Neon Genesis Evangelion | Planet Manga | Dynit pigliatutto (home video & cinema)

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Accusare la D'Amico di essere incapace fa un po' sorridere, considerando che si tratta di una delle migliori della sua generazione e, stando ad un intervista che ascoltai tempo addietro, in sala doppiaggio ci è praticamente cresciuta. Tra l'altro come rimpiazzo della doppiatrice originale è pure ottimo. 
Ben detto  :sisi:

Pe fortuna quei luridi post sono stati cancellati  :asd:  Se c'è una cosa che ogni utente dovrebbe sapere è che un conto è perculare con tono scherzoso, un conto è INSULTARE, che sono due cose ben diverse  :ahsisi:

Ad esempio questo è sfottere con allegria:

Cannarsi?




 
Perché farlo parlare ancora?

Dopo quello che è successo dovrebbe starsene in silenzio a riflettere su quello che ha fatto.

Basta dare importanza a quest'uomo. La questione è risolta...
Tanto dirà che lui ha fatto il meglio che poteva fare, che è giusto averlo fatto così e che se chi lo ha pagato ritiene giusto ascoltare il suo pubblico può fare quello che vuole. Ci sono persone che in passato sembravano pazze, poi sono diventati geni. Lui punta a quello  :sard:

 
17 minuti fa, Yurinoa ha scritto:

Ben detto  :sisi:

Pe fortuna quei luridi post sono stati cancellati  :asd:  Se c'è una cosa che ogni utente dovrebbe sapere è che un conto è perculare con tono scherzoso, un conto è INSULTARE, che sono due cose ben diverse  :ahsisi:

Ad esempio questo è sfottere con allegria:

Cannarsi?






A proposito, le nuove voci di Rei e Asuka sono azzeccate? Perché tra le clip che circolano non ne ho trovata una con loro. 

La Latini, per quanto all'epoca la sua voce fosse perfetta, ha senso sia stata rimpiazzata, in quanto ormai il timbro vocale squillante da regazzina non ce l'ha più. Ma la Mari era immensa, per un personaggio come Rei è difficile trovare una voce altrettanto adatta. 

 
Ultima modifica da un moderatore:
Tanto dirà che lui ha fatto il meglio che poteva fare, che è giusto averlo fatto così e che se chi lo ha pagato ritiene giusto ascoltare il suo pubblico può fare quello che vuole. Ci sono persone che in passato sembravano pazze, poi sono diventati geni. Lui punta a quello  :sard:
Sono sicuro dirà così.

Proprio per questo non bisognerebbe farlo parlare ancora.

 
Indubbiamente è un autore, quello è innegabile. Ti basta una frase per riconoscere un suo adattamento.

Come ammesso dallo stesso Cannarsi, nessun altro lavora allo stesso modo. Poi ha volutamente omesso per una lunga serie di buone ragioni, ma tant'è. 

 
Ultima modifica da un moderatore:
A proposito, le nuove voci di Rei e Asuka sono azzeccate? Perché tra le clip che circolano non ne ho trovata una con loro. 
Su questo non ti posso aiutare  :nono:

A proposito, tra i difensori di Cannarsi si è schierato pure Nicola Bartolini Carrassi  :asd:  Penso che lo ricorderete per gli adattamenti stracensurati di Mediaset (vedasi Sailor Moon  :ahsisi: ).

In pratica ritiene assurdo che gli utenti si stiano lamentando di un adattamento fin troppo fedele al giapponese quando, in passato, i suoi lavori vennero criticati per le troppe censure.

Carrassi dovrebbe capire che ci si lamenta quando si va da un estremo all'altro  :unsisi:

 
Su questo non ti posso aiutare  :nono:

A proposito, tra i difensori di Cannarsi si è schierato pure Nicola Bartolini Carrassi  :asd:  Penso che lo ricorderete per gli adattamenti stracensurati di Mediaset (vedasi Sailor Moon  :ahsisi: ).

In pratica ritiene assurdo che gli utenti si stiano lamentando di un adattamento fin troppo fedele al giapponese quando, in passato, i suoi lavori vennero criticati per le troppe censure.

