Middle East. A military view (Aspetti politico - militari del Medio Oriente).... ed altro.

  • Autore discussione Autore discussione Siegel
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La moneta attuale è il NIS ma è ovvio che, sopratutto per motivi di orgoglio nazionale, la Palestina dovrebbe battere la propria moneta, legarla al dollaro rischierebbe di aumentare il mercato nero, legarla al NIS sarebbe più logico.
Ma fino a che punto a Israele conviene legare la nuova moneta alla propria valuta? D'altra parte da quando esiste Israele ha cambiato tre volte moneta (prima c'era il vecchio shekel, e prima ancora la moneta mi pare si chiamasse sterlina ma non ricordo bene, anzi, quasi certamente sbaglio) sembri per problemi legati all'inflazione. E poi ci possono essere vari tipi di legame, anche perché la moneta palestinese potrebbe diventare una specie di valuta locale senza alcun valore internazionale (tipo quella cubana, per dire, o il vecchio rublo sovietico). Oppure, potrebbe essere uno shekel "con il nome cambiato". E, se si verificasse questa ipotesi, aggiunta al fatto che la Palestina dipenderebbe da Israele dal punto di vista militare, la Palestina e Israele potrebbero sembrare quasi una confederazione tra due Stati.

La forma di governo devono scegliersela loro, c'è il rischio di repubblica islamica, quindi tutto tranne che una repubblica, ma dubito che i Palestinesi siano davvero entusiasti delle leggi attuali basate sulla sharia.
Questo è molto interessante, poiché, in realtà, neanche la soluzione "Due Stati" garantisce che Hamas o le altre organizzazioni terroristiche vengano tagliate fuori. Questo rileva, secondo me, per diversi motivi tra cui: -ti tocca legare la tua moneta alle politiche economiche attuate da terroristi (che non necessariamente devono essere fallimentari, ma qualche problemino lo crea di sicuro); - confini con uno Stato i cui capi sono terroristi; - con questo Stato ci devi fare affari.

Esiste già un sistema di tassazione piuttosto medievale, mentre i soldi delle entrate doganali sono gestiti da Israele che li scagliona equlibrando chiusure quando arrivano missili con pagamenti per non esasperare la popolazione.

Ci sono poi il miliardo di dollari annuale dell'UNWRA e i soldi di tutte le ONG, non dimentichiamo che giornalmente poi da Israele arrivano tonnellate di aiuti di ogni tipo che gestiti da hamas, spesso finiscono al mercato nero.
La gestione di tutti questi soldi è un bel quesito, poiché uno Stato indipendente vuole compiere le proprie scelte indipendentemente. Anche qui, potrebbe accadere che si creino strutture simili a quelle di una confederazione fra Stati.

Insomma, è tutto da ricostruire mantenendo però il flusso di aiuti, per quanto riguarda l'UNWRA una volta tolto di mezzo hamas potrebbe fare il proprio lavoro e chiuderebbe nel giro di un anno dopo aver costruito le infrastrutture che non costruisce da decenni.


Per come la vedo io Gaza potrebbe prendere consigli sulla struttura statale dagli inglesi
, questi con tutti i loro difetti, sono i più qualificati per trattare con gli arabi e vantano la maggiore esperienza.

Ma di fondo, se togli l'interesse alla guerra, la strada per la ricostruzione si trova

Scusate la disposizione caotica, ma sono davvero a mezzo servizio ;-)
Pensandoci, una confederazione o qualcosa di simile non sarebbe una cattiva idea. Sarebbe a metà fra lo Stato unico e i due Stati. Ovviamente, deve esserci "la voglia" di fare la pace, che è la condicio sine qua non.

 
Quindi secondo te quale gioco si adatta meglio ?
Anche il tuo andrebbe bene a patto di isolare l'interesse Palestinese su loro stessi sganciandolo dagli interessi politici di leaders esteri ovvero Assad o gli Ayatollah , ritengo questo di primaria importanza solo se sarà la pace l'unico payoff possibile e di conseguenza l'unica politica premiale , attualmente non è così , vi sono giocatori che non sono in gioco e che giocano da una parte sola

 
apro un brevissimo OT: qualcuno potrebbe quantificare il rischio di un viaggio da parte di un italiano in Israele e di seguito a Gaza? so che se vedono sul passaporto che si proviene da uno o l'altro "paese" si può essere trattenuti per scopi precauzionali, è vero?

