Alert Religioni (Leggere il primo post prima di intervenire)

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E da cosa, allora, dall'irrazionale? Ma lo sai che così fanno gli psicopatici?
Come già detto, nessun dubbio sulla fede può essere risolto o confutato dal razionale.

State parlando consci che non arriverete ad un punto.

 
Chi l'ha detto che è meglio una vita con il rischio del male piuttosto di una in cui il bene è l'unica alternativa? Gli autolesionisti, direi io. Oppure i credenti che pur di tappare le voragini logiche delle proprie credenze, sono disposti a inventarsi qualsiasi assurdità. Se il male esiste, è perché esiste il libero arbitrio (dici tu) ed esso è creato da *** per l'uomo. Quindi ***, dotando gli uomini del libero arbitrio, ha creato anche il male. È una logica che ti spiazza, lo capisco, ma è solo pura logica, quella che smonta ogni superstizione. Se *** ha creato tutto e il male esiste anch'esso, allora significa che *** ha creato il male. Rassegnati.
Mai negato che il "male" che sentiamo esiste anch'esso per la creazione (indiretta) di ***, il punto è che se l'alternativa è una vita senza libertà, quel male me lo tengo stretto.

I Cristiani sono autolesionisti? Può darsi, tu hai mai provato a vedere ciò che si nasconde dietro ogni cosa che chiami "male"?

Io non voglio nessuna risposta, tanto meno da una persona irrazionale come te. E comunque non è per questo che rispondo alla discussione. Non è che tu sei il professore che dà le risposte e io l'allievo che fa le domande, quindi scendi un attimo dal piedistallo, per cortesia, perché purtroppo per te non hai la verità in tasca, la Verità, come scriveresti tu. Il mio scopo è solo quello di mettere in evidenza tutte le baggianate della religione (quella cristiana, in particolare) e magari assistere alle acrobazie dialettiche di chi cerca in ogni modo di giustificarle. È da secoli che funziona così: la scienza conquista un pezzetto del regno della religione, e i credenti, al posto di arretrare, creano altre colonie con cui poter giustificare l'irragionevole e l'incredibile, ottenendo il solo risultato di aver costruito, nel tempo, una dottrina ancora più pazzesca di quella originale.
Tranquillo, si capisce da lontano.

PS: ti ricordo che quando tu scrivi un post, io ti rispondo, e tu rispondi alla mia risposta. Sei così prevenuto da dimenticare che le parole hanno più di un significato?

Certo, io non sono illuminato. Solo chi ha fede può capire. È proprio così.

È divertente perché è come parlare con uno che crede di essere Napoleone: lui ci crede veramente, è in assoluta buona fede, non mente; anche se posto davanti all'evidenza contraria, continuerà a presentarsi come un grande imperatore, perché dal suo punto di vista lui è proprio quell'imperatore. Ed è chi lo osserva e gli parla con razionalità, che sembra ignorante, perché quello non è in grado di riconoscere il grande condottiero. Proprio divertente, come dicevo.
Non si tratta di fede, si tratta di conoscere la materia, e per conoscere la teologia (o la filosofia per lo meno, se proprio la teologia fa così paura) bisogna studiarla, impadronirsi degli strumenti e del linguaggio, comprendere i meccanismi che la regolano.

Più ti leggo e più mi rendo conto che la materia per te è off-limits. Non siamo tutti uguali.

Il discorso dei pazzi.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/azz.gif
Immagino tu non sia andato a cercare tra le definizioni, eh? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

Smontare cosa, cos'hai smontato?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Io non riesco a reggere il confronto filosofico?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Tu sei quello che parla sempre con la bocca e il cervello degli altri, che una volta è fissato con Popper, un'altra con Agostino, poi con Leibniz e che mai mette in discussione le parole dette da un rincoglionito vissuto duemila anni fa, perché guai a lui se lo facesse, apriti cielo! Ipse dixit. Hai questa malsana convinzione che siccome una cosa è stata detta da uno che ha un nome famoso, allora dev'essere vera per forza. Di questo passo staremmo ancora noi al centro dell'universo.
Per tua informazione, non è vero ciò che ha detto Popper, non è vero ciò che ha detto Leibniz, né quello che ha detto Agostino, perché ovviamente la filosofia non finisce con nessuno di loro (e nemmeno con Hegel, per quanto volesse vantarsene a suo tempo).

