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In cosa si distingue la medicina cinese da quella tradizionale ? Puoi fare qualche esempio di come tu la applichi nella vita quotidiana, e quali sono (brevemente) i suoi principi ?

 
In cosa si distingue la medicina cinese da quella tradizionale ? Puoi fare qualche esempio di come tu la applichi nella vita quotidiana, e quali sono (brevemente) i suoi principi ?
non sarebbe tipo un ot dentro un ot? //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Ultima modifica da un moderatore:
Sì, non usciamo troppo dal recinto....//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
eppure dai tuoi post traspare quasi sempre un tono provocatorio. Dici che non sai nulla di medicina cinese e che il termine energia a malapena lo hai sentito usare. Però scrivi come se fossero cazzate a prescindere.
Ti dico di provare a prendere in considerazione un punto di vista per capire come , per alcuni , non si tratta di essere arroganti ma di usare un paradigma di pensiero diverso. Però scrivi come fossero cazzate a prescindere.

Poi dici che non hai preso nessuna posizione.

Mi pare che pochi più di te, qua dentro, lo han fatto (magari fra le righe).
Va bene: allora mi consigli qualche lettura sulla meditazione?

 
Va bene: allora mi consigli qualche lettura sulla meditazione?
Scusate se mi intrometto in una discussione in cui non voglio entrare :rickds: ma, Cart, più che leggere sulla meditazione, meglio farla.

La comprensione globale delle cose non avviene per via intellettuale, per vie logiche.

Siamo fatti di due emisferi cerebrali ed è solo il destro che può riunificare le informazioni apprese dal sinistro e collegarle per una risposta intuitiva e globale.

Certo, uno può spiegarti cento tecniche di meditazione ma, alla fine, uno deve trovarsi la propria via di meditazione.

E' un percorso personale, di ricerca.

Nessuno può mangiare per un altro. Gli altri possono indicare delle vie ma spetta al proprio sforzo personale trovare la propria.

Io già ti avevo indicato un buon libro ma tu ti incazzasti.

Posso anche consigliartene un altro, e un terzo ma, se non ci si resetta prima di leggere - soprattutto determinati argomenti - non si riesce a fare una lettura creativa.

Una lettura creativa è una lettura che ti spacca il cervello, è una reazione chimica che te lo cambia.

Allora sì, leggere può diventare utile ma solo per il fatto che il leggere è diventato una via di meditazione.

 
Ultima modifica:
Cart ma io non voglio convincerti di nulla davvero. Non dico che devi studiarlo o crederci per forza. Non sono uno che va in giro a "costringere" la gente.

Mi ha solo un po' infastidito il tono di certi post.

 
E' esattamente questo che intendo con "chiusura mentale".
Prendere posizione a PRESCINDERE dalla comprensione di ciò che si confuta.

Fa come vuoi, Cart.
Non è chiusura mentale, ma sano scetticismo. Non totalmente ingiustificato.

 
Cart ma io non voglio convincerti di nulla davvero. Non dico che devi studiarlo o crederci per forza. Non sono uno che va in giro a "costringere" la gente.Mi ha solo un po' infastidito il tono di certi post.
A parte che anche io sono infastidito dal tono di certi post dove sembra che o sei un monaco zen o hai la mente chiusa. Ma il fastidio che posso trarre da un post o dall'altro sono fatti miei.

comunque non ti ho detto che praticherò la meditazione o altro, anzi, molto probabilmente non la praticherò mai in tutta la mia vita. però, ciò non toglie che mi incuriosisca.

 
Ultima modifica da un moderatore:
Scusate se mi intrometto in una discussione in cui non voglio entrare :rickds: ma, Cart, più che leggere sulla meditazione, meglio farla.La comprensione globale delle cose non avviene per via intellettuale, per vie logiche.

Siamo fatti di due emisferi cerebrali ed è solo il destro che può riunificare le informazioni apprese dal sinistro e collegarle per una risposta intuitiva e globale.