 
Passo al volo giusto per l'ultima domanda.

Il rischio andando in Israele è lo stesso che andare in Inghilterra, consiglio però un viaggio organizzato la prima volta.

Entrare a Gaza... non ha senso, nessuno ti fermerà se vuoi farlo ma cercheranno di convincerti a lasciar perdere, rischi di diventare un ostaggio o peggio.

Ah, ovviamente parlo di entrare facendolo via terra, non a bordo di qualche naviglio di pacifinti, c'è ancora il blocco navale.

Da una parte mi piacerebbe che qualcuno qui entrasse a Gaza per fotografare e testimoniare che non è un lager ma ha centri commerciali, sportivi, piscine, mercati (tutti intitolati a terroristi...), che i suoi abitanti possono muoversi con i dovuti controlli ma certo non sono prigionieri, e che il problema non è Israele ma le ronde della purezza (o come cavolo le chiamano) che controllano che i precetti del qaram siano rispettati ma un occidentale è e rimane solo carne di scambio.

Non ci vuole nulla per essere arrestati e lì la croce rossa non entra.

Non vedo motivi per andare a rischiare per nulla.

 
Passo al volo giusto per l'ultima domanda.
Il rischio andando in Israele è lo stesso che andare in Inghilterra, consiglio però un viaggio organizzato la prima volta.

Entrare a Gaza... non ha senso, nessuno ti fermerà se vuoi farlo ma cercheranno di convincerti a lasciar perdere, rischi di diventare un ostaggio o peggio.

Ah, ovviamente parlo di entrare facendolo via terra, non a bordo di qualche naviglio di pacifinti, c'è ancora il blocco navale.

Da una parte mi piacerebbe che qualcuno qui entrasse a Gaza per fotografare e testimoniare che non è un lager ma ha centri commerciali, sportivi, piscine, mercati (tutti intitolati a terroristi...), che i suoi abitanti possono muoversi con i dovuti controlli ma certo non sono prigionieri, e che il problema non è Israele ma le ronde della purezza (o come cavolo le chiamano) che controllano che i precetti del qaram siano rispettati ma un occidentale è e rimane solo carne di scambio.

Non ci vuole nulla per essere arrestati e lì la croce rossa non entra.

Non vedo motivi per andare a rischiare per nulla.
Perdona la domanda vergognosamente OT, ma dal punto di vista lavorativo come è la situazione in Israele? Non nascondo che l'ho presa in considerazione tra le varie opzioni per il post laurea.

 
Buongiorno a tutti.

Passo di qui e trovo dei cambiamenti graditi, scusami Chen ma davvero Altroteca mi sembrava più una tomba che un posto speciale, sò che tu la pensi altrimenti ma l'utenza di un forum si muove quasi sempre sui primi dieci titoli che legge e di aprire una sottosezione per guardare che c'è di nuovo proprio non ne hanno voglia.

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Sono passati meno di cinque mesi dall'ultimo post ma in M.O. le cose accadute sono tantissime.

  • La così detta "Primavera araba" che si stà rivelando un bruttissimo inverno con i fratelli musulmani che occupano rapidamente i posti di potere.
  • L'alleanza (ma quando mai?) tra l'ANP ed hamas, alleati che non solo continuano a scannarsi ma che viaggiano ognuno per la propria strada mantenendo Gaza divisa in due entità separate.
  • Il bislacco tentativo di abu mazen di far riconoscere la palestina dall'ONU, un'organizzazione ormai in mano alle peggio canaglie esistenti.
  • Il tentativo di erdogan di fare della turchia il paese più importante e potente del M.O. (sì ragazzi, la turchia è islamica e medio orientale con l'europa nulla c'entra)
  • I massacri di assad (1.300 morti) nelle piazze dove i siriani protestano nell'indifferenza del molle occidente.
  • La liberazione con pagamento del riscatto di Gilad Shalit, evento che và molto oltre l'aspetto umano.

Scelgo quest'ultimo perché significativo di quel che accade ed, ancora una volta, rivela il volto dei contendenti al di là dei preconcetti.

Anzitutto niente fesserie sul "Segnale di possibile disgelo" come detto da mentana al TG de La7, TG detto per inciso che non ha più nulla a che vedere con quello ottimo che conduceva Piroso.

Chiariamo subito alcuni punti fermi.

