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e allora me sposto qua pure io

riporto pari pari dall'altro topic.

Ad oggi. La terra era piatta, i fulmini scagliati dalle divinitá e il nilo si gonfiava per volere divino. E mi fermo quo che è meglio.
Ecco fermati qua che è meglio. Perchè vediamo cosa hai dimostrato. Si cercava di arrivare a cogliere la realtà tramite intuizione, deduzione e raziocinio in parti variabili.

La scienza ha fatto diversamente? Ha fatto la stessa cosa.

Tu stai parlando di qualcosa di troppo rudimentale.

E allora ti vengo incontro. La fisica fino all'inizio del 900 ha basato i suoi progressi su determinati concetti dati per certi. Come l'assolutezza dei concetti di tempo e spazio.

Come tempo prima si era basata la conoscenza della materia sul concetto di particella base assoluta e perfetta.

Poi con la teoria della relatività e con la fisica quantistica si è descritto il tempo e lo spazio come concetti relativi , non si è più potuto tenere separati spazio e tempo e persino spazio e materia. Fino che alla fine è stato visto l'intero creato come risultato dell'inter relazione fra configurazioni di energia.

In pratica prima di allora la scienza aveva basato se stessa su concetti tanto imprecisi quanto "il *** che lancia il fulmine dal cielo".

Concetti a cui lei stessa era arrivata e che aveva imposto come dogmi.

Solo che il *** che lancia il fulmine dal cielo è quell'intuizione profonda di alcuni per cui c'è qualcosa dietro i fenomeni fisici.

Che sia il *** dei cristiani , lo zeus dei greci , il Brahman indiano.

E basterebbe leggere qualche testo al riguardo per rendersi conto

che soprattutto la descrizione di quest'ultimo concetto non cozza AFFATTO con la fisica.

Ma basterebbe al di la di questo studiare un po' di filosofia Taoista , solo poca , con tutto il suo misticismo e metafisica, per rendersi conto di che mezzi metta a disposizione per una comprensione profonda e intuitiva di se stessi e del mondo che ci circonda.

Rubando le parole a quel famoso libro di cui parlavo (ed a Heisenberg prima di lui) ogni concetto ha un campo di applicazione ben definito.

Basti vedere che "successo" ha coronato finora il tentativo di trovare una "teoria del tutto".

Visto che ti piace sottointendere la scienza, nei tuoi discorsi.

la scienza basa le sue teorie su delle percentuali, discutibili o no è un altro discorso ...ma il punto che vorrei farvi notare, è che tutt'altro che raramente, rivede le proprie posizioni ...

In risposta a questo c'è il link che ho postato prima. E si, è lungo. E si, è pesante.

Ma come si fa a pensare che ci sia un volere divino? Come si fa a pensare che ci siano stati adamo ed eva quando si hanno prove di dinosauri, ad esempio? Gia questo non ha senso
Perchè la gente si fissa sulla forma ma non sul contenuto.

Molti dei concetti che per un cristiano medio sono "verità indiscutibilmente accaduta" potrebbero essere SEMPLICEMENTE letti come mezzo di divulgazione di un'intuizione più profonda.

 
Ultima modifica da un moderatore:
ho gia detto che adamo ed eva sono storie superatequello che fa incazzare è la supponenza e superificialità con cui gli atei danno per scontate cose che nn lo sono manco per niente

se grandi scienziati sono ferventi credenti,forse la tua amica scienza ti ha insegnato meno di quanto credi
Perchè sono storie superate? In che senso? Non è per caso scritto nella Bibbia?

 


---------- Post added at 20:56:04 ---------- Previous post was at 20:52:26 ----------

 




e allora me sposto qua pure io

riporto pari pari dall'altro topic.

Ecco fermati qua che è meglio. Perchè vediamo cosa hai dimostrato. Si cercava di arrivare a cogliere la realtà tramite intuizione, deduzione e raziocinio in parti variabili.

La scienza ha fatto diversamente? Ha fatto la stessa cosa.

Tu stai parlando di qualcosa di troppo rudimentale.

