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PHOBIA - WULF DORN

Genere: Thriller Psicologico

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Londra, una notte di dicembre nel quartiere di Forest Hill. L’automobile del marito nel vialetto di casa. La chiave nella toppa. I passi che risuonano in corridoio. Rumori familiari per Sarah Bridgewater. Ma l’uomo che trova in cucina non è Stephen. Eppure indossa gli abiti di Stephen, ha la sua valigia, ed è arrivato fin lì con l’auto di Stephen. Sostiene di essere Stephen, e conosce delle cose che solo il marito di Sarah può conoscere. Per Sarah e per Harvey, il figlio di sei anni, incomincia un incubo atroce, anche perché lo sconosciuto scompare così come era apparso e nessuno crede alla sua esistenza, né la polizia è preoccupata del fatto che il marito risulti svanito nel nulla. Sarah sa che può contare solo su una persona: l’amico psichiatra Mark Behrend. Con il misterioso sconosciuto ha così inizio un duello psicologico, in cui ogni punto vinto o perso può significare riuscire a sopravvivere o venire brutalmente uccisi…



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Wulf Dorn. Ricordo ancora il giorno in cui la mia professoressa di lettere mi ha portato “la Psichiatra”, consigliandomi di leggerlo. Io all’inizio ero titubante, non avevo voglia di leggere thriller in quel periodo, avevo in mente altro, ma lo avevo preso ugualmente e l’avevo iniziato il pomeriggio stesso. Qualche giorno dopo l’avevo finito e, cavolo, mi era piaciuto! In seguito non avevo comprato altri libri dell’autore, ma lo tenevo d’occhio ed un giorno mi è capitato in mano il suo ultimo lavoro “il mio cuore cattivo”, a cui ho dato cinque stelline su anobii. Questo perché la vicenda mi aveva catturato completamente, così come i personaggi ben delineati e il finale inaspettato. Qualche giorno fa sono venuto a conoscenza di questo “Phobia” e non ci ho pensato due volte a farlo mio. Ormai Wulf Dorn è una garanzia per me, o quasi almeno. Il suo ultimo lavoro però mi ha lasciato perplesso, non del tutto soddisfatto. Mi aspettavo di più, visto i suoi precedenti. Non fraintendetemi, il lato psicologico è sempre presente e la vicenda sottolinea un concetto molto importante a cui arriverò dopo, ma ho trovato il tutto troppo scialbo, lento, con parti che si potevano omettere e che hanno rallentato a dismisura la narrazione; per non parlare di alcuni personaggi appena abbozzati e che si pensa facciano parte della vicenda, salvo poi vederli sparire senza mai più essere nominati. La trama è bella, la vicenda è interessante, ma è prevedibile. Non ci sono sorprese di rilievo, ho trovato tutto abbastanza lineare, se confrontato con il precedente romanzo. Nonostante questi difetti, l’autore si conferma un buon narratore, capace di far uscire allo scoperto le paure e di approfondirle, di farle vivere in un certo senso.

Come dicevo prima, l’autore ha sottolineato una cosa importante, ossia che la vita è una cosa meravigliosa, una cosa unica e irripetibile, e non si deve cedere alla paura, non dobbiamo lasciarci catturare, afferrare da essa. Un messaggio senza dubbio importante, da seguire.




CITAZIONE: "In quel momento aveva capito che la vita umana consiste soprattutto di paure. Ma la paura più grande è quella di vivere senza lasciare alcuna traccia. Lasciare questo mondo senza aver dato un contributo".

