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Il Drago Rinato - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 3

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Incapace di controllare l’Unico Potere e con la mente in continuo tumulto, Rand fugge dalle montagne dove si era rifugiato insieme a Moiraine, Perrin, Loial e un manipolo di soldati. Deciso a dimostrare a se stesso e al mondo di essere il Drago Rinato, la sua meta sarà la città di Tear, la cui fortezza protegge Callandor, l’antica spada che, secondo le profezie, solo il Drago può impugnare.

Nel frattempo Mat viene portato a Tar Valon insieme a Egwene, Nynaeve ed Elayne, dove verrà guarito dalle Aes Sedai dalla maledizione del pugnale di Shadar Logot.

L’Amirlyn Seat (il capo delle Aes Sedai), dopo aver guarito Mat, affida alle tre ragazze il compito di trovare indizi sull’Ajah Nera, il gruppo di donne al servizio del Tenebroso che avevano tradito Egwene consegnandola ai Seanchan, fuggite dalla Torre Bianca lasciandosi alle spalle una scia di sangue. Guidate dalla sempre decisa Nynaeve le ragazze cominceranno a far luce sull’accaduto e si metteranno in viaggio anche loro verso Tear, seguendo gli strani indizi rinvenuti.

Anche Mat, dopo aver incontrato Thom il menestrello e aver consegnato un messaggio alla regina Morgase, madre di Elayne, partirà per Tear, poichè un’oscura figura vuole la morte dell’erede e delle sue amiche.

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Nonostante il titolo del libro sia dedicato a Rand, solo tre capitoli lo vedono come protagonista. La sua figura però rimane presente in sottofondo nei vari eventi narrati, tutti che conducono al grande finale a Tear. L’autore approfitta di questa “assenza” del principale protagonista per approfondire i personaggi di Perrin e Mat, lasciati un po’ in disparte nei due libri precedenti, rendendoli finalmente qualcosa più che semplici co-protagonisti.

Molto bella la “tessitura” (per usare i termini della saga) dei quatto fili principali, cioè la via di Rand, Perrin, Mat e le tre ragazze, trame divise, ma nello stesso tempo unite intrinsecamente ad un livello superiore che porterà tutti al gran finale nella fortezza di Tear.

Come sempre Jordan aggiunge qualcosa di nuovo, un altro spicchio del suo mondo ci viene rivelato, stavolta vediamo finalmente l’ingresso del popolo Aiel, accennato varie volte nei libri precedenti, qui entrato in gioco di petto, prendendo parte importante nella trama, ma ancora senza veder approfondite la loro storia e le loro usanze, sicuramente rinviata a qualche volume successivo.

Molto importante anche il cambiamento di Rand, mai descritto apertamente, cambiamento che è metafora dell’esperienza che lo stesso Jordan ha avuto nella guerra del Vietnam, di cui non è mai riuscito a parlare nemmeno “trapiantandolo” in Rand.

Continuando l’analisi di quanto l’opera di Jordan abbia cambiato il mondo, è impossibile non vedere somiglianze tra la serie di Harry Potter e le vicende di Egwene, Nynaeve ed Elayne all’interno della Torre Bianca: tre alunne alle prime armi a caccia di un mistero e braccate da un grande male all’interno della scuola di magia. Che la Rowling abbia preso spunto da qui per la sua opera?

VOTO: 5/5

 
L'Ascesa dell'Ombra - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 4

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Dopo la proclamazione al mondo del Drago Rinato, Rand decide di recarsi nel deserto Aiel per adunare il Popolo del Drago, seguito da Mat, Egwene e Moiraine. Una volta giunto a destinazione, le Sapienti Aiel invieranno Rand nel Rhuidean, un luogo colmo di potere dove attraverso gli occhi dei suoi antenati apprenderà la storia degli Aiel. Nel frattempo Mat entrerà in una porta magica, e un popolo a metà strada tra uomo e volpe gli darà un medaglione, una lancia e antiche conoscenze, ma ad un caro prezzo. Il Rhuidean marchierà Rand con i tatuaggi di due draghi, uno per avambraccio, nominandolo Colui che Viene con l’Alba, capo dei capi Aiel. Ma l’unione del popolo non sarà semplice, come non sarà semplice apprendere la loro cultura.

Perrin dovrà tornare nella terra natale dei Fiumi Gemelli, sotto assedio dei Trolloc e invasa dai Manti Bianchi. La sua amata Faile lo accompagnerà e i due dovranno gestire una situazione a dir poco delicata, ma grazie ai padri di Rand e Mat, riusciranno ad unire la popolazione sotto un’unica bandiera.

Elayne e Nynaeve, accompagnate dal menestrello Thom e dal cacciatore di ladri Juilin, si recheranno nella città di Tanchico, a caccia delle undici superstiti dell’Ajah Nera. La città è in tumulto a causa della guerra, ma una volta riuscite ad entrare nel palazzo della Panarca troveranno le loro nemiche insieme a una dei reietti. Inoltre Nynaeve porterà in salvo uno dei sigilli della prigione del Tenebroso.

Min invece rimarrà alla Torre Bianca, centro del potere delle Aes Sedai e dovrà vivere l’orrore di una rivolta interna alla torre, quando Elaida dell’Ajah Rossa guiderà un violento colpo di stato.

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Non è semplice riassumere in poche righe un libro come L’Ascesa dell’Ombra, il più lungo della serie, composto da mille pagine e pieno zeppo di avvenimenti. Le vicende principali sono tre, quella di Rand, quella di Perrin e quella a Tanchico, ognuna che racconta una storia a se stante, potremmo quasi dire che Jordan ha pressato tre libri diversi in un unico volume.

La scrittura rimane su ottimi livelli, sempre scorrevole e senza rallentamenti ne accelerazioni eccessive. A differenza dei volumi precedenti qui Jordan è stato bravo nel gestire i cambi di POV, creando degli ottimi cliffhanger passando da una storia all’altra lasciando il lettore col fiato sospeso.

Bellissima anche la caratterizzazione del mondo, che si sviluppa sempre più, diversificato e senza mai scadere nel banale o nel già visto. L’autore è stato capace di creare una serie di emozioni e di immagini del deserto Aiel per “sentito dire” nei libri precedenti e qui invece ci accompagna a visitarlo, come un amico che ci ha raccontato di un luogo e poi andare di persona a vederlo. Da questo punto di vista Jordan è un maestro che ben pochi hanno saputo eguagliare.

Parlando più della trama, le avventure narrate sono sempre avvincenti, capaci di farci provare forti emozioni, che sia una battaglia o un semplice dialogo, Jordan fa amare i suoi personaggi, soprattutto Mat e Perrin, che subiscono qui una trasformazione profonda e completa, mentre Rand rimane sempre chiuso in se stesso, oppresso dal ruolo che ha, pressato da tutti i lati e senza nessuno di cui potersi fidare veramente, ma volto a prendere in mano le redini del suo destino.