E allora ti vengo incontro. La fisica fino all'inizio del 900 ha basato i suoi progressi su determinati concetti dati per certi. Come l'assolutezza dei concetti di tempo e spazio.

Come tempo prima si era basata la conoscenza della materia sul concetto di particella base assoluta e perfetta.

Poi con la teoria della relatività e con la fisica quantistica si è descritto il tempo e lo spazio come concetti relativi , non si è più potuto tenere separati spazio e tempo e persino spazio e materia. Fino che alla fine è stato visto l'intero creato come risultato dell'inter relazione fra configurazioni di energia.

In pratica prima di allora la scienza aveva basato se stessa su concetti tanto imprecisi quanto "il *** che lancia il fulmine dal cielo".

Concetti a cui lei stessa era arrivata e che aveva imposto come dogmi.

Solo che il *** che lancia il fulmine dal cielo è quell'intuizione profonda di alcuni per cui c'è qualcosa dietro i fenomeni fisici.

Che sia il *** dei cristiani , lo zeus dei greci , il Brahman indiano.

E basterebbe leggere qualche testo al riguardo per rendersi conto

che soprattutto la descrizione di quest'ultimo concetto non cozza AFFATTO con la fisica.

Ma basterebbe al di la di questo studiare un po' di filosofia Taoista , solo poca , con tutto il suo misticismo e metafisica, per rendersi conto di che mezzi metta a disposizione per una comprensione profonda e intuitiva di se stessi e del mondo che ci circonda.

Rubando le parole a quel famoso libro di cui parlavo (ed a Heisenberg prima di lui) ogni concetto ha un campo di applicazione ben definito.

Basti vedere che "successo" ha coronato finora il tentativo di trovare una "teoria del tutto".

Visto che ti piace sottointendere la scienza, nei tuoi discorsi.

In risposta a questo c'è il link che ho postato prima. E si, è lungo. E si, è pesante.

Perchè la gente si fissa sulla forma ma non sul contenuto.

Molti dei concetti che per un cristiano medio sono "verità indiscutibilmente accaduta" potrebbero essere SEMPLICEMENTE letti come mezzo di divulgazione di un'intuizione più profonda.
Forma e contenuto: fammi un esempio;p

 
Perchè sono storie superate? In che senso? Non è per caso scritto nella Bibbia? 


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Forma e contenuto: fammi un esempio;p
Ok ma siccome non ho voglia di sforzarmi ti copio-incollo da quello che ho postato precedentemente (perdonami, sono pigro).

La ricca immaginazione indiana ha creato un gran numero didivinità maschili e femminili le cui incarnazioni e gesta sono gli

argomenti di racconti fantastici, raccolti in epiche voluminose.

Tuttavia, chi in India è dotato di intuizione profonda sa che queste

divinità sono creazioni della mente, immagini mitiche che

rappresentano i molteplici aspetti della realtà. E sa anche che esse

non sono state create unicamente per rendere i racconti più

attraenti, ma sono veicoli essenziali per trasmettere le dottrine di

una filosofia che ha le sue radici nell'esperienza mistica.

(taglio via della roba)

Per esempio, la medesima concezione della

materia viene presentata dagli Indù mediante la danza cosmica del

*** Shiva e dai fisici con alcuni aspetti della teoria dei campi. Sia il

*** danzante che la teoria fisica sono creazioni della mente:

modelli di cui si servono i singoli autori per descrivere la loro

intuizione della realtà.....
Voglio far prescindere il discorso da quello che genericamente penso delle "intuizioni" presenti nei testi cristiani.

Poi c'è da dire che il fatto che in questa tipologia di testi (cristiani o meno che siano) documentazione storica , distorsione di fatti storici e testi di fantasia non hanno confini ben definiti (per NULLA definiti) non rende di certo più semplice l'interpretazione.

