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Nope, ti manda all'inferno perché altrimenti violerebbe il tuo libero arbitrio.

Ed all'inferno ci si va volendolo, non è che succede per sbaglio: potendo scegliere una felicità assoluta ed eterna hai scelto piaceri deboli, effimeri e temporanei? Bene, li avrai, quei piaceri saranno il tuo Inferno.

Dopotutto non dovrebbe dispiacerti molto, nel caso, è proprio quello che hai voluto...

 
Ma voler andare all'inferno è peccato?
Beh, è paragonabile a voler la propria distruzione.

 


Comunque non ci sarà nessuna "ripicca", di principio *** non permetterà che qualcuno passi l'eternità con Lui se c'è l'ardente desiderio contrario. Ammesso, chiaramente, che questo "desiderio" non sia nutrito da depressione, frustrazione, o qualche altro motivo che snatura la ragione.
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Beh, è paragonabile a voler la propria distruzione.  


Comunque non ci sarà nessuna "ripicca", di principio *** non permetterà che qualcuno passi l'eternità con Lui se c'è l'ardente desiderio contrario. Ammesso, chiaramente, che questo "desiderio" non sia nutrito da depressione, frustrazione, o qualche altro motivo che snatura la ragione.
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Fiuuu meno male :sasa:

 
E se uno volesse andare in paradiso per fare del male agli altri?
Non sarebbe possibile a prescindere.

 


Il Paradiso è, in parole povere, la condizione dell'anima di perfetta comunione con ***...in ***, il quale è Sommo Bene. Per "andare" (si fa per dire, visto che non è luogo) in Paradiso è quindi necessario lo stato di grazia nel momento della morte terrena.


 


Chi nutre un male nel profondo dell'anima non può essere in stato di grazia. In altre parole, se getti un fiammifero acceso in una piscina colma d'acqua, il fuoco si spegnerà e non sarà parte integrante della piscina.





 
Ma così non viene rispettata la volontà della persona, il suo libero arbitrio: una persona sarebbe condannata all'inferno pur non volendolo. Quindi non è vero che chi va all'inferno ci va perché l'ha scelto. Quindi mi sa che per me non c'è speranza. Io vorrei andare in paradiso per far notare a *** che lui, così com'è, non può logicamente esistere.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png

 
Ma così non viene rispettata la volontà della persona, il suo libero arbitrio: una persona sarebbe condannata all'inferno pur non volendolo. Quindi non è vero che chi va all'inferno ci va perché l'ha scelto. Quindi mi sa che per me non c'è speranza. Io vorrei andare in paradiso per far notare a *** che lui, così com'è, non può logicamente esistere.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png
Infatti chi ha parlato di "rispettare la volontà della persona"?

 


Si parla di Giustizia, non di democrazia. Il libero arbitrio è la libertà incondizionata di poter scegliere il Bene. C'è chi ne dà un senso e chi invece il senso non lo dà.



A livello di definizioni - in virtù del Prologo di San Giovanni - si può dire che *** è il
Logos. Logos significa Logica, di conseguenza *** è logica... ma di quella raffinata.


Tu piuttosto non esisti, in senso stretto. Perchè la tua pseudo-esistenza è limitata a un frammentissimo attimo nell'asse del tempo. Hai dovuto nascere e dovrai morire.



*** invece è. Sempre.





 
Infatti chi ha parlato di "rispettare la volontà della persona"?  


Si parla di Giustizia, non di democrazia. Il libero arbitrio è la libertà incondizionata di poter scegliere il Bene. C'è chi ne dà un senso e chi invece il senso non lo dà.



A livello di definizioni - in virtù del Prologo di San Giovanni - si può dire che *** è il
Logos. Logos significa Logica, di conseguenza *** è logica... ma di quella raffinata.


Tu piuttosto non esisti, in senso stretto. Perchè la tua pseudo-esistenza è limitata a un frammentissimo attimo nell'asse del tempo. Hai dovuto nascere e dovrai morire.



*** invece è. Sempre.



No, un attimo.

Quindi *** esiste e io no? D'accordo. Ma se io non esisto più dopo la morte vuol dire che muore anche la coscienza e che non esiste questa famosa "eternità con ***".

Mi stai dicendo che qualsiasi cosa ci accada dopo la morte noi non ce ne accorgeremo?

