Alert Religioni (Leggere il primo post prima di intervenire)

  • Autore discussione Autore discussione Staff
  • Data d'inizio Data d'inizio
Pubblicità
Nessun attacco, cool down bro!
Allora anche "D-o non esiste" è superstizione... e se continuiamo così...


Però, però... Ragazzi qui non si deve discutere dell'esistenza di D-o eh, ma delle religioni.





Anyway in questo thread mi sono presa della razzista, dell'illusa, della superstiziosa e via e via così.

Per chiudere (e qui sì che mi illudo...) rimarco per la millesima volta come a me come credente che siate atei e vogliate continuare ad esserlo mi è indifferente, mentre mi urta il fatto che vogliate a tutti i costi far passare i credenti per superstiziosi etc...


Ma provare a dare lo stesso rispetto che io come credente vi dò no?
La fede razionalmente è indifendibile, per definizione, è inevitabile che venga paragonata alle varie superstizioni, che sono pure loro irrazionali.

Detto questo, se voi lo prendete come un insulto è fondamentalmente un problema vostro, perché insulto non è ma è un dato di fatto.

Non è che se dico che il tuo ragionamento non è logico io non ti rispetto come persona, non vedo il nesso, io ti rispetto lo stesso.

E se non ne parliamo qui dove ne parliamo? Apriamo un altro topic (il terzo sarebbe) per queste discussioni? Apriamo SpazioDio? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Stai operando un grosso equivoco lessicale mutuato dal tuo non credere. Paragoni il "pony rosa" a *** ignorando due fattori fondamentali:-L'essenza di *** è imparagonabile all'essenza del Pony rosa come all'essenza di un altro uomo, dell'uno diremo che se esiste, è necessario, dell'altro diremo che se esiste, è contingente, e di conseguenza i due modi di avvicinarsi, logicamente, ai soggetti non sono paragonabili, perchè non è la stessa cosa dire:

"Esiste un Pony rosa?"

e

"Esiste un principio del mondo?"

Il primo ha implicazioni nulle sulla struttura dell'universo, il secondo ne ricava molte di piu'.
Ma la domanda "esiste un principio del mondo?" lascia spazio a molti pensieri diversi, *** è solo uno di questi. La sola definizione di *** non gli attribuisce più credibilità o probabilità di esistere. Capisco che la seconda domanda è più importante e merita più attenzione della prima, ma rimane allo stesso livello perchè non è ancora spiegabile visto l'assenza di metodi e strumenti per analizzarla.

Il secondo fattore è che, tolto il *** "logico", le religioni rivelate per quanto assurde ti possono sembrare raccontano di un *** -in particolare quella cristiana e non voglio fare distizioni di sorta per dire che la mia è migliore della sua eh- vivo, tangibile e accaduto, tanto da poter morire ed essere presente ai volti di piu' personaggi storici.
Rimangono semplici racconti, non influenzano il fattore di credibilità o probabilità che esista. Se per il *** che muore e ritorna intendi Gesù, anche quella rimane una semplice storia che trovo poco credibile, con tutte le sue incongruenze. D'altronde, la storia dice che il giorno in cui Gesù sarebbe risorto, tutte le tombe del cimitero erano spalancate. Anche se la storia di Gesù fosse tutta vera, questa non è una prova o un evidenza che *** esisti.

U

nendo i due fattori le "evidenze" circa l'esistenza di *** possono diventare, a seconda dell'individuo, indizi fondamentali: mentre le non-evidenze permangono NON EVIDENZE:
Ma appunto queste non sono evidenze, solo spunti di riflessione. Queste possono essere, come hai detto tu, indizi fondamentali per qualcuno. Ma un indizio non è una prova o una evidenza. Magari trovi arrogante il fatto che continuo a usare queste parole "prove" e "evidenze", ma tu stai cercando di far diventare una superstizione un pensiero razionale. Sono due cose opposte.

Quando ti ho chiesto nell'altro topic se consideri *** possibile senza contraddizione, hai implicitamente risposto replicando lo stesso errore : Hai ovvero risposto che sì, è possibile pensare che esisti qualcosa, ma io non ti ho chiesto se è possibile che qualcosa esista (un pony rosa, una bambola vodoo, una zuppa di riso), ti ho chiesto se un ***, in senso Deistico necessario, e in senso rivelato Provvidente, amorevole e trino ed eterno, è pensabile senza contraddizione
Non trovo la contraddizione. Io non posso sapere se *** esiste o meno, quindi non lo nego ma secondo me non esiste. Non capisco dove sta l'errore.

per te il *** cristiano è contraddittorio? Se non lo è, alla luce della rivelazione, e intendi con rivelazione una persona che ti dice di averlo conosciuto, diventa non solo possibile ma addirittura probabile: questo non significa che *** esisti, ma significa che c'è una base per la credulità, mentre per l'incredulità non si tratterebbe piu' di affermazioni di tipo positivo, ma di tipo privativo (peraltro assolta dallo stesso papa nello stesso discorso a cui ci stiamo riferendo), come incapacità di credere, e non come motivo di non credere.
Chiedermi se credo in "un ***" e se credo nel *** "cristiano" sono due cose diverse. No, non credo che il *** cristiano esisti. In effetti, credo sia più probabile che, se un *** esiste, non sia quello cristiano. Una persona che "dice" di averlo conosciuto non è una base per una credenza razionale, perchè non è evidenza. Se uno mi dice di essere la reincarnazione di Hilter questo non diventa automaticamente una base per la credulità e probabilità che lui sia la reincarnazione di Hitler.