Certo, uno può spiegarti cento tecniche di meditazione ma, alla fine, uno deve trovarsi la propria via di meditazione.

E' un percorso personale, di ricerca.

Nessuno può mangiare per un altro. Gli altri possono indicare delle vie ma spetta al proprio sforzo personale trovare la propria.

Io già ti avevo indicato un buon libro ma tu ti incazzasti.

Posso anche consigliartene un altro, e un terzo ma, se non ci si resetta prima di leggere - soprattutto determinati argomenti - non si riesce a fare una lettura creativa.

Una lettura creativa è una lettura che ti spacca il cervello, è una reazione chimica che te lo cambia.

Allora sì, leggere può diventare utile ma solo per il fatto che il leggere è diventato una via di meditazione.
Però per quanto riguarda la meditazione taoista lo studiare su quali teorie poggia può effettivamente dare un mezzo di comprensione su come e perchè abbia ripercussioni sullo stato di salute.

Non è chiusura mentale, ma sano scetticismo. Non totalmente ingiustificato.
Ma lo scetticismo è sacrosanto. Uno può pure riservarsi di non credere finchè non verifica. Non credere a prescindere già è un po' diverso ma non è questo neppure il punto.

E' il modo in cui sta affrontando la conversazione che "critico".

A parte che anche io sono infastidito dal tono di certi post dove sembra che o sei un monaco zen o hai la mente chiusa. Ma il fastidio che posso trarre da un post o dall'altro sono fatti miei.
comunque non ti ho detto che praticherò la meditazione o altro, anzi, molto probabilmente non la praticherò mai in tutta la mia vita. però, ciò non toglie che mi incuriosisca.
Mboh che abbia la mente chiusa ho i miei dubbi , poi tutto può essere.

Per il resto il tono dei miei post è quello perchè di fatto vengo qua dentro a confrontarmi (con me stesso più che con gli altri) su ciò che pratico e studio. E come giustamente affermi il fastidio che traggo da alcuni atteggiamenti sono problemi miei (seriamente per altro, perchè so che tale fastidio me lo provoca il fatto che mi sto confrontando con atteggiamenti che io stesso avevo in questo forum fino a qualche anno fa) , mi sono semplicemente limitato a farti notare come ti poni verso l'interlocutore: "non so di che parli però per me sono tutte cazzate".

Tutto qua, ne più ne meno.

Beh se ti interessa seriamente qualche libro io ti direi di iniziare proprio da quello da cui è tratto quel post che ho linkato a xmatt che è sicuramente quello che ho letto che più si confronta con la mentalità occidentale. Sebbene non affronti la meditazione nello specifico.

 
Ultima modifica da un moderatore:
E io mi sono limitato a risponderti che non è vero che mi pongo in quel modo e che anzi, mi sento sfottuto perché non credo alla prima cosa che mi viene detta.

 
E io mi sono limitato a risponderti che non è vero che mi pongo in quel modo e che anzi, mi sento sfottuto perché non credo alla prima cosa che mi viene detta.
Allora mi scuso se ho travisato io //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Però per quanto riguarda la meditazione taoista lo studiare su quali teorie poggia può effettivamente dare un mezzo di comprensione su come e perchè abbia ripercussioni sullo stato di salute.
Convengo e non solo. Più in particolare, la pratica meditativa è sempre salutare perché riporta la totalità dell'essere umano a un baricentro che costantemente viene minacciato, non tanto da influenze esterne quanto da rotture interiori che addirittura possono risalire alla nascita o a un particolare patrimonio genetico familiare non guarito.

La malattia ce la costruiamo noi, o ci viene lasciata in eredità, ed è la risposta a un non superamento di un qualcosa; il corpo ci sta spiegando che c'è qualcosa che non va a un livello extracorporeo.

Quanto alla via taoista, probabilmente credo che la via taoista, per come è strutturata, possa essere un buon veicolo di trasmissione intellettuale da un punto di vista di una mentalità occidentale, perché è ricca di elementi e di metafore che risvegliano simboli comuni a tutti gli esseri umani. Anche se, ad un esame approfondito, non risulta essere poi tanto vero quello che ho appena detto, la mente occidentale riesce a farsi una vaga impressione di quello che può essere, sulla base degli schemi mentali a cui è abituata a pensare.