 
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Ultimamente stavo leggendo svariati libri (e una tesi universitaria di una mia amica) a riguardo.La dove filosofie (laiche e religiose) orientali (tipo il taoismo, che per altro è stata una delle BASI della tecnologia cinese per secoli e secoli... e non mi pare fossero arretrati...) mettono il pensiero razionale come pensiero minore e secondario , e quello "intuitivo" come forma di pensiero superiore (lao tzu: "somma cosa è non sapere di sapere") si sono sviluppate conoscenze del mondo che han cominciato stranamente a combaciare con quelle portate dalle teorie della fisica quantistica e dalla teoria della relatività... come pure la fisica è incappata negli stessi apparenti paradossi affrontati prima da loro.

Un esempio si può fare con il vuoto. Che è pure vero che in occidente siam stati A LUNGO frenati nell'argomento proprio dall'ingerenza del pensiero religioso che non voleva ammetterne l'esistenza , e lo studio di questo argomento è stato travagliato.

E' altrettanto vero che ora secondo le teorie "più recenti" si sa che il vuoto assoluto non esiste , perchè all'interno del vuoto si formano in continuazione particelle virtuali , che poi vengono "riassorbite" dal "vuoto" (bisognerebbe parlare dei campi quantistici).

Che a conti fatti , senza scendere nel dettaglio , era la visione del vuoto che le filosofie orientali hanno da secoli e secoli. Mo saranno puro caso questi fatti, sarà anche possibile.

Quello su cui volevo insistere è che SECONDO me, voler basare TUTTO su un singolo strumento conoscitivo ed estromettere tutto il resto E' l'idea stessa di "oscurantismo".
Concordo,ma i nostri sistemi cognitivi,la mentalità del superbo uomo occidentale,è tutta basata su una grave inversione logica...la categoria del digitale prevale sull'analogico. Perchè grave? Perchè il digitale è invece di una tipizzazione logica inferiore. Se parliamo di mappa e territorio il digitale deriva dall'analogico. Quindi abbiamo culture,come le orientali e le africane, dove il pensiero è impostato in maniera totalmente diversa.

Il superbo uomo occidentale è giunto quindi nell'arido scientificismo che non fa altro che oscurare e professare verità considerate assolute (rinnegando per altro,il vero spirito scientifico) salvo poi smentirsi,mano a mano che altre teorie cancellano le precedenti. Tuttavia è proprio la mentalità ad essere impostata in modo da precludere tante conoscenze e aspetti....insomma,siamo un popolo molto ignorante e che molto ha da imparare,in svariati aspetti,da Pensieri diversi dai nostri, che andrebbero studiati ed inclusi,non esclusi.

ti rispondo qua visto che ormai l'avevo scritto:asd:

 
Concordo,ma i nostri sistemi cognitivi,la mentalità del superbo uomo occidentale,è tutta basata su una grave inversione logica...la categoria del digitale prevale sull'analogico. Perchè grave? Perchè il digitale è invece di una tipizzazione logica inferiore. Se parliamo di mappa e territorio il digitale deriva dall'analogico. Quindi abbiamo culture,come le orientali e le africane, dove il pensiero è impostato in maniera totalmente diversa.Il superbo uomo occidentale è giunto quindi nell'arido scientificismo che non fa altro che oscurare e professare verità considerate assolute (rinnegando per altro,il vero spirito scientifico) salvo poi smentirsi,mano a mano che altre teorie cancellano le precedenti. Tuttavia è proprio la mentalità ad essere impostata in modo da precludere tante conoscenze e aspetti....insomma,siamo un popolo molto ignorante e che molto ha da imparare,in svariati aspetti,da Pensieri diversi dai nostri, che andrebbero studiati ed inclusi,non esclusi.

ti rispondo qua visto che ormai l'avevo scritto:asd:
Ma sai, non è sempre stato vero... alcuni aspetti della filosofia e del pensiero occidentale si sono avvicinati alla peculiarità del pensiero orientale in più di un occasione.

Purtroppo o per fortuna poi da noi ha prevalso altro.

E' un peccato comunque che in genere si tenda ad ignorare semplicemente il bagaglio conoscitivo dietro a svariate forme di pensiero.