Semplicemente, quando qualcuno porta all'attenzione un argomento, e si incammina in dimostrazioni o falsificazioni importanti, è inutile ripetere tutto il percorso ogni volta, non si può parlare di filosofia senza tirare in ballo gli autori, altrimenti le discussioni diventano lunghissime. E' come quando in matematica (la tua materia, a quanto so) si usa un teorema già dimostrato senza dimostrarlo di nuovo, in questo caso la filosofia non è molto diversa (ma ovviamente il filosofo di turno può essere smentito, però bisogna esserne in grado. Non ti ho mai visto smentire gli esempi che ho portato, perché dovrei aggiungere altro quando questi bastano?)

I miei hanno qualche anno al massimo, i tuoi sono vecchi di migliaia di anni.//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif
Più di quel che credi, la teodicea era già discussa prima del 1000.

Come caspita fai a discutere sulla conciliabilità tra una cosa e un'altra se una delle due cose dimostri di non conoscerla affatto? È lo spirito santo che ti aiuta?
Purtroppo la teoria dell'evoluzione è passata per così tante strumentalizzazioni che ormai è impossibile non conoscerla, almeno nei parametri generali. Bel tentativo, comunque, da uno che ha ripetutamente dimostrato di non sapere assolutamente nulla della teologia cristiana, eppure scrive qui ogni volta che il topic viene uppato.

Che strano, mi era sembrato di essere stato accusato di non essere in grado di reggere il confronto filosofico e di non comprendere il linguaggio del settore... Allora, se queste accuse fossero vere, potrei giocare anche io il jolly paraculo del "forum di videogiochi"?//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
La differenza è che qui stiamo parlando di questo settore, non di quello della teoria dell'evoluzione, è superfluo tirare in mezzo i dettagli della teoria se la discussione è filosofica. Allo stesso modo in un topic che si concentra su un argomento di quel tipo sarebbe necessario un certo livello di dettaglio sull'argomento, mentre sarebbe superfluo tirare in mezzo considerazioni filosofiche.

Per dire, è inutile che qui parlo della percentuale di codice genetico che accomuna essere umano e australopiteco, oppure dei processi chimici necessari alla duplicazione del DNA, o ancora delle mutazioni genetiche o del crossing over, non avrebbe alcuna inerenza con l'argomento.

Questa cosa che c'entra con quello che ho detto io? Ho forse detto che la teoria dell'evoluzione è una certezza scientifica? L'unica cosa che mi viene da dire è che sicuramente è più credibile delle certezze religiose (altro che ossimoro, qui, partono i fuochi d'artificio) che ci propinano i cristiani da duemila anni.
Se le supposizioni sono due, è evidente che si prefigurano due possibilità che comprendano quella giusta e quella errata, non sono nella tua testa e non posso sapere cosa pensi quando scrivi.

 
In sti giorni mi imbattuto in questo thread; http://www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/peccati_in_pensieri-44931.html
Un credente non è neanche padrone dei suoi pensieri, non mi stupisco che poi molti cattolici abbiano paura del sesso e sono dei repressi, incredibile.
Io credo e spero siano casi isolati e di inferiorità numerica, estremi insomma.

Perchè per quanto non abbia fiducia nel progresso dell'uomo mi riesce difficile credere che nel 21esimo secolo ci sia gente con evidenti problemi di deficienza tale da portare a questi insulsi ragionamenti bel al di là del confine della logica e della razionalità.

All'epoca le gente è stata sottomessa da 10 regole perchè era semplicemente scema. Oggi la cosa non sarebbe fattiibile con tanta facilità proprio perchè ritengo che intellettualmente l'uomo abbia fatto dei passi avanti su certe cose, ergo, come dicevo, mi auguro che gente simile sia la minoranza, netta minoranza.

 
Si fa presente all'utenza che il presente topic è passato da lampada rossa a triangolo giallo (vedere nuovo regolamento della sezione).

 


Qualsiasi trollata, spam, atto di flame, frecciatine varie e quant'altro che -
direttamente o indirettamente - rovina il clima per una discussione pacifica, sarà punito con cartellino rosso e/o sospensione.

