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Ishramit, googlando ho trovato questo http://www.nextme.it/scienza/salute/...to-il-gene-gayLa notizia l'avevo già sentita, sull'affidabilitá non mi pronuncio.
Beh, questo è già più interessante. Attraverso alterazioni genetiche si può indirizzare l'animale ad evitare e scansare individui di un certo sesso, anche se la procedura mi è apparsa abbastanza invasiva, non sono convinto che, dovesse accadere naturalmente, una cosa del genere non si possa definire "patologia".

 
Beh, questo è già più interessante. Attraverso alterazioni genetiche si può indirizzare l'animale ad evitare e scansare individui di un certo sesso, anche se la procedura mi è apparsa abbastanza invasiva, non sono convinto che, dovesse accadere naturalmente, una cosa del genere non si possa definire "patologia".
Ci starebbe, ma vedi se la cosa è genetica non la puoi curare.

 
é per questo che non credo che Gay si nasca, perchè non la considero una patologia, perchè penso sia revertibile in qualunque momento della propria vita a differenza dell'apertura mentale di un individuo.

Dal canto mio preferisco la versione che si nasca tutti omnisessuali, con l'ancestrale istinto di portare avanti la specie, di salvaguardare la pellaccia, e di essere sottoposti alle convenzioni e le leggi del nostro ambiente

 
é per questo che non credo che Gay si nasca, perchè non la considero una patologia, perchè penso sia revertibile in qualunque momento della propria vita a differenza dell'apertura mentale di un individuo.
Dal canto mio preferisco la versione che si nasca tutti omnisessuali, con l'ancestrale istinto di portare avanti la specie, di salvaguardare la pellaccia, e di essere sottoposti alle convenzioni e le leggi del nostro ambiente
Ma quindi io, che auspico prossima la fine del genere umano, a quale istinto ancestrale rispondo??

Caro Eris, l'istinto di prosecuzione della specie non esiste. Esiste solo il piacere sessuale, la procreazione è solo un aspetto (danno) collaterale.

 
l'istinto di prosecuzione della specie non esiste.
Ricorda che se puoi dirlo, è solo perché, da essere umano, sei (parzialmente) fuori da quella meccanica.

Più che "prosecuzione della specie" si tratta di trapasso delle informazioni: semplicemente prima della comparsa dell'essere umano la procreazione era quasi l'unico modo per compierlo, "ora" ce ne sono anche altri e la procreazione ha perso parte della sua centralità (ma comunque è necessaria perché ci sia qualcuno a riceverle, le informazioni).

Poi per carità, questa è un'ipotesi, è teleologia, semplicemente tutti gli indizi che abbiamo (la struttura genetica, i comportamenti, i meccanismi evolutivi...) puntano a questo.

Una curiosità: auspichi prossima anche la tua stessa fine? E quella della tua memoria?

PS: ad ogni modo esistono in molti gruppi animali gli individui "asociali", ovvero quelli che contrastano (involontariamente) la sopravvivenza della specie, spesso in seguito all'affezione patologica (ad esempio è ciò che accade ad un lupo in cui il meccanismo di inibizione dell'azione violenta viene, per qualche motivo, a mancare).

 
Una curiosità: auspichi prossima anche la tua stessa fine? E quella della tua memoria?
Della mia memoria e della sua conservazione non me ne frega niente. Altrimenti sarei cattolico.

 


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PS: ad ogni modo esistono in molti gruppi animali gli individui "asociali", ovvero quelli che contrastano (involontariamente) la sopravvivenza della specie, spesso in seguito all'affezione patologica (ad esempio è ciò che accade ad un lupo in cui il meccanismo di inibizione dell'azione violenta viene, per qualche motivo, a mancare).
Ma i meccanismi che conducono all'asocialità nell'era che viviamo non vanno studiati nel singolo caso, ma nelle masse. Mai come ora l'uomo è alienato alla civiltà, è (più che asociale) sociopatico, la sopravvivenza della specie non è un fattore considerevole, non esiste più la vita in comunità, nessuno vi si riconosce più.