Ancora più marcate le tematiche di fondo che Jordan propone: la difficoltà nel superare i propri pregiudizi e le difficoltà nell’approcciarsi alle altre persone, che siano il sesso opposto o di una regione straniera.

Se proprio vogliamo trovare qualcosa di negativo in questo libro sono proprio la lunghezza, che allontana tra loro gli episodi delle tre vicende, e l’enormità di fatti, informazioni e nomi che bisogna assimilare nel leggerlo, non alla portata di tutti o di chi vuole una lettura più disimpegnata.

L’unica nota veramente pessima va alla all’editore, probabilmente durante la preparazione di questo volume i traduttori e gli editor erano tutti in ferie... Capita spesso infatti di leggere frasi senza senso, parole o righe intere di traduzione sbagliata, punteggiatura mancante, parole scritte male o nomi di personaggi sbagliati. Certo, ciò non riduce il valore dell’opera in se, ma ne incrina il godimento.

VOTO: 5/5

 
I Fuochi nel Cielo - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 5

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Gli Aiel Shaido guidati da Couladin, autoproclamatosi Car’a’carn, cioè capo dei capi, marciano sulle Terre Bagnate per portare guerra e morte. Rand, è costretto ad unire gli altri clan Aiel sotto la sua bandiera per fermare Couladin, in una grande battaglia campale alle porte della città di Cairhien. Durante la battaglia Rand viene attaccato da qualcuno con Saidin, la parte maschile del Potere. Solo uno dei Reietti può utilizzare un simile attacco, ma chi?

Durante la battaglia Mat salva un manipolo di soldati e li guida alla vittoria grazie alle conoscenze apprese dagli uomini-volpe, creando così il reggimento della Mano Rossa e diventandone il generale.

Nel frattempo Nynaeve ed Elayne fuggono da Tanchico, costantemente sotto la minaccia dell’Ajah Nera e dell’ancor più pericolosa reietta Moghdien. Durante i loro viaggi nel Mondo dei Sogni le due scoprono la presa di potere all’interno della Torre Bianca, quindi decidono di cercare le Aes Sedai schierate contro Elaida. Durante la ricerca incappano nel circo di Valan Luca e lo usano come nascondiglio per trarsi in salvo dai nemici e dalla rivolta scatenata dal Profeta del Drago Rinato nella città di Samara.

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Chiaramente un libro di transizione, Jordan risistema tutti i pezzi sulla scacchiera dopo il libro precedente, pronto per qualche mossa spettacolare nei prossimi volumi. Non che questo libro non sia interessante, anzi ci sono alcuni colpi di scena da far schizzare gli occhi fuori dalle orbite, soprattutto nel finale (da leggere tutto d’un fiato).

Anche qui molto bella e accurata la continua crescita dei personaggi. Rand diventa sempre più maturo e comincia a capire che il mondo non è sempre semplice come lo immaginava quando era un pastore, mentre Nynaeve comincia a capire che non può dare ordini a chiunque solo perché nel suo piccolo villaggio spadroneggiava come Sapiente.

Una nota, si di nuovo (!!!), su traduzione ed editing. Questo libro è pieno zeppo di errori, parole scritte sbagliate e punteggiatura a casaccio ogni tanto creano qualche disagio. Pessima la traduzione che fa risultare i personaggi perennemente raffreddati visto che continuano a “tirare su con il naso”... Non sarebbe meglio farli sospirare?

Tralasciando le colpe della Fanucci, solo due punti negativi vanno a Jordan: la battaglia campale di Cairhien è solo accennata, poteva venire gestita meglio con qualche descrizione in più; mentre la parte relativa al circo è inconsistente e non porta da nessuna parte.

VOTO: 4/5

 
Il Signore del Caos - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 6

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Spodestata dal suo trono da uno dei Reietti, la regina Morgase di Andor si rifugia in Amadicia e trova un inaspettato alleato per la riconquista del trono: Pedron Niall, comandante supremo dei Manti Bianchi.

Rand, ormai signore di Tear, Andor e Cairhien, proclama un’amnistia per tutti gli uomini in grado di incanalare e fonda una scuola, la Torre Nera, come opposto della Torre Bianca delle Aes Sedai. Nella Torre Nera verranno addestrati gli uomini in grado di utilizzare Saidin e a capo di essa ci sarà Mazrim Taim, un Falso Drago mai catturato dall’Ajah Rossa.

Dopo aver appreso il talento del Viaggiare, una specie di teletrasporto, Rand va continuamente avanti e indietro tra Caemlyn e Cairhien per gestire le delegazioni diplomatiche dei due gruppi di Aes Sedai, le ribelli di Salidar e le seguaci di Elaida.

Perrin, ritrovato ora dopo quasi due libri di assenza, sente l’attrazione di Rand come ta’veren e parte dai Fiumi Gemelli insieme alla moglie Faile, Loial e un nutrito gruppo di compaesani per unirsi a Rand.

Egwene invece viene convocata a Salidar e si ricongiunge con Elayne e Nynaeve, che nel frattempo hanno fatto scoperte strabilianti grazie alle conoscenze di Moghedien, la Reietta catturata. Tra queste scoperte, trovano la locazione di un potente ter’angreal in grado di ristabilire il normale tempo atmosferisco, poichè a causa del tocco del Tenebroso, il caldo estivo persiste nonostante sia pieno inverno.

Mat viene inviato da Rand proprio a Salidar, per recuperare Elayne e portarla a Caemlyn per l’inconorazione come regina di Andor, ma al suo arrivo viene invischiato negli affari dell’ Amyrlin Seat appena nominata e deve seguire i suoi ordini.

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Il quinto libro era di transizione e il sesto pure. Per una metà abbondante succede veramente poco, o meglio, Jordan gestisce (egregiamente) un numero di personaggi talmente grande che per forza di cose la trama non fa passi in avanti, lasciando Tarmon Gai’don ancora molto lontana. Questo non vuol dire che non ci siano momenti emozionanti (l’arrivo di Mat a Salidar) o importanti (la cura di Nynaeve), ma sono pochi rispetto al numero di pagine. L’autore si è dedicato soprattutto nel farci conoscere ancora meglio i dettagli del suo mondo.

Come ha detto Brandon Sanderson, i romanzi dal quarto al sesto sono legati fra loro in maniera molto più stretta rispetto ai primi tre, quasi come se fossero un unico, immenso, volume. Espandendo la storia oltre ciò che in un primo momento poteva sembrare un semplice viaggio dell’eroe, Jordan ha creato qualcosa di infinitamente più affascinante. Robert ha preferito espandere la trama inserendo dozzine di personaggi secondari e costruendo qualcosa che è molto più vasto e complesso rispetto a quanto sembrerebbe a un primo sguardo.

Tutta questa lentezza, anzi questa ampiezza di respiro, svanisce però nelle ultime pagine. Jordan ormai ci ha abituato a finali pieni di azione, emozione, colpi di scena e suspance, e questo è probabilmente il miglior finale della serie fin’ora.

