Ma sono perfettamente d'accordo con te. Il mio discorso non esclude certo me stesso. Sono pienamente consapevole che sull'argomento "religioni" (come su tanti altri) ho solo da imparare.Okay, anch'io non condivido il sottomesso atteggiamento di chi (come Angelo Celeste - e lo dico con profondo rispetto -) crede in una cosa solo perchè gli è stata insegnata in giovanissima età, senza porsi ulteriori domande o non andare a fondo su cosa ci circonda adoperando canoni esclusivamente scientifici.
Però anche tu, Rick89, banalizzi l'argomento "***" in maniera disarmante. Quanto è vero che Angelo Celeste non ha indagato oltre la sua fede, tu hai fatto lo stesso (o così si evince) con la teologia cristiana. Certo, può non interessarti perchè sei ateo, però in questo modo ti ritrovi (esattamente come ora) a non riuscire a capire la posizione dell'altro. Visto che hai conoscenti cattolici che stimi, magari potresti approfittarne e approfondire.
Perchè "tizio magico" è quella espressione povera, classica, che usa chi non ha mai studiacchiato Aristotele, Origene, Fëdor Dostoevskij, Tommaso d'Aquino, Simone Weil, Albert Einstein, Friedrich Nietzsche, Cartesio, Immanuel Kant e compagnia bella, tutta gente che aveva posizioni nettamente diverse tra loro (alcuni erano persino atei), ma che non potevano permettersi di banalizzare l'argomento principe, anche solo per non perdere la credibilità del loro pensiero che per essere raffinato doveva prima essere sgrezzato. Imho.
Usando i termini "tizio magico" volevo solo descrivere le persone di cui parlavo, quelle che non hanno conoscenze su nulla, e non solo sulla scienza, ma anche sulle loro stesse credenze visto che spesso le vivono come una semplice sequenza di comandi/ordini da rispettare cecamente e basta. Senza domande ne curiosità verso nulla, ne in senso ne nell'altro, affidandosi semplicemente a una "figura magica" per tutto e basta.
Anche qui sono d'accordo, anche se in maniera minore.Va anche detto che moltissimi non credenti non comprendono la natura stessa della scienza, non ne conoscono i meccanismi anche se la usano per riempircisi la bocca.Un esempio è il classico "c'è una teoria e gli esperimenti la confermano, quindi è una cosa vera". Ecco, sappiate che quella non è scienza, ma solo ignoranza di chi la scienza non la conosce affatto.
Conosco decine di persone non credenti che ragionano in questo modo, in genere con una certa supponenza, senza rendersi conto che pensano in modo profondamente dogmatico.
Così come è pieno di credenti che non conoscono il fenomeno religioso e lo vivono in maniera superficiale, sono ancora più diffusi gli atei che non comprendono per nulla quel sistema che loro chiamano "la scienza" e che riducono a "la religione è un tipo magico mai visto, mentre la scienza sono i dati che dimostrano la verità". Chi ragiona in questa maniera è sostanzialmente un religioso, solo che invece che in *** ripone totale fiducia in un sistema di rappresentazione della realtà che nemmeno conosce. Oppure (più spesso, credo) si tratta di una frase che viene detta un po' con superficialità, un po' per l'esasperazione di certe discussioni, e questo tutto sommato ci sta. L'importante è saperlo.
Bisognerebbe che tutti questi tizi studiassero più filosofia, ma basterebbero anche solo un po' di storia e di fisica teorica per comprendere quello di cui si parla.
Già la relatività e la quantistica dovrebbero bastare a far capire che "scienza" non significa e non vuole significare "scopriamo le cose vere con gli esperimenti".
Poi se c'è da sfottere i cattolici sono il primo della fila eh, ma se vogliamo fare un discorso serio sulla religione è proprio il caso di non banalizzare certi fenomeni
È vero che ci sono molti non credenti che senza sapere effettivamente nulla parlano di scienza, ma rimangono secondo il mio parere 2 cose molto diverse.
Difficilmente ho visto persone parlare di scienza e poi usarla per essere intolleranti verso qualcuno. Mentre si sprecano i casi di intolleranza verso omosessuali o altre minoranze per cause religiose. Ma quello non dipende dalla scienza e dalla religione, ma dalle persone ovviamente. Ma come dicevo prima la religione è generalmente più portata a essere terreno fertile per queste cose.
In ogni caso, per concludere, aggiungo che nella mia vita non sono partito dal presupposto che non credo e basta.
Nella mia vita ho approfondito astrofisica, fisica classica, chimica e biologia. L'insieme di questi settori mi ha dato una visione abbastanza chiara del funzionamento dell'universo e della vita. Ho visto che nella maggior parte dei casi le domande che pone la gente sulla vita hanno praticamente tutte una risposta
L'universo stesso è qualcosa di immenso, talmente grande che trovo semplicemente impossibile che il centro di tutto dobbiamo essere noi.
Miliardi di anni di stelle, galassie e pianeti. Milioni di anni di evoluzione della specie. Esistono masse di energia grandi quanto tutto il nostro sistema solare.
Anche la creazione dell'universo risulta un non problema. Cerchiamo un'inizio perchè nella nostra realtà deve esserci un'inizio, eppure ci sono modelli dove le leggi fisiche possono essere diverse se non del tutto inesistenti, dove non è necessario un'inizio per qualcosa.
È tutto più grande di quanto il nostro cervello potrà mai realizzare, e anche se sono il primo ad affermare che non possiamo nemmeno sapere quante altre cose ci sono da scoprire, trovo davvero davvero troppo riduttivo basare tutto questo su credenze che per forza di cose sono limitate alla nostra specie, alla nostra cultura e a poche migliaia di anni di questo unico pianeta.
La matematica ci da praticamente la conferma che non sia cosi, ma capisco, ovviamente che per chi ha fede non sia questione di numeri
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