 


Da ricordare inoltre la finalità primaria del presente thread:


 

 




In questo Topic si vuole escludere i dibattiti sterili sull'(in)esistenza di *** (è naturalmente consentito discuterne a livello informativo, ma trattare l'argomento in chiave ostile non può portare che malessere e deterioramento nel dialogo).  


Vengono trattati argomenti di stampo: Storico, Teologico, Escatologico e quant'altro concerne le Religioni del mondo.

 


È importante riconoscere il massimo rispetto verso qualsiasi Credo altrui.


Per quanto odioso sia minacciare, devo sempre ricordare che per quanto spiacevole possa essere, si prenderanno provvedimenti per chi viola il Regolamento e crea appositamente ostilità nella discussione o nei confronti di componenti (religiosi) che altri venerano. Che essi siano buddhisti, musulmani o cristiani.

 

 


Senza rispetto non può esserci dialogo.


 

 


Grazie per l'attenzione.
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Un prof che avevo a scuola diceva spesso che chi crede nella scienza non può credere in un *** (lui era un fisico)...citò per la prima volta questa cosa mentre ci parlava dell'entropia(non so se avete presente),a grandi linee disse che per sua natura l'universo era portato a morire,a divenire "freddo" e privo di vita(a causa dell'esaurimento di tutta l'energia del big bang che secondo molto studiosi è la causa della continua espansione dell'universo,che avviene anche in questo preciso istante;che potrebbe portare a diverse conseguenze,principalmente due:il "collasso" dell'universo su se stesso che porterebbe alla formazione di un nuovo nucleo primordiale e quindi nuovo big bang o l'espansione infinita con assenza di vita dovuta all'esaurimento dell'energia di tutte le stelle etc ), e che quindi non poteva esistere un *** che,con un potere illimitato,potesse avere "progettato" una cosa destinata a finire,insomma capite il controsenso. Al momento la presi come una stramberia,ma non è che avesse tutti i torti pensandoci.... tutto questo per chiedere,cosa pensano gli atei del "dopo" della fine dei tempi etc..io non vi dico se credo o meno,voglio che diate una vostra interpretazione senza preconcetti

 
Volevo postare un'analisi su coloro che avversano le religioni ma il tempo è quel che è, ne parliamo poi.

Wrex merita invece una risposta perché la domanda è molto interessante.

L'entropia non nega l'esistenza di D-o, anzi.

Tutto il creato è "a termine", lo sono gli esseri viventi, le stelle, l'energia... ed è logico che sia così.

Un universo eterno ed intelligente avendo tempo illimitato diventerebbe come D-o, esatttamente come nella "cacciata" di Adamo ed Eva, il Signore si trova a dover scegliere se avere dei figli, e quindi un creato, ignorante e senza coscienza di sè, oppure lasciare ai propri figli l'intelligenza "scoperta" da Eva ma toglierli l'immortalità con la quale prima o poi diventerebbero come Lui.

Adamo ed Eva in questo crescono e passano dallo stato di animali immortali ad esseri senzienti mortali, allo stesso modo noi non possiamo avere un ambiente eterno perché, proprio per la nostra capacità di sopravvivere come razza intelligente, col tempo diventeremmo come D-o.

Secondo me è una logica stringente per cui l'entropia è un'espressione di D-o e prova della Sua esistenza.

 
Volevo postare un'analisi su coloro che avversano le religioni ma il tempo è quel che è, ne parliamo poi.
Wrex merita invece una risposta perché la domanda è molto interessante.

L'entropia non nega l'esistenza di D-o, anzi.

Tutto il creato è "a termine", lo sono gli esseri viventi, le stelle, l'energia... ed è logico che sia così.

Un universo eterno ed intelligente avendo tempo illimitato diventerebbe come D-o, esatttamente come nella "cacciata" di Adamo ed Eva, il Signore si trova a dover scegliere se avere dei figli, e quindi un creato, ignorante e senza coscienza di sè, oppure lasciare ai propri figli l'intelligenza "scoperta" da Eva ma toglierli l'immortalità con la quale prima o poi diventerebbero come Lui.