Ma già, per esempio, se andiamo a leggere Il libro dei mutamenti cominciano i problemi di comprensione. Anche se, però, a un livello inconscio, la mente occidentale ne intuisce il significato.

Ora, non mi ricordo dove l'avevo letta ma c'era la storiella di un iniziato che andava da un maestro e gli chiedeva come ottenere l'illuminazione; in quel momento passava di lì un contadino che - mi sembra di ricordare - faceva dei lavori di giardino per questo maestro.

L'iniziato, che aveva studiato decine e decine di testi sacri, chiede al maestro: "Maestro, ho studiato molto ma non ho ancora ottenuto l'illuminazione"

E il maestro gli risponde di cominciare a fare così e, già che è in pista, chiama il contadino XY e lo dice anche al contadino che sta passando di lì.

Qualche tempo dopo, l'iniziato torna e gli dice "Maestro, ho fatto quello che mi hai detto ma non ho ancora ottenuto l'illuminazione". Il maestro risponde: "Ora fai così".

Proprio in quel momento passa il contadino e il maestro chiede anche al contadino se vuole ancora qualche consiglio su come ottenere l'illuminazione.

Il contadino lo guarda spaventato e gli risponde "Signore, ho fatto quello che mi avete detto di fare e vi prego, no, non voglio

altra illuminazione :tragic: Ho una casa e una famiglia e una moglie da mandare avanti. Da quando mi avete detto di fare così e colà, sono in uno stato così sublime da aver problemi a fare le cose quotidiane."

La storia è raccontata male perché, in verità, non la ricordo bene ma il senso è che la mente semplice del contadino, che non mai studiato, ha appreso quello che l'iniziato non apprenderà mai se prima non si toglierà tutta la sovrastruttura intellettuale che ha in testa.

E' comunque lo stesso concetto delle parole del Vangelo quando si dice "Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli.

Il regno dei cieli è qui, adesso.

 
Bho la meditazione non mi ha mai ispirato, non mi dice nulla

Inviato dal mio Nexus 4 con Tapatalk 2

 
Bho la meditazione non mi ha mai ispirato, non mi dice nulla
Inviato dal mio Nexus 4 con Tapatalk 2

Strano, perché viviamo tutti i giorni, innumerevoli volte al giorno, stati di trance ipnotica che si avvicinano assolutamente allo stato meditativo.

 
http://www.vice.com/it/read/dmt-non-c-droga-o-esperienza-pi-strana-979
Lasciate perdere i limiti di Vice Italia e soffermatevi un secondo sugli spunti di testimonianze come quella di McKenna. Ritengo che alcuni passaggi di ciò che è riportato sia un'eloquente spiegazione di come nasca il concetto di divinità, dall'alba dei tempi.
"L’esperienza con la DMT è stata, per McKenna, “profondamente diversa da ogni altra esperienza psichedelica.” Secondo lui la DMT non è una droga, ma “qualcosa che si traveste da droga, e che in realtà è qualcos’altro."



concordo col grande hicks:asd:

la società ti insegna a farti un certo parere su queste cose,a considerarle droghe e a pensare che siano solo giochini scemi, che danno appunto esperienze allucinogene...ma quando le provi, capisci che si tratta di qualcosa di dannatamente vero ed inspiegabile per quanto è grande,cosa che fa capire benissimo i nostri limiti. I funghi ad esempio son naturali e se esistono è per un motivo,per permettere all'uomo di superare seppur per poco (anzi,già che ho usato una parola come poco è un errore, la concezione del tempo appare in tutta la sua artificialità e se ne va a quel paese:asd:) i grandi limiti della sua coscienza, quindi non escludo che intuizione religiose,un sentire più alto,si sia avuto anche grazie a queste sostante,un tramite per poter concepire l'inconcepibile.