Carrassi dovrebbe capire che ci si lamenta quando si va da un estremo all'altro  :unsisi:


Posso solo immaginare la bellezza di Evangelion con gli adattamenti della Mediaset dei primi anni '90: ogni riferimento alla teologia giudeo-cristiano rimosso sennó i cattolici si incazzano, gli angeli diventano giganti cosmici, la Selee diventa l'Organizzazione Animosa, il Gehirn il Centro dell'Intelletto, il Magi System si trasforma nel Computer Magico, i riferimenti al sesso rimossi, il ciclo di Asuka delle ultime puntate rimpiazzato con un raffreddore, il finale introspettivo viene fatto passare per un delirio febbrile e, dulcis in fundo, i nomi italianizzati o inglesizzati:

Shinji Ikari>Stefano Icaro

Gendo>Gennaro

Asuka Soryu Langley>Alice Silvia Virginia

Rei Ayanami>Roberta Battaglione

Misato Katsuragi>Michela Casiraghi

Kaji>Ken

Fuyutsuki>Federico

Ritsuko>Renata

Sarebbe un capolavoro. 

Edit: ah, dimenticavo, ovviamente Neo-Tokyo 3 diventa Milano 2.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Posso solo immaginare la bellezza di Evangelion con gli adattamenti della Mediaset dei primi anni '90: ogni riferimento alla teologia giudeo-cristiano rimosso sennó i cattolici si incazzano, gli angeli diventano giganti cosmici, la Selee diventa l'Organizzazione Animosa, il Gehirn il Centro dell'Intelletto, il Magi System si trasforma nel Computer Magico, i riferimenti al sesso rimossi, il ciclo di Asuka delle ultime puntate rimpiazzato con un raffreddore, il finale introspettivo viene fatto passare per un delirio febbrile e, dulcis in fundo, i nomi italianizzati o inglesizzati:

Shinji Ikari>Stefano Icaro

Gendo>Gennaro

Asuka Soryu Langley>Alice Silvia Virginia

Rei Ayanami>Roberta Battaglione

Misato Katsuragi>Michela Casiraghi

Kaji>Ken

Fuyutsuki>Federico

Ritsuko>Renata

Sarebbe un capolavoro. 

Edit: ah, dimenticavo, ovviamente Neo-Tokyo 3 diventa Milano 2.
Sarebbe stata adattato tipo così :sard:




 
Posso solo immaginare la bellezza di Evangelion con gli adattamenti della Mediaset dei primi anni '90: ogni riferimento alla teologia giudeo-cristiano rimosso sennó i cattolici si incazzano, gli angeli diventano giganti cosmici, la Selee diventa l'Organizzazione Animosa, il Gehirn il Centro dell'Intelletto, il Magi System si trasforma nel Computer Magico, i riferimenti al sesso rimossi, il ciclo di Asuka delle ultime puntate rimpiazzato con un raffreddore, il finale introspettivo viene fatto passare per un delirio febbrile e, dulcis in fundo, i nomi italianizzati o inglesizzati:

Shinji Ikari>Stefano Icaro

Gendo>Gennaro

Asuka Soryu Langley>Alice Silvia Virginia

Rei Ayanami>Roberta Battaglione

Misato Katsuragi>Michela Casiraghi

Kaji>Ken

Fuyutsuki>Federico

Ritsuko>Renata

Sarebbe un capolavoro. 

Edit: ah, dimenticavo, ovviamente Neo-Tokyo 3 diventa Milano 2.
Era culo e camicia con Alessandra Valeri Manera, penso che questo la dica lunga sul perchè averlo come difensore sia automaticamente una zappata sui piedi. Anche in questo caso, è un forte aiuto alla parte avversa.

 



 
Tutte le scelte prettamente tecniche di Cannarsi si sono rivelare corrette.

Ora scommetto che Netflix per far contenti i girellari utilizzerà la vecchia terminologia errata e manterrà inalterata la struttura sintattica creativa che rende molte frasi incomprensibili, e così verrà portato a compimento il capolavoro definitivo.

 
Tutte le scelte prettamente tecniche di Cannarsi si sono rivelare corrette.