Adamo ed Eva in questo crescono e passano dallo stato di animali immortali ad esseri senzienti mortali, allo stesso modo noi non possiamo avere un ambiente eterno perché, proprio per la nostra capacità di sopravvivere come razza intelligente, col tempo diventeremmo come D-o.

Secondo me è una logica stringente per cui l'entropia è un'espressione di D-o e prova della Sua esistenza.
scusa se rispondo solo ora ma prima non ho potuto...quindi secondo te è esattamente il contrario?cioè che l'entropia sia direttamente un Suo modo di agire e indicare la Sua presenza?ma perchè vorrebbe distruggere(in fin dei conti)ciò che ha creato,a quale fine?

 
scusa se rispondo solo ora ma prima non ho potuto...cioè che l'entropia sia direttamente un Suo modo di agire e indicare la Sua presenza?ma perchè vorrebbe distruggere...ciò che ha creato
Figurati, come vedi altro che a mezzo servizio, io sono proprio di passaggio quando càpita...

Sì per quanto mi riguarda anche l'entropia è una Sua manifestazione ma non parlerei di "distruzione".

La distruzione è un atto che termina qualcosa/qualcuno prima del tempo naturale, la fine dell'energia e dell'universo terminerebbe solo un ciclo di natura materiale, l'essenza degli esseri senzienti (se non vogliamo usar il termine "anima") continuerebbe ad esistere anche dopo la fine dell'universo così come lo conosciamo, e tale "essenza" potrebbe animare altre forme di vita in un altro ciclo materiale oppure continuare ad esistere senza materia...

Tale affermazione per essere coerente con la limitazione postulata precedentemente, cioè o immortalità oppure intelligenza, presuppone che l'anima da sola non sia in grado di evolvere il proprio pensiero e che quindi non possa mai diventare come D-o.

Perdona la sintesi ma scrivo in una pausa di lavoro.

Vanitas vanitatum et omnia vanitas. *
Non ti dice niente?
Sì ma non vedo il nesso, io sono credente (più di quel che sembra ma meno di quel che vorrei) ma ciò non mi impedisce di mettere in dubbio, discutere e verificare le Scritture.

Anzi, per me interpretare le Scritture è quasi un precetto.

 
Un prof che avevo a scuola diceva spesso che chi crede nella scienza non può credere in un *** (lui era un fisico)...citò per la prima volta questa cosa mentre ci parlava dell'entropia(non so se avete presente),a grandi linee disse che per sua natura l'universo era portato a morire,a divenire "freddo" e privo di vita(a causa dell'esaurimento di tutta l'energia del big bang che secondo molto studiosi è la causa della continua espansione dell'universo,che avviene anche in questo preciso istante;che potrebbe portare a diverse conseguenze,principalmente due:il "collasso" dell'universo su se stesso che porterebbe alla formazione di un nuovo nucleo primordiale e quindi nuovo big bang o l'espansione infinita con assenza di vita dovuta all'esaurimento dell'energia di tutte le stelle etc ), e che quindi non poteva esistere un *** che,con un potere illimitato,potesse avere "progettato" una cosa destinata a finire,insomma capite il controsenso. Al momento la presi come una stramberia,ma non è che avesse tutti i torti pensandoci.... tutto questo per chiedere,cosa pensano gli atei del "dopo" della fine dei tempi etc..io non vi dico se credo o meno,voglio che diate una vostra interpretazione senza preconcetti
Sarebbe un controsenso se nelle Sacre Scritture ci fosse scritto il contrario, invece non solo non parla di un mondo fisico eterno, ma addirittura va nella stessa direzione della scienza (quando afferma che niente di quello che abbiamo oggi è per sempre), puntualizzando che questo presto finirà.





Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Mt 24,35)

“Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20)

Il primo suonò la tromba: grandine e fuoco, mescolati a sangue, scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra andò bruciato, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde andò bruciata.


Il secondo angelo suonò la tromba: qualcosa come una grande montagna, tutta infuocata, fu scagliato nel mare. Un terzo del mare divenne sangue,
9un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto.10Il terzo angelo suonò la tromba: cadde dal cielo una grande stella, ardente come una fiaccola, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. 11La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono a causa di quelle acque, che erano divenute amare. 12Il quarto angelo suonò la tromba: un terzo del sole, un terzodella luna e un terzo degli astri fu colpito e così si oscurò un terzo degli astri; il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente.