Autore: Dorn, Wulf


Titolo: Phobia



Titolo originale: Phobia



Editore: Corbaccio



Prima pubblicazione: 2014



Nr. Pagine: 324






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IL LIBRAIO - Régis de Sá Moreira

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A migliaia di chilometri dal luogo in cui vi trovate, in un paese, una città, una libreria qualunque, vive un libraio un po' fuori dal comune. Si nutre solo di libri e tisane e, per non abbandonare i suoi libri, tiene aperta la libreria giorno e notte, sette giorni su sette. Si prende cura dei suoi clienti, in particolar modo di quelli che non hanno mai letto un libro, quelli che frugano tra gli scaffali alla ricerca di sé stessi, quelli che cercano risposte spinti da un interrogativo che li perseguita, e delle ragazze affette dalla sindrome da ultima copia. Eppure il libraio non sa di essere speciale: pensa di essere come tutti gli altri, o, almeno, come tutti gli altri librai.

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Nelle remote regioni libresche esistono libri che ti appassionano, che ti travolgono, che fanno nascere in te il desiderio di scoprirne altri dello stesso autore e che ti invogliano a leggere altro, anche di genere differente; al contrario esistono anche libri che fanno nascere in te un sentimento di repulsione talmente forte che quasi ti manda in depressione. E' il caso de "il libraio", questo libriciattolo scialbo e inconcludente, per nulla appassionante. Misterioso il fatto che qualcuno li abbia dato un voto alto. Non sono solito esprimere un giudizio oggettivo, perché sono convinto che la bontà di un libro sia squisitamente e prettamente soggettiva, ma alcune volte bisogna uscire dalle proprie convinzioni e remarci contro.

Dunque, partiamo dal protagonista, un librario molto fantasioso e appassionato lettore, di cui non si conoscerà mai il nome perché verrà sempre definito attraverso il nome della sua professione. Presto o tardi la parola "libraio" vi uscirà dalle orecchie e non vorrete mai più sentirla per il resto della vostra vita: ripetizioni su ripetizioni, ad ogni frase: il libraio. Il libraio. Il librario...BASTA!!

Primo punto a Sfavore.

Lo schema del racconto è sempre lo stesso: entra un cliente (la maggior parte delle volte testimone di Geova), spesso bizzarro e surreale nei comportamenti, questo parla con il libraio, poi scappa dalla libreria per qualche motivo, a volte senza acquistare, altre volte acquistando un volume ed infine il librario si beve una tisana. Sempre il solito schema.

Secondo punto a sfavore.

Zero citazioni. da un libro che parla di un libraio e quindi di una libreria ci si aspetterebbe una montagna di citazioni, invece no, solo una manciata (esagerando) di citazioni prevedibili. Per il resto, il libro di turno viene semplicemente etichettato come... libro. Il libro. Stop. Di chi? Di che genere? Titolo? Non è dato saperlo, per carità!

Non continuo. E' meglio così. Preferisco lasciarmi alle spalle questo palloso racconto surreale e inconcludente. Ci sono racconti surreali migliori in circolazione e molto più intelligenti di questo (non dico i titoli per rimanere in linea con il libro che sto recensendo). Il mio consiglio: risparmiate soldi per qualche altro libro.

Voto: .....

Autore: Régis de Sá Moreira


Titolo: Il Librario



Editore: Aìsara



Prima pubblicazione: 2011



Nr. Pagine: 123





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Elantris - Brandon Sanderson

Genere: Fantasy

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Pubblicità progresso: hai fame? Vai ad Elantris e ti sarà dato da mangiare. Hai freddo? Vai ad Elantris e ti saranno dati dei vestiti. Sei ferito o malato? Vai ad Elatris e sarai curato. Sei senza soldi? Ad Elantris è tutto gratis! Visita Elantris, la città degli dei!

Tutto questo finì 10 anni fa. Non si sa come, non si sa perché, Elantris cadde. I suoi abitanti, prima bellissimi esseri semi-divini con potenti poteri magici, ridotti ora a orribili e disgraziati zombi doloranti: le loro ferite non guariscono, continuando a sommare dolore ad altro dolore e i loro corpi non hanno bisogno di mangiare nonostante soffrano la fame.