Ora scommetto che Netflix per far contenti i girellari utilizzerà la vecchia terminologia errata e manterrà inalterata la struttura sintattica creativa che rende molte frasi incomprensibili, e così verrà portato a compimento il capolavoro definitivo.
infatti nessuno ha detto che cannarsi abbia fatto un cattivo lavoro di traduzione

ma che ha dimenticato di fare il suo effettivo lavoro, cioè adattare comprensibilmente per il suo pubblico di riferimento  il testo originale :asd:  

tra l'altro ho visto oggi un post di netflix che cercava una figura lavorativa per la direzione dei doppiaggi italiani, cosa che lascia ben sperare :ahsisi:  

 
La traduzione è stata fatta da un'altra persona; traduzione e adattamento sono due cose diverse.

Il primo fa una traduzione letterale, il secondo deve renderla sia comprensibile per il pubblico (nel senso che magari ci sono metafore/giochi di parole da adattare nella lingua di destinazione ecc.) e preparare i copioni per i doppiatori tenendo conto del tempo (magari in giapponese una frase corta in italiano tradotta letteralmente diventa lunga ecc.).

Questo recente video spiega un po' 




 
9 minuti fa, Mari chan ha scritto:

La traduzione è stata fatta da un'altra persona; traduzione e adattamento sono due cose diverse.

Il primo fa una traduzione letterale, il secondo deve renderla sia comprensibile per il pubblico (nel senso che magari ci sono metafore/giochi di parole da adattare nella lingua di destinazione ecc.) e preparare i copioni per i doppiatori tenendo conto del tempo (magari in giapponese una frase corta in italiano tradotta letteralmente diventa lunga ecc.).

Questo recente video spiega un po' 


se dici a me, so bene che sono due lavori diversi

cannarsi probabilmente no :asd:  

 
Tutte le scelte prettamente tecniche di Cannarsi si sono rivelare corrette.
Ti riferisci a scelte di traduzione o adattamento? Perché da quanto ho capito Cannarsi stesso non si ritiene in grado di tradurre dal giapponese e, come appunto ha detto Mari, si serve di consulenze esperte atte a soddisfare quello scopo. In ogni caso traduttore e adattatore mi sembrano due ruoli che come minimo dovrebbero collaborare a stretto contatto l’uno con l’altro e i cui compiti posso parzialmente sovrapporsi, reciprocamente compenetrarsi e/o influenzarsi “per osmosi”. Volendo estremizzare, anche confluire nella stessa persona.

Se per “scelte prettamente tecniche” intendi quelle inerenti il rispetto della fedeltà linguistica nel passaggio dal giapponese all’italiano, che non coincide necessariamente né con l’inflessibile letteralità né con la sconfinata arbitrarietà, ma che probabilmente si trova nelle vie di mezzo, nel compromesso che tiene conto, mediante un’analisi condotta caso per caso, del prezzo da pagare sui due fronti fedeltà-comprensibilità/accessibilità e in base a ciò opta per delle soluzioni che si pongano l’obiettivo di minimizzare perdite e danni, allora come riesci ad affermare con certezza che tali scelte si sono rivelate corrette? Ritieni di avere una conoscenza e una padronanza del giapponese sufficiente a verificare parola per parola, frase per frase, la correttezza della fedeltà linguistica di tutta la nuova sceneggiatura di Cannarsi, episodi e film, e l’hai effettivamente fatto prima di scrivere il messaggio?

Riguardo a Cannarsi io ho letto due articoli (intitolati metodo e dialoghi) di una serie di 5 pubblicati da uno stesso autore in dimensionefumetto.it. Metto più giù i link e li consiglio vivamente a tutti, per chi avesse voglia, tempo e pazienza di leggerli, perché personalmente li ho trovati davvero interessantissimi, scritti in maniera chiara ed egregiamente argomentati. Un lavoro di ricerca e ragionamento ben strutturato che evita volontariamente, il più possibile, qualsiasi ambito soggettivo e che non ha niente a che vedere col “dibattito” che ho ascoltato (non tutto) in una delle live che avete postato, in cui ho più volte dato ragione a Cannarsi, non sempre.