Nell'altro Topic infatti FFLegend proponeva una forma di Ateismo molto piu' classico, di tipo positivo, proprio perchè ritiene che *** sia un concetto contraddittorio con l'evidenza: la pensabilità contraddittoria di *** giustifica l'ateismo, la pensabilità non contradditoria di *** giustifica l'agnosticismo, ma l'ateismo che accetta la possibilità di *** diventa una forma di incredulità Agnostica, e tutt'altro che Atea. E infatti, e permettimi la citazione di classe, la negazione della prova a priori e della sua coloritura scotiana è di matrice Kantiana per risultati Agnostici, ma tutt'altro che Atei. Non te ne rendi conto ma piu' che essere ateo sei agnostico - a meno che non mi riformuli il discorso sulla possibilita di ***-. Le parole del papa si riferiscono infine all'estremizzazione di una forma di Ateismo mutuata da un trascorso illuminista che punta alla negazione assoluta di ***, anche e specialmente non considerata per mancanza di discorsi adeguati alla sua comprensione. e' una forma di ignoranza dire che *** certamente non esiste fino a che non si avrà trovato la dimostrazione che *** non esiste.
Ho spiegato nei miei altri post il significato di Ateo e Agnostico. Te lo ri - posto qua sotto:

Ho letto un po le discussioni in questo Thread, e vedo che molti stanno diciamo "accusando" l'ateismo di essere alla pari del deismo. Nel senso che un deista crede in un ***, l'ateo crede nella non esistenza di un ***. Quindi sono entrami delle credenze metafisiche di cose non ancora dimostrabili. Questo è sbagliato. Non sono assolutamente uguali perchè il deista crede in qualcosa di teoricamente non falsificabile. Sarebbe come credere nei pony rosa invisibili (per farvi un idea di teoria non falsificabile). Non c'è motivo logico per cui credere in una cosa del genere, a meno che non ci sia una sorta di evidenza.

Appunto l'ateo non crede in un *** perchè non c'è un motivo logico per crederci o di anche prenderene in considerazione l'esistenza. Anzi, la propria assenza di motivo o evidenza per cui credere in *** è già un motivo per non crederne. Non so se riuscite a capire. Per questo un pensiero ateo è logico, anzi molto logico. Si basa solo ed esclusivamente sulla logica, perchè guardando la realtà e l'evidenza di cui attualmente disponiamo si arriva alla conclusione che non c'è motivo per credere che un *** esisti. Io non credo in *** e neanche credo nel mostro di spaghetti volante. Questo è un pensiero metafisico che non si basa su fatti dimostrabili? è vero che non possiamo dimostrare che esista o meno questo mostro, ma è irrilevante e nessun ragionamento logico ci porta a chiederci se esiste. Stessa cosa nel caso di ***.

L'agnostico lo considero uno troppo pigro per decidersi. Non è razionale stare nel mezzo e dire "bo, non si sa". anche l'ateo non lo sa, anche il credente non lo sa. dire così significa solo esporre un fatto. Equivale a dire "la terra è tonda". Ha poco senso. Un altro errore che ho visto nel thread è questo: Alcuni si definiscono agnostici per poi dire "secondo me c'è un qualcosa, quindi non sono un ateo". Questo non è agnostico perchè crede illogicamente in un essere superiore.

spero di aver espresso in modo chiaro.


Nessun attacco, cool down bro!
Allora anche "D-o non esiste" è superstizione... e se continuiamo così...
Per l'appunto, non credere non è superstizione.

Altrimenti saremmo tutti superstiziosi, perchè nessuno di noi crede in Asghedshgjgr, fha, uiyuuy, tyreuyrti o cxnnx. (parole inventate ma a cui potrei benissimo attribuire un significato).

 
E per favore smettiamola di fare le vittime, tirando in ballo il diritto d'opinione e amenità simili. Qui nessuno censura nessuno (tranne le chensure:asd:), tutti hanno la possibilità di intervenire e dire la propria.
Vittima a chi? Io non faccio vittimismo se insulti te lo faccio notare. (Qui almeno, prova ad offendermi nello stesso modo di persona e vedi se sono vittima od altro... :patpat: )

E comunque Alias, quando non sai cosa dire tiri fuori la frase "Io vedo la verità voi vedete la vostra" (in varie salse), pretendi libertà di parola ma la neghi a chi non la pensa come te, tiri fuori frasi offensive (Ebraismo = razzismo) ma non sai portare un argomento a sostegno, e dillo che entri solo per sfogare il tuo odio verso la Chiesa in particolare ed i credenti in generale, almeno togli l'ipocrisia dai!

Inizio a pensare seriamente che tu sia stato vittima di violenze da aprti di qualche prete, e son seria.