Lo Shaod, il terribile potere che trasforma le persone in elantriani, non fa distinzioni e un brutto giorno colpisce Raoden, amato principe ed erede al trono di Arelon, il quale, all’insaputa di tutti, viene gettato dentro Elantris. Qui, dopo aver conosciuto Galladon, comincia ad arrovellarsi per scoprire il motivo della caduta degli elantriani, scavando alla ricerca dei misteri della città e contemporaneamente cercando di riportare ad uno stato di civiltà i suoi nuovi concittadini.

Nel frattempo, ad Arelon, giungono Sarene, principessa del vicino regno di Teod e promessa sposa di Raoden e Hrathen, alto sacerdote di Shu Dereth, giunto per convertire la nazione alla sua religione. I due cominciano subito un duello politico, fatto di intrighi, corruzione e colpi alle spalle. Sarene cerca di sventare le macchinazioni del sacerdote e di salvare la nazione dal collasso economico, mentre Hrathen ha un ultimatum: convertire il popolo entro tre mesi, oppure l’esercito dell’impero Fjorden invaderà il Paese per massacrarne gli infedeli abitanti.

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Ormai tutti gli appassionati di fantasy conoscono Brandon Sanderson, uno dei più acclamati autori contemporanei, e la sua brillante carriera iniziò proprio con Elantris.

Tre sono i PoV di quest’opera, Raoden, Sarene e Hrathen, che si alternano un capitolo a testa, fino al cliffhanger finale dove questo schema cede il passo a cambi di PoV più rapidi.

La trama è ben congegnata e i misteri più profondi di Elantris non verranno svelati fino alla fine. Un paluso va proprio alla città, Elantris è un posto violento, decadente e oscuro, dove la ragione e l’umanità sono solo un antico ricordo.

Riguardo i protagonisti, le parti riguardanti il principe decaduto la fanno da padrone e sono nettamente migliori rispetto gli altri due personaggi, sia per l’ambientazione (Elantris ha un’atmosfera tutta sua), sia per la qualità della narrazione. Buona anche l’evoluzione di Hrathen, che compie un percorso mentale e spirituale tutto suo. Sarene invece è il personaggio peggio riuscito e più stereotipato. Sempre parlando di personaggi, i secondari sono molti, alcuni banali, altri meglio caratterizzati, ma nessuno spicca realmente.

Molto ben strutturate la magia degli Aon (particolari rune di potere tramite le quali la magia ha effetto) e la costruzione del mondo. Sanderson ha creato un’ambientazione tutta sua, ispirandosi però a regioni e popoli realmente esistenti. Peccato che inizialmente il lettore venga inondato da termini e nozioni di questo nuovo mondo senza saperne il significato e ci vogliono parecchie dozzine di pagine per ambientarsi, capire e memorizzare i termini utilizzati, il che rende l’inizio particolarmente ostico, soprattutto per i neofiti del genere.

Pur essendo un esordio, Elantris mostra già la bravura e le grandi idee di Sanderson, con una narrazione forse a tratti ancora rozza e semplicistica, ma comunque di un livello che molti altri autori raggiungono solo dopo anni d’esperienza.

Voto: 4/5

Info:

Dettagli prodotto

Copertina flessibile: 701 pagine

Editore: Fanucci (21 maggio 2013)

Lingua: Italiano

ISBN-10: 8834723597

Formato: Formato ebook

Dimensioni file: 952 KB

Lunghezza stampa: 665

 
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OP aggiornato, grazie per l'aiuto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/bzv7yXY.png

 
Io ho comprato tanti, ma tanti libri da amazon, ibs e inmondadori (che prima si chiamava bol) e mi sono sempre trovato benissimo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif in tutti e tre i casi spedizioni rapide e precise, con libri in ottimo stato.

 
In InMondadori avevo comprato il Kobo e darei un feedback positivo, ma non so se vale non avendo ordinato libri.

