EA ha annunciato che il nuovo Need for Speed sarà un "reboot completo". IGN ha avuto modo di parlare con l'Executive Producer Marcus Nilsson, che ha spiegato nel dettaglio il perché di questa scelta.
"Il gioco ha cambiato spesso studio di sviluppo, con i relativi creativi sempre all'opera nel dimostrarsi tali, ma non c'era un vero pensiero strategico alla base di quello che il brand rappresentasse", spiega. "Di sicuro ha dato vita a degli ottimi giochi, ma non a delle esperienze in grado di appoggiarsi a ciò che era venuto prima per migliorare continuamente".
"Se guardate gli ultimi capitoli - Hot Pursuit, The Run, Shift, Rivals, Most Wanted - e chiedete alle persone: 'che cos'è Need for Speed?', riceverete solo una cascata di risposte differenti".
"Per questo abbiamo iniziato a pensare a cosa davvero debba rappresentare Need for Speed, chiedendoci: 'Quali sono i suoi valori più importanti?'. Come fan ci siamo fatti la domanda: 'Cosa ne pensate di Need for Speed, cosa abbiamo azzeccato e cosa abbiamo sbagliato?'. E alla fine tutto questo ci ha portato a credere che gli elementi cardine stiano nelle sue caratteristiche peculiari, nello stile e nel tono del gioco. Possiamo dire che dentro al team di sviluppo c'è la passione giusta e nei fan c'è il desiderio di avere un grande Need for Speed. Siamo arrivati a un punto in cui possiamo ridefinire quale sia il significato di Need for Speed".
In effetti questa è sempre stata la missione di Ghost Games, un team di sviluppo creato appositamente per guidare la serie di Need for Speed verso il futuro. Il primo gioco realizzato dal team è stato Need for Speed: Rivals del 2013, ma nel 2014 non si visto alcun capitolo della saga. Quando gli chiediamo se prendersi un anno di pausa è stato fondamentale per questo reset, Nilsson ammette: "Non era il piano fin dall'inizio, Need for Speed è stata una serie annuale quasi per 20 stagioni. Ma da quando ne abbiamo preso in mano la gestione, abbiamo visto arrivare giochi coem The Crew, Driveclub, Forza Horizon 2 e abbiamo capito che nel genere c'è molta più energia di quanto non si sospettasse o ce ne fosse stata per molto tempo. E ora che è uscito Project C.A.R.S. abbiamo un'altra interpretazione ancora rispetto a Need for Speed. L'attenzione è comunque posta sulle auto, ma stiamo vedendo un incremento delle uscite nel genere".
Il reboot di Need for Speed non vuole cancellare il passato, quanto più sfruttarlo con intelligenza per costruire il futuro: "È stato speso un sacco di tempo studiando i capitoli già pubblicati, cercando di capire cosa si sia rivelato particolarmente popolare, anche parlando con i fan. Ci siamo ispirati in particolare ai capitoli Underground e Most Wanted, per molti aspetti differenti".
Ma uno dei fattori principali che ha contribuito alla scelta di far ripartire la serie, secondo Nilsson, è stato il desiderio di rimanere ancora rilevanti dal punto di vista culturale. "A essere sinceri", spiega Nilsson, "nell'ultimo paio di anni abbiamo perso quella rilevanza culturale. Need for Speed era solito essere importante sotto questo punto di vista, riusciva a interpretare e a muovere quella cultura, più che limitarsi a copiarla. Questa volta ci siamo approcciati in modo differente e studiando la cosiddetta 'car culture' abbiamo voluto ovviare a questo problema".
Need for Speed verrà pubblicato nell'autunno del 2015 per PC, Xbox One e PlayStation 4.