Sarà per quella stupida abitudine di ragionare per giusto e sbagliato.

 
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Ma sai, non è sempre stato vero... alcuni aspetti della filosofia e del pensiero occidentale si sono avvicinati alla peculiarità del pensiero orientale in più di un occasione.Purtroppo o per fortuna poi da noi ha prevalso altro.

E' un peccato comunque che in genere si tenda ad ignorare semplicemente il bagaglio conoscitivo dietro a svariate forme di pensiero.

Sarà per quella stupida abitudine di ragionare per giusto e sbagliato.
E' un peccato come si sorvoli a priori su determinati argomenti,o aspetti,o non si accetti un certo tipo di ipotesi,perchè non propri del nostro bagaglio culturale...concordo sul post comunque:sisi:

 
Secondo me bisogna distinguere le religioni.

Il politeismo dal mio punto di vista è il sistema religioso migliore, perchè i vari dei delle mitologie, tendono a spartirsi il potere, e quindi possono convivere tranquillamente tra di loro, e addittura allearsi.

Mentre il monoteismo è molto peggio, perchè un *** unico, vuole tutto il potere per sè, e non accetta di dividerlo con nessuno, motivo per cui è inevitabile che si scontri con gli altri dei solitari, o multipli, anzi, lui stesso ha bisogno di crearsi dei nemici perchè non è in grado di controllare il potere che ha.

 
Secondo me bisogna distinguere le religioni.
Il politeismo dal mio punto di vista è il sistema religioso migliore, perchè i vari dei delle mitologie, tendono a spartirsi il potere, e quindi possono convivere tranquillamente tra di loro, e addittura allearsi.

Mentre il monoteismo è molto peggio, perchè un *** unico, vuole tutto il potere per sè, e non accetta di dividerlo con nessuno, motivo per cui è inevitabile che si scontri con gli altri dei solitari, o multipli, anzi, lui stesso ha bisogno di crearsi dei nemici perchè non è in grado di controllare il potere che ha.
Il "sistema religioso migliore" è la verità.


Qualunque essa sia.


 
Secondo me bisogna distinguere le religioni
Fino qua andava bene, poi diventa un delirio :rickds:

A parte che la storia è PIENA di contrasti (violenti) all'interno di religioni politeiste. A parte che non ho capito bene secondo che logica senza nemici un *** non può controllare il potere che ha.

A parte tutto ciò, di cosa stai parlando di preciso? Perchè non mi è chiaro in COSA consiste l'idea di religione e di divinità secondo la tua visione.

Consiste nel scegliersi un *** e tifare tipo ultrà? :morristend:

Perchè dovrebbe essere meglio una religione politeista rispetto ad una monoteista?

Meglio in cosa? La religione, come ha ben detto chen , dovrebbe avere come scopo lo studio delle verità più intime dell'esistenza. E' meglio quando lo fa meglio di un'altra al limite.

 
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Praticamente stiamo parlando di finzioni, di figure immaginarie che non servono praticamente a nulla. Dove si trova l'utilitá di creare dal nulla entitá in grado, poi, di essere loro stesse a guidare l'uomo? Se l'uomo riesce a crearle, per poi farsi guidare da esse, vuol dire che potrebbe farne volentieri anche a meno, visto che sa giá dove vorrebbe arrivare e quali obiettivi fissarsi. Sarò materialista ma trovo veramente inutile qualsiasi forma di religione.

 
Praticamente stiamo parlando di finzioni, di figure immaginarie che non servono praticamente a nulla. Dove si trova l'utilitá di creare dal nulla entitá in grado, poi, di essere loro stesse a guidare l'uomo? Se l'uomo riesce a crearle, per poi farsi guidare da esse, vuol dire che potrebbe farne volentieri anche a meno, visto che sa giá dove vorrebbe arrivare e quali obiettivi fissarsi. Sarò materialista ma trovo veramente inutile qualsiasi forma di religione.
Il discorso in realtà è molto semplice.


L'uomo è per sua stessa natura religioso, lo dimostra il fatto che non c'è stata e non c'è tutt'oggi una civiltà priva di religione (l'antropologia parla chiaro).