 
Vittima a chi? Io non faccio vittimismo se insulti te lo faccio notare. (Qui almeno, prova ad offendermi nello stesso modo di persona e vedi se sono vittima od altro... :patpat: )
E comunque Alias, quando non sai cosa dire tiri fuori la frase "Io vedo la verità voi vedete la vostra" (in varie salse), pretendi libertà di parola ma la neghi a chi non la pensa come te, tiri fuori frasi offensive (Ebraismo = razzismo) ma non sai portare un argomento a sostegno, e dillo che entri solo per sfogare il tuo odio verso la Chiesa in particolare ed i credenti in generale, almeno togli l'ipocrisia dai!

Inizio a pensare seriamente che tu sia stato vittima di violenze da aprti di qualche prete, e son seria.
Non conosco i tuoi precedenti con aliasalberto in questo topic, però non è un insulto paragonare la fede ad una superstizione, cos'è che cambia fondamentalmente?

 
L'uomo l'ha creato pur sempre *** come tutto il resto (nella visione credente ovviamente), il libero arbitrio mi sembra molto una scusa.
*** ha creato l'uomo buono.Di sua spontanea volontà l'uomo ha preso il frutto dell'albero della conoscenza tra bene e male e così è nato l'arbitrio.Tolto il mito,che *** buono sarebbe se ti obbligasse a fare ciò che vuole lui?Inoltre non avrebbe senso comportarsi cristianamente visto che sarebbe un'imposizione.Il dolore,la morte,la sofferenza fanno parte di questo mondo perchè non è perfetto.In un ottica credente la nostra presenza su questo mondo è temporanea(grazie al pifffero,muori)fino alla resurrezione.

 
Ma la domanda "esiste un principio del mondo?" lascia spazio a molti pensieri diversi, *** è solo uno di questi. La sola definizione di *** non gli attribuisce più credibilità o probabilità di esistere. Capisco che la seconda domanda è più importante e merita più attenzione della prima, ma rimane allo stesso livello perchè non è ancora spiegabile visto l'assenza di metodi e strumenti per analizzarla.
*** è un nome come un altro per dire molte cose, tra le tante principio del mondo e *** coincidono, almeno nelle teologie "contro" le quali sei ateo, quindi non ha senso dire che sono pensieri molto diversi, perchè coincidono. Non mi interessa che non sia Gesu' o sia un carpentiere o una penna USB, come spiega San Tommaso d'altronde non stiamo parlando di quello o quell'altro singolare per definire ***, stiamo parlando di un universale "Che possiamo chiamare ***". Continuando:

Rimangono semplici racconti, non influenzano il fattore di credibilità o probabilità che esista. Se per il *** che muore e ritorna intendi Gesù, anche quella rimane una semplice storia che trovo poco credibile, con tutte le sue incongruenze. D'altronde, la storia dice che il giorno in cui Gesù sarebbe risorto, tutte le tombe del cimitero erano spalancate. Anche se la storia di Gesù fosse tutta vera, questa non è una prova o un evidenza che *** esisti.
Dunque non accetti la possibilità del *** cristiano, perchè, come hai scritto, è incongruente e presenta contraddizioni, e dunque fermandoci alla rivelazione Cristiana -ma suppongo anche Ebraica- tu sei certo, o almeno hai un atteggiamento positivo circa l'inesistenza di ***, e tutt'altro che negativo.

Ora sarei curioso di sapere quale religione rivelata ti lascia il privilegio del dubbio circa l'esistenza di ***, e immaginando che mi risponderai "nessuna che io conosca" ti potrei dimostrare che hai fatto sofismi per due pagine dicendo che "non credi in *** ma non dico che è impossibile che esista", perchè hai allargato a piacere il concetto di ***, da quello specifico a quello generale.

Dunque, consci che l'unico concetto di *** che potresti ammetteri non è di tipo rivelato ma di tipo logico,

Non trovo la contraddizione. Io non posso sapere se *** esiste o meno, quindi non lo nego ma secondo me non esiste. Non capisco dove sta l'errore.
L'errore va da se: non c'è nessun "secondo me", le contraddizioni sono tali in tutti i mondi possibili e quindi, sempre fermandoci alla religione rivelata, non è "secondo te" che cristo non è ***: Ma Cristo non è *** e basta, e ci aggiungi un secondo me dialettico per non offendere nessuno, cosa poco ortodossa e al quale preferisco di gran lunga l'onestà intellettuale -si fa per dire- di Alisalberto che mi prende a pezze sulla mia religione per pagine e pagine di No e No. Contro le religioni rivelate il tuo ateismo non è "non credere" all'esistenza di ***, ma è "non bersi che quel personaggio in particolare sia ***" che è molto piu' concettuale di non-credere, è un argomento molto piu' forte espone una negazione netta, suffragata da argomentazioni logiche, e non da una tesi debole, suffragata dalle preferenze.