 
In InMondadori avevo comprato il Kobo e darei un feedback positivo, ma non so se vale non avendo ordinato libri.
Dato che si tratta dell'acquisto di un reader finalizzato all'utilizzo di un eBook, non vedo alcun problema. Al massimo si specifica la cosa //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Nel caso più tardi vedo di aggiornare l'OP, giusto il tempo di segnalare la cosa in staff :kep88:

 
non ho capito una cosa, si tratta di dare un feedback generale a un negozio in base alla nostra esperienza, o un feedback per ogni singolo acquisto mano a mano che si fanno?

intanto do un feedback a ibs per entrambe le ragioni: ci acquisto senza problemi da anni, e in particolare ho fatto un ordine martedì sera che mi è arrivato oggi. mai stato così veloci //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Non prima che siano impiccati - Joe Abercrombie

La Prima Legge vol. 2

Genere: Fantasy

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L’inquisitore Glotka, promosso Supervisore della città di Dagoska, si reca nel profondo sud per difendere la sua nuova casa dall’esercito di Gurkish, il popolo comandato dal Profeta Khalul che vuole conquistare la città per confermare il suo dominio assoluto sul continente. Oltre a dover rinsaldare le difese della fortezza, Glotka dovrà anche trovare i traditori che si annidano nella città per portarli davanti alla giustizia.

Nel frattempo, il Colonnello West seguirà l’esercito dell’Unione a nord, per affrontare i barbari guidati da Bethod, l’autorproclamato Re del Nord. Qui si troverà in svariate difficoltà, tra cui l’inettitudine dei capi dell’esercito e le loro inutili lotte interne. Al suo fianco però arriverano Tretronchi e il gruppo di nordici guidati un tempo da Logen Novedita.

Il mago Bayaz, una volta reclutato il suo piccolo gruppo di “eroi”, parte invece per i Confini del Mondo. Il viaggio è lungo, impervio e pericoloso, ma l’obiettivo del mago vale il rischio. Il Primo Mago, infatti, sa che il suo vecchio maestro, Juvens, nascose su un’isola sperduta il Seme, un potentissimo artefanno che permetterà a Bayaz di sconfiggere il suo rivale Khalul.

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Secondo volume della trilogia che ha lanciato Abercrombie tra i migliori autori fantasy moderni, quest’opera ricalca lo stile del primo volume, pregi e difetti compresi.

Il punto forte di Abercrombie sono di nuovo i personaggi. Presentati in un certo modo nel primo libro, qui tutti subiranno un’evoluzione, più o meno drastica, che li farà crescere in maniera coerente e realistica. Il capitano Luthar, per esempio, sempre abituato agli agi e alla bella vita riservati solo ai nobili di città, alla fine del lungo viaggio vedrà il mondo e la sua vita con occhi diversi e si renderà conto di quanto sia stata frivola la sua esistenza fin’ora. Abbiamo dunque apprezzato i personaggi nel primo libro con la loro storpiata stereotipatura e qui li apprezzeremo ancora di più, gustando i loro cambiamenti pagina dopo pagina.

Di contro, abbiamo la trama generale che non riesce mai a decollare del tutto. I tre filoni narrativi sembrano totalmente scollegati tra loro e anche se probabilmente alla fine della trilogia si uniranno in qualche modo, quel momento è talmente lontano che il lettore non sa quando, come e se arriverà.

Molto ben scritto il cliffhanger finale della guerra contro Bethod, sicuramente d’impatto ed emozionante. Più sottotono invece il viaggio del gruppo di Bayaz, le cui parti più interessanti si riducono ai fragili rapporti che si instaureranno tra i membri del gruppo e le brevi divagazioni sulla storia antica del mondo inventato dall’autore, che forniranno quel poco di background necessario a capire gli eventi attuali. La storia dell’inquisitore invece si chiude su se stessa ed è quasi autoconclusiva, lasciando aperto solo un piccolo spiraglio per il futuro.