Per esempio, quando lui sostiene che l’equivalente dell’espressione totalmente inventata da Misato nell’originale va trasposta nella nostra lingua nelle sembianze di un’altra espressione analogamente inventata, nella teoria non ho motivo di credere che abbia torto. Casomai si può discutere sulla concreta esecuzione che ha fatto seguire alle intenzioni, ovvero sull’efficacia della parola scelta, “pochitto”, nel tentativo di ricreare per un orecchio italiano e nel migliore dei modi l’effetto che l’originale ha/ha avuto/deve avere avuto su un orecchio giapponese. Ecco, arrivato a questo punto, con la moltitudine di parole che avrebbe potuto inventarsi, sempre senza sottintendere che l’impresa sia un gioco da ragazzi, penso che “pochitto” presenti dei problemi, come ad esempio la riconoscibile assonanza con lo spagnolo “poquito” che può “distrarci” e può suggerirci incontrollabilmente l’idea che, più che inventarselo di sana pianta, Misato stia imitando goffamente quella parlata, anche fosse soltanto per un secondo. E questa idea non ci dovrebbe essere.

Oltretutto collocare la parola all’inizio della subordinata non aiuta ad evitare la cacofonia, anzi mi pare che favorisca il contrario. La battuta in questione è infatti “Un pochitto devierò dal tragitto” e peraltro prendendola in considerazione sto confidando nel fatto che chi ha realizzato il meme l’abbia riportata correttamente, rispettando anche la punteggiatura perlomeno dedotta o intuita dal tono e dalle pause che caratterizzano la recitazione dei doppiatori. Tengo a precisarlo perché mi è capitato di imbattermi in un meme su La tomba delle lucciole dove ho potuto verificare direttamente dalla scena della pellicola presente su youtube che l’autore ne aveva omesso una parte, e guarda caso la parte mancante rendeva la battuta non dico scorrevole (restava pur sempre ingarbugliata con alcune dislocazioni e forme raffinate) ma al limite più comprensibile e sintatticamente in regola, mi è parso.

Un esempio di battuta che invece mi risulta sintatticamente scorretta, altro che forbita o aulica, è quella incriminata di Kaji che dice “quanto a quel che non puoi fare che tu”. O_O Leggermente ricostruita nella sua linearità dovrebbe venire “quanto a quel che tu non puoi fare”, ma sinceramente non mi spiego la ripetizione del che e quale valore abbia il “che tu” finale. Ché con l’accento e valore di “perché”? Anacoluto formato con la parte conclusiva della battuta? Non me ne capacito, assurda come altre.

Il punto è che Cannarsi ha un modo di lavorare "matematico", quindi è difficile buttare giù le sue convinzioni con delle argomentazioni che vertono sulla sfera soggettiva dell'ascoltatore.

Perché lui potrà sempre rispondere: "è colpa di chi ascolta". Oppure "non c'è nessuna ricerca, o dato oggettivo, che può affermare quello che dici".

Tutto quello che lui scrive si basa su solide basi e su ferree leggi di conversione 1:1. Vocabolario alla mano, cerca la parola italiana che più si adatta a tradurre quella giapponese. Nessuno può affermare che la parola scelta sia oggettivamente sbagliata, perché di fatto non lo è.
Invece a quanto pare Cannarsi non ha un modo di lavorare matematico e coerente, nel senso che il frutto del suo lavoro entra più volte in contraddizione con quanto dichiara nei suoi discorsi pubblici in merito alla permanenza di un metodo di traduzione e adattamento preciso e univoco che rispetti in tutto e per tutto, o il più possibile, la fedeltà dell'opera originale. I suoi adattamenti non sono fedeli come sembrano o come lui mi pare vorrebbe far credere, le sue leggi di conversione non sono così ferree, la scelta delle sue parole non è oggettivamente corretta ed esiste una ricerca fondata sul fact checking che lo può dimostrare.