E infatti, scopriamo che:

Chiedermi se credo in "un ***" e se credo nel *** "cristiano" sono due cose diverse
che è molto vero, considerato il trascorso che ti ho fatto in queste ultime righe, ma che Espone un altro tipo di problema, che è quello alla base del tuo ateismo:

Non è che *** ci può essere ma non ne abbiamo le prove e quindi non credi ci sia: è che le prove che abbiamo non testimoniano che *** ci sia e non consideri razionale partire dal nulla di fatto per credere in ***. Che può sembrare la stessa cosa ma rivolge a un atteggiamento pratico completamente diverso: nessun secondo me, *** con le attuali informazioni non è possibile, e quindi il tuo è un Ateismo Positivistico che non si può ammantare del privilegio del dubbio. In verità, la resa dei conti la si vede:

Capisco che la seconda domanda è più importante e merita più attenzione della prima, ma rimane allo stesso livello perchè non è ancora spiegabile visto l'assenza di metodi e strumenti per analizzarla.
Perchè componi un equivoco altamente irrazionale che già Newton -un deista piuttosto famoso- aveva fatto notare ai suoi colleghi atei: Il metodo e lo strumento sono la base della scienza dell'uomo circa il reale ed il fisico, ma se ci si sposta su una prerogativa della possibilità di *** -*** è possibile ma non lo conosciamo quindi non ci credo- si sta dando per scontato che, per ciò che si chiama *** ed è accettato come possibile, ci siano effettivamente metodi di conoscienza fisici su una premessa già implicitamente spiegata come pre-fisica. E' un atto di irrazionalità estremo perchè cerca di espandere la conoscenza umana affermativamente sull'essenza di un "ipotesi", esistente o meno, di tipo a-fisico: non è altro che un delirio della ragione; e infatti gli atei un po' piu' furbi si tengono bene alla larga da concedere la possibilità dell'esistenza di *** coincidente con la possibilità di una sua conoscenza umana, perchè hanno già affrontato il discorso e sanno che porta a un nulla di fatto. Altri ancora piu' furbi o semplicemente piu' coerenti e piu' studiosi, come purtroppo il signor Odifreddi (si, sono di parte), concedono a *** una dimensione fisica scientificamente dimostrabile e immanente, ma in quel caso ci allontaneremmo estremamente dal discorso sulla possibilità di *** ma sulla effettività, palpabile e un giorno verificabile , sperimentabile e specialmente matematizzabile di un principio non-trascendente, e quindi molto lontano dal precetto stesso di "religione". Nel nostro interesse e quello degli atei: Se *** è possibile è molto meglio ammettere che non può essere conosciuto, e questo fa comodo anche ai religiosi, che non basano la loro religione sulla conoscenza di ***, ma sulla sua Fede, che non è un atto razionale nel senso stretto della parola, ma nemmeno irrazionale (Non si può dire che sia razionale chiamare i carabinieri all'una di notte se senti dei rumori in casa, perchè magari è stato solo un gatto e non hai conoscenza del fatto che il gatto ti sia entrato in casa, ma non è nemmeno irrazionale chiamari i carabinieri, perchè magari è un ladro e non ti servono tanti complimenti per cercare protezione) In ogni caso lo spartiacque rimane quello saldo da secoli e che giustifica perchè le conversioni atei religiosi religiosi atei siano così eccezionali: perchè non ci sono veri punti di incontro che non siano sul campo dell'esperienza. Anche la piu' minima, anche l'esperienza di studio, anche quella del confronto, ma comunque esperienza: fatti a posteriori.

 
Non conosco i tuoi precedenti con aliasalberto in questo topic, però non è un insulto paragonare la fede ad una superstizione, cos'è che cambia fondamentalmente?
Oh, una domanda educata, +1 Rep. (Son seria)

Potrebbe essere un problema di lessico, io non sono italiana e per me la parola "superstizione" indica la via dell'amoreo, cioè la superstizione è la strada che porta al male, pertanto asserire che io in quanto credente sono superstiziosa è asserie che nascondo i miei intenti malvagi con una finta fede e come corollario che la mia fede è pura ipocrisia.

Scusa se son un po' caotica nell'esposizione ma come sempre, nei discorsi astratti il mio italiano vacilla e sembra più ivrit tradotto da google ;-)

 
*** ha creato l'uomo buono.Di sua spontanea volontà l'uomo ha preso il frutto dell'albero della conoscenza tra bene e male e così è nato l'arbitrio.Tolto il mito,che *** buono sarebbe se ti obbligasse a fare ciò che vuole lui?Inoltre non avrebbe senso comportarsi cristianamente visto che sarebbe un'imposizione.Il dolore,la morte,la sofferenza fanno parte di questo mondo perchè non è perfetto.In un ottica credente la nostra presenza su questo mondo è temporanea(grazie al pifffero,muori)fino alla resurrezione.
E ricordo che i cristiani credono in un *** che ha deciso di subire il male di questo mondo da uomo: le spiegazioni di teodicea nel cristianesimo sono tutte insufficienti, tutto ciò che sappiamo è che la sofferenza esiste, e che Cristo non l'ha rifiutata ma ha scelto di condividerla con noi.