Voto quindi a metà strada, può essere un capolavoro (a chi piace leggere di un mondo vivo e vedere come evolve) o un pessimo libro (per chi vuole una trama interessante e azione).

VOTO: 3/5

 
La Corona di Spade - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 7

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Grazie all’aiuto di Min, Rand riesce finalmente ad alleggerire il fardello sulle sue spalle, ma i doveri del Drago Rinato sono sempre enormi. Mentre le Aes Sedai tessono i loro piani intorno a lui e vengono inghiottite dal suo essere ta’veren, ecco comparire un’altra variabile dell’equazione: Cadsuane, la più anziana e riverita tra tutte le Sorelle arriva alla corte del Drago.

Non contento, Rand affronta di persona l’esercito radunato da alcuni nobili ribelli, ma l’incontro non si chiuderà come da lui previsto. Ripresosi dalla battaglia, Rand attuerà infine il piano per conquistare Illian e sconfiggere il Reietto Sammael.

Nella città di Ebou Dar, Mat, Nynaeve ed Elayne continuano la ricerca della Scodella dei Venti, trovando alleati e nemici inaspettati. Le due giovani Aes Sedai scoprono infatti un gruppo clandestino di donne in grado di incanalare chiamato “La Famiglia” e raggiungono un accordo con il Popolo del Mare, mentre i Reietti e l’Ajah Nera cercano di ostacolarle.

Infine, Egwene riesce finalmente a smuovere le Sorelle ribelli, il suo esercito è così in marcia verso la Torre Bianca per affrontare Elida l’usurpatrice e le sue seguaci.

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Sono tanti piccoli episodi quelli che compongono questo settimo volume della Ruota del Tempo. Alcuni utili alla trama, altri utili a far crescere i personaggi e altri utili nel popolare e rendere vivo il mondo creato da Jordan, ma nessuno è inutile, anche se sicuramente per capirne alcuni servirà uno sguardo più ampio, dato sia dai volumi precedenti che dai successivi.

Questa è la difficoltà maggiore del libro, il non avere una completa visione degli eventi ignorando quelli futuri può limitare la godibilità (comunque altissima, ma sapere di arrivare alla fine della saga e doverla rileggere da capo per cogliere appieno tutte le migliaia di sfumature può sconsolare molte persone), soprattutto se non si legge questo volume subito dopo i precedenti. D’altronde con un numero così elevato di personaggi è facile dimenticare qualche dettaglio, ma per fortuna Jordan ci viene incontro e dove necessario riprende in poche parole la situazione attuale del protagonista di turno.

Similmente ai suoi predecessori, anche in questo libro il ritmo è sempre lento fino alle ultime 200-300 pagine, anche se stavolta lo scontro finale tra Rand e Sammael è un po’ abbozzato e frettoloso, cosa che fa storcere il naso visto i tre volumi di attesa per questa battaglia.

Ovviamente non mancano gli episodi epici, sparsi qua e la in tutta l’opera e di altissimo livello emozionale.

In ascesa la maturazione dei personaggi, stavolta l’occhio è puntato su Nynaeve e Mat, sempre meno adolescenti e più adulti, protagonisti di alcuni dei momenti più belli del volume.

VOTO: 4/5

 
Beh guarda, le recensioni sono degli utenti stessi; quindi a seconda dei gusti e delle opportunità di un lettore della sezione!

 
Dragonlance li ho riletti quest'estate, ma non avevo voglia di scrivere una recensione... Sarebbe stato come scrivere una recensione sulla nonna che mi ha fatto crescere quando ero bambino //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Il Sentiero dei Pugnali - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 8

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Finalmente la Scodella dei Venti viene utilizzata, riportando nel mondo il clima al suo stato normale, ma per le Aes Sedai il costo di questa operazione è stato molto alto, a causa dell’accordo tra Elayne, Nynaeve e Aviendha con le Cercavendo del Popolo del Mare. Oltretutto il potere stesso delle Aes Sedai viene continuamente messo in discussione sia dalle Cercavento che dalle donne della Famiglia. Solo la forza di volontà delle tre giovani incantatrici riesce a tenere il gruppo unito fino all’arrivo a Caemlyn.

Perrin si sposta a sud, nel Ghealdan, su ordine di Rand. Qui dovrà incontrare il Profeta del Drago e porre fine alle scorribande dei suoi seguaci. Inoltre dovrà incontrarsi con la regina Alliandre, che ha chiesto la protezione del Drago Rinato proprio contro i Fautori guidati dal Profeta.

Rand intanto è occupato in battaglia contro le truppe dei Seanchan che hanno silenziosamente occupato Tarabon e l’Altara. Dividendo il suo piccolo esercito in più gruppi, ognuno con vari Ashaman a comando, da battaglia ai nemici decisamente superiori di numero ed è infne costretto ad utilizzare la sua arma segreta: la ritrovata Callandor.

Egwene continua la sua marcia contro la Torre Bianca, superando tutti i problemi creati dal sostentamento del grosso esercito che la segue e gli ostacoli creati dalle Aes Sedai rivali.

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Sembra che tutti i punti saldi stiano crollando: il potere delle Aes Sedai, che potevano dare ordini a re e regine, ora è diviso e messo in discussione, le stesse incantatrici vengono quasi schiavizzate dalle Sapienti Aiel, messe all’angolo dalle Cercavento e anche tra la Famiglia cominciano a sorgere i primi dubbi. Nello stesso modo, Rand subisce la sua prima sconfitta in battaglia, mostrando che il potere del Drago Rinato è si grande, ma non imbattibile. Jordan fa muovere continuamente il suo mondo, stavolta spostando gli equilibri del potere.

A questo proposito, è molto bello il confronto tra Elaida ed Egwene, la prima, che ha alle spalle decenni di esperienza, è ormai senza potere, soggiogata alla sua Custode continua a fare mosse sbagliate, mentre la seconda dimostra sempre più di essere una persona forte e difficile da manipolare e il cui potere è in continua ascesa.

Molto bella anche la battaglia di Rand, finalmente si vedono i limiti del potere del Drago Rinato, il voler diventare sempre più duro e onnipotente ha infine dato i suoi amari frutti.

Da notare il cambio di Jordan nello stile di scrittura, ora ci sono molti più capitoli di seguito con lo stesso POV, che danno maggiore linearità alla lettura.

Due le maggiori pecche di questo ottavo volume: l’assenza di Mat, forse il miglior personaggio della saga, che avrebbe reso l’opera più “leggera e spensierata”, e la continua impressione di libro di transizione, presente in tutti i volumi centrali. Jordan sembra sempre preparare la scacchiera per una grande mossa che non arriva mai.

VOTO: 4/5

 
Ultima modifica da un moderatore:
Il Cuore dell'Inverno - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 9

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Faile è stata rapita dagli Aiel Shaido e Perrin, con il suo seguito, corre in suo soccorso.