Shalit è stato rapito in territorio israeliano, non a gaza come dicono al TG3 e gli sono stati negati i diritti dei prigionieri di guerra, è semplicemente sparito senza che la croce rossa o amnesy international facessero alcun tentativo per visitarlo.

Tutti i 1.027, donne comprese, erano in carcere perché giudicati con un regolare processo colpevoli di terrorismo ed omicidi e ricevevano regolari visite di parenti e delle associazioni umanitarie ma sono e rimangono terroristi con le mani sporche di sangue, alcuni letteralmente come abdel aziz salha qui sotto.

Visualizza allegato 56589

Perché Shalit è stato liberato?

hamas ha perso i fondi dell'iran e della siria che in questo momento hanno altri problemi, rimangono i fondi dell'occidente (sì i soldi ad hamas arrivano anche dalle vostre e mie tasche) ma con in più il blocco egiziano che gli impedisce di approvigionarsi di armi, in realtà per qualche settimana dopo la caduta di mubarak il confine egiziano è diventato permeabile ed ha permesso ai valorosi palestinesi di attaccare un autobus civile con armi controcarro causando morti e feriti, ma l'egitto deve rifarsi la faccia davanti all'occidente ed ha aumentato i controlli.

I fratelli musulmani che ormai controllano l'egitto hanno chiesto ad hamas un regalo importante, per apparire "buoni" agli occhi miopi degli occidentali hanno chiesto ed ottenuto la chiusura della trattativa per liberare Gilad ed hamas che necessitava sia dell'appoggio degli nuovi faraoni sia di una vittoria politica che mettesse in ombra abu mazen ha accettato.

L'egitto ha montato un circo mediatico per l'occasione, con tanto di intervista a Shalit che alle spalle aveva due cani di hamas, l'intervista è stata tradotta solo nelle parti che facevano comodo ai fratelli musulmani ed è continuata anche dopo che Shalit aveva detto di sentirsi male.

Da notare che nessuna troupe, fotografo o giornalista israeliano è andato a casa di Shalit, tutti ad attendere, per rispetto, che il nostro caporale si rimettesse in sesto e che avesse tempo di assaporare il ritorno in famiglia.

Da parte israeliana c'è stato il fallimento dell'intelligence, per ammissione dello Shin Bet non è mai stato possibile individuare la prigione di Shalit, quindi la via diplomatica, cioè cedere al ricatto, era l'unico modo di far tornare a casa il nostro soldato.

In Israele la liberazione di 1.027 terroristi non è stata certo indolore, chi ha avuto parenti uccisi da quegli assassini non poteva certo fare salti di gioia, ma alla fine pressoché tutti hanno festeggiato.

Poteva essere liberato prima?

Sì, sarebbe bastato che USA ed europa tagliassero i fondi a gaza per forzare la mano di hamas... ma io non credo più alle favole da tempo.

Da notare che Israele per non venire meno ai propri impegni non ha mai cessato il continuo approvvigionamento delle decine di tonnellate di generi alimentari, carburante, acqua, elettricità, macchinari ed altro a gaza che tutto è tranne che una prigione a cielo aperto.

Valutiamo ora il peso delle cose.

Qualche cretino (i giornalisti del new york times ad es.) ha scritto che, fatte le proporzioni, per gli israeliani un palestinese vale meno di 70 grammi di un israeliano.

Io dico che per noi la vita di un nostro figlio è così importante da valere il rischio di rimettere in libertà oltre 1.000 assassini sapendo che il 67% di loro torneranno a tentare di uccidere.

Per hamas gli ebrei sono solo merce di scambio, infatti festeggiando il ritorno dei loro tagliagole i pacifici palestinesi chiedevano altri rapimenti.

Da tempo gli ordini non ufficiali dell'IDF sono di sparare comunque sui gruppi di terroristi che rapiscono qualcuno anche a costo di uccidere l'ostaggio.

Netanyahu lo ha fatto anche per fini politici?

Bibi necessitava senz'altro di una spinta emozionale che rendesse più sicura la sua rielezione ma sapeva anche che lo scambio avrebbe creato non poche tensioni in Israele ed avrebbe comunque diviso anche i suoi ministri.


I motivi veri sono altri:


In Israele ogni soldato sà che non sarà mai solo, che vivo o morto qualcuno tornerà a prenderlo, ciò non viene fatto per motivare i militari, ma è qualcosa che solo vivendo all'interno dell'unica democrazia medio orientale è possibile capire.

Capire che dopo essere stati abbandonati da tutti, ora non abbandoniamo più nessuno.