 
Ultima modifica da un moderatore:
"L’esperienza con la DMT è stata, per McKenna, “profondamente diversa da ogni altra esperienza psichedelica.” Secondo lui la DMT non è una droga, ma “qualcosa che si traveste da droga, e che in realtà è qualcos’altro."


Quindi tu hai provato i funghi ?

 
in realtà qualsiasi cosa può essere fatta con spirito religoso, anzi dovrebbe essere fatta.

precisamente ciò avviene quando attribuisci un valore extra a quel che stai facendo, un valore immateriale.

nel preciso momento in cui questo avviene, accade che la materia che stai lavorando assorbe parte del tuo spirito e il tuo spirito parte della materia.

è del tutto animistica la faccenda.

l'arte è animismo, apologia dell'animismo.

l'artigianato, il lavoro, tutto, eccetto lo studio, poichè lo studio allontana l'essere umano dal respiro terra, quanto strappare un albero dalle radici.

la novella del contadino è tutta qui, non c'è molto da riflettere.

se il lavoro umano tenesse conto di questo aspetto non esisterebbe alinazione, nè le terribili spine del risentimento che nasce nel rapporto di potere servo/padrone.

non ha senso dire che prendendo dei funghi si raggiungono vette di conoscenza per il fatto stesso, dipende dalla predisposizione mentale e spirituale.

noi non siamo abituati a dare valore a quello che facciamo, possono immergerci nell'acido lisergico e non ne caveremmo altro che risentimento e svacco.

lo spirito è ben altro e per coltivarlo devi essere libero mentalmente, vuoto completamente.

più studi e più ti allontani dalla spiritualità che è spirgionata dal conflitto tra materia e spirito.

le persone oggi sono troppo istruite per poter conoscere, essi arrivano di fronte alla scoperta emotiva pieni di presunzione e di limiti strutturali.

così non respirano, così non sentono gli odori, così non vedono che forme già delineate nella loro mente.

 
Quindi tu hai provato i funghi ?
non lo so...il regolamento del forum lo permetterebbe?:rickds: che non si sa mai di sti tempi:tristenev:

- - - Aggiornato - - -

in realtà qualsiasi cosa può essere fatta con spirito religoso, anzi dovrebbe essere fatta.
precisamente ciò avviene quando attribuisci un valore extra a quel che stai facendo, un valore immateriale.

nel preciso momento in cui questo avviene, accade che la materia che stai lavorando assorbe parte del tuo spirito e il tuo spirito parte della materia.

è del tutto animistica la faccenda.

l'arte è animismo, apologia dell'animismo.

l'artigianato, il lavoro, tutto, eccetto lo studio, poichè lo studio allontana l'essere umano dal respiro terra, quanto strappare un albero dalle radici.

la novella del contadino è tutta qui, non c'è molto da riflettere.

se il lavoro umano tenesse conto di questo aspetto non esisterebbe alinazione, nè le terribili spine del risentimento che nasce nel rapporto di potere servo/padrone.

non ha senso dire che prendendo dei funghi si raggiungono vette di conoscenza per il fatto stesso, dipende dalla predisposizione mentale e spirituale.

noi non siamo abituati a dare valore a quello che facciamo, possono immergerci nell'acido lisergico e non ne caveremmo altro che risentimento e svacco.

lo spirito è ben altro e per coltivarlo devi essere libero mentalmente, vuoto completamente.

più studi e più ti allontani dalla spiritualità che è spirgionata dal conflitto tra materia e spirito.

le persone oggi sono troppo istruite per poter conoscere, essi arrivano di fronte alla scoperta emotiva pieni di presunzione e di limiti strutturali.

così non respirano, così non sentono gli odori, così non vedono che forme già delineate nella loro mente.
questo è importantissimo, infatti chi non è predisposto o portato per certi argomenti,certe intuizioni,e non sa come affrontare la cosa,può finire per ricevere una semplice esperienza ludica.

La seconda frase si può usare nei discorsi che si stavano facendo pagine addietro anche

 
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