Elayne, dopo essersi unita ad Aviendha come sorella prima, cerca di conquistare il trono di Andor, giostrandosi come meglio può nel Gioco delle Casate e riuscendo a fruttare a suo vantaggio il grande esercito che si è riunito sul confine nord del suo regno.

Mat è ancora intrappolato a Ebou Dar dopo la conquista della città da parte dei Seanchan e pianifica la sua fuga. Le cose però non sono semplici, la regina Tylin non vuole lasciarlo andare e per di più il nostro ta’veren vuole liberare alcune Aes Sedai diventate damane. Un aiuto inaspettato arriverà da vecchi alleati, ma proprio alla fine comparirà la Figlia delle Nove Lune, la fanciulla che secondo la profezia Mat deve sposare.

Dopo l’attacco subito a Cairhien, Rand scompare dalla circolazione e va in gran segreto a Far Madding, la città del sud dove l’ Unico Potere non può essere toccato, sulle tracce degli Asha’man traditori. In città arrivano anche Cadsuane con un nutrito seguito di Aes Sedai, Asha’man e Atha'an Miere, giusto in tempo per salvare Rand dal Consiglio che governa la città.

Una volta libero, Rand si unisce al gruppo di Cadsuane e insieme si dirigono a Shadar Logot per un grande finale

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C’è molta calma in questo libro, anche Rand si “prende una vacanza” dal suo obiettivo primario per chiudere una faccenda personale. Peccato che in molte parti la calma sia fin troppa, con pagine su pagine dove succede poco o nulla. I capitoli peggiori sono sicuramente quelli di Elayne (tralasciando il prologo) appesantiti ancor di più da sfilze di nomi di personaggi del tutto inutili poi alla trama. Per fortuna a riequilibrare il tutto ci pensa Mat, riconfermandosi il miglior personaggio della saga e i cui capitoli si è sempre felici di leggerli.

Bellissimo il finale, la pagina prima si ha calma piatta, quella successiva scoppia epicità da ogni riga, con un climax incredibilmente forte. Da notare il modo in cui Jordan gestisce questa situazione, scelta che si vede di rado nella letteratura e in particolar modo nel fantasy. Per utilizzare le parole del bravo Brandon Sanderson “invece di avere una trama legata al mistero (cosa farà Rand?) abbiamo una trama legata all’avventura (Rand riuscirà nel suo intento?), due cose molto diverse. La scelta dello scrittore è molto soddisfacente, e gli consente di focalizzarsi sul personaggio.” Forse è una scelta che può far storcere il naso agli amanti del mistero o dei colpi di scena, ma dopo aver finito l’ultimo capitolo non si può non concordare con Sanderson.

VOTO: 3/5

 
Io,robot - Isaac Asimov

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Autore: Isaac Asimov

Titolo originale: I, robot

Titolo italiano: Io, robot

Genere: Fantascienza

Prima edizione originale: 1950

Prima edizione italiana: 1963

Edizioni:

Bompiani, 1963, 304 pagine

Mondadori, 2004, 270 pagine

nota importante sulle edizioni: è assolutamente consigliata la lettura della edizione Bompiani. Come si può facilmente capire anche solo dal numero di pagine, l'edizione Mondadori è priva completamente della storia cornice che vede la dottoressa Susan Calvin protagonista e che unisce i vari racconti. È una lettura importante in quanto aiuta a delineare la psicologia di un personaggio rilevante nella produzione di Asimov, nonché per dare maggiore coesione a tutta la raccolta.

Trama:

Si tratta di una raccolta di nove racconti di fantascienza che hanno per protagonisti i robot positronici. Sono basate sul tema delle tre leggi della robotica, sulle loro contraddizioni,le loro apparenti falle e l'interazione tra genere umano e robot.

Robbie


Titolo originale:Robbie


Robbie è un robot domestico, la sua specialità è socializzare con gli umani. Ma è al tempo stesso un robot speciale nonché il miglior amico di Gloria, la sua padroncina. Ma cosa succede se la bambina tende a passare più tempo con il suo fedele robot invece che con i suoi coetanei? E’ questo il cruccio della mamma di Gloria, che non vede di buon occhio il rapporto tra i due compagni di giochi.

Come si fa a non affezionarsi a quel robot così intelligente ma a tratti tipicamente infantile solo per poter andare d'accordo con la sua "padroncina"? Se è vero che certe volte si rimane spiazzati davanti alle cose nuove, e quindi ai robot, a volte sono proprio queste novità a cambiare una persona o la visione del mondo circostante. C'è quindi bisogno di un barlume di fiducia anche in cose che si credono strane o impossibili. Il racconto pur essendo datato 1940 ha uno stile scorrevole, fluido e sbarazzino, perfetto per il tipo di storia che vuole raccontare, seppur a mio parere un po' breve. Ed è impossibile non notare una strizzatina d'occhio ai metodi educativi, con questo racconto infatti Asimov mette qua e là vari richiami pedagogici. Nonostante tutto però non mi sento di puntare pienamente il dito contro la madre che non si rende conto dell'importanza del rapporto tra la bambina e Robbie.

La madre vuole davvero offrire una buona educazione alla figlia e ad avere un buon rapporto con lei, semplicemente però usa i metodi sbagliati. Tra l'altro cosa ci si può aspettare da un personaggio che dà retta solo alle proprie idee e a malapena ascolta i consigli altrui? Di contro abbiamo il padre, con una flemma ammirevole (anche se non molto convincente certe volte)

Ebbene a volte ci vuole solo un gesto per far cambiare idea ad una persona e che non bisogna giudicare qualcosa seguendo un cieco, e volte stupido, principio.

Circolo vizioso


Titolo originale:Runaround


Il secondo è invece un fresco racconto incentrato sulle Tre Leggi. Facciamo la conoscenza di due personaggi che ci accompagneranno in più di un racconto: Powell e Donovan. I simpatici tecnici della U.S Robots and Mechanical Corporation si ritrovano in una sperduta stazione su Mercurio, cercando di far quadrare i bilanci delle estrazioni di silicio e così finalmente tornare sulla Terra per un meritato riposo.

Speedy però non gli renderà il compito così facile… Come se fosse...un circolo vizioso.

Asimov propone un interessante visione delle Tre Leggi della Robotica, messe alla prova durante una situazione decisamente…scottante. E’ curioso vedere come tutto il racconto sia in realtà basato su di un errore. Infatti in quegli anni si credeva che su Mercurio un emisfero fosse perennemente al sole, mentre l'altro restasse sempre in ombra.

Essere razionale


Titolo originale:Reason


Può un robot avere un animo razionale? Può dimostrare la sua natura di Essere Razionale? E se così fosse, come potrebbe superare la logica e il pensiero umano? E’ questo il tema centrale della terza storia della raccolta, che ho particolarmente apprezzato.

Su questo racconto infatti mi dilungherò un po’ di più rispetto ai precedenti…l’ho trovato abbastanza curioso.

