Musica Rock/Metal

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ANTHRAX: SVELATO IL TITOLO DEL NUOVO DISCO, È 'FOR ALL KINGS'

 

 






Gli Anthrax, una delle thrash metal band più influenti del panorama degli ultimi 30 anni almeno, sono in procinto di pubblicare un nuovo album - previsto per il mese di marzo del 2016 su etichetta Nuclear Blast (Megaforce negli USA). Nel corso di una session di ascolto a uso e consumo degli addetti ai lavori tenuta a Parigi il 26 ottobre, è stato svelato finalmente il titolo di questo nuovo lavoro, che sarà "For all kings" - almeno secondo quanto riportato da LoudTV.net.

Anche questo album - che giunge a quattro anni dal precedente - vede la collaborazione con il produttore Jay Ruston. La band, a partire dall'autunno del 2014, ha inciso una ventina di nuovi pezzi (una quantità molto superiore rispetto alle esperienze di studio precedenti). Il bassista Frank Bello, in sede di intervista, ha descritto così questo nuovo materiale:

Mi piace la musica heavy, ma anche la melodia. Penso che nel nuovo album abbiamo fatto un ottimo lavoro nel coniugarle.
Nel frattempo, come già riportato, la band ha pubblicato un primo singolo come antipasto del disco. Il brano è intitolato "Evil twin" ed è accompagnato da un lyric video, con un testo che si scaglia contro gli estremismi religiosi e i fondamentalismi che si alimentano col terrorismo e la paura.

Gli Anthrax saranno in Italia il 5 e il 6 novembre, rispettivamente a Milano e Bologna.

 
Spero di trovarmi nel posto giusto per la mia richiesta!

Vorrei acquistare un CD dei Nirvana, ma, da profano quale sono, non so bene verso quale indirizzarmi. Voi cosa mi consigliereste come approccio iniziale alla band?

 
Spero di trovarmi nel posto giusto per la mia richiesta! Vorrei acquistare un CD dei Nirvana, ma, da profano quale sono, non so bene verso quale indirizzarmi. Voi cosa mi consigliereste come approccio iniziale alla band?
Nevermind è il più famoso, Bleach è l'album precedente a Nevermind e anch'esso contiene ottime tracce. In Utero è uscito dopo Nevermind e lo gradisco un po' meno degli altri due. Se vuoi un album che contenga le canzoni più famose dei Nirvana prendi prima Nevermind, poi se vuoi anche Bleach. Oppure uno dei tanti Best Of che sicuramente ci saranno, ormai //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
tiriamo su il topic //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/bzv7yXY.png



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Nevermind è il più famoso, Bleach è l'album precedente a Nevermind e anch'esso contiene ottime tracce. In Utero è uscito dopo Nevermind e lo gradisco un po' meno degli altri due. Se vuoi un album che contenga le canzoni più famose dei Nirvana prendi prima Nevermind, poi se vuoi anche Bleach. Oppure uno dei tanti Best Of che sicuramente ci saranno, ormai //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
Grazie innanzitutto per la risposta. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gif

Tra le raccolte che hai citato per ultime, ho trovato questa: NIRVANA.

Mi pare contenga la maggior parte dei loro successi, e da quanto leggo nei commenti anche la qualità audio sembrerebbe buona, cosa che invece viene criticata all'ultima riedizione di Nevermind.

Anche alla luce del prezzo contenuto, credi che possa essere un buon compromesso?

 
Grazie innanzitutto per la risposta. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/winks.gifTra le raccolte che hai citato per ultime, ho trovato questa: NIRVANA.

Mi pare contenga la maggior parte dei loro successi, e da quanto leggo nei commenti anche la qualità audio sembrerebbe buona, cosa che invece viene criticata all'ultima riedizione di Nevermind.

Anche alla luce del prezzo contenuto, credi che possa essere un buon compromesso?
Per iniziare direi di sì dai, contiene molte delle canzoni più famose ed il prezzo è ottimo //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
MÖTLEY CRÜE E ALICE COOPER AL MEDIOLANUM FORUM DI ASSAGO: LIVE REPORT FOTOGALLERY

 






Il Forum di Assago pullula di persone, c’è aria di grande evento rock e in effetti il tour finale dei Mötley Crüe lo è. I camioncini dei paninari/bibitari fanno affari e i bagarini arrivano a bussarti ai finestrini dell’auto per vendere un po’ di biglietti. Insomma, tutto è al proprio posto.

Il tempo di arrivare in tribuna e i Saint Asonia salgono sul palco. Nonostante vengano presentati da molti come un supergruppo, per onestà sarebbe meglio definirlo semplicemente un gruppo. Come tanti. Onesto, capace, appassionato, determinato. Ma non un supergruppo. Ad ogni modo, fanno bene il loro mestiere, peccato solo che qualcuno dovrebbe trovare il modo di spiegare a questi signori che il 1994 è passato da oltre 20 anni e la loro miscela di grunge e hard rock/metal, per quanto magistrale, è totalmente fuori tempo massimo. Morale: bravi, senza dubbio, ma lasciano una sensazione di già visto e passato che non aiuta.