Sempre presente, anche se in modo meno marcato rispetto al predecessore, la vena ironica che l’autore ha infuso nell’opera e che da il meglio nei commenti di Glotka durante i dialoghi.

In conclusione, abbiamo anche stavolta un’ottima opera, che forse soffre solo la “sindrome da libro di mezzo”.

Voto: 4/5

Info:

Copertina rigida: 703 pagine

Editore: Gargoyle (29 agosto 2013)

Collana: Extra

Lingua: Italiano

ISBN-10: 8898172192

Citazioni:

«Sono coraggiosi ad attaccarci in questo modo, affrontando più e più volte difese così forti e così ben presidiate. Raramente ho visto uomini disposti a tal punto a sacrificare le loro vite».


«Possiedono la più strana e pericolosa delle qualità», commentò Cosca. «Credono di stare nel giusto».


 
Inseriti anche gli ultimi feedback. Grazie ad entrambi! //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/bzv7yXY.png

Ergo, valgono sia gli acquisti inerenti gli eReader sia i libri; panzer si tratta di donare un feedback ad un qualsiasi negozio in base alle proprie esperienze //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
L'Ultima Ragione dei Re - Joe Abercrombie

La Prima Legge vol. 3

Genere: Fantasy

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La guerra incombe da tutti i lati. A Nord, Collem West e Logen Novedita (di ritorno dal fallimentare viaggio a Ovest) combattono strenuamente contro Bethod e i suoi scagnozzi.

A Sud i Gurkish incalzano l'Unione e Ferro urla vendetta (come al solito).

Ad Adua le lotte interne per il potere continuano come non mai e l'inquisitore Glotka si trova nella spiacevole situazione tra l'incudine e il martello. Da un lato infatti dovrà sottostare agli ordini dell'Arcilettore e dall'altro dovrà seguire i "sottili" consigli della Valint & Balk, l'istituto bancario con cui ha contratto un debito milionario.

Jezal è dilaniato tra l’amore per la bella Ardee e la voglia di tornare alla sua vita di sempre tra alcol, amici e donne, ma Bayaz non mollerà la presa tanto facilmente sulla sua pedina preferita.

Il Primo Mago, cova ancora rancore e vendetta contro il suo antico nemico Khalul, il profeta Gurkish e, tra un intrigo e l’altro, continua la ricerca di armi da scatenargli contro.

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Se vogliamo proprio trovare un difetto a quest'ultimo volume della Trilogia della Prima Legge, è la prevedibilità. I veri colpi di scena si contano sulle dita di una mano di Logen ("e mi manca pure un dito", direbbe lui), mentre tutti gli altri sono prevedibili o suggeriti con vari indizi prima che accadano. Bisogna però dire che Abercrombie applica anche ai colpi di scena la sua Prima Legge personale che ha seguito costantemente durante tutta l'opera: se c'è qualcosa di prevedibile o scontato, distorcilo. Ciò aiuta parecchio nel proseguire la lettura, dando quel senso di suspance, sappiamo che succederà una tal cosa, ma senza sapere né quando, né come.

Come nei volumi precedenti, la trama non è nulla di eccezionale, puntando più sui peronaggi che la vivono e sull’umor nero piuttosto che sulla sua originalità. Alla fine comunque, in un modo o nell'altro, tutti i nodi vengono al pettine e tutti i vari fili intessuti che sembravano separati, vengono uniti in un unico, caotico, nodo che nonostante tutto ha un suo perché.

Anche la morale dell'opera viene distorta attraverso la Prima Legge Abercrombiana: vince sempre chi è più forte, più ricco o più scaltro e i deboli devono solo obbedire o soccombere.