In pratica il robot-umano è un po' il ritratto dell'uomo dubbioso, dei dubbi naturali che l'uomo si pone e che spesso non si fermano ad una sola spiegazione: ogni spiegazione infatti ne implica un'altra che apre nuovi quesiti sempre più grandi e sempre più astratti. Il robot crede che ci sia altro sopra la fisica, in fondo il mondo è fondato sulla fisica, è fisica. Il mondo parla con il linguaggio della natura che è la matematica (cit.)

Sarà che ho un debole per questo genere di racconti, perdonatemi.

La tecnologia fa passi da gigante, l'uomo alla fine crea inaspettatamente un robot che riesce a pensare come lui, ma forse pensa un po' troppo oltre a eseguire i suoi compiti prestabiliti. Ed è questo che irrita Powell e Donovan, i simpatici tecnici che ritroviamo anche in questo racconto. Come può un robot elevarsi ad una tale dimensione di pensieri? Senza nulla togliere all'intelligenza dei due tecnici, ovviamente, ma la loro visione è certe volte fredda, basata su semplici calcoli matematici. Quel barlume di ragione che il robot possiede è a tratti più "caldo" dei pensieri di Greg e Mike. Grazie a questo il robot non è solo un cervello positronico in grado di eseguire freddi calcoli, ma unisce a questi il calore di un pensiero altrettanto razionale e contemporaneamente astratto. E ciò ovviamente non sta bene ai tecnici che vedono la situazione come al limite dell'assurdo.

Voglio poi citare un pezzo che mi ha davvero divertito:

“Guardatevi!” disse alla fine. “Lungi da me ogni disprezzo, d'intende, ma guardatevi un po'! Siete fatti di un materiale molle e flaccido, debole e deteriorabile, che è costretto per alimentarsi a dipendere dall'ossidazione alquanto inefficace di materia organica... come quella.” Indicò con disapprovazione ciò che restava del panino di Donovan. “A periodi alterni entrate in una specie di coma e la minima variazione di temperatura, di pressione atmosferica, di percentuale di umidità e di livello di radiazioni pregiudica la vostra efficienza. Siete solo prodotti di ripiego. Io invece sono un prodotto finito. Assorbo energia elettrica direttamente e la utilizzo con un rendimento che è quasi del cento per cento. Ho una struttura di metallo molto forte, non cado mai in stato di incoscienza e posso sopportare facilmente condizioni ambientali critiche. Se si parte dall'assioma lapalissiano che nessun essere può crearne un altro a esso superiore, questi sono tutti fatti che riducono in cenere la vostra teoria.”

Ho notato che diversi utenti hanno trovato il racconto ingenuo, a me è sembrato molto curioso: stiamo pur sempre parlando di robot e non essere umani in carne e ossa. Siamo però ben lontani ancora dalle ulteriori sorprese che troveremo nelle successive storie della raccolta.

Iniziativa personale


Titolo originale:Catch that Rabbit


In questo racconto gli scienziati Powell e Donovan sono alle prese con il collaudo del robot DV-5 (Dave). Questo modello è incaricato della raccolta di minerali sull'asteroide su cui si trovano gli scienziati, e ha la particolarità di avere il controllo su altri sei robot a lui sottoposti.

Il problema con DV-5 è che quando non è controllato, quando cioè deve svolgere autonomamente il suo lavoro di estrazione con i suoi sottoposti, i robot non estraggono neanche un grammo di materiale, e una volta interrogato DV-5 non è in grado di fornire una spiegazione per questo suo malfunzionamento. Al contrario, nel caso in cui uno dei due scienziati sia fisicamente presente, i robot svolgono il loro lavoro alla perfezione.

Powell e Donovan decidono quindi di osservare il robot al lavoro senza che loro ne fossero a conoscenza, così da potere vedere effettivamente cosa i robot facevano quando non portavano a termine il loro lavoro. I due scienziati videro DV-5 e la sua squadra muoversi nella miniera marciando e non svolgendo così il lavoro per il quale sono stati creati.

A questo punto i due scienziati dovranno capire il motivo di questo bizzarro comportamento dei robot.

Bugiardo!


Titolo originale:Liar!


Alfred Lanning, Peter Bogert e Susan Calvin sono di fronte a un caso veramente unico nella storia della robotica: un modello di robot RB (Herbie) in grado di leggere nel pensiero.

Dovranno quindi scoprire le cause di questo evento interrogando Herbie, e rischiando di finire in conflitto tra di loro.

Il robot scomparso


Titolo originale:Little Lost Robot


Sull'Iperbase uno dei robot lavoratori in dotazioni agli scienziati, modello NS (Nestor), è scomparso. Incaricati di ritrovarlo sono Susan Calvin e Peter Bogert.

Per via dei lavori nella base molti scienziati si ritrovano a contatto con brevi esposizioni ai raggi gamma, non dannosi per gli esseri umani ma molto pericolosi per il delicato cervello dei robot. Tuttavia i robot non erano in grado di capire il livello di pericolosità di questi raggi, e per via della prima legge completa non avrebbero potuto lasciare che il loro mancato intervento comportasse danno per un essere umano. A causa di ciò i robot finivano per intervenire allontanando gli scienziati dai raggi gamma, rallentando così i lavori e danneggiando sé stessi.

Al fine di prevenire tutto ciò ai modelli Nestor venne impressa solo parte della prima legge della robotica, omettendo invece la parte in cui vedeva i robot obbligati a intervenire. Non potendo però rendere pubblica questa notizia, la produzione di questi particolari robot NS era segreta, e pertanto i robot sono sprovvisti di numero di serie, complicando così il ritrovamento del robot scomparso.

Dopo avere svolto delle indagini la Calvin e Bogert scoprono che il Nestor scomparso si nasconde tra gli altri modelli NS, e sarà loro compito riuscire a scoprirlo grazie alla logica.

Meccanismo di fuga


Titolo originale : Escape!


Troviamo ancora una volta come protagonisti principali della storia Powell e Donovan, mentre in secondo piano, ma non meno importante, la robopsicologa Susan Calvin. Tutto ha inizio quando alla US Robots and Mechanical Men Inc viene sottoposta, da parte della rivale Consolidated Robots , una richiesta alquanto bizzarra, ovvero riuscire a risolvere un problema che aveva fatto andare in tilt il loro supercomputer, ovviamente sotto ricompensa. Si tratta di calcoli ralativi al viaggio nell'iperspazio , mai sperimentato prima. La US Robots ovviamente trova un escamotage per rifilare al loro supercomputer, detto Cervello , i vari dati senza però rischiare di romperlo sottoponendolo a dilemmi riguardanti le tre leggi. Il Cervello in soli pochi mesi costruisce la nave e per il collaudo sono chiamati in causa Powell e Donovan , che per loro sfortuna proveranno una sensazione mai provata prima.