 
Vittima a chi? Io non faccio vittimismo se insulti te lo faccio notare. (Qui almeno, prova ad offendermi nello stesso modo di persona e vedi se sono vittima od altro... :patpat: )
E comunque Alias, quando non sai cosa dire tiri fuori la frase "Io vedo la verità voi vedete la vostra" (in varie salse), pretendi libertà di parola ma la neghi a chi non la pensa come te, tiri fuori frasi offensive (Ebraismo = razzismo) ma non sai portare un argomento a sostegno, e dillo che entri solo per sfogare il tuo odio verso la Chiesa in particolare ed i credenti in generale, almeno togli l'ipocrisia dai!

Inizio a pensare seriamente che tu sia stato vittima di violenze da aprti di qualche prete, e son seria.
Innanzitutto non fai paura a nessuno con le tue minacce, che qualificano solo te e non chi le subisce. In secondo luogo non ho mai (!) affermato ebraismo=razzismo, e ti sfido a dimostrare il contrario. Questa tua reazione piccata è nuovamente sintomatica del forte vittimismo che ostenti già da un pezzo. Inoltre non ho il potere di negare la libertà di parola a chi non la pensa come me e, anche se ce l'avessi, non lo userei di certo, perché sono una persona per bene, io. Come vedi, tu continui a poter esprimere la tua opinione, quindi nessuno ti sta negando nessuna libertà. Ancora una volta, ti invito a smetterla con il tuo vittimismo.

 
*** ha creato l'uomo buono.Di sua spontanea volontà l'uomo ha preso il frutto dell'albero della conoscenza tra bene e male e così è nato l'arbitrio.
No, *** ha creato un uomo in grado di prendere il frutto dell'albero della conoscenza.

E' assolutamente insensato ritenere che qualcosa non sia nato a causa di ***, va contro la stessa definizione di ***.

Tolto il mito,che *** buono sarebbe se ti obbligasse a fare ciò che vuole lui? Inoltre non avrebbe senso comportarsi cristianamente visto che sarebbe un'imposizione.Il dolore,la morte,la sofferenza fanno parte di questo mondo perchè non è perfetto.In un ottica credente la nostra presenza su questo mondo è temporanea(grazie al pifffero,muori)fino alla resurrezione.
Appunto, questo mondo non è perfetto, ed è questo che lo rende insensato. Poteva crearne uno perfetto, o non creare proprio un bel niente.

La nostra presenza qui è temporanea... e a quale scopo? A giudicarci? Se *** esiste, sa già come ci comporteremo.

 


---------- Post added at 17:29:05 ---------- Previous post was at 17:24:15 ----------

 




Oh, una domanda educata, +1 Rep. (Son seria)
Potrebbe essere un problema di lessico, io non sono italiana e per me la parola "superstizione" indica la via dell'amoreo, cioè la superstizione è la strada che porta al male, pertanto asserire che io in quanto credente sono superstiziosa è asserie che nascondo i miei intenti malvagi con una finta fede e come corollario che la mia fede è pura ipocrisia.

Scusa se son un po' caotica nell'esposizione ma come sempre, nei discorsi astratti il mio italiano vacilla e sembra più ivrit tradotto da google ;-)
Il tuo italiano va molto meglio di quello di molti italiani... //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Wikipedia definisce così la superstizione:

Con il termine superstizione si indicano credenze di natura irrazionale che possono influire sul pensiero e sulla condotta di vita delle persone che le fanno proprie
E mi sembra che la religione ci possa entrare. Per me la superstizione è solo irrazionale, non la intendo come via che porta al male (del resto, quanti credenti hanno fatto del bene spinti dalla fede?)

E ricordo che i cristiani credono in un *** che ha deciso di subire il male di questo mondo da uomo: le spiegazioni di teodicea nel cristianesimo sono tutte insufficienti, tutto ciò che sappiamo è che la sofferenza esiste, e che Cristo non l'ha rifiutata ma ha scelto di condividerla con noi.
Questo mondo che ha creato lui eh, non vedo che merito ci sia da riconoscere. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
La nostra presenza qui è temporanea... e a quale scopo? A giudicarci? Se *** esiste, sa già come ci comporteremo.
Ricordo che questo è uno svarione teologico: *** non è ne nel futuro ne nel passato, che sono tempi che muoiono, o tempi "nulli", ma nel presente, le cose che fa le sta facendo. Anche "sapere" cosa faremo non è un azione che "ha fatto" e ora "non fa piu", e una cosa che sta facendo in questo stesso momento: non è come un indovino che vede nella sfera di cristallo che fai cadere dal tavolo la scarpa e tu sei destinato a far cadere dal tavolo la scarpa, è come chi è davanti a te e vede che hai fatto cadere dal tavolo la scarpa e sa che hai fatto cadere dal tavolo la scarpa. Il libero arbitrio dell'uomo non è assolutamente attaccato dalla provvidenza di ***, l'uomo è sempre libero.

Anche se personalmente tendo molto a "detronizzare" questa libertà in senso assoluto, che è cosa contraddittoria a mio avviso, ma questa è un altra storia

 
FFLegend, capisco, messa così sembrerebbe logica, però per me la fede non è irrazionale anzi.