Come poi questa religiosità naturale s'esprime, è un altro discorso.


 


È quindi un'esigenza dell'uomo esprimersi, o nei confronti di falsi dèi o dell'Essere Assoluto (***), oppure in idolatrie varie (il denaro, tra i tanti, oppure la soddisfazione deviata dei sensi [il cibo, l'alcool, la droga, il proprio ego]).


 


Dall'altra parte c'è invece la Ragione e la filosofia (che include la disciplina della Logica).


 


La ragione, alla luce della logica quale strumento determinante dell'Uomo, conclude che un *** unico deve esistere (Aristotele, Tommaso d'Aquino, eccetera).


 


Quindi non c'è da stupirsi che la propria naturale religiosità si sia focalizzata nell'adorazione del *** monoteista.


 


Questa come analisi elementare, poi nel caso del Cristianesimo il discorso si farebbe sicuramente più raffinato.





 
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Il discorso in realtà è molto semplice.
L'uomo è per sua stessa natura religioso, lo dimostra il fatto che non c'è stata e non c'è tutt'oggi una civiltà priva di religione (l'antropologia parla chiaro).



Come poi questa religiosità naturale s'esprime, è un altro discorso.


 


È quindi un'esigenza dell'uomo esprimersi, o nei confronti di falsi dèi o dell'Essere Assoluto (***), oppure in idolatrie varie (il denaro, tra i tanti, oppure la soddisfazione deviata dei sensi [il cibo, l'alcool, la droga, il proprio ego]).


 


Dall'altra parte c'è invece la Ragione e la filosofia (che include la disciplina della Logica).


 


La ragione, alla luce della logica quale strumento determinante dell'Uomo, conclude che un *** unico deve esistere (Aristotele, Tommaso d'Aquino, eccetera).


 


Quindi non c'è da stupirsi che la propria naturale religiosità si sia focalizzata nell'adorazione del *** monoteista.


 


Questa come analisi elementare, poi nel caso del Cristianesimo il discorso si farebbe sicuramente più raffinato.



Tu hai detto che il miglior sistema religioso è la verità. Come può esserci verità se ognuno ha una sua interpretazione circa l'esigenza dell'uomo stesso di esprimersi? O la verità può essere più di una, o tutte?

La natura umana è quella di ricercare, di scoprire, di relazionarsi: è chiaro come l'uomo, in qualsiasi parte del mondo, abbia raggiunto una cosiddetta "religiosità" un po' ovunque per dare un "senso" alla vita, alla morte, alle cose che ci circondano, a ciò che accade tutti i giorni. Partendo dall'osservazione degli astri (cosa comune in tutte le civiltà, chiaramente) per poi arrivare a fatti più complessi.

Poi, io sono tutt'altro che convinto di "La ragione, alla luce della logica quale strumento determinante dell'Uomo, conclude che un *** unico deve esistere (Aristotele, Tommaso d'Aquino, eccetera)." Queste cose non sono certe, anzi. Sono praticamente dei postulati, un qualcosa di sopra le parti che o lo prendi per vero o non vai da nessuna parte. Sbaglio? E questa cosa è assurda. Non deve essere così. Perchè ok che al momento non si riesce a dimostrare che esiste, ma anche che non esiste. Quindi la base fondamentale è già sbagliata in partenza.

 
Il discorso in realtà è molto semplice.
L'uomo è per sua stessa natura religioso, lo dimostra il fatto che non c'è stata e non c'è tutt'oggi una civiltà priva di religione (l'antropologia parla chiaro).



Come poi questa religiosità naturale s'esprime, è un altro discorso.


 


È quindi un'esigenza dell'uomo esprimersi, o nei confronti di falsi dèi o dell'Essere Assoluto (***), oppure in idolatrie varie (il denaro, tra i tanti, oppure la soddisfazione deviata dei sensi [il cibo, l'alcool, la droga, il proprio ego]).


 


Dall'altra parte c'è invece la Ragione e la filosofia (che include la disciplina della Logica).