La prova


Titolo originale : Evidence


Stephen Byerley è un procuratore di grande fama, contrario alla pena di morte e candidato sindaco per la poltrona di New York. Una solo cosa ostacola la sua ascesa, ovvero il rivale *Francis Quinn . Egli infatti si rivolge alla US Robots sostenendo che Byerley sia un robot, dato che nessuno lo ha mai visto mangiare o bere in pubblico. Quinn riescie ad ottenere l'appoggio della compagnia dato che se le sue ipotesi fossero vere, l'azienda potrebbe essere accusata di aver lasciato libero un robot, cosa vietata dalle severissime leggi al riguardo . I vari tentativi di smascherarlo falliscono , fino a quando Susan Calvin non propone di ricorrere alle tre leggi della robotica...

Conflitto Evitabile


Titolo originale : The evitable conflict


Stephen Byerley , già comparso in La Prova, è preoccupato dato che le macchine che gestiscono l'economia mondiale sembrano dare ordini che vanno contro l'interesse dell'uomo e di conseguenza la prima legge. Decide così di rivolgersi agli altri coordinatori delle varie regioni e succesivamente alla dottoressa Susan Calvin. Scopriranno poi di come le macchine abbiano diversamente interpretato la prima legge....
 
Crocevia del Crepuscolo - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 10

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Perryn continua a seguire gli Shaido che hanno rapito Faile. Il dolore della perdita strugge l’uomo dagli occhi gialli, indurendo la sua anima e rendendolo capace persino di mutilare un prigioniero aiel per avere informazioni sulla moglie. Solo dopo il fatto però, Perrin si rende conto della gravità dell’accaduto e abbandona la sua ascia in mezzo al bosco.

Mat è in fuga da Ebou Dar e si rifugia nel circo di Valan Luca insieme al suo seguito di amici. Durante il lungo viaggio attraverso l’Altara, Mat comincia, con poco successo, a corteggiare Tuon, che secondo la profezia dovrà diventare sua moglie.

Elayne continua la lotta per conquistare il trono di Andor, viaggiando con il Potere da un punto all’altro del regno per raccogliere alleati contro la sua riavale principale, Arymilla Marne, la quale ha raccolto attorno a se un grande esercito che minaccia la capitale.

Rand si è ritirato sulle pendici della Dorsale del Mondo per riposare dopo la pulitura di Saidin, ma ben presto viene raggiunto da Logain, Loial e Davram Bashere, scoprendo così che alcuni Asha’man hanno legato delle Aes Sedai come custodi.

Egwene continua l’assedio di Tar Valon, guidando le Sorelle con mano salda e fronteggiando le mille problematiche dell’assedio e cercando di riunire la Torre Bianca senza spargimenti di sangue.

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Il più criticato del 14 libri della saga (15 se contiamo il prequel) è proprio il decimo e la critica maggiore va nella lentezza della narrazione e nell’assenza di azione. La maggior parte degli avvenimenti descritti si svolge in contemporanea con gli ultimi eventi del nono volume, di fatto non facendo alcun passo in avanti nella storia. L’evento a Shadar Logot viene visto attraverso i vari punti di vista dei personaggi, sottolineando l’enorme portata del gesto di Rand, che cambierà il mondo così come l’abbiamo conosciuto noi leggendo e come lo conoscono i personaggi.

Jordan ha voluto evidenziare l’evento riproponendolo più e più volte, ma rendendo così la lettura di una lentezza mostruosa e alla lunga, rileggere le stesse reazioni più volte stufa davvero.

Stranamente, il punto di vista dei personaggi più colpiti dall’evento (Asha’man e Reietti), è assente, sarebbe stato bello leggere anche (soprattutto) di loro.

Nascosti tra le centinaia di pagine però, ci sono alcune piccole perle che non vanno ignorate. Il rapporto tra Mat e Tuon per esempio, dove Mat, di solito bravo Don Giovanni, trova finalmente una donna che gli da pan per focaccia mettendolo costantemente in difficoltà, è molto divertente.

Anche l’episodio di Perrin è estremamente importante per la costante crescita del personaggio. Finalmente affronta il suo io oscuro e lo abbandona nel bosco insieme alla sua ascia.

Peccato che questi episodi da soli non bastino a risollevare l’interesse nel libro.

VOTO: 2/5

 
IL CAVALIERE DEL SOLE NERO - C.S. FRIEDMAN

Trilogia Del Sole Nero (Vol.1)

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RECENSIONE

Il cavaliere del sole nero è il primo libro della trilogia fantasy scritta da C.S Friedman negli anni 90. Il protagonista della vicenda è Damien Vryce, un prete guerriero della chiesa dell’unificazione (coloro che seguono la chiesa dell’unificazione tentano di limitare l’influenza incontrollata del FAE sulla mente umana), che viene inviato a Jaggonath per insegnare ad alcuni novizi ad usare il FAE per fini legati alla guarigione. E’ qui, in questa particolare città, che il Nostro incontro Ciani di Faraday, un’adepta molto dotata che, in circostanze misteriose, viene aggredita da delle strane creature, che la privano dei suoi speciali poteri (l’adepto è un individuo che riesce a controllare in modo efficace il FAE). Damien Vryce prima dell’attacco si era innamorato di Ciani di Faraday ed in virtù del legame che li univa, decide di partire per catturare ed uccidere le strane creature e restituire così i poteri all’adepta. Con Damien partirà anche la stessa Ciani, insieme all’amico di questa, Senzei Reese il quale è ossessionato dal potere proprio degli Adepti, ma che li è precluso. Durante il viaggio incontreranno un individuo misterioso, un certo Gerald Terrant, che partirà insieme a loro verso le terre dei Rakh.


Ma cosa è il FAE? Il Fae non è altro che un flusso di energia che scorre su tutto il pianeta Erna ed è in grado di reagire a quello che le persone pensano, a dare vita ai loro desideri e alle loro paure: può provocare visioni, può dare vita ad incubi viventi che uccidono le persone, oppure può essere controllato, “Lavorato” in modo tale da renderlo utile a chi lo usa. Gli adepti, nella fattispecie, sono in grado di Lavorarlo efficacemente e riescono addirittura e vederlo scorrere.



Ed è proprio questo l’aspetto meglio riuscito dell’intero romanzo: il Fae. E’ una specie di magia se vogliamo, ma è una magia imprevedibile, pericolosa, incontrollabile, che può essere amica, ma anche la più terribile nemica ed è bello vedere come viene utilizzata dai personaggi, come essi ne siano attratti, ma allo stesso tempo la temono. Oltre a questo aspetto, l’autrice descrive molto bene la Geografia del mondo che ha creato, il viaggio attraverso le pericoloso lande che i Nostri dovranno attraversare. E’ un bel mondo, ricco di bei paesaggi, di città diverse le une dalle altre e ben caratterizzate, e di culture, in particolare quella dei Rakh, davvero interessanti. E’ impossibile non notare il carattere profondamente religioso e scientifico che l’autrice ha dato al suo romanzo: si parla di Evoluzione e di Fede, con tutte le riflessioni del caso: verrà messo in evidenza come l’uomo, con la sua sete di colonizzare terre sconosciute, abbia in qualche modo cambiato le popolazioni animali e vegetali, le quali si sono, appunto, evolute per adattarsi alla sua presenza. Un ulteriore aspetto positivo riguarda, secondo me, la morale dei personaggi: in questo mondo non esistono il bene e il male, ma solo le scelte. I protagonisti non si faranno problemi a ricorrere ad ogni mezzo, anche quello più crudele come l’omicidio, pur di raggiungere il loro obiettivo e questo mi è piaciuto, perché va oltre i canoni classici del fantasy. Perno centrale di questa “filosofia menefreghista” è in particolare il misterioso Gerald Terrant, il personaggio meglio caratterizzato della vicenda.



