Allora, bisogna fare la differenza tra la teologia e la fede.
Io, come cristiano cattolico praticante, non ho bisogno di sapere in toto tutte le dinamiche della transustanziazione, non ho bisogno di sapere tutti i fattori della perfezione divina in se stessa, come pure non ho bisogno di sapere il concetto vero di eternità o altre nozioni puramente teologiche.
Non sono queste cose che salvano un cristiano e non sono queste cose che rendono felici. Lo dico chiaramente.
Perchè? Perchè sono faccende intellettuali, nessuno si salva per intelligenza. Nessuno ama *** per semplice intelligenza.
Anzi, proprio non si ama con l'intelletto (seppure l'intelletto in quanto tale abbia un'importanza magistrale nell'essere umano e nella sua partecipazione alla divinizzazione).
Si ama con il cuore. Uno degli atti d'amore di *** (virtù teologale) è la fede.
Poi, dopo la morte e la risurrezione di Cristo, molti intellettuali, filosofi, scienziati e chi più ne ha, più ne metta, hanno voluto raffinare tutto quello che riguarda la dottrina e le discipline legate a ***.
Intellettualmente si sono poste molte domande di natura teologica e che richiedevano una risposta logica e indipendente dalla fede.
Queste risposte sono arrivate.
Il testo che t'ho riportato della Somma Teologica è stata scritta da un santo cattolico: Tommaso d'Aquino. Però, almeno quasi la prima parte della Somma Teologica può essere condivisa da CHIUNQUE creda in un solo ***.
Che sia musulmano, ebreo o protestante non importa.
Proprio perchè si usa unicamente la ragione e la ragione, dote innata dell'Uomo, con l'esercizio della logica, agisce per ragionamento che vale per ogni uomo di buona volontà che abbia voglia di ragionare.
A me la teologia razionale piace proprio perchè apprendendo cosa sia veramente *** (Essere Assoluto e via dicendo) posso leggere con più gusto e più interesse TUTTA la Bibbia. Sopratutto i Vangeli.
San Tommaso nella Somma Teologica divide teologia razionale (che sarebbe una branca della filosofia come pure della teologia), dalla Santa Doctrina (teologia dogmatica, teologia morale, teologia biblica eccetera, che si basa sulla Rivelazione [sacra Scrittura]).
Ma i due saperi devono essere uniti, non divisi. Un bicchiere vuoto è inutile, del vino schiaffato sul pavimento pure.
Bisogna mettere il vino nel bicchiere per gustarsi il bello.