 


La ragione, alla luce della logica quale strumento determinante dell'Uomo, conclude che un *** unico deve esistere (Aristotele, Tommaso d'Aquino, eccetera).


 


Quindi non c'è da stupirsi che la propria naturale religiosità si sia focalizzata nell'adorazione del *** monoteista.


 


Questa come analisi elementare, poi nel caso del Cristianesimo il discorso si farebbe sicuramente più raffinato.



Chen, mi va tutto bene fino a qui:

"L'uomo è per sua stessa natura religioso, lo dimostra il fatto che non c'è stata e non c'è tutt'oggi una civiltà priva di religione (l'antropologia parla chiaro).


Come poi questa religiosità naturale s'esprime, è un altro discorso."


poi però dici:

"È quindi un'esigenza dell'uomo esprimersi, o nei confronti di falsi dèi o dell'Essere Assoluto (***), oppure in idolatrie varie (il denaro, tra i tanti, oppure la soddisfazione deviata dei sensi [il cibo, l'alcool, la droga, il proprio ego])."




Qui non è chiaro: queste (in grassetto) che cosa sono: le Opzioni, quelle possibili? Perchè se si parte da queste tre opzioni, già in partenza non ci siamo.

Io non mi riconosco in nessuna delle tre eppure mi sento profondamente religiosa.

Dire falsi dei e poi dire Essere Assoluto significa presupporre che ci siano falsi dei in contrapposizione a un *** assoluto; e se qualcuno credesse in questi supposti falsi dei, si sentirebbe sminuito nelle sue credenze, perchè per un ipotetico soggetto in cui ci crede, non sono falsi.

Poi fai una contrapposizione tra religiosità e ragione/filosofia. Chi ha stabilito che debba esserci una contrapposizione? Non sento nemmeno vero e valido il presupposto che si debba partire da una, appunto supposta, dualità tra le due.

Perchè, per esempio, io non lo credo. Tant'è che, di fronte a una socialità che ci crede mi trovo a dover operare l'esercizio di un'apparente interazione delle due (non perchè io ci creda ma perchè un'ipotetica socialità di fronte a me lo crede) quando invece sono semplicemente una diversa rappresentazione della stessa sostanza, in cui la volontà ma soprattutto la capacità di determinare è dettata da una perfetta sintesi e commistione perchè l'una si completa nell'altra, e l'una non deve prevaricare sull'altra e viceversa.

Ne consegue che per me, logicamente, l'affermazione che "non c'è da stupirsi che la propria naturale religiosità si sia focalizzata nell'adorazione del *** monoteista" non ha alcun senso.

Ci sono altre religioni ugualmente valide tanto quanto il monoteismo.

Aggiungo, non inerente strettamente quanto sopra che, per assurdo, probabilmente una religione è valida nella misura in cui riesce a produrre nella contingenza umana (e non solo, perchè l'uomo non è il centro dell'universo; esistono anche altre forme di vita, animali e vegetali, oltre un intero pianeta che per alcuni non è una massa di terra amorfa ma un vero e proprio essere) una relazione di armonia e pace. Se non ci riesce, probabilmente significa che non si appoggia su valori universali, cioè valori che riescono ad essere accettati, interiorizzati e condivisi da una pluralità eterogenea e non necessariamente adepta.

 
Ultima modifica:
Il "sistema religioso migliore" è la verità.
Qualunque essa sia.
Infatti la religione serve a credere in qualcosa.

La verità serve nella realtà.

La religione non deve mai sostituire la verità, sono due cose diverse.

 
Praticamente stiamo parlando di finzioni, di figure immaginarie che non servono praticamente a nulla. Dove si trova l'utilitá di creare dal nulla entitá in grado, poi, di essere loro stesse a guidare l'uomo? Se l'uomo riesce a crearle, per poi farsi guidare da esse, vuol dire che potrebbe farne volentieri anche a meno, visto che sa giá dove vorrebbe arrivare e quali obiettivi fissarsi. Sarò materialista ma trovo veramente inutile qualsiasi forma di religione.
Non ho sinceramente capito qual'è il problema.