Parlo degli articoli di dimensionefumetto che ho citato sopra e questi sono i due che ho letto, già sufficienti alla dimostrazione, a patto naturalmente di fidarci dell'onestà e delle capacità di chi li scrive (un po' come sempre):

http://www.dimensionefumetto.it/gualtiero-cannarsi-nel-di-lui-caso-metodo/

http://www.dimensionefumetto.it/gualtiero-cannarsi-nel-di-lui-caso-dialoghi/

(credo, anche se finora io non l'ho fatto e tuttavia non ho faticato a comprenderli, che siano stati concepiti per essere letti in ordine includendo gli altri tre della serie che trovate linkati in entrambe le pagine fornite, subito dopo l'introduzione scritta in corsivo)

In film come "La principessa splendente" o "principessa mononoke" (il famoso "dio bestia" a parte XD) il linguaggio aulico ci stava anche bene,
In realtà no, a questo proposito potrebbe interessarti scoprire il perché argomentato al paragrafo "La lunga storia della principessa Mononoke" nel primo link che ho messo.  Nemmeno "dio bestia" sarebbe una fedele conversione del significato originale, al di là della connotazione di bestemmia, e per questo ti rimando al secondo link, scorri fino a trovare l'immagine che lo ritrae e puoi iniziare a leggere da appena sotto di essa.

Per finire, a me non dà fastidio come parla e si pone Cannarsi, non mi sembra particolarmente arrogante nei modi ma comunque mi sembra troppo rigido nelle sue convinzioni nonostante abbia detto che cambierebbe idea istantaneamente nel momento in cui qualcuno gli dimostrasse che ha torto. A prescindere da ciò, al momento concordo con l'analisi del suo operato messa a disposizione da Mario Pasqualini, l'autore degli articoli, che vive in Giappone e ha consultato professori madrelingua nella loro patria riguardo ai quali fa anche alcuni nomi e cognomi. Mi incuriosirebbe leggere un'eventuale risposta di Cannarsi perché le argomentazioni di Mario sono molto molto molto approfondite e sostenute da ricerche basate su fatti.

Comunque grazie delle risate che mi son fatto leggendo le ultime pagine. :asd:  
 

 
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Ti riferisci a scelte di traduzione o adattamento? Perché da quanto ho capito Cannarsi stesso non si ritiene in grado di tradurre dal giapponese e, come appunto ha detto Mari, si serve di consulenze esperte atte a soddisfare quello scopo. In ogni caso traduttore e adattatore mi sembrano due ruoli che come minimo dovrebbero collaborare a stretto contatto l’uno con l’altro e i cui compiti posso parzialmente sovrapporsi, reciprocamente compenetrarsi e/o influenzarsi “per osmosi”. Volendo estremizzare, anche confluire nella stessa persona. 

Se per “scelte prettamente tecniche” intendi quelle inerenti il rispetto della fedeltà linguistica nel passaggio dal giapponese all’italiano, che non coincide necessariamente né con l’inflessibile letteralità né con la sconfinata arbitrarietà, ma che probabilmente si trova nelle vie di mezzo, nel compromesso che tiene conto, mediante un’analisi condotta caso per caso, del prezzo da pagare sui due fronti fedeltà-comprensibilità/accessibilità e in base a ciò opta per delle soluzioni che si pongano l’obiettivo di minimizzare perdite e danni, allora come riesci ad affermare con certezza che tali scelte si sono rivelate corrette? Ritieni di avere una conoscenza e una padronanza del giapponese sufficiente a verificare parola per parola, frase per frase, la correttezza della fedeltà linguistica di tutta la nuova sceneggiatura di Cannarsi, episodi e film, e l’hai effettivamente fatto prima di scrivere il messaggio?

  

Riguardo a Cannarsi io ho letto due articoli (intitolati metodo e dialoghi) di una serie di 5 pubblicati da uno stesso autore in dimensionefumetto.it. Metto più giù i link e li consiglio vivamente a tutti, per chi avesse voglia, tempo e pazienza di leggerli, perché personalmente li ho trovati davvero interessantissimi, scritti in maniera chiara ed egregiamente argomentati. Un lavoro di ricerca e ragionamento ben strutturato che evita volontariamente, il più possibile, qualsiasi ambito soggettivo e che non ha niente a che vedere col “dibattito” che ho ascoltato (non tutto) in una delle live che avete postato, in cui ho più volte dato ragione a Cannarsi, non sempre.