Io son cresciuta in una famiglia tradizionale, credente ma non oppressiva e dall'età dei 12 anni la fede era qualcosa di naturale, poi verso i 20 anni fatti tragici mi hanno allontanata dalla fede mentre circa 20 anni fà altri fatti mi hanno portata a bestemmiare D-o in continuazione.

Più avanti ho iniziato a riflettere su molte delle cose di cui si discute anche qui, il male che ci colpisce, il libero arbitrio ed altro.

Con un percorso molto lento e cercando risposte razionali mi son trovata a parlare con D-o, non intendo entrare nei dettagli ma la mia strada è stata tanto difficile quanto ragionata quindi per me la mia fede non è irrazionale, però non posso parlare per gli altri.

 
No, *** ha creato un uomo in grado di prendere il frutto dell'albero della conoscenza.E' assolutamente insensato ritenere che qualcosa non sia nato a causa di ***, va contro la stessa definizione di ***.

Appunto, questo mondo non è perfetto, ed è questo che lo rende insensato. Poteva crearne uno perfetto, o non creare proprio un bel niente.

La nostra presenza qui è temporanea... e a quale scopo? A giudicarci? Se *** esiste, sa già come ci comporteremo.

 


---------- Post added at 17:29:05 ---------- Previous post was at 17:24:15 ----------

 




Il tuo italiano va molto meglio di quello di molti italiani... //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Wikipedia definisce così la superstizione:

E mi sembra che la religione ci possa entrare. Per me la superstizione è solo irrazionale, non la intendo come via che porta al male (del resto, quanti credenti hanno fatto del bene spinti dalla fede?)

Questo mondo che ha creato lui eh, non vedo che merito ci sia da riconoscere. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
"così è l'uomo, mi direte. Così l'avete fatto voi, l'uomo!". Rousseau aveva compreso in pieno la drammaticità della libertà umana: l'uomo è l'unico artefice del proprio destino, la volontà umana nasconde l'intrinseca possibilità di una creazione nuova, benchè subordinata, l'uomo con le proprie azioni decide parte della realtà del mondo in cui vive.

Ovviamente non so perchè *** abbia preferito questo ad un semplice ed innoquo animale, il fatto è che, senza tale possibilità, la vita sarebbe essenzialmente vuota, saremmo solo spettatori di una scena decisa da ***.

Ed il Signore ha deciso doppiamente di rispettare la nostra libertà: non ha eliminato la creazione umana vedendone gli effetti nefasti, ma ha mandato sè stesso in forma umana a subirla, a mostrarci che l'uomo può essere ben altro, che può ed ha bisogno di essere figlio di ***.

Qual è il merito? Quello di non averci lasciati soli, nonostante l'uomo se lo meritasse, probabilmente.

 
Io preferisco "negazione dell'idea che si ha del divino". 


Perchè se uno è ateo perchè nega l'esistenza di un tizio con la barba bianca e la tonaca che guarda giù da una nuvoletta, allora è chiaro che esclude ogni possibilità che Egli esista.



Diamine, la escluderei anch'io.


 


Ma è quell'idea lì che nega, non *** in quanto ***. Perchè per negare *** nella sua essenza bisognerebbe prima averne un'idea reale e completa (altrimenti neghi qualcosa che non sai, e allora sei in contraddizione; sei uno che non sa di cosa parla); ma essendo *** "colui di cui non c'è nulla di superiore", quest'idea reale di *** non può essere coltivata interamente dalla mente umana, neppure per astratto o per ipotesi.



Quindi *** in quanto *** non potrebbe essere negato in nessun caso, a meno che non si voglia cadere in contraddizione.


 


Anche se la categoria di ateo che stimo davvero è quella che si definisce "non credente nell'esistenza di ***".



Dove non si
nega nulla, semmai non si crede semplicemente in quanto non si hanno gli elementi o le motivazioni per farlo.


La negazione è attiva, il non credere è passivo.



Un buon osservatore (cioè un buon scettico) dev'essere passivo, si limita a guardare gli eventi e le informazioni che scorrono.



Con questa tua spiegazione posso negare benissimo la divinitá cristiana e delle altre religioni dato che si sa cosa hanno fatto e come sono dagli attributi che li si danno (inventati dall'uomo per altro)

Es: Gesù può camminare sulle acque, il fatto è fisicamente impossibile e dunque falso. Dunque o questo fatto è falso (e moltissimi altri) oppure Gesù non è esistito. Per i cattolici Gesù e *** sono un tutt'uno (anche ciò non ha senso e se analizziamo il fatto che Gesù non è esistito cade anche il *** cristiano).

Questo è un tipico esempio di confutazione, ho citato un esempio a caso, ve ne sono tantissimi altri. Basta analizzare gli attributi presi dalla Bibbia (es:come fa *** ad essere misericordioso e buono ma allo stesso tempo vendicativo e violento?), i vari miracoli ecc ecc.

Per quanto riguarda il concetto di *** in generale esso rientra nel campo del sovrannaturale ovvero dell'indimostrabilitá. Io posso benissimo negare l'esistenza di qualcosa di indimostrabile in quanto l'onere della prova spetta a chi afferma.

