"*** non esiste" è un mio pensiero, non sto dettando la verità.
Credere in *** è una superstizione, perchè si tratta di un credo che non si basa su alcuna evidenza o motivo di essere. Non crederci invece si basa sull'assenza di evidenza. Per spiegarti meglio prendiamo in considerazione qualcosa di diverso da ***, come i pony rosa invisibili (può sembrarti un esempio banale ma ascolta). Perchè dovrei crederci? Ho qualche evidenza o motivazione logica che mi faccia prendere in considerazione la loro ipotetica esistenza? No, non hanno motivo logico di essere. Quindi non ci credo. Se una persona crede nei pony rosa invisibili è superstizioso, perchè crede in qualcosa senza motivo logico e senza evidenza.
Stessa cosa vale per ***. Uno che crede in *** è superstizioso, perchè il concetto di *** non è essenziale per dare spiegazione a qualcosa del nostro mondo. è un "opzione" ,diciamo, non sostenuto da evidenza o motivo di essere.
Stai operando un grosso equivoco lessicale mutuato dal tuo non credere. Paragoni il "pony rosa" a *** ignorando due fattori fondamentali:
-L'essenza di *** è imparagonabile all'essenza del Pony rosa come all'essenza di un altro uomo, dell'uno diremo che se esiste, è necessario, dell'altro diremo che se esiste, è contingente, e di conseguenza i due modi di avvicinarsi, logicamente, ai soggetti non sono paragonabili, perchè non è la stessa cosa dire:
"Esiste un Pony rosa?"
e
"Esiste un principio del mondo?"
Il primo ha implicazioni nulle sulla struttura dell'universo, il secondo ne ricava molte di piu'.
Il secondo fattore è che, tolto il *** "logico", le religioni rivelate per quanto assurde ti possono sembrare raccontano di un *** -in particolare quella cristiana e non voglio fare distizioni di sorta per dire che la mia è migliore della sua eh- vivo, tangibile e
accaduto, tanto da poter morire ed essere presente ai volti di piu' personaggi storici.
Unendo i due fattori le "evidenze" circa l'esistenza di ***
possono diventare, a seconda dell'individuo, indizi fondamentali: mentre le non-evidenze permangono
NON EVIDENZE: Quando ti ho chiesto nell'altro topic se consideri *** possibile senza contraddizione, hai implicitamente risposto replicando lo stesso errore : Hai ovvero risposto che sì, è possibile pensare che esisti qualcosa, ma io non ti ho chiesto se è possibile che qualcosa esista (un pony rosa, una bambola vodoo, una zuppa di riso), ti ho chiesto se un ***, in senso Deistico necessario, e in senso rivelato Provvidente, amorevole e trino ed eterno, è pensabile senza contraddizione: per te il *** cristiano è contraddittorio? Se non lo è, alla luce della
rivelazione, e intendi con rivelazione una
persona che ti dice di averlo conosciuto, diventa non solo possibile ma addirittura probabile: questo non significa che ***
esisti, ma significa che c'è
una base per la
credulità, mentre per l'
incredulità non si tratterebbe piu' di affermazioni di tipo positivo, ma di tipo
privativo (peraltro assolta dallo stesso papa nello stesso discorso a cui ci stiamo riferendo), come
incapacità di credere, e non come
motivo di non credere. Nell'altro Topic infatti FFLegend proponeva una forma di Ateismo molto piu' classico, di tipo positivo, proprio perchè ritiene che *** sia un concetto contraddittorio con l'evidenza: la pensabilità contraddittoria di *** giustifica l'ateismo, la pensabilità non contradditoria di *** giustifica l'agnosticismo, ma l'ateismo che accetta la possibilità di *** diventa una forma di incredulità Agnostica, e tutt'altro che Atea. E infatti, e permettimi la citazione di classe, la negazione della prova a priori e della sua coloritura scotiana è di matrice Kantiana per risultati Agnostici, ma tutt'altro che Atei. Non te ne rendi conto ma piu' che essere ateo sei agnostico - a meno che non mi riformuli il discorso sulla possibilita di ***-.
Le parole del papa si riferiscono infine all'estremizzazione di una forma di Ateismo mutuata da un trascorso illuminista che punta alla negazione assoluta di ***, anche e specialmente non considerata per mancanza di discorsi adeguati alla sua comprensione. e' una forma di ignoranza dire che ***
certamente non esiste fino a che non si avrà trovato la dimostrazione che *** non esiste.