Per esempio, quando lui sostiene che l’equivalente dell’espressione totalmente inventata da Misato nell’originale va trasposta nella nostra lingua nelle sembianze di un’altra espressione analogamente inventata, nella teoria non ho motivo di credere che abbia torto. Casomai si può discutere sulla concreta esecuzione che ha fatto seguire alle intenzioni, ovvero sull’efficacia della parola scelta, “pochitto”, nel tentativo di ricreare per un orecchio italiano e nel migliore dei modi l’effetto che l’originale ha/ha avuto/deve avere avuto su un orecchio giapponese. Ecco, arrivato a questo punto, con la moltitudine di parole che avrebbe potuto inventarsi, sempre senza sottintendere che l’impresa sia un gioco da ragazzi, penso che “pochitto” presenti dei problemi, come ad esempio la riconoscibile assonanza con lo spagnolo “poquito” che può “distrarci” e può suggerirci incontrollabilmente l’idea che, più che inventarselo di sana pianta, Misato stia imitando goffamente quella parlata, anche fosse soltanto per un secondo. E questa idea non ci dovrebbe essere.

Oltretutto collocare la parola all’inizio della subordinata non aiuta ad evitare la cacofonia, anzi mi pare che favorisca il contrario. La battuta in questione è infatti “Un pochitto devierò dal tragitto” e peraltro prendendola in considerazione sto confidando nel fatto che chi ha realizzato il meme l’abbia riportata correttamente, rispettando anche la punteggiatura perlomeno dedotta o intuita dal tono e dalle pause che caratterizzano la recitazione dei doppiatori. Tengo a precisarlo perché mi è capitato di imbattermi in un meme su La tomba delle lucciole dove ho potuto verificare direttamente dalla scena della pellicola presente su youtube che l’autore ne aveva omesso una parte, e guarda caso la parte mancante rendeva la battuta non dico scorrevole (restava pur sempre ingarbugliata con alcune dislocazioni e forme raffinate) ma al limite più comprensibile e sintatticamente in regola, mi è parso.

  

Un esempio di battuta che invece mi risulta sintatticamente scorretta, altro che forbita o aulica, è quella incriminata di Kaji che dice “quanto a quel che non puoi fare che tu”. O_O Leggermente ricostruita nella sua linearità dovrebbe venire “quanto a quel che tu non puoi fare”, ma sinceramente non mi spiego la ripetizione del che e quale valore abbia il “che tu” finale. Ché con l’accento e valore di “perché”? Anacoluto formato con la parte conclusiva della battuta? Non me ne capacito, assurda come altre. 

Invece a quanto pare Cannarsi non ha un modo di lavorare matematico e coerente, nel senso che il frutto del suo lavoro entra più volte in contraddizione con quanto dichiara nei suoi discorsi pubblici in merito alla permanenza di un metodo di traduzione e adattamento preciso e univoco che rispetti in tutto e per tutto, o il più possibile, la fedeltà dell'opera originale. I suoi adattamenti non sono fedeli come sembrano o come lui mi pare vorrebbe far credere, le sue leggi di conversione non sono così ferree, la scelta delle sue parole non è oggettivamente corretta ed esiste una ricerca fondata sul fact checking che lo può dimostrare.

Parlo degli articoli di dimensionefumetto che ho citato sopra e questi sono i due che ho letto, già sufficienti alla dimostrazione, a patto naturalmente di fidarci dell'onestà e delle capacità di chi li scrive (un po' come sempre):

http://www.dimensionefumetto.it/gualtiero-cannarsi-nel-di-lui-caso-metodo/

http://www.dimensionefumetto.it/gualtiero-cannarsi-nel-di-lui-caso-dialoghi/

(credo, anche se finora io non l'ho fatto e l'ho capito lo stesso, che siano stati concepiti per essere letti in ordine includendo gli altri tre della serie che trovate linkati in entrambe le pagine fornite, subito dopo l'introduzione scritta in corsivo)

In realtà no, a questo proposito potrebbe interessarti scoprire il perché argomentato al paragrafo "La lunga storia della principessa Mononoke" nel primo link che ho messo.  Nemmeno "dio bestia" sarebbe una fedele conversione del significato originale, al di là della connotazione di bestemmia, e per questo ti rimando al secondo link, scorri fino a trovare l'immagine che lo ritrae e puoi iniziare a leggere da appena sotto di essa.