 
Dunque non accetti la possibilità del *** cristiano, perchè, come hai scritto, è incongruente e presenta contraddizioni, e dunque fermandoci alla rivelazione Cristiana -ma suppongo anche Ebraica- tu sei certo, o almeno hai un atteggiamento positivo circa l'inesistenza di ***, e tutt'altro che negativo.
Qui mi stai rigirando il discorso e rispondendo a cose che non ho nemmeno implicato.

No, non ho mai detto di essere certo dell'inesistenza del *** cristiano. Ho solo detto che personalmente ritrovo il *** cristiano meno probabile di un altro *** (che sia di altra religione o che non si conosca proprio). Questo perchè, a differenza di un ipotetico *** che non conosciamo, le caratteristiche del *** cristiano sono descritte nella bibbia, insieme a suoi discorsi e interazioni dirette con l'uomo (per esempio quando uccide e parla con alcuni personaggi della Bibbia). Ovviamente questi scritti non sono prove ma testimonianze, storie a cui chiunque può credere o meno (anche se alcune parti della bibbia come la creazione sono errate di fatto, almeno se prese alla lettera). Questo non significa che sono 100% certo e convinto che non esista e ne azzero completamente la possibilità. Lo trovo improbabile e personalmente non ci credo. La possibilità rimane aperta. Non c'è contraddizione.

non c'è nessun "secondo me", le contraddizioni sono tali in tutti i mondi possibili e quindi, sempre fermandoci alla religione rivelata, non è "secondo te" che cristo non è ***: Ma Cristo non è *** e basta. Contro le religioni rivelate il tuo ateismo non è "non credere" all'esistenza di ***, ma è "non bersi che quel personaggio in particolare sia ***" che è molto piu' concettuale di non-credere, è un argomento molto piu' forte espone una negazione netta, suffragata da argomentazioni logiche, e non da una tesi debole, suffragata dalle preferenze.
Questo discorso che hai tirato fuori è indirizzato a un'implicazione che non ho neanche dato.

Non è che *** ci può essere ma non ne abbiamo le prove e quindi non credi ci sia: è che le prove che abbiamo non testimoniano che *** ci sia e non consideri razionale partire dal nulla di fatto per credere in ***.
Razionale significa fondato su basi scientifiche, su principi logici. Quindi devo osservare causa - effetto. Cosa osservo per pensare ad un ***? Il mondo presumo. Mi chiedo: il mondo esiste, cerchiamo la causa. Purtroppo l'analisi si ferma qui, perchè non abbiamo gli strumenti per studiarlo. Punto. La possibilità che esista rimane aperta. Il fatto che "non ci credo" è personale.

 
No, *** ha creato un uomo in grado di prendere il frutto dell'albero della conoscenza.
Ha creato un uomo in grado di prendere il frutto ma gli ha anche detto di non farlo,gli ha lasciato la libertà di trasgredire.Quando Eva ha dato il frutto ad Adamo(uomini babbioni,passi il fatto che erano tutti e due nudi,al tempo la riproduzione non esisteva,perchè non hai ragionato col cervello figliolo?)lui lo ha mangiato,perdendo la sua immortalità e ha acquisito la capacità di comprendere il bene e il male(infatti subito dopo sia lui che Eva coprirono le rispettive nudità).

La nostra presenza qui è temporanea... e a quale scopo? A giudicarci? Se *** esiste, sa già come ci comporteremo.
*** sa già come ci comporteremo ma noi no,questo mondo non è per giudicarci,ma per redimerci.Il giudizio avverrà alla nostra morte.

 
Qui mi stai rigirando il discorso e rispondendo a cose che non ho nemmeno implicato.
No, non ho mai detto di essere certo dell'inesistenza del *** cristiano. Ho solo detto che personalmente ritrovo il *** cristiano meno probabile di un altro *** (che sia di altra religione o che non si conosca proprio). Questo perchè, a differenza di un ipotetico *** che non conosciamo, le caratteristiche del *** cristiano sono descritte nella bibbia, insieme a suoi discorsi e interazioni dirette con l'uomo (per esempio quando uccide e parla con alcuni personaggi della Bibbia). Ovviamente questi scritti non sono prove ma testimonianze, storie a cui chiunque può credere o meno (anche se alcune parti della bibbia come la creazione sono errate di fatto, almeno se prese alla lettera). Questo non significa che sono 100% certo e convinto che non esista e ne azzero completamente la possibilità. Lo trovo improbabile e personalmente non ci credo. La possibilità rimane aperta. Non c'è contraddizione.
E invece è questo il punto che si dovrebbe capire ed è uno dei motivi per cui non credo. Il culto si basa sul Testo Sacro (quel che ti insegnano è preso tutto da lì), se gli attributi che si danno alla divinitá e i fatti raccontati si rivelano falsi perché mai uno dovrebbe continuare a crederci?

È una specie di truffa.