Da che mondo e mondo scienza filosofia e religione (che per altro solo oggi separiamo a comparti stagni) utilizzano i loro mezzi per arrivare ad una comprensione più profonda del mondo circostante.

Per esempio l'idea del *** o degli dei è un tentativo di dare "consistenza" a quel fondo di "ordine" che intuitivamente percepiamo nel caos.

Per la mitologia greca erano gli dei, per i cristiani è *** , per pitagora era il numero. I fisici stessi trovano nei numeri le descrizioni dell'ordine dietro i fenomeni che studiano, come i fisici stessi si sono resi conto che il numero è solo un mezzo, un costrutto.

Poi ci sono altri aspetti che vengono "studiati" e considerati.

La religione cristiana riconosce intorno a se e dentro di se il bene e il male il taoismo vede bene e male (come ogni opposto) come un'unica entità. Religioni diverse han molti punti di contatto e molti punti di divergenza fra loro per questo motivo, sono forme di pensiero con la stessa origine , che lavorano bene o male con gli stessi mezzi sugli stessi problemi.

volevo un attimo ampliare.

Mi trovo daccordo, un tantum con Chen. Come ha detto lui il miglior sistema religioso è il sistema che si fa carico di intepretare la verità.

Ma ragazzi, la verità è un concetto relativo persino in fisica.

Figuriamoci quando ci spostiamo nella metafisica e nella percezione.

Il bene e il male esistono. E' vero? Beh se per me è vero e compio il male sapendolo allora è vero. Sono facce della stessa medaglia , comportarsi virtuosamente è mantenere un certo equilibrio dinamico fra i due? Se mi comporto come un santo cristiano ho creato uno squilibrio, e quindi una situazione scorretta.

Io dico sempre, parlando del relativismo , che la gente lo vede o come un grande male o come l'unica via attuabile.

Per me il relativismo significa essere consapevole che nulla è assoluto, e siccome nulla è assoluto posso decidere quali sono le MIE verità. Vabbè ma io sono un taoista puzzolente, per noi nel momento stesso in cui pensi un concetto ammetti l'esistenza del suo opposto.

 
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@MAH (ma anche a persone che conoscono l'argomento)

Mi potresti linkare qualcosa riguardo lo shintoismo, il confucianesimo e in genere le religioni orientali?

Correlazioni particolari tra il cattolicesimo e queste religioni? Anche qualcosa di tuo se hai voglia. Chessò io tipo rispetto per il prossimo etc.

In parole povere dovrei spiegare a dei ragazzi di oratorio qualcosa su queste religioni e trovo poco o nulla.

Grazie

 
@MAH (ma anche a persone che conoscono l'argomento)Mi potresti linkare qualcosa riguardo lo shintoismo, il confucianesimo e in genere le religioni orientali?

Correlazioni particolari tra il cattolicesimo e queste religioni? Anche qualcosa di tuo se hai voglia. Chessò io tipo rispetto per il prossimo etc.

In parole povere dovrei spiegare a dei ragazzi di oratorio qualcosa su queste religioni e trovo poco o nulla.

Grazie
Azz mi incarichi di un compito da nulla :morristend:

Me lo dai un mesetto? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Vedi ci sto riflettendo e dicendo "religioni orientali" si entra nell'ambito di qualcosa di ESTREMAMENTE vasto ed intercorrelato.

Per altro , pieno zeppo di correnti di pensiero diverse anche all'interno delle stesse "macro categorie" (cosa che accade anche con il cristianesimo). Quindi ci sarebbe da dire dell'induismo e delle sue correnti , del buddismo e delle sue correnti , confucianesimo e taoismo (che non puoi separare del tutto nell'ottica di questo discorso) , dello shintoismo.

E problema ancora più grande è il sincretismo che storicamente si è andato formando. L'oriente è bello grande.

E, qua mi tocca ammetterlo , non sono abbastanza esperto da poter parlare accuratamente di ogni aspetto del Taoismo, figurarsi uscire così tanto dal seminato.