Per finire, a me non dà fastidio come parla e si pone Cannarsi, non mi sembra particolarmente arrogante nei modi ma comunque mi sembra troppo rigido nelle sue convinzioni nonostante abbia detto che cambierebbe idea istantaneamente nel momento in cui qualcuno gli dimostrasse che ha torto. A prescindere da ciò, al momento concordo con l'analisi del suo operato messa a disposizione da Mario Pasqualini, l'autore degli articoli, che vive in Giappone e ha consultato professori madrelingua nella loro patria riguardo ai quali fa anche alcuni nomi e cognomi. Mi incuriosirebbe leggere un'eventuale risposta di Cannarsi perché le argomentazioni di Mario sono molto molto molto approfondite e sostenute da ricerche basate su fatti.

Comunque grazie delle risate che mi son fatto leggendo le ultime pagine. :asd:  
 
Mi riferisco alle questioni tecniche tipo:

Shito = apostolo

Militari che parlano in arcaico mezzo incomprensibile (cosa che mi ricorda un certo personaggio di muv luv)

chocchi = pochito

I testochili

L'unità prima ecc.. per indicare nel parlato gli evangelion

Tutta la storia sulla restaurazione dell'auto

Satato di furia etc.

"quanto a quel che non puoi fare che tu"

questo è corretto. Si è decisamente perso (malamente) nella frase dopo (e credo anche in quella immediatamente prima)

significa: (a proposito di) quello che soltanto tu sei in grado di fare.

Si potevano certamente trovare altre frasi con lo stesso significato che risultavano più dirette.

 
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Mi riferisco alle questioni tecniche tipo:

Shito = apostolo

Militari che parlano in arcaico mezzo incomprensibile (cosa che mi ricorda un certo personaggio di muv luv)

chocchi = pochito

I testochili

L'unità prima ecc.. per indicare nel parlato gli evangelion

Tutta la storia sulla restaurazione dell'auto

Satato di furia etc.

"quanto a quel che non puoi fare che tu"

questo è corretto. Si è decisamente perso (malamente) nella frase dopo (e credo anche in quella immediatamente prima)

significa: (a proposito di) quello che soltanto tu sei in grado di fare.

Si potevano certamente trovare altre frasi con lo stesso significato che risultavano più dirette.
Ti riferivi al lessico diciamo, ho capito. Su shito non ho ancora letto questo articolo e vorrei farlo prima di formulare anche solo per me stesso qualsiasi tipo di pensiero in proposito. Sentire "apostolo" fa male anche a me ma posso dirti che in linea di massima sono d'accordo con lui (Cannarsi) quando dice che l'abitudine, la tradizione, il derivante attaccamento affettivo, per quanto culturalmente radicati, non si possono considerare come ragioni sufficienti a imporre di lasciare un errore di traduzione, se questo è stato commesso in passato.

Sui militari come facciamo a sapere che parlano un linguaggio arcaico mezzo incomprensibile ai giapponesi? Quanto arcaico? A parte questo, "recalcitranza" più che arcaico o desueto mi sembra letterario, libresco e quindi poco consono al parlato di una persona, che sia odierno o di mezzo secolo fa (tra l'altro credo che anche in letteratura si trovi più facilmente l'aggettivo recalcitrante più che il sostantivo).

Su testochili non posso rispondere perché non so né che tipo di cambiamento abbia operato Toji nella battuta che pronuncia, né come questo suoni a un orecchio giapponese. In italiano a primo impatto stranisce abbastanza.

Sull'unità prima, se vengono usati gli ordinali allora dovrebbe essere corretto.

Qual è la storia della restaurazione dell'auto? Io ho visto solo il meme. :asd:  (ma ovviamente conosco l'anime del primo doppiaggio)

Sulla frase di Kaji, giusto grazie, poi rileggendola per l'ennesima volta ho capito che significa "quanto a quello che nessun altro può fare a parte te", qualcosa del genere o forse meglio ancora la tua formulazione. Ma cavolo, la sua impostazione è parecchio contorta. Dopo ha fatto fioccare i cacofonici -esso e non solo, a giudicare da:

20 ore fa, rko88 ha scritto:


Appena visto, grazie, mi verrebbe da chiedergli della recalcitranza. :unsisi:  

 
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