E come biasimarli?! Come si fa oggi a riconoscersi parte di una comunità?

 
Della mia memoria e della sua conservazione non me ne frega niente. Altrimenti sarei cattolico.
Non mi risulta che Foscolo (penso l'esempio più noto) e tutti i vari cultori del sepolcro, o chi affermava che l'arte ha la funzione di rendere eterno chi la crea, o che le persone morte continuassero a vivere nella memoria dei cari fossero cattolici: un cattolico può benissimo fregarsene, dopotutto crede nella vita dopo la morte.

Comunque chissà, forse tra qualche anno proverai sentimenti diversi, o forse no...

 


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Ma i meccanismi che conducono all'asocialità nell'era che viviamo non vanno studiati nel singolo caso, ma nelle masse. Mai come ora l'uomo è alienato alla civiltà, è (più che asociale) sociopatico, la sopravvivenza della specie non è un fattore considerevole, non esiste più la vita in comunità, nessuno vi si riconosce più.E come biasimarli?! Come si fa oggi a riconoscersi parte di una comunità?
Basta trovare quella giusta, di comunità, te lo assicuro.

 
Non mi risulta che Foscolo (penso l'esempio più noto) e tutti i vari cultori del sepolcro, o chi affermava che l'arte ha la funzione di rendere eterno chi la crea, o che le persone morte continuassero a vivere nella memoria dei cari fossero cattolici: un cattolico può benissimo fregarsene, dopotutto crede nella vita dopo la morte. Comunque chissà, forse tra qualche anno proverai sentimenti diversi, o forse no...
Su trapasso e contrappasso ho affrontato tutte le fasi compresa una parentesi pseudo-religiosa, ovviamente ogni combinazione può ripetersi infinite volte ma dubito che potrò mai tornare sui miei passi avendo soppesato ogni pro e contro di ogni prospettiva e dottrina trascendentale.

Ho trovato un equilibrio che mi rende contento e sollevato, come a te rende sollevato credere nel paradiso a me dà contentezza l'idea del nulla, quel nihil spaziale e spirituale in cui sparire e diventare parte di qualcos'altro nell'eterno ciclo della vita e della trasformazione della materia.

 
Caro Eris, l'istinto di prosecuzione della specie non esiste.
L'istinto di prosecuzione della specie in sè, no, ma sul passaggio delle informazioni genetiche abbiamo abbastanza studi interessanti a riguardo:

the-selfish-gene-by-richard-dawkins1.jpg


Però in effetti il mio è appunto nell'atto del "credere", non è ancora scienza esatta questo libro.

Tral'altro, per dirla alla Schopenauer, il piacere sessuale potrebbe ed anzi non mi fa senso pensare che possa, sul serio, essere un esca procreativa.

Certo, un modello matematico
Beh. Si. Tutti i modelli e sistemi astronomici prima del cannocchiale di galileo sono di fatto, ipotesi e studi geometrici matematici, e nulla di piu'. Anche con Copernico, l'astronomia era addirittura uno dei pochi utilizzi nobili della matematica.

Ho trovato un equilibrio che mi rende contento e sollevato, come a te rende sollevato credere nel paradiso a me dà contentezza l'idea del nulla, quel nihil spaziale e spirituale in cui sparire e diventare parte di qualcos'altro nell'eterno ciclo della vita e della trasformazione della materia.
Anche a me l'idea che non ci sia più nulla dopo la morte da abbastanza sollievo, ma non è una questione di cosa ti da più sollievo, è una questione di cosa è vero e cosa è falso.

 
Sì Eris, ma sai meglio di me che finché saremo qui, cos'è davvero vero e cos'è davvero falso non potremo mai affermarlo con la certezza del dire.

Legion, se è questa la vita che vuoi vivila, l'importante è che tu la voglia davvero.