Facendo un discorso MOLTO superficiale:

Tralasciando lo shintoismo (che mi risulta essere una religione naturalistica politeista) uno dei punti di contatto fra induismo , buddismo , Taoismo è cristianesimo è voler riconoscere (come dicevo prima) uno o più ordini costituenti nell'universo (che banalmente alla fine è ciò che accomuna OGNI religione, non è sta grande intuizione come punto di contatto)

Così come riconoscere nell'uomo l'incarnazione più pura di quella scintilla divina, di quella forza generatrice.

Forse anche sulla concezione di esperienza mistica diretta e sul ruolo marginale del pensiero razionale , possono incontrarsi. Ma andando poi ad analizare più a fondo questi singoli aspetti sono quanto di più lontano fra loro le modalità di pensiero su cui si fondano. E , per cambiare, è complesso.

Una delle cose in cui si distanziano MOLTO dal cristianesimo è nella concezione che hanno della creazione stessa. Che però è oggettivamente un discorso fin troppo complesso da affrontare con dei ragazzini di oratorio.

Non è facile nemmeno fare una comparativa fra i valori , un po' per la diversità e il numero di questi, un po' perchè farlo al netto della differenza generica fra la visione filosofica orientale del mondo e quella occidentale lascia il tempo che trova.

E ancora una volta , trovo che sia eccessivo per dei ragazzini di oratorio.

Hai un compito ben infame, lasciatelo dire.

Sinceramente non saprei in che modo fare un confronto serio e profondo che sia allo stesso tempo corretto e accessibile ad un ragazzo di oratorio. Che sicuramente è un limite dettato dalla mia mancanza di esperienza e comprensione in merito. Ma proprio per questo è una responsabilità formativa che non mi sento di prendere.

L'unica cosa che riesco a suggerirti , sinceramente, è di procedere in modo asettico andandoti a googlare "shintoismo" "buddismo" "confucianesimo" "taoismo" e farti un suntino generico di cosa sono.

Mi spiace di non essere in grado di aiutarti.

 
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@MAH (ma anche a persone che conoscono l'argomento)Mi potresti linkare qualcosa riguardo lo shintoismo, il confucianesimo e in genere le religioni orientali?

Correlazioni particolari tra il cattolicesimo e queste religioni? Anche qualcosa di tuo se hai voglia. Chessò io tipo rispetto per il prossimo etc.

In parole povere dovrei spiegare a dei ragazzi di oratorio qualcosa su queste religioni e trovo poco o nulla.

Grazie
Posso dare una mano per lo Shinto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

A questo link trovi la mia tesi di laurea:

http://dirittogiapponese.wordpress.com/2013/01/26/il-principio-di-laicita-nella-cultura-giuridica-del-giappone/

Avendola fatta sulla laicità giapponese ho dovuto per forza di cose spiegare, prima di poter analizzare il rapporto tra Giappone e religione, che cos'è lo Shintoismo.

Ho fatto un'introduzione storica e una spiegazione di cosa tratta questa religione, non troppo approfondita ma dovrebbe essere esaustiva.

Il punto preciso è al capitolo 1, paragrafo 4, tra le fonti (indicate nelle note) c'è anche roba trovata su internet //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
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Posso dare una mano per lo Shinto //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
A questo link trovi la mia tesi di laurea:

http://dirittogiapponese.wordpress.com/2013/01/26/il-principio-di-laicita-nella-cultura-giuridica-del-giappone/

Avendola fatta sulla laicità giapponese ho dovuto per forza di cose spiegare, prima di poter analizzare il rapporto tra Giappone e religione, che cos'è lo Shintoismo.

Ho fatto un'introduzione storica e una spiegazione di cosa tratta questa religione, non troppo approfondita ma dovrebbe essere esaustiva.

Il punto preciso è al capitolo 1, paragrafo 4, tra le fonti (indicate nelle note) c'è anche roba trovata su internet //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Col tuo permesso mi stampo il primo capitolo :kep88:

 
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