(Ap 8)

Sarebbe un controsenso se *** si fosse focalizzato puramente sulla realtà materiale e terrena che noi conosciamo, ma più volte ha dato importanza a quello che verrà (il mondo di spirito, cioè il Regno dei Cieli).


Se così non fosse, non si sarebbe incarnato in uomo per morire a 33 anni su un pezzo di legno.


 


Per la tua domanda finale, non sono ateo ma immagino che loro per coerenza non crederebbero che ci sia un "dopo", semplicemente.
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scusa se rispondo solo ora ma prima non ho potuto...quindi secondo te è esattamente il contrario?cioè che l'entropia sia direttamente un Suo modo di agire e indicare la Sua presenza?
L'interpretazione veterotestamentaria di Sorrow62 è abbastanza corretta, anche se non condivido il fatto che l'anima immortale dell'uomo, essendo tale, possa essere generatrice come lo è lo Spirito di ***.


Semplicemente perchè - come si legge nella Genesi - l'anima è il soffio di *** stesso, quindi è una parte di *** che con la separazione dal corpo di carne si riunificherà con l'Altissimo.


 


Mi verrebbe da ricordare il Salmo 82,6, dove viene detto con giusta ironia:


 




 


6 Io ho detto: "Voi siete dèi,


siete tutti figli dell'Altissimo,



7 ma certo morirete come ogni uomo,



cadrete come tutti i potenti".


 

 

 
 

 


Io di mio preferisco credere che l'entropia sia uno dei tantissimi elementi che c'aiutano a rompere in noi la sicurezza assoluta di non aver bisogno di ***. Insomma, è la percezione che ci sono fenomeni più grandi di noi, fuori dal nostro controllo che potrebbero sottolineare la nostra assoluta vulnerabilità davanti al cosmo.



Poi che la fine del mondo avvenga per un collasso dell'universo oppure per una semplice meteora, da un punto di vista spirituale e teologico importa poco, secondo me.


 




ma perchè vorrebbe distruggere(in fin dei conti)ciò che ha creato,a quale fine?
È un po' la domanda che si sono posti gli ebrei quando hanno visto che il tempio di Gerusalemme è stato distrutto. Più e più volte, fino all'ultima e definitiva.
Perchè? Perchè *** ha permesso la distruzione del tempio che Lui stesso ha fatto erigere?


 


La risposta sarebbe quasi ovvia. Se sappiamo che lo Spirito (cioè l'Anima) è la nuova dimora di ***, luogo in cui possiamo incontrarlo sempre se lo volessimo, a che altro serve un tempio?



A nulla. La Sancta Sanctorum dove *** si presentava nel modo più vivo e profondo, al centro dell'ex tempio di Gerusalemme, non gli interessava più. Ora la Sancta Sanctorum è l'anima dell'Uomo, la quale è immortale.


 


Il tempio di Gerusalemme, come abbiamo visto, non è immortale. Era solo un cumulo di pietra di cui oggi abbiamo solo un muro.


 


*** è eterno, per cui pensa solo alle cose eterne e predisposte per esse... tra cui l'Uomo.


 


Basterà ingigantire questo ragionamento all'intero Creato materiale (nazione, pianeta, universo) e vedrai che riuscirai tranquillamente a rispondere alla tua domanda.
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A *** interessano le cose eterne, non le cose temporanee.
Quest'ultime, come diceva Qoelet (e come ha insinuato Ishramit con il suo video), altro non sono che vanità (cioè cose vane, non utili per la Vita Eterna).

 
Sì ma non vedo il nesso, io sono credente (più di quel che sembra ma meno di quel che vorrei) ma ciò non mi impedisce di mettere in dubbio, discutere e verificare le Scritture.
Anzi, per me interpretare le Scritture è quasi un precetto.
Sì, ma il concetto fondamentale (anche del versetto del qoelet) è che il mondo terreno non è quello che conta davvero, che anzi è vano preoccuparsi per le sofferenze terrene, in quanto tali sono destinate a finire, sono vanità.

