke krisi cieeee??"

Terzo: stage + tirocinio concluso venerdì scorso, i capi: "Nuoooo la continuazione non era mica garantita!"

Ho 31 anni, mai lavorato in vita mia e un inutile maturità scientifica.

A che serve sto collocamento mirato/categorie protette?
Ad arricchire i corsi di formazione della Regione che devono avere partecipanti e basta
 
A mio parere basta lasciar scegliere il dipendente. Io addirittura lavoro dall'estero.
Domanda: qualcuno lavora in Svizzera nel settore IT?
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Guarda il lavoro remote all'estero io lo trovo fenomenale se si vuole fare un periodo lungo di vacanza. Che ne so. Se voglio stare 2 mesi in Portogallo non dovrebbero esserci più problemi a permetterlo. Non mi pare invece corretta la possibilità di dare un lavoro smart dove le paghe sono alte perché il costo della vita é alto, a una persona che vive in un paese dove il costo della vita è nettamente più basso. É giusto se l'azienda in questione preferisce assumere gente che vive nello stesso paese.
Ma perché scusa :asd: se il lavoro vale X e tu produci X che gliene dovrebbe fregare all'azienda? Puoi vivere in Italia, Cina, Burundi, sotto un ponte o in un attico, stai facendo comunque un lavoro remunerato X.

Per carità di dio, perché dare nuove armi a chi ci prova in tutti i modi a pagarci il meno possibile? :asd:
 
Ma perché scusa :asd: se il lavoro vale X e tu produci X che gliene dovrebbe fregare all'azienda? Puoi vivere in Italia, Cina, Burundi, sotto un ponte o in un attico, stai facendo comunque un lavoro remunerato X.

Per carità di dio, perché dare nuove armi a chi ci prova in tutti i modi a pagarci il meno possibile? :asd:
Beh il lavoro da remoto da qualunque posto è proprio un'ottima arma per pagare il meno possibile. Azienda x che sta a new York potrà permettersi di offrire paghe più basse perché ci sarà gente dall'India ad esempio che vorrà meno rispetto a un newyorkese. Sarebbe la solita corsa al ribasso
 
Grazie alle MAD, per la prima volta ho lavorato come docente di sostegno in una scuola primaria per circa tre giorni non di fila.
 
Beh il lavoro da remoto da qualunque posto è proprio un'ottima arma per pagare il meno possibile. Azienda x che sta a new York potrà permettersi di offrire paghe più basse perché ci sarà gente dall'India ad esempio che vorrà meno rispetto a un newyorkese. Sarebbe la solita corsa al ribasso
Esatto. Già in canton Ticino si lamentano per questo
 
E' piu che altro una riflessione ( o una lamentela ? , non lo so ) nell'ambito IT italiano e forse in generale ..

Oggi ho dato le dimissioni da un 'azienda dove in realtà non stavo male. Il malessere ; dopo più di 25 anni in questo ambiente ; è dovuto ai soliti rinnovi di appalti , all'essere ceduto come consulente per altre aziende in sub appalto , a non saper mai che fine si farà ...ad essere continuamente sballottato a destra e sinistra , a comprare casa in un determinato posto ( magari non comodo a servizi) e doversi ritrovare a fare il pendolare a Milano senza sapere perchè . In piu e lo trovo ridicolo , l'azienda decide di partecipare ai contratti di solidarietà quando pero ha appalti che non collimano con questa tipologia di decisione , facendo perdere al lavoratore finale centinaia di euro netti in busta ( non intendo 100 euro ...le cifre sono decisamente piu alte).
Non parliamo poi dei colloqui , l'unico paese in cui " la retribuzione sarà commisurata all'effettivo bla bla bla " ma cosa vuol dire ? all'estero la RAL è sempre specificata ( certo ha un minimo e massimo ma almeno indicativamente c'è ) . Sempre a cercare di fottere , questo è il motto delle aziende Italiane . Non fossi costretto a rimanere qui , scapperei a gambe levate.
In ogni caso da maggio parto con la nuova azienda sempre nel campo networking , dovrei essere una sorta di interno più che consulente ...ho perso un pò di Ral ma spero di giovarne in salute ; inizio ad essere vecchio e forse anche un pò stanco.
auguratemi buona fortuna :)
 
E' piu che altro una riflessione ( o una lamentela ? , non lo so ) nell'ambito IT italiano e forse in generale ..

Oggi ho dato le dimissioni da un 'azienda dove in realtà non stavo male. Il malessere ; dopo più di 25 anni in questo ambiente ; è dovuto ai soliti rinnovi di appalti , all'essere ceduto come consulente per altre aziende in sub appalto , a non saper mai che fine si farà ...ad essere continuamente sballottato a destra e sinistra , a comprare casa in un determinato posto ( magari non comodo a servizi) e doversi ritrovare a fare il pendolare a Milano senza sapere perchè . In piu e lo trovo ridicolo , l'azienda decide di partecipare ai contratti di solidarietà quando pero ha appalti che non collimano con questa tipologia di decisione , facendo perdere al lavoratore finale centinaia di euro netti in busta ( non intendo 100 euro ...le cifre sono decisamente piu alte).
Non parliamo poi dei colloqui , l'unico paese in cui " la retribuzione sarà commisurata all'effettivo bla bla bla " ma cosa vuol dire ? all'estero la RAL è sempre specificata ( certo ha un minimo e massimo ma almeno indicativamente c'è ) . Sempre a cercare di fottere , questo è il motto delle aziende Italiane . Non fossi costretto a rimanere qui , scapperei a gambe levate.
In ogni caso da maggio parto con la nuova azienda sempre nel campo networking , dovrei essere una sorta di interno più che consulente ...ho perso un pò di Ral ma spero di giovarne in salute ; inizio ad essere vecchio e forse anche un pò stanco.
auguratemi buona fortuna :)
In bocca al lupo :gab:
 