Voto: 4/5

Info:

Copertina rigida: 811 pagine

Editore: Gargoyle (6 marzo 2014)

Collana: Extra

Lingua: Italiano

ISBN-10: 8898172265

 
E così ti è piaciuto il primo più di tutti. Io ricordo ancora di aver pensato, a lettura appena terminata, che per me i tre libri sarebbero un 7-8-9, decimo più decimo meno //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
E così ti è piaciuto il primo più di tutti. Io ricordo ancora di aver pensato, a lettura appena terminata, che per me i tre libri sarebbero un 7-8-9, decimo più decimo meno //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Si, più che altro per l'impatto che da, non ti aspetti un libro del genere. Al terzo ho dato 4/5 solo per la trama un po' banale (in effetti sarebbe un 4,5/5, ma non mi piace dare mezzi voti //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif), qualche trovata un pochino più originale e sarebbe stato da 5/5. Comunque molto molto belli tutti e tre //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

- - - Aggiornato - - -

OP aggiornato!
Grazie! //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/bzv7yXY.png

 
Recuperate il Titanic! - Clive Cussler

Genere: Avventura

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1987, il Presidente degli Stati Uniti si riunisce insieme a due scienziati, Mel Donner e Gene Seagram, per discutere gli ultimi dettagli del segretissimo Progetto Siciliano, ormai vicino alla sua realizzazione. Per portarlo a termine, però, c’è bisogno di un rarissimo minerale, il bizanio, le cui uniche tracce mai rinvenute sono state trovate su una sperduta isola russa.

Inviato di nascosto un agente nel territorio nemico, gli americani scoprono che il minerale è già stato estratto e la miniera oculatamente celata. Seguendo una pista di indizi, Donner e Seagram scoprono che le uniche pietre di bizanio presenti al mondo furono scavate e segretamente imbarcate nel lontano 1912 su un transatlantico diretto a New York. Un transatlantico tristemente noto per la sua tragica fine, l’RMS Titanic.

Il Progetto Siciliano però è talmente importante per la difesa degli Stati Uniti da spingere il Presidente americano a dare il via alle operazioni di recupero. Viene quindi incaricata la N.U.M.A., esperta nei recuperi più difficoltosi, ma stavolta le operazioni verranno costantemente ostacolate dai servizi segreti russi, che vogliono mettere le mani sul preziosissimo relitto.

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Il Titanic, la nave più famosa mai esistita, il più grande e catastrofico naufragio mai avvenuto, ha ispirato negli anni svariati film, serie tv e libri. Ovviamente il bravo Cussler, da patito di navi e recuperi marini, non poteva esimersi dal raccontarci una storia sullo sfortunato transatlantico. In quest’opera l’autore ha coscenziosamente deciso di mettere in ombra il caro Dirk Pitt per farlo lavorare “dietro le quinte”, lasciando tutta la scena a lui, “Big T”, scelta ottimamente azzeccata.

La narrazione degli eventi è serrata e accattivante, riuscendo a balzare costantemente tra azione e mistero e tenendo alta l’attenzione del lettore. Le operazioni in Russia, lo studio degli indizi e della storia dei minatori di bizanio, le operazioni di recupero, gli intrighi e i colpi di scena tra Pitt e il capo dei russi e il Titanic con la sua triste storia sempre presente a dominare ogni cosa. Il tutto, unito allo stile sempre scorrevole dell’autore aiuta nel divorare il libro in pochi giorni.

L’unico punto negativo è la superficialità con cui sono trattati alcuni personaggi, come Gene Seagram, di cui si sarebbe potuta approfondire meglio l’evoluzione psicologica, invece di accennarla solamente.

Se i precedenti lavori di Cussler erano un’ottima lettura da spiaggia pieni di americanate al limite dell’inverosimile, questo libro, con il suo equilibrio, è un’ottima lettura e basta.

Voto: 4/5

Info:

Copertina flessibile: 445 pagine

Editore: TEA (17 aprile 2014)

Collana: Best TEA

Lingua: Italiano

ISBN-10: 8850233892

Citazioni:

I fantasmi esistono. Io lo so perché ne ho visto uno nella foschia del mattino. Come uno spettro grottesco respinto dall'inferno è sfilato davanti ai miei occhi increduli. Circondato dall'invisibile aureola di una tragedia del passato, accompagnato dalle anime dei suoi morti, era veramente una reliquia spaventosa di un'epoca che fu. Guardandolo non si può non provare una sensazione di orgoglio misto a sgomento...