Ecco, le cose completamente positive del romanzo finiscono qui per me; ora passiamo alle cose negative:



1) I personaggi: per quanto alcuni sostengano che siano ben caratterizzati, io trovo che oltre alla sorpresa Terrant, gli altri siano abbastanza monotoni, persino il protagonista, che ho trovato estremamente anonimo e che purtroppo non mi ha trasmesso nulla. Sarò io? Forse. E vogliamo parlare dell’antagonista ancora più anonimo del protagonista stesso? Per carità, il cattivo è cattivo, ma viene presentato solo verso la fine del romanzo, e per di più in pochi capitoli che durano si o no due/ tre pagine ciascuno: una scelta azzardata.



2) Trama: Quello che ruota attorno alla trama (il mondo, ed il Fae) è estremamente interessante, ma la trama in sé, il motivo del viaggio, l’ho trovato alquanto banale, anche se non manca qualche colpo di scena.



3) Le ripetizioni: i pensieri del protagonista sono ripetuti parecchie volte ed alla lunga mi hanno stancato.


 


In definitiva, sperando di non aver dimenticato nulla, darei un sette al romanzo nonostante i difetti; i pregi ci sono e si vedono, ma non bastano per far decollare la lentezza e la pesantezza e la frivolezza di alcune scelte, come quella del finale troppo sbrigativo. In ogni caso, ci troviamo di fronte al primo romanzo della saga, e il seguente volume promette bene.. speriamo!



Come ho detto, spero di non aver dimenticato nulla. In caso, modifico.


 

 


VOTO: 7/10


 
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La Lama dei Sogni - Robert Jordan

La Ruota del Tempo - Vol 11

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Mat e Tuon sono sempre in fuga dall'Altara, ma durante il viaggio incontrano un villaggio di fantasmi che inghiotte, nel vero senso della parola, un ignaro passante facendolo scomparire. I due decidono così di staccarsi dal circo di Valan Luca e ritrovano la Banda della Mano Rossa, l'esercito di Mat. Con i suoi uomini Mat intraprende una campagna contro i Senchan per aprirsi la via verso il Murandy.

Perrin organizza un ingegnoso piano per liberare sua moglie dagli Shaido, utilizzando la radice biforcuta per mettere a tappeto le loro Sapienti. Il piano include anche l'utilizzo dei seguaci del Profeta come carne da macello, adempiendo alla missione affidatagli da Rand. Faile, all'interno dell'accampamento non rimane con le mani in mano e cerca aiuto per fuggire da sola.

Egwene, rapita dalle Aes Sedai fedeli a Elaida, viene resa di nuovo Novizia. Una volta resasi conto dello sfacelo delle Ajah, decide di sfruttare la sua posizione per attaccare la posizione di Elaida dall'interno della Torre, piantando un seme del dubbio dopo l'altro.

Il ritiro di Rand viene bruscamente interrotto da un'orda di decine di migliaia di Trolloc guidati da numerosi Myrddraal che attaccano il suo rifugio. I nemici vengono sbaragliati grazie all'intervento di Aes Sedai e Asha'man, ma Rand rischia di venire travolto da Lews Therin.

Il Drago Rinato decide che è il momento di agire e si incontra con la principessa Seanchan chiamata La Figlia delle Nove Lune per stipulare una tregua con gli invasori, ma l'incontro non andrà come previsto dal giovane Ta'veren.

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Finalmente! Dopo un declino cominciato lievemente nell'ottavo volume e finito negli abissi del decimo, l'undicesimo è come un faro nel buio. Se ne "Il Crocevia del Crepuscolo" c'erano 100 pagine ottime e 800 inutili, in questo "La Lama dei Sogni" il rapporto è inverso.

Tarmon Gaidon è ormai alle porte e il mondo subisce l'influsso del Tenebroso, i vari fili apparentemente interminabili che Jordan aveva dipanato ora trovano il loro posto, molte trame e sottotrame raggiungono l’epilogo. La bravura dell’autore viene mostrata nel chiudere le vicende, nulla di affrettato e raffazzonato, ma tutto che raggiunge la sua naturale conclusione di eventi.

Continua sempre l’evoluzione dei personaggi, stavolta è Egwene a subirne maggiormente, mentre Mat risfodera l’altra faccia della sua medaglia e Rand raggiunge il suo punto di ebollizione.

L'autore ha ormai creato in modo completo il suo mondo, facendocelo conoscere in lungo e in largo e lascia campo libero alla trama. Ora ogni storia raccontata è ricca di azione e momenti emozionanti; che si tratti di un assalto di Trolloc o di una strana manifestazione d'amore di Nynaeve nei confronti di Lan, tutto è raccontato magistralmente senza perdere tempo in "aria fritta". Rimangono comunque un paio di capitoli sotto tono, ma per fortuna sono marginali.

In quest'opera si nota molto la volontà di Jordan di chiudere la saga al dodicesimo volume, la domanda, quindi, sorge spontanea: ce l'avrebbe fatta a finire tutto nel dodicesimo volume?

VOTO: 5/5

 
Recensione aggiunta all'OP carissimo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/bzv7yXY.png

 
Presagi di Tempesta - Robert Jordan & Brandon Sanderson

La Ruota del Tempo - Vol 12

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Semirhage riesce a liberarsi dalla prigionia delle Aes Sedai e infligge un duro colpo al Drago Rinato, il quale sopravvive a scapito di una parte della sua umanità. Rand diventa così ancor più duro, cupo e privo di emozioni, cosa sottolineata dall’aura oscura che spesso lo circonda. Dopo questo episodio, l’ex pastore si trasferisce nella città di Bandar Eban con il duplice scopo di portare ordine e pace (con la forza) e cercare la Reietta Graendal.

Nel frattempo riesce anche a incontrarsi con Tuon per cercare di stipulare la pace con i Seanchan, ma l’incontro non va come sperato, portando entrambe le fazioni a compiere decisioni molto gravi.

Sempre più frustrato, Rand decide di affrontare Graendal, sfruttando il potere del Choedan Kal, ignorando le persone innocenti uccise durante la lotta e sconvolgendo Min e Nynaeve, testimoni della battaglia.