Capire che per sopravvivere non siamo disposti ad abbassarci al livello dei nostri nemici.

Capire che siamo moralmente così forti da poterci permettere di leberare 1.027 assassini sapendo che più di metà di loro tornerà a tentare di ucciderci.

In una frase:

Noi amiamo i nostri figli più di quanto odiamo i nostri nemici.

 




Shalom





 
mi chiedo cosa succederà se hamas dovesse catturare magari altri 2 o 3 soldati israeliani, libereranno altri 3000 prigionieri?

 
Più che altro leggendo la sua firma toglierei computer e metterei diplomatico occidentale

 
L'Internazionale è pesantemente sbilanciato su posizioni filopalestinesi ed antiisraeliane , tanto valeva chiedere un parere ad hamas.

 
mi chiedo cosa succederà se hamas dovesse catturare magari altri 2 o 3 soldati israeliani, libereranno altri 3000 prigionieri?
E' un discorso molto complesso e doloroso, persino io, Israeliana, ex soldato e con un amico ucciso dai terroristi non giudico la decisione del Governo Netanyahu proprio perché vivo in Italia, in una nazione che mi è sì matrigna a volte, ma che alla fine mi permette una vita sicura e libera da paure di attentati.

Per questo ora c'è l'ordine di sparare sui gruppi che rapiscono qualcuno, anche questo molti lo troverebbero riprovevole ma giudicare da qui è impossibile.

Più che altro leggendo la sua firma toglierei computer e metterei diplomatico occidentale
Questa mi ha strappato un sorriso, grazie!


L'Internazionale è pesantemente sbilanciato su posizioni filopalestinesi ed antiisraeliane , tanto valeva chiedere un parere ad hamas.
Articolo inutile, ipocrita giusto in linea con haaretz che è l'equivalente del messaggero, l'avevo già letto sull'edizione online e commentarlo è una perdita di tempo.

Ma specifico: Panzer, non la ritengo una perdita di tempo in sè stessa, ma perché l'hai linkato senza una parola, se focalizzi i punti dell'articolo che ritieni corretti ne possiamo parlare, se lo metti così non si capisce nè perché lo fai, (pro, contro o solo informazione?).

Nel caso informazione dovresti linkare anche le risposte a tale articolo di altri gionalisti/ lettori, se sei contro tale stupidata dovresti sottolinearne i punti errati/ipocriti (cioè tutto firma del giornalista compresa).

Se infine sei d'accordo con l'articolo allora sei uno che lancia il sasso e ritira la mano...

Fai tu, io tempo permettendo sono sempre disponibile a discutere.

 
Articolo inutile, ipocrita giusto in linea con haaretz che è l'equivalente del messaggero, l'avevo già letto sull'edizione online e commentarlo è una perdita di tempo.

Ma specifico: Panzer, non la ritengo una perdita di tempo in sè stessa, ma perché l'hai linkato senza una parola, se focalizzi i punti dell'articolo che ritieni corretti ne possiamo parlare, se lo metti così non si capisce nè perché lo fai, (pro, contro o solo informazione?).

Nel caso informazione dovresti linkare anche le risposte a tale articolo di altri gionalisti/ lettori, se sei contro tale stupidata dovresti sottolinearne i punti errati/ipocriti (cioè tutto firma del giornalista compresa).

Se infine sei d'accordo con l'articolo allora sei uno che lancia il sasso e ritira la mano...

Fai tu, io tempo permettendo sono sempre disponibile a discutere.
l'articolo l'ho postato come contrasto/bilanciamento al tuo post, mi sembrava giusto mettere dopo il "Noi amiamo i nostri figli più di quanto odiamo i nostri nemici" un'opinione contraria (sul fatto che poi io sia pure d'accordo con l'articolo che ho postato bè, c'entra ma nemmeno troppo).

a mio avviso quel giornalista solleva una questione interessante che spero non venga ignorata solo perché internazionale viene considerato filopalestinese (cosa che non ho mai avvertito in tutto questi anni che lo leggo, ma tant'è). la questione dunque è questa: abbiamo ovviamente due parti, una che ritiene un buon gesto la liberazione di Gilad Shalit in cambio di 1027 palestinesi perché "non abbandoniamo più nessuno", e un'altra che ritiene l'intero gesto una ipocrita azione elettorale. la differenza sostanziale tra le due è che in un caso l'unica argomentazione portata a sostegno è una qualche sorta di moralità superiore abbastanza fine a se stessa, nell'altro caso le motivazioni vengono spiegate abbastanza chiaramente su punti che non possono essere interpretati, in quanto sono fatti.