 
Sì Eris, ma sai meglio di me che finché saremo qui, cos'è davvero vero e cos'è davvero falso non potremo mai affermarlo con la certezza del dire. Legion, se è questa la vita che vuoi vivila, l'importante è che tu la voglia davvero.
Ma questo è un ammonimento che mi sento di rigirarti anch'io. Sarebbe normale trovare rifugio nella religione per coloro che hanno una paura fottuta del dopo e che non riescono a concepire un vuoto che annulla la coscienza. D'altronde, secondariamente alla necessità di spiegare cosa fosse il tuono, questo è il motivo che ha fatto nascere la religione.

La domanda è: religione per fede o religione per paura? Nella mia vita credo di averne conosciuti molti di religiosi per paura, che a discutere di eterno ritorno e di nichilismo strabuzzavano gli occhi, cominciavano a sudare e innervosirsi.

 
La domanda è: religione per fede o religione per paura? Nella mia vita credo di averne conosciuti molti di religiosi per paura, che a discutere di eterno ritorno e di nichilismo strabuzzavano gli occhi, cominciavano a sudare e innervosirsi.
Essere religiosi per paura a mio modo di vedere è non essere religiosi, se non altro perchè come può far paura la morte a chi crede che è stata sconfitta da un uomo come lui?

 
Essere religiosi per paura a mio modo di vedere è non essere religiosi, se non altro perchè come può far paura la morte a chi crede che è stata sconfitta da un uomo come lui?
Qualunque fede in materie inintelleggibili, metafisiche che sfuggono alla ragione e all'evidenza empirica richiede sempre e comunque una buona dose di autoconvincimento. Cos'è la fede, in se, se non autoconvincersi dell'esistenza di ***??

A mio parere questo sforzo di astrazione ha sempre una ragione o una causa, anche le conversioni repentine alla Manzoni nascondono uno stato di profonda inquietudine e timore che a volte tacciamo addirittura a noi stessi. Qui sta la chiave, come possiamo avere fede in qualcosa che pretende di chiamarsi verità quando di fatto non siamo neppure capaci di dire la verità a noi stessi? La fede è un costrutto della mente, ma lo sappiamo tutti che la mente mente, e a freddo, sulla base dell'esperienza non mi sognerei mai di fidarmi della mia mente e di quello che mi racconto perché, sovrappensiero, so di mentirmi molto spesso.

La religione per paura è una realtà, anzi, credo sia il terreno dove la religione affonda le sue radici. Spesso ci chiediamo perché uomini illuminati, dalle intelligenze sopraffine, anche luminari di scienza, credano in ***; la verità è che la religione non è per gli ignoranti, ma per i timorosi. L'intelligenza purtroppo non ti insegna ad accettare ed affrontare la morte con dignità.

 
Qualunque fede in materie inintelleggibili, metafisiche che sfuggono alla ragione e all'evidenza empirica richiede sempre e comunque una buona dose di autoconvincimento. Cos'è la fede, in se, se non autoconvincersi dell'esistenza di ***??A mio parere questo sforzo di astrazione ha sempre una ragione o una causa, anche le conversioni repentine alla Manzoni nascondono uno stato di profonda inquietudine e timore che a volte tacciamo addirittura a noi stessi. Qui sta la chiave, come possiamo avere fede in qualcosa che pretende di chiamarsi verità quando di fatto non siamo neppure capaci di dire la verità a noi stessi? La fede è un costrutto della mente, ma lo sappiamo tutti che la mente mente, e a freddo, sulla base dell'esperienza non mi sognerei mai di fidarmi della mia mente e di quello che mi racconto perché, sovrappensiero, so di mentirmi molto spesso.

La religione per paura è una realtà, anzi, credo sia il terreno dove la religione affonda le sue radici. Spesso ci chiediamo perché uomini illuminati, dalle intelligenze sopraffine, anche luminari di scienza, credano in ***; la verità è che la religione non è per gli ignoranti, ma per i timorosi. L'intelligenza purtroppo non ti insegna ad accettare ed affrontare la morte con dignità.
Il timore è figlio dell'ignoranza: ciò che non conosci ti fa paura.