 
No, ti sta dicendo che tu sei un granello di polvere nel marasma dello spaziotempo, e non serve un *** per accorgersene.

 
Alias, seriamente, devo resistere non poco per evitare di inserire Tommy Lee Jones nel suo implied facepalm.

Riassumendo: tu vorresti andare al cospetto del Signore, in un non luogo essenzialmente costituito dalla Sua Presenza, per fare qualcosa per cui D-o stesso ti impedirebbe di arrivare a Lui, solo per dirGli che Lui non esiste?

E questa secondo te è una cosa logica?

Persino Hillel avrebbe problemi ad affrontare la discussione.

Comunque non è che si "sceglie" di andare all'inferno o come lo si voglia definire, la logica è: hai volontariamente tenuto un comportamento che ti ha allontanato dal Signore? Bene, per conseguenza delle tue scelte ne rimarrai lontano per l'eternità, perché così hai vissuto e voluto.

Più libero arbitrio di questo.

Se invece il discorso fosse: Per me non esiste quindi me ne frego, però operi comunque per il bene allora ti troverai alla Sua presenza perché le tue azioni ti han condotto lì dove ti verrà rivelato il tuo errore, non è meraviglioso tutto ciò?

Per ignoranza non puoi essere "condannato" ma la stessa ignoranza non può impedirti di arrivare a Lui.

 
No, un attimo.
Quindi *** esiste e io no? D'accordo. Ma se io non esisto più dopo la morte vuol dire che muore anche la coscienza e che non esiste questa famosa "eternità con ***".

Mi stai dicendo che qualsiasi cosa ci accada dopo la morte noi non ce ne accorgeremo?
La definizione di "essere" e di "esistere" stavolta vanno letti nel modo più intrinseco possibile.

*** è l'Essere per antonomasia. *** è da sempre, sempre sarà. È per definizione l'Essere Assoluto da cui tutto esiste.

 


Di fronte a questo Essere completo e infinito, la nostra presenza è nulla. Non è un caso che a Mosè *** si presentò autodefinendosi:
Io Sono.


Perchè lui, in definitiva, vivendo nell'Eternità (essendo Egli stesso eterno)
è. Noi, se siamo, anche dopo la morte, è unicamente perchè abbiamo un'anima immortale... la quale è un "frammento" di ***, nonchè il Suo soffio ("anima" -> "anemos"-> "vento", "soffio"). Siamo dipendenti da Lui, per quanto la cosa potrebbe darci fastidio.


Quello che noi chiamiamo "inferno" è la condizione di totale distacco da ***, di conseguenza sarà uno stato eterno e permanente di frustrazione assoluta, di tristezza e d'invidia da cui non se ne esce più.



Se sei mai stato frustrato e disperatamente triste nella tua vita, magari entrambe le cose simultaneamente, pensa di vivere quella condizione moltiplicandola per cento in intensità e all'infinito in durata e poi, vagamente, potresti avere un'idea dell'inferno.
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Sorrow, santo cielo, si chiama ironia. Ti sei pure presa la briga di rispondermi. Questo sì che meriterebbe un "facepalm".

Comunque, Chen, logos si traduce con ragione, non con logica. Lo ha detto lo stesso Ratzinger.

 
Si traduce anche con discorso, pensiero, ragionamento, intelletto, parola e altre due pagine di rocci. Il greco a differenza del latino e conseguenti linguaggi moderni è un linguaggio molto, molto piu' multiforme e variabile.

 
Sorrow, santo cielo, si chiama ironia. Ti sei pure presa la briga di rispondermi. Questo sì che meriterebbe un "facepalm".
Comunque, Chen, logos si traduce con ragione, non con logica. Lo ha detto lo stesso Ratzinger.
La parola "logica" deriva direttamente dalla parola "logos". Lo direbbe qualsiasi dizionario etimologico di questo pianeta.

 


Il testo originale del Prologo è in greco e la parola usata è "logos". Una bella definizione di Logica è "l'arte di ben ragionare".


 


Di conseguenza la Logica ingloba la
ragione, e la Ragione (indispensabile per l'esercizio logico) ingloba la logica.

 




 
La parola "logica" deriva direttamente dalla parola "logos". Lo direbbe qualsiasi dizionario etimologico di questo pianeta.  