Visti gli inutili sforzi nel salvare la città, Rand torna a Tear, preparando le sue forze per l’assalto a Shayol Ghul. Qui, a causa a causa degli intrighi di Cadsuane, subirà una violenta crisi, che lo porterà di nuovo a fuggire, questa volta sulla cima di Montedrago, luogo della sua nascita.

La seconda trama principale riguarda Egwene, sempre intrappolata nella Torre Bianca. Qui affronta una prima volta Elayda, ma decide di combatterla con il silenzio. Al secondo incontro, si rende conto che il silenzio non è l’arma adatta per combattere la falsa Amyrlin e risponde a tono, ridicolizzandola davanti alle Adunanti. Elaida risponde con la violenza e fa imprigionare Egwene.

La torre però subisce un violento attacco ed Egwene riesce a organizzare l’unica vera resistenza della Torre contro gli invasori.

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Pur narrando le vicende partorite da Jordan, si vede lo stile di scrittura differente di Sanderson. I capitoli sono più corti e ognuno ha un POV differente, rendendo all’inizio la lettura un po’ disorientante. Anche le descrizioni sono poste in modo diverso, per esempio Jordan descriveva nei particolari ogni personaggio incontrato, cosa che Sanderson non fa. Da un lato rende la lettura più scorrevole, dall’altro si perde quell’effetto di immersività che creava sempre Jordan.

Si nota subito che il nuovo autore ha seguito più lo stile che Jordan ha usato nell’undicesimo volume, piuttosto che quello dei volumi precedenti. La trama fa di nuovo da padrone, ormai siamo agli sgoccioli e i colpi di scena sono dietro ogni angolo... e colpiscono forte, da lasciare senza fiato.

Un plauso per come Sanderson ha gestito i personaggi, mantenendone il loro vero io, proprio come li abbiamo sempre conosciuti. A parte Rand. Il Drago Rinato subisce in questo libro una serie di scioccanti episodi che portano ad altrettante variazioni del suo essere. Se alla fine dell’undicesimo volume Rand era una persona in un’armatura d’acciaio, qui perde la sua natura umana, rimanendo un guscio vuoto e inattaccabile. Difficile credere che questo Drago Rinato sia lo stesso allegro e spensierato pastore conosciuto 11 libri fa.

Mentre Rand subisce una trasformazione in base agli stimoli esterni, Egwene trova la sua forza e la determinazione dentro di se. In questi ultimi libri il personaggio di Egwene cresce esponenzialmente, rendendolo uno dei più interessanti da leggere e raggiungendo qui il suo apice.

Non a caso, sono i due maggiori protagonisti del libro. Rand in discesa verso l’oscurità e la distruzione ed Egwene in ascesa verso la luce e la costruzione di una nuova Torre.

Brandon Sanderson è quindi promosso a pieni voti, essendo stato capace di portare avanti un’opera importante come la Ruota del Tempo senza stravolgerne i contenuti, anzi portando quella ventata di aria fresca e velocità di cui i lettori avevano bisogno.

VOTO: 5/5

 
Le Torri di Mezzanotte - Robert Jordan & Brandon Sanderson

La Ruota del Tempo - Vol 13

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ATTENZIONE! I libri della saga sono intrinsecamente legati tra loro, è possibile che nella descrizione di questo volume ci siano spoiler dei volumi precedenti!

Durante l’attraversamento del Ghealdan, Perrin si trova la strada bloccata dai Manti Bianchi, i quali lo accusano di omicidio e di essere un Amico delle Tenebre. I Manti sfidano Perrin sul campo di battaglia, ma il giovane fabbro riesce a evitare lo scontro tra i due eserciti e a intavolare un processo per discoplparsi. Nel frattempo i Reietti cercano in tutti i modi di ucciderlo, affidando l’incarico a Isam/lord Luc. Dopo un duro addestramento con Hopper, Perrin dovrà scontrarsi con l’Assassino di Lupi nel Mondo dei Sogni.

Egwene continua la sua caccia a Mesaana, la Reietta che si nasconde all’interno della Torre Bianca, ma non sarà l’unica minaccia che dovrà sventare. Misteriori assassini si aggirano nella Torre, colpendo le Aes Sedai direttamente al loro cuore.

Mat è finalmente giunto nell’Andor, ma si troverà faccia a faccia con il gholam, inviato dai Reietti per ucciderlo. A Caemlyn inconterà anche con Elayne, ormai regina, e stipulerà un patto, grazie al quale comincerà a costruire i Draghi, le potenti armi da fuoco inventate da Aludra. Successivamente, insieme a Thom e Noal, Mat si recherà nella strana e misteriosa Torre Ghenjei, il luogo dove vivono gli Aelfinn e gli Eelfinn, uomini volpe e uomini serpente, coloro che in passato gli diedero a caro prezzo le memorie perdute, il medaglione e l’ashandarei.

Rand, dopo aver abbracciato la morte su Montedrago, si prepara per l’inizio dell’Ultima Battaglia e convoca i monarchi del mondo alla Piana di Merillor.

Aviendha, finalmente Sapiente, si reca nel Ruidhean, profondamente cambiato dopo il passaggio di Rand. Qui, attraverso le colonne di cristallo, avrà delle inquietanti visioni del futuro del suo popolo.

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Siamo agli sgoccioli, l’Ultima Battaglia è ormai cominciata e trame aperte innumerevoli libri fa si chiudono. Perrin e Mat si ritrovano finalmente insieme, Egwene e Elayne sono ormai regnanti a pieno titolo, Aviendha è accettata come sapiente e Rand diventa Drago sia di nome che di fatto.

Pur essendo un ottimo libro e tralasciando la linea temporale leggermente sfasata, questo volume ha comunque un piccolo difetto. La storia di Perrin, per quanto interessante, è molto lenta e stazionaria, così come lo è sempre stata nei libri precedenti, solo alla fine la situazione riesce a smuoversi. Anche tutta la parte nel Mondo dei Sogni è un lento cammino (troppo lento) per mostrare al fabbro la sua strada e il suo vero essere uomo e lupo insieme.

Ma il tutto passa in secondo piano quando si è nel turbine degli avvenimenti: gesta eroiche, colpi di scena, visioni incredibili, avventure mozzafiato e si, anche momenti tristi e disperati, tutto porta a divorare il libro pagina dopo pagina e a sgranare gli occhi in più di un’occasione.

Se nel dodicesimo libro c’era un po’ di timore nel passaggio di mano da Jordan a Sanderson (timore scomparso poi a fine libro), ora si può tranquillamente dire che il giovane scrittore è promosso a pieni voti. Sanderson non solo non ha snaturato lo stile di Jordan, è anche stato capace di “simulare” la più grande capacità del suo predecessore nonché uno dei punti chiave della saga: far vedere il mondo attraverso gli occhi dei personaggi.

VOTO: 5/5

 
Vero, mi pareva fosse passato meno tempo. Ciò non toglie che, considerate le quasi 1000 pagine, è un ritmo niente male (e per me irraggiungibile, salvo rare circostanze //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif).

 
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