 
Il timore è figlio dell'ignoranza: ciò che non conosci ti fa paura.
Ok ma l'ignoranza su ciò che attiene al trascendentale è insita nella nostra natura, scritta nel nostro DNA. E' un vuoto impossibile da colmare e anche per intelligenze superiori potrebbe essere una lacuna inconcepibile, scatenando tutti quei comportamenti degli abbietti o degli illetterati come paura o reazioni violente. E il rifugio più consono da questo terrore è ed è sempre stata la religione.

Provate a leggere Kierkegaard. E' evidentissimo come egli sia cristiano per il terrore assoluto che gli causa il pensiero del nulla dopo la morte.

Serve un'educazione alla morte, fin da piccolo un bambino deve affrontarla, capirla ed accettarla. E della religione non vi sarebbe alcuna necessità.

 
Serve un'educazione alla morte, fin da piccolo un bambino deve affrontarla, capirla ed accettarla. E della religione non vi sarebbe alcuna necessità.
...tutto questo non cambierebbe il fatto che un cristiano continuerebbe a parlare di Gesù, morto e risorto duemila anni fa. Questo perchè è successo, è un fatto, un evento.

Cioè magari tu non credi che lo sia, ma sempre scritto sta, chi ci credeva prima ci crede anche dopo. I Vangeli difficilmente sono stati scritti perchè gli uomini avevano paura di morire, e anche se fosse bisognerebbe provarlo.

E così ritorniamo sulla figura del Gesù storico di cui abbiamo parlato molte pagine fa...

 
...tutto questo non cambierebbe il fatto che un cristiano continuerebbe a parlare di Gesù, morto e risorto duemila anni fa. Questo perchè è successo, è un fatto, un evento.
Cioè magari tu non credi che lo sia, ma sempre scritto sta, chi ci credeva prima ci crede anche dopo. I Vangeli difficilmente sono stati scritti perchè gli uomini avevano paura di morire, e anche se fosse bisognerebbe provarlo.

E così ritorniamo sulla figura del Gesù storico di cui abbiamo parlato molte pagine fa...
Mi citi le prove storiche certe ed incontrovertibili dell'esistenza di Gesù?

Non ti chiedo di provarmi la resurrezione visto che perfino alcuni vangeli la escludono, figurarsi le fonti.

 
Più che altro, la storia evangelica della risurrezione di Gesù è inventata di sana pianta dalla Chiesa Cattolica, come conferma la stessa edizione ufficiale CEI.

 
Sì Eris, ma sai meglio di me che finché saremo qui, cos'è davvero vero e cos'è davvero falso non potremo mai affermarlo con la certezza del dire. Legion, se è questa la vita che vuoi vivila, l'importante è che tu la voglia davvero.
WTF!? :morristend:

...tutto questo non cambierebbe il fatto che un cristiano continuerebbe a parlare di Gesù, morto e risorto duemila anni fa. Questo perchè è successo, è un fatto, un evento.
Cioè magari tu non credi che lo sia, ma sempre scritto sta, chi ci credeva prima ci crede anche dopo. I Vangeli difficilmente sono stati scritti perchè gli uomini avevano paura di morire, e anche se fosse bisognerebbe provarlo.

E così ritorniamo sulla figura del Gesù storico di cui abbiamo parlato molte pagine fa...
Ho appena visto un invisibile unicorno rosa volante sfrecciare davanti alla mia finestra.

Mi citi le prove storiche certe ed incontrovertibili dell'esistenza di Gesù?Non ti chiedo di provarmi la resurrezione visto che perfino alcuni vangeli la escludono, figurarsi le fonti.
Non esistono, infatti non sono state postate nemmeno in precedenza.

 
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