E solo ciò che riguarda l'Amore di *** non è vanità, quindi non lo è donarsi agli altri, non lo è coltivare la propria spiritualità, è vanità invece chiudersi in sé stessi, venerare i propri talenti, farsi idoli.

Vano è quindi anche preoccuparsi per la fine del mondo: finirà, ma "i cieli e la terra passeranno, la tua parola non passerà" ciò che è eterno non finisce, giusto?

 
L'interpretazione veterotestamentaria di Sorrow62 è abbastanza corretta, anche se non condivido il fatto che l'anima immortale dell'uomo, essendo tale, possa essere generatrice...
Sono andata a rileggere quel che avevo scritto vedendo i limiti del mio italiano, in realtà intendevo dire che l'anima viene "depositata" in un corpo e che non evolve in quanto "non essere" a sè.

Portate pazienza nei discorsi astratti le mie difficoltà aumentano.

P.s. "vetero..."? per me è attualissima.... joking ;-)

È un po' la domanda che si sono posti gli ebrei quando hanno visto che il tempio di Gerusalemme è stato distrutto. Più e più volte, fino all'ultima e definitiva.
Perchè? Perchè *** ha permesso la distruzione del tempio che Lui stesso ha fatto erigere?


 


... a che altro serve un tempio?



A nulla. ...ora la Sancta Sanctorum è l'anima dell'Uomo, la quale è immortale.
Esattamente questo pensiero ha permesso agli ebrei di sopravvivere per migliaia di anni, i Rabbini si trovarono di fronte ad un problema, come garantire la continuità del culto e quindi l'esistenza del popolo ebraico in quanto tale senza tempio nè nazione?
In un tempo in cui culti e popoli venivano assimilati dai conquistatori proprio anche attraverso la distruzione degli artefatti di culto, la distruzione del Tempio era condanna sicura.

Decisero che ogni ebreo sarebbe diventato il proprio tempio perché era già così, a tal fine la liturgia, i precetti, le usanze diventarono l'espressione del culto in tal modo l'ebraismo sarebbe sopravvissuto fintanto ché anche un solo ebreo fosse rimasto su questa terra.Ed a giudicare dagli imperi, nazioni ed ideologie nemiche scomparsi direi che ha funzionato ;-)

 
... l'Amore di *** non è vanità, quindi non lo è donarsi agli altri, non lo è coltivare la propria spiritualità, è vanità invece chiudersi in sé stessi, venerare i propri talenti, farsi idoli. Vano è quindi anche preoccuparsi per la fine del mondo: finirà, ma "i cieli e la terra passeranno, la tua parola non passerà" ...
Limite mio nel non capire subito.


+3 Stima


 
Chen attento a non dividere anima e corpo, se siamo cristiani li consideriamo indivisibili, evitiamo di ellenizzarci.

 
Chen attento a non dividere anima e corpo, se siamo cristiani li consideriamo indivisibili, evitiamo di ellenizzarci.
Anima e corpo si dividono con la morte, è un dogma intoccabile intrecciato a più riprese sia dall'esperienza naturale, sia dalle Sacre Scritture. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

 


Infatti la
morte è un problema corporale, non spirituale. In quanto lo spirito è immortale, essendo parte del soffio divino.

 




Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza [...] prima che ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e lo spirito torni a *** che lo ha dato (Qo 12,1.7)
 


---------- Post added at 15:08:01 ---------- Previous post was at 15:00:31 ----------

 




P.s. "vetero..."? per me è attualissima.... joking ;-)
"Vetero" perchè è un fatto Antico (parliamo dell'Alleanza). Essendo Parola di *** però è anche eterno, quindi non perde minimamente valore.

 


Anche l'amore è "Vetero", antico. Ma è un qualcosa di talmente travolgente e vivo che è di un'attualità indiscutibile.
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Esattamente questo pensiero ha permesso agli ebrei di sopravvivere per migliaia di anni, i Rabbini si trovarono di fronte ad un problema, come garantire la continuità del culto e quindi l'esistenza del popolo ebraico in quanto tale senza tempio nè nazione?