 
Ha creato un uomo in grado di prendere il frutto ma gli ha anche detto di non farlo,gli ha lasciato la libertà di trasgredire.Quando Eva ha dato il frutto ad Adamo(uomini babbioni,passi il fatto che erano tutti e due nudi,al tempo la riproduzione non esisteva,perchè non hai ragionato col cervello figliolo?)lui lo ha mangiato,perdendo la sua immortalità e ha acquisito la capacità di comprendere il bene e il male(infatti subito dopo sia lui che Eva coprirono le rispettive nudità).
Questo comporta diverse bizzarrie.

Per esempio, se solo la mela poteva dare ad Adamo ed Eva la distinzione fra bene o male, come facevano a sapere che l'ordinazione di *** "non mangiare la mela" fosse quella giusta da seguire?

Altra cosa bizzarra: prima di mangiare la mela Adamo ed Eva non potevano distinguere bene dal male. Questo già di per se è quasi impossibile da immaginare. Cosa pensa e come si comporta una persona che non "può" e non "sa" scegliere che fare?

Altra cosa: Arriva Satana (sotto forma di serpente) e dice di mangiare la mela. Adamo ed Eva lo mangiano ed acquisiscono la possibilità di distinguere bene dal male. Quindi è stato satana a dare all'uomo questa possibilità di distinguere. Quindi è stato satana a garantire la libertà di scelta, quindi il libero arbitrio. La libertà.

E poi, tutto questo non vi sembra un po malizioso da parte di ***? Crea due persone incapaci di giudicare niente (quindi burattini ignoranti). Piazza una bella mela e dice "non mangiatelo" senza motivo. Satana ordina di mangiarlo. Lo mangiano. *** li punisce. Non ha senso.

 
Qui mi stai rigirando il discorso e rispondendo a cose che non ho nemmeno implicato.
No, non ho mai detto di essere certo dell'inesistenza del *** cristiano. Ho solo detto che personalmente ritrovo il *** cristiano meno probabile di un altro *** (che sia di altra religione o che non si conosca proprio). Questo perchè, a differenza di un ipotetico *** che non conosciamo, le caratteristiche del *** cristiano sono descritte nella bibbia, insieme a suoi discorsi e interazioni dirette con l'uomo (per esempio quando uccide e parla con alcuni personaggi della Bibbia). Questo non significa che sono 100% certo e convinto che non esista e ne azzero completamente la possibilità. Lo trovo improbabile e personalmente non ci credo.
Allora il codardo sei tu, non gli Agnostici, se permetti XD Se una cosa suona contraddittoria e non convincente allora la si chiama per quella che è: se io ti dicessi che la terra è al centro dell'universo e il sole ci gira attorno e tu avresti cannocchiale, studi e controstudi sul perchè questa mia posizione si contraddice, e allo stesso momento ammetteresti "non sono veramente sicuro di quello che dico" non staresti esponendo un carattere ideologico, ma una parata di ****.

Se una cosa è contraddittoria è contraddittoria.

 




Questo discorso che hai tirato fuori è indirizzato a un'implicazione che non ho neanche dato.
 


Sono solo assunzioni logiche. Non credere che Gesu' sia *** è una cosa che parte da argomentazioni a sfavore dell'ipotesi: se le ipotesi sono determinanti, Cristo non è figlio di ***, se non lo sono: non ti esprimi. O sei agnostico o Sei ateo, ateo che si para il didietro non esiste.

 




Razionale significa fondato su basi scientifiche, su principi logici. Quindi devo osservare causa - effetto. Cosa osservo per pensare ad un ***? Il mondo presumo. Mi chiedo: il mondo esiste, cerchiamo la causa. Purtroppo l'analisi si ferma qui, perchè non abbiamo gli strumenti per studiarlo. Punto. La possibilità che esista rimane aperta. Il fatto che "non ci credo" è personale.



Ti basterebbe il rapporto causa effetto per desumere *** in ambiente logico, non devi arrivare fino al mondo. ***: Causa; mondo: effetto. Quando dici "Mi chiedo il mondo esiste, cerchiamo la causa" stai dicendo: il mondo esiste, cerchiamo ***. Ma l'analisi si ferma qui, perchè non hai gli strumenti: Dunque *** è sperimentabile, con i dovuti strumenti? Allora non stai concedendo a *** la possibilità.

 
Ti basterebbe il rapporto causa effetto per desumere *** in ambiente logico, non devi arrivare fino al mondo. ***: Causa; mondo: effetto. Quando dici "Mi chiedo il mondo esiste, cerchiamo la causa" stai dicendo: il mondo esiste, cerchiamo ***. Ma l'analisi si ferma qui, perchè non hai gli strumenti: Dunque *** è sperimentabile, con i dovuti strumenti? Allora non stai concedendo a *** la possibilità.
Questo è un ragionamento illogico in realtà. L'universo esiste. La causa? Boh. Nel credente boh= ***, un modo facile per sviare il problema.

Svia il problema solo in apparenza però: *** è la risposta di niente perché porrebbe quesiti ancora più complessi. Del tipo cosa è ***? Da dove viene? Cosa lo ha creato? Perchè esiste? E anche qui chi crede di avere la risposta a un quesito privo di fondamento da risposte prive di fondamento.

 
Pubblicità
Pubblicità
Indietro
Top