La Casa Buia - Dennis Lehane


Una bambina di quattro anni, Amanda McReady, viene rapita una notte dal suo lettino. Sua madre Helene era dalla vicina a guardare la TV lasciando la porta di casa aperta. Nessun richiesta di riscatto viene recapitata alla madre, che tra l’altro è povera, ubriacona e mezza drogata. Per settimane la polizia cerca Amanda in tutta Boston e dintorni, senza però trovarne traccia, il faccino sorridente della bambina invade TV e giornali, ma nessuno sa nulla, nessun indizio , nessuna pista, la polizia brancola nel buio nonostante la mole di agenti che lavorano al caso. Vista l’apatia della madre, gli zii di Amanda decidono di rivolgersi a due investigatori privati, Angela e Patrik, che decidono di fare un tentativo e vengono affiancati dagli agenti speciali Poole e Broussard della sezione Delitti Contro Minori di Boston.
La pista trovata dagli investigatori li porterà nei bassifondi, a destreggiarsi tra psicotici mafiosi e terribili stupratori. I due protagonisti si troveranno senza volerlo in un vortice di follia fatto di bugie, assassinii e sotterfugi, senza però trovare traccia di Amanda. Chi ha rapito la bambina e perché? Domande che troveranno risposta solo alla fine, quando le idee instillate nella mente del lettore verranno rivoltate come un guanto in poche pagine.

Lehane non si fa scrupoli, ci sbatte in faccia la bassezza e la crudeltà dell’essere umano verso i suoi simili, verso le sue leggi e soprattutto verso i suoi bambini. Non c’è persona in questo libro che sia completamente “buona”, il lato negativo di ognuno viene subito messo in risalto senza però avere un contrappeso positivo.
Lehane è anche in grado di stupire, di cambiare le carte in gioco, di distruggere quanto costruito, il tutto in poche pagine. E’ anche in grado di shockare il lettore con scene crude e violente, portandolo al limite del ribrezzo.
Un buon giallo/thriller dai toni cupi, che in alcune parti però pecca di una pesantezza non consona all’autore, da circa metà libro fino a poco prima della fine le vicende non prendono come come succede invece nella prima metà dell’opera.
Un buon libro, che una volta finito riesce a far pensare a cosa è giusto e cosa no, darei 4 come voto, ma non è alla portata di tutti a causa dei contenuti troppo crudi e violenti che possono colpire le persone più sensibili.
Voto 3/5
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