Gideon Levy afferma che "i due soldati che sono morti durante il rapimento di Shalit sono rimasti militi ignoti, mentre lui è diventato un eroe e un’icona, e Yitzhak Rabin, da premier detestato che era, è diventato un santo dall’oggi al domani." e non credo che bisogna per forza essere filopalestinesi per notarlo. poi certo, ciò non cambia il sentimento degli israeliani, che se hanno davvero avuto così tanto a cuore la sorte del ragazzo è anche ammirevole da un certo punto di vista, ma se poi con la stessa forza ignorano altri problemi qua c'è qualcosa che non va.

la conclusione dell'articolo è chiara, questa presunta superiorità morale va tirata fuori giusto quando fa comodo.

poi certo, sono ben disposto a cambiare opinione o altro, ma capisci bene che nella mia posizione di ragazzo ignorante che si vuole informare su un fatto a leggere un articolo come quello di Gideon Levy anche senza prendere tutto per oro colato me la pongo anche qualche domanda sul reale motivo che ha portato Israele a concludere l'accordo in questo modo.

 
Panzer basta solo fermarsi su questo punto.

Shalit è il prezzo inevitabile di uno stato che sceglie di vivere per sempre della forza delle armi
Con Hamas alle porte sarei proprio curioso di sapere come secondo lui si può vivere senza armi (a parte prendere la prima nave utile e fuggire via).//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Fuggire dove?

Militi ignoti?

Panzer, l'ipocrisia è di coloro che le vittime israeliane se le dimenticano sempre, non ricordo che Levy si sia scandalizzato per il massacro della famiglia Fogel (tutti sgozzati da terroristi palestinesi compreso il piccolo di DUE anni) o per l'attacco all'autobus israeliano o qualsiasi altro attentato.

hamas ha ceduto Shalit per rinforzare le file dei suoi terroristi e per calcolo elettorale teso alla distruzione di Israele così com'è scritto nella sua costituzione.

Israele lo ha fatto perché è sempre stato così, non si abbandona nessuno e per calcolo elettorale in funzione di difendere Israele.

Ecco i fatti.

Un'altra cosa di cui si potrebbe occupare Levy non sono tanto i festeggiamenti per il ritorno di un soldato che faceva il suo dovere e che è stato segregato per 5 anni senza che nessuno lo vedesse, ma i festeggiamenti a gaza in onore di centinaia di assassini che erano stati giudicati con regolare processo e che ricevevano visite da parenti e dalle così dette ONG.

Questo è un fatto che dà la misura della realtà.

Non le omissioni di un articolo che potrebbe aver scritto goebbels.

 
Fuggire dove?
Bisognerebbe chiederlo a Levy. Quando hai un vicino che a chiare lettere dice che vuole farti la pelle mi chiedo come si possa anche solo pensare di non armarsi. Come diceva Montanelli parlando di Atene e la preparazione fisica a cui si sottoponevano tutti i giovani uomini "non è che potevano andare ad incontrare gli spartani sul campo di battaglia declamando loro versi dell'Iliade".

 
Bisognerebbe chiederlo a Levy. ...
Ed a tutti quelli come lui che ritengono Israele qualcosa da estirpare però continuano a viverci ben sapendo che la loro sicurezza è dovuta a quel paese che odiano tanto

... come se i palestinesi non avessero motivo di essere incazzati per la situazione in cui vivono.
Di motivi ne hanno tantissimi, però sono curiosa di leggere prima il tuo elenco.

 
Di motivi ne hanno tantissimi, però sono curiosa di leggere prima il tuo elenco.
elenco? ma già solo il motivo che sono praticamente segregati a casa loro non basta come motivo? poi chiariamo prima ancora di iniziare il discorso, sono onesto e dico che al momento non sono in grado di prende una posizione netta, ma essendo dotato di un cervello che ogni tanto funziona sono riuscito ad arrivare a una conclusione, e cioè che tutto ciò è semplicemente disumano.