In un tempo in cui culti e popoli venivano assimilati dai conquistatori proprio anche attraverso la distruzione degli artefatti di culto, la distruzione del Tempio era condanna sicura.

Decisero che ogni ebreo sarebbe diventato il proprio tempio perché era già così, a tal fine la liturgia, i precetti, le usanze diventarono l'espressione del culto in tal modo l'ebraismo sarebbe sopravvissuto fintanto ché anche un solo ebreo fosse rimasto su questa terra.Ed a giudicare dagli imperi, nazioni ed ideologie nemiche scomparsi direi che ha funzionato ;-)

Ci sono stati popoli storicamente più corretti di quanto lo sia stato Israele nei confronti di ***.

 


Gli altri si sono istinti, Israele ancora c'è. Anche questa è una prova che *** esiste, è vivo e divinamente leale.





 
Anima e corpo si dividono con la morte. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif 


Infatti la
morte è un problema corporale, non spirituale. In quanto lo spirito è immortale, essendo parte del soffio divino.

 




Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza [...] prima che ritorni la polvere alla terra, com'era prima, e lo spirito torni a *** che lo ha dato (Qo 12,1.7)
Sì, ma noi crediamo nella risurrezione di anima e corpo riuniti (nella quale il corpo viene trasfigurato), dopotutto il corpo è tempio dell'anima, non un ostacolo alla sua attuazione (come nella cultura greca).

 
Sì, ma noi crediamo nella risurrezione di anima e corpo riuniti (nella quale il corpo viene trasfigurato), dopotutto il corpo è tempio dell'anima, non un ostacolo alla sua attuazione (come nella cultura greca).
Con la morte del corpo l'anima si separa da quest'ultimo. Non c'ê più bisogno di un tempio in quanto si vive (ammesso che ci sia lo stato di grazia) a direttissimo contatto con ***. Di più, si vive in ***.

 


La resurrezione dei corpi avverrà alla fine del mondo (giusto per tornare al tema principale) e comunque in un secondo momento. Altrimenti lo stesso figlio di ***, invece di dire: "
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" durante la crocifissione, avrebbe dovuto dire: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito e il mio corpo". Ma il corpo è rimasto lì, privo di vita, per tre giorni.

 


Comunque rileggendo la discussione, ho capito dov'è nato l'equivoco. Il fatto che io non abbia citato (parlando del nuovo tempio) il corpo.



Hai fatto bene a puntualizzare.


 


Di conseguenza, se la nuova Sancta Sanctorum è la nostra anima (come avevo detto), il corpo non può che esserne il giusto Tempio (lo preciso ora).





 
grazie mi avete chiarito alcuni concetti //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 


---------- Post added at 15:42:03 ---------- Previous post was at 15:32:47 ----------

 


una cosa,cosa significa che il corpo verrà trasfigurato?

 
Nella Prima lettera ai Corinti 15 Paolo presenta la risurrezione di Gesù come la sorgente per la risurrezione dei cristiani. Attraverso questa riflessione tenta di rispondere alle obiezioni dei Corinti, di mentalità greca. Essi, infatti, avevano difficoltà a pensare alla risurrezione del corpo, e si chiedevano come fosse il corpo dei risorti. Paolo parte dalla verità della risurrezione di Gesù, che fonda quella dei credenti, presentando motivi presi dalla storia della salvezza e dall'esperienza degli uomini.La realtà corporea e le qualità spiritualizzate del corpo risuscitato, Paolo le definisce con un'espressione che può essere considerata il culmine della fede cristiana nella risurrezione: "per mezzo della potenza che Egli ha di assoggettarsi ogni cosa, trasformerà il corpo della nostra umiliazione, rendendolo simile al suo corpo glorioso"[6].

I corpi risorti, dunque, subiranno una trasformazione misteriosa che li sottrarrà alla corruzione e alla morte. I giusti risorgeranno gloriosi; sul loro corpo si rifletteranno le condizioni del loro stato di felicità nel regno della Gloria di ***.

I teologi, nel tentativo di determinare le qualità del corpo risorto glorioso, parlano di impassibilità, chiarezza, agilità e sottigliezza per dire che il corpo glorioso sarà sottratto alla sofferenza, all'opacità, alla pesantezza e all'impenetrabilità.
Questo

 
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