Ma perché scusa :asd: se il lavoro vale X e tu produci X che gliene dovrebbe fregare all'azienda? Puoi vivere in Italia, Cina, Burundi, sotto un ponte o in un attico, stai facendo comunque un lavoro remunerato X.
Per la maggior parte delle posizioni high-skills (esempio software engineer) di norma esistono tre tipi di mercati, ovvero quello locale, nazionale ed internazionale. Dipende dal livello dell'azienda il tipo di posizioni per cui stanno assumendo.

Il mercato locale e` quello che paga appena quanto basta per affittare (o condividere) un appartamento e sostenersi. La maggior parte di persone e aziende rientra in questo qui. Quando vedi le "medie" degli stipendi, di norma si riferiscono al mercato locale, e questi lavoratori spesso non sono neanche consapevoli delle altre due fattispecie.

Il mercato nazionale e` quello di norma costituito da aziende che sono "main employer" in un determinato paese, ma non possono attrarre talenti su scala internazionale. Le remunerazioni qua sono miglior di quelle "medie" ma non superano quegli che sono i tetti imposti dal mercato nazionale.

Il mercato internazionale e` quello dove i top talenti sono ricercati ed e` indipendente dai confini geografici. Si tratta di quelle posizioni per cui all'azienda non frega niente risparmiare perche` sono progetti visti come strategici e non come "cost center".


Capire in quale mercato sei posizionato (o vuoi posizionarti) e` fondamentale. Non ha quasi mai senso parlare di stipendi medi senza prendere in considerazione quanto sopra. Dipende sempre da quale tipo di mercato l'azienda sta assumendo personale per valutare se la posizione da remoto e` un modo per risparmiare (e quindi adeguare al mercato locale) oppure e` per ricercare il top talento nel mercato internazionale
 
Per la maggior parte delle posizioni high-skills (esempio software engineer) di norma esistono tre tipi di mercati, ovvero quello locale, nazionale ed internazionale. Dipende dal livello dell'azienda il tipo di posizioni per cui stanno assumendo.

Il mercato locale e` quello che paga appena quanto basta per affittare (o condividere) un appartamento e sostenersi. La maggior parte di persone e aziende rientra in questo qui. Quando vedi le "medie" degli stipendi, di norma si riferiscono al mercato locale, e questi lavoratori spesso non sono neanche consapevoli delle altre due fattispecie.

Il mercato nazionale e` quello di norma costituito da aziende che sono "main employer" in un determinato paese, ma non possono attrarre talenti su scala internazionale. Le remunerazioni qua sono miglior di quelle "medie" ma non superano quegli che sono i tetti imposti dal mercato nazionale.

Il mercato internazionale e` quello dove i top talenti sono ricercati ed e` indipendente dai confini geografici. Si tratta di quelle posizioni per cui all'azienda non frega niente risparmiare perche` sono progetti visti come strategici e non come "cost center".


Capire in quale mercato sei posizionato (o vuoi posizionarti) e` fondamentale. Non ha quasi mai senso parlare di stipendi medi senza prendere in considerazione quanto sopra. Dipende sempre da quale tipo di mercato l'azienda sta assumendo personale per valutare se la posizione da remoto e` un modo per risparmiare (e quindi adeguare al mercato locale) oppure e` per ricercare il top talento nel mercato internazionale
Parlo del caso medio. In Svizzera abbassano i salari dove ci sono frontalieri
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E' piu che altro una riflessione ( o una lamentela ? , non lo so ) nell'ambito IT italiano e forse in generale ..

Oggi ho dato le dimissioni da un 'azienda dove in realtà non stavo male. Il malessere ; dopo più di 25 anni in questo ambiente ; è dovuto ai soliti rinnovi di appalti , all'essere ceduto come consulente per altre aziende in sub appalto , a non saper mai che fine si farà ...ad essere continuamente sballottato a destra e sinistra , a comprare casa in un determinato posto ( magari non comodo a servizi) e doversi ritrovare a fare il pendolare a Milano senza sapere perchè . In piu e lo trovo ridicolo , l'azienda decide di partecipare ai contratti di solidarietà quando pero ha appalti che non collimano con questa tipologia di decisione , facendo perdere al lavoratore finale centinaia di euro netti in busta ( non intendo 100 euro ...le cifre sono decisamente piu alte).
Non parliamo poi dei colloqui , l'unico paese in cui " la retribuzione sarà commisurata all'effettivo bla bla bla " ma cosa vuol dire ? all'estero la RAL è sempre specificata ( certo ha un minimo e massimo ma almeno indicativamente c'è ) . Sempre a cercare di fottere , questo è il motto delle aziende Italiane . Non fossi costretto a rimanere qui , scapperei a gambe levate.
In ogni caso da maggio parto con la nuova azienda sempre nel campo networking , dovrei essere una sorta di interno più che consulente ...ho perso un pò di Ral ma spero di giovarne in salute ; inizio ad essere vecchio e forse anche un pò stanco.
auguratemi buona fortuna :)
Non é che potresti spoilerare il nome dell'azienda? 😌
 
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