prima di tutto bisognerebbe determinare chi si sta difendendo e chi sta attaccando, e tu saresti in grado di farlo con una certezza totale? perché la situazione è questa, o un popolo attacca e l'altro si difende oppure la situazione è così incasinata da meritare qualche parolina in più. ma anche senza fare il ripassino di storia vediamo la situazione ORA: c'è israele, roccaforte occidentale e come hai anche fatto notare popolo dotato di una morale superiore (concetto assurdo proprio in termini assoluti), un paese che ha il supporto dell'occidente e dotato di un esercito all'avanguardia. dall'altra abbiamo i palestinesi, che francamente non mi risulta siano composti al 100% da terroristi assassini, lì in mezzo dovrebbero anche esserci civili innocenti che si ritrovano a vivere in baraccopoli in condizioni pietose. arrivati a questo punto ci sono delle ragioni che spingono una fazione ad attaccare l'altra, ma il risultato è solo uno: continui morti tra i civili. è solo questo, chi se ne frega se gli israeliani sono in grazia di *** e hanno una moralità superiore, israele bombarda col fosforo bianco i civili palestinesi, e di contro i terroristi rispondono attaccando autobus e facendo morti sempre tra i civili israeliani. le condizioni sono che israele, dotato di questa fantasmagorica moralità risponde in maniera incredibilmente violenta e appunto disumana, 5 palestinesi morti per ogni israeliano, e intanto il numero cresce.

non capisco davvero come si possa prendere una posizione non solo netta ma addirittura fanatica da una parte ai danni di un'altra. come se fosse giusto bombardare i civili palestinesi perché ci sono palestinesi terroristi. come se fosse giusto applicare una pulizia etnica ai danni dei palestinesi sempre perché ci sono palestinesi terroristi.

è come ho detto all'inizio, tutto ciò è solamente disumano

 
elenco? ma già solo il motivo che sono praticamente segregati a casa loro non basta come motivo? poi chiariamo prima ancora di iniziare il discorso, sono onesto e dico che al momento non sono in grado di prende una posizione netta, ma essendo dotato di un cervello che ogni tanto funziona sono riuscito ad arrivare a una conclusione, e cioè che tutto ciò è semplicemente disumano.
prima di tutto bisognerebbe determinare chi si sta difendendo e chi sta attaccando, e tu saresti in grado di farlo con una certezza totale? perché la situazione è questa, o un popolo attacca e l'altro si difende oppure la situazione è così incasinata da meritare qualche parolina in più. ma anche senza fare il ripassino di storia vediamo la situazione ORA: c'è israele, roccaforte occidentale e come hai anche fatto notare popolo dotato di una morale superiore (concetto assurdo proprio in termini assoluti), un paese che ha il supporto dell'occidente e dotato di un esercito all'avanguardia. dall'altra abbiamo i palestinesi, che francamente non mi risulta siano composti al 100% da terroristi assassini, lì in mezzo dovrebbero anche esserci civili innocenti che si ritrovano a vivere in baraccopoli in condizioni pietose. arrivati a questo punto ci sono delle ragioni che spingono una fazione ad attaccare l'altra, ma il risultato è solo uno: continui morti tra i civili. è solo questo, chi se ne frega se gli israeliani sono in grazia di *** e hanno una moralità superiore, israele bombarda col fosforo bianco i civili palestinesi, e di contro i terroristi rispondono attaccando autobus e facendo morti sempre tra i civili israeliani. le condizioni sono che israele, dotato di questa fantasmagorica moralità risponde in maniera incredibilmente violenta e appunto disumana, 5 palestinesi morti per ogni israeliano, e intanto il numero cresce.

non capisco davvero come si possa prendere una posizione non solo netta ma addirittura fanatica da una parte ai danni di un'altra. come se fosse giusto bombardare i civili palestinesi perché ci sono palestinesi terroristi. come se fosse giusto applicare una pulizia etnica ai danni dei palestinesi sempre perché ci sono palestinesi terroristi.

è come ho detto all'inizio, tutto ciò è solamente disumano
Guarda che la situazione locale non è di pace bensì di TREGUA , tecnicamente Israele è ancora in guerra con tutti i Paesi Arabi confinanti che l'hanno attaccato , quindi si c'è un aggressore e c'è un aggredito ben definito , l'aggredito si difende gli aggressori continuano a finanziare la guerriglia locale , Israele è in pace con due soli Paesi al momento Egitto e Turchia

E faccio una domanda , se i governanti Palestinesi eletti invece di finanziare l'economia locale per esempio costruendo case e infrastrutture comprano missili e nascondono i soldi in Svizzera è colpa di Israele?

 
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