Il testo originale del Prologo è in greco e la parola usata è "logos". Una bella definizione di Logica è "l'arte di ben ragionare".


 


Di conseguenza la Logica ingloba la
ragione, e la Ragione (indispensabile per l'esercizio logico) ingloba la logica.

 


Se così fosse, ragione e logica sarebbero esattamente la stessa cosa, e invece non lo sono. E ancora una volta tiri in ballo l'etimologia per stabilire il significato di una parola, ma ti ho già fatto notare in un'occasione che non ha senso dire che il mio lampadario è lucifero.O_O

E anche se *** fosse logica, di sicuro non sarebbe la nostra logica, visto che, usando la nostra logica, il *** cattolico neanche potrebbe esistere.

P.S. Comunque, il termine logica non deriva da logos ma da logiké.

 
Alis fattelo dire da uno che non ha mai studiato greco perchè lo annoiava a morte: le parole greche che abbiano un corrispettivo preciso nelle nostre lingue sono due tre quattro in croce, le altre non significano, di solito, na beneamata mazza, e possiamo solo adattarle ai contesti in maniera soddisfacente. Logos è una parola che indica qualcosa di estremamente correlato alla ragione, e se ti andrai a leggere una qualsiasi documentazione greca, come può essere Erodoto e le sue storie, oppure Sofocle o ancora Archiloco o sempre i compari filosofi, troverai cose di questo genere:

-Uè bella lì Eraclito, ho sentito che hai pensato una cosa TROOOOOPPO LOGA!

-Devi sapere che c'è stata una grave catastrofe, men, che certamente ha spazzato via l'intera popolazione de, e tutta la fauna sia tutte le greggi sia, ma era in effetti così Logos non capisco come abbia potuto soprenderli.

-Socrate, ti condanniamo per le tue logate imbecilli!

-Un giorno Zeus partorì Atena, che era la Tea della metis e padrona di tutti i Logi, una squadra di calcio formidabile, undici bestie undici olimpiade vinte consecutive

-Cosa c'hai scritto sul mantello? Oh no niente, me l'ha cucito la mamma...E dai fa vedere! ...Hmm? Loga che ti passa!?

 
Se così fosse, ragione e logica sarebbero esattamente la stessa cosa, e invece non lo sono. E ancora una volta tiri in ballo l'etimologia per stabilire il significato di una parola, ma ti ho già fatto notare in un'occasione che non ha senso dire che il mio lampadario è lucifero.O_OE anche se *** fosse logica, di sicuro non sarebbe la nostra logica, visto che, usando la nostra logica, il *** cattolico neanche potrebbe esistere.

P.S. Comunque, il termine logica non deriva da logos ma da logiké.
Ragione e logica sono due cose diverse, sia da un punto di vista etimologico, sia da un punto di vista filosofico.

 


Io posso usare la mia ragione in modo illogico, come hai fatto te quando hai "ironizzato", prima. Con la logica posso raffinare la mia ragione.


 


Logiké (che è stato coniato più in là) è un derivato di logos. Di conseguenza Logica è un derivato di Logos. Inoltre, l'etimologia è una scienza che si focalizza sul significato sostanziale di una parola. Ti credo che la uso "per stabilire il significato delle parole", a cosa dovrei appellarmi? A un significato privato?

 


Già che ne parli: non a caso l'etimologia di "lucifero" svela mezza documentazione teologica del diretto interessato... e anche il tuo lampadario è lucifero. Quale
oggetto portatore di luce.


Anche l'etimo
logia serve per raffinare la ragione. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 


Per il resto, la tua logica potrebbe essere difettosa o non perfettamente lineare con la realtà. Esattamente come nel caso di Parmenide con il suo concetto di Essere Assoluto (ben inteso che non voglio paragonarti a lui).


 


Infatti Parmenide seguiva una logica talmente raffinata da aver messo in difficoltà persino uno come Platone.


 

 





---------- Post added at 03:00:38 ---------- Previous post was at 02:59:08 ----------

 




Eris, vai a letto, su.
Un altro intervento a vuoto come questo e dovrò sanzionarti. Visto che so di non esserti particolarmente simpatico - e visto che non ti farebbe piacere essere cartellinato da me -, evita.

 


Ricordiamoci il triangolo giallo, non è lì per estetica... e questo vale per tutti. Ergo: qui non si cazzeggia.
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