Però per quanto riguarda la meditazione taoista lo studiare su quali teorie poggia può effettivamente dare un mezzo di comprensione su come e perchè abbia ripercussioni sullo stato di salute.
Convengo e non solo. Più in particolare, la pratica meditativa è sempre salutare perché riporta la totalità dell'essere umano a un baricentro che costantemente viene minacciato, non tanto da influenze esterne quanto da rotture interiori che addirittura possono risalire alla nascita o a un particolare patrimonio genetico familiare non guarito.
La malattia ce la costruiamo noi, o ci viene lasciata in eredità, ed è la risposta a un non superamento di un qualcosa; il corpo ci sta spiegando che c'è qualcosa che non va a un livello extracorporeo.
Quanto alla via taoista, probabilmente credo che la via taoista, per come è strutturata, possa essere un buon veicolo di trasmissione intellettuale da un punto di vista di una mentalità occidentale, perché è ricca di elementi e di metafore che risvegliano simboli comuni a tutti gli esseri umani. Anche se, ad un esame approfondito, non risulta essere poi tanto vero quello che ho appena detto, la mente occidentale riesce a farsi una vaga impressione di quello che può essere, sulla base degli schemi mentali a cui è abituata a pensare.
Ma già, per esempio, se andiamo a leggere
Il libro dei mutamenti cominciano i problemi di comprensione. Anche se, però, a un livello inconscio, la mente occidentale ne intuisce il significato.
Ora, non mi ricordo dove l'avevo letta ma c'era la storiella di un iniziato che andava da un maestro e gli chiedeva come ottenere l'illuminazione; in quel momento passava di lì un contadino che - mi sembra di ricordare - faceva dei lavori di giardino per questo maestro.
L'iniziato, che aveva studiato decine e decine di testi sacri, chiede al maestro: "Maestro, ho studiato molto ma non ho ancora ottenuto l'illuminazione"
E il maestro gli risponde di cominciare a fare così e, già che è in pista, chiama il contadino XY e lo dice anche al contadino che sta passando di lì.
Qualche tempo dopo, l'iniziato torna e gli dice "Maestro, ho fatto quello che mi hai detto ma non ho ancora ottenuto l'illuminazione". Il maestro risponde: "Ora fai così".
Proprio in quel momento passa il contadino e il maestro chiede anche al contadino se vuole ancora qualche consiglio su come ottenere l'illuminazione.
Il contadino lo guarda spaventato e gli risponde "Signore, ho fatto quello che mi avete detto di fare e vi prego, no, non voglio
altra illuminazione :tragic: Ho una casa e una famiglia e una moglie da mandare avanti. Da quando mi avete detto di fare così e colà, sono in uno stato così sublime da aver problemi a fare le cose quotidiane."
La storia è raccontata male perché, in verità, non la ricordo bene ma il senso è che la mente semplice del contadino, che non mai studiato, ha appreso quello che l'iniziato non apprenderà mai se prima non si toglierà tutta la sovrastruttura intellettuale che ha in testa.
E' comunque lo stesso concetto delle parole del Vangelo quando si dice "Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli.
Il regno dei cieli è qui, adesso.