 
Recensione aggiunta! //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/Gab3.gif

 
Rilascio un feedback positivo a IBS. Servizio veloce, puntuale nonché efficace. Il libro è giunto sano e salvo entro i tempi prestabiliti (spedizione veloce) sopratutto se consideriamo il fatto che ho effettuato l'ordine la sera del 31 Ottobre. Sono davvero soddisfatto :sasa:

 
Il Gioco di Gerald - Stephen King

Genere: Horror

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Gerald, ormai superati i 40 anni, è un avvocato di successo che, per risvegliare l’interesse nel “dovere coniugale”, decide di provare qualcosa di alternativo. Si procura così un paio di manette. Marito e moglie decidono quindi di trascorrere un’appassionante giornata nella loro casa sul lago. Il gioco comincia e Jessie viene ammanettata alla testata del letto, praticamente nuda, ma prima ancora di cominciare, cambia idea e supplica Gerald di liberarla. Il marito, però, prende le suppliche come parte del gioco e non accenna a fermarsi. D’istinto, Jessie scalcia con forza Geralt che, già debole di cuore, muori d’infarto, lasciando la povera moglie con entrambe le mani ammanettate. Da quel momento la vita di Jessie cambia radicalmente, il suo subconscio si divide in diverse personalità che cercano di riesumare dalla sua memoria un brutto episodio di quando era bambina, il cui trauma era riuscita a seppellire dopo tanti anni. Ma il peggio deve ancora venire, perché è quando cala il buio che cose oscure e malvage escono dai loro nascondigli... e non c’è niente di peggio che essere impotenti e immobilizzati davanti ad un oscuro essere d’ombra, lo spettro della morte, o forse lo spettro di un oscuro passato.

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Ambientare un intero libro all’interno di un’unica stanza è un azzardo per qualsiasi autore, anche se ti chiami Stephen King. Stavolta infatti l’obiettivo non è stato centrato appieno.

L’inizio del libro è molto dispersivo, King ci mostra i pensieri di Jessie che balzano qua e la senza controllo, confondendo il lettore e appesantendo l’avanzare. Verso metà dell’opera, invece, le cose si fanno più interessanti, con un flashback dell’infanzia di Jessie e soprattutto la comparsa dell’”uomo nero”, che da la spinta necessaria per portare a termine la lettura.

Lo stile di King stavolta vacilla in più occasioni e ci sono scene che, a fine libro, non hanno un senso logico di inserimento e non ci si può non interrogare sul loro significato (forse riconducono a una parte poi tagliata?).

Anche i personaggi, che di solito l’autore caratterizza degnamente, qui peccano di profondità. Geralt è solo abbozzato, mentre la figura dell’”uomo nero” sembra messa li solo per fare da spauracchio, riconducendo la sua figura alle ataviche paure umane del buio e dell’impotenza davanti a qualcosa di malvagio.

Impossibile non fare l’accostamento con il film Saw l’enigmista, il quale sembra aver preso ispirazione dall’opera kinghiana. Se vie è piaciuto il film, probabilmente vi piacerà anche il libro, anche se è sottotono rispetto ad altri lavori di King, stavolta il Re poteva fare di meglio.

Voto: 2/5

Info:

Formato: Formato Kindle

Dimensioni file: 1053 KB

Lunghezza stampa: 221

Editore: SPERLING & KUPFER (24 febbraio 2014)

Lingua: Italiano

Citazioni:

... archiviava i suoi rimproveri imputandoli a una sorta di mitico ordine naturale: i pesci sono costretti a nuotare, gli uccelli a volare, le mogli a rompere le scatole.

 
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