GUARDA LA FOTOGALLERY DEL CONCERTO DI ALICE COOPER

Qualche decina di minuti ed Alice Cooper manda in avanscoperta i suoi sul palco, per poi comparire e raccogliere la prima ovazione della serata. È sempre in forma e snocciola i suoi classici – molti davvero risalenti al periodo aureo, come “I’m eighteen”, “The ballad of Dwight Fry”, e “School’s out” – con la proverbiale disinvoltura dello showman consumato. Il set è breve, ma preciso e impeccabile. Il tiro c’è, la band funziona (a proposito. Ma perché tre chitarre? Mistero...), i pezzi sono quelli che tutti vogliono ascoltare – compreso qualche accenno al materiale degli Hollywood Vampires (vedi il medley “School’s out/Another brick in the wall”). Peccato solo per lo sviluppo in tono minore dello spettacolo, senza ghigliottine, bambole sezionate e tutte le trovate grandguignolesche che tanto ci piacciono. Però, alla fine dei conti, è un concerto rock senza se e senza ma. Promosso senza indugio, a dispetto dell’età.

http://www.rockol.it/gallerie-fotografiche/3217/

GUARDA LA FOTOGALLERY DEL CONCERTO DEI MOTLEY CRUE

I Mötley Crüe sono qui con un obiettivo speciale e importante: salutare i propri fan nella maniera migliore, prima di chiudere una carriera che va avanti da quasi 35 anni. In poche parole, un compito decisamente arduo: i commiati sono difficilissimi e, soprattutto, non è semplice lasciare un buon ricordo quando si rivanga un passato che vicinissimo non è. Ma Vince Neil e i suoi sono professionisti rotti a ogni esperienza e mettono in piedi uno show professionale al 100%, impeccabile e – soprattutto – fedele alle promesse.

Che sia chiaro: chi non li apprezzava continuerà a farlo, a meno che non sia sensibile agli addii definitivi. Ma a parte questo, la band ha messo in piedi esattamente lo show che tutti si aspettavano, con tanto di batteria fluttuante, piattaforme, coriste in hot pants, assoli e mosse da Sunset Strip anni Ottanta. Lo spettacolo svicola via liscio e serrato, anche se un momento di stanca piuttosto evidente è il solo di Mick Mars (l’importante sono l’insieme, non le vetrinette – anche perché il suo forte non è la tecnica... per fortuna!).

Fra classiconi degli primi anni Ottanta e qualche puntatina in tempi più vicini a noi, questo grande rituale rock’n’roll si consuma lasciando tutti soddisfatti, sudati ed elettrizzati. Al momento dei saluti è palpabile la sensazione da addio, per cui non si tratta di un arrivederci: questa era l’ultima volta, è davvero finita.

Grazie Mötley Crüe e buona vita a tutti.

 
Grazie di tutto Motley //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/1.gif

 
Ultima modifica da un moderatore:
Vabbè butto giù una lista di dischi che mi sono piaciuti quest'anno, l'ordine non è preciso, anche perché tanti li ho ascoltati una sola volta.

C'è dentro un po' di tutto:asd::

Benjamin Clementine - At least for now

Beach House - Depression Cherry

Kendrick Lamar - To pimp a butterfly

Tame Impala - Currents

Fka Twigs - M3LL155X

Kamasi Washington - The epic

Julia Holter - Have you in my Wilderness

Sufjan Stevens - Carrie & Lowell

Courtney Barnett - Sometimes i sit and think, and sometimes i just sit

Miguel - Wildheart

Oneohtrix Point Never - Garden of delete

Panda Bear - Panda bear meets the grim reaper

Donnie Trumpet & The social Experiment - Surf

Joanna Newsom - Divers

Foals - What went down

Jamie xx - In colours

Neon Indian - Vega Intl. night school

Destroyer - Poison season

Father John Misty - I love you, honeybear

Godspeed you! black emperor - Asunder, sweet and other distress

Blur - The magic whip

Deerhunter - Fading frontier

Holly Herndon - Platform

Everything everything - Get to heaven

Sleater Kinney - No cities to love

Levon Vincent - Levon Vincent

 
Ultima modifica da un moderatore:
alè viva i listoni di fine anno, che mi aiutano a recuperare roba. butto anche io giù qualche nome senza ripetere roba già citata da tetsuo:

algiers - algiers

the world is a beautiful place & i am no longer afraid to die - harmlessness

lightning bolt - fantasy empire

disappears - irreal

viet cong - viet cong

ought - sun coming down

mount eerie - sauna

zs - xe

titus andronicus - the most lamentable tragedy

sleater-kinney - no cities to love

thee oh sees - mutilator defeated at last

cummi flu - z

 
A me non è piaciuto minimamente il disco di Grimes. Un paio di pezzi che ho gradito, ma ho preferito il precedente con distacco.

 
Inizio il 2016 con l'ultima scoperta del 2015 //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif


 
I fan del metal più attenti non si saranno certo fatti sfuggire i due docufilm "Metal: a headbanger's journey" e "Global metal", rispettivamente del 2005 e del 2007, ideati e diretti dall'antropologo (e fan del metal) canadese Sam Dunn. Si tratta di due pellicole molto interessanti che indagano l'universo della musica metal nelle sue origini, le sue evoluzioni e le scene regionali sparse per il mondo.

Per realizzare i due film Dunn ha intervistato decine e decine di musicisti e addetti ai lavori - quindi, come la regola vuole, molto materiale è stato escluso dal montaggio definitivo dei due documentari, per mantenerli entro un minutaggio accettabile. Dagli archivi in cui è conservato questo tesoro di filmati inediti, Dunn ha iniziato a pescare e recentemente ha condiviso due piccole gemme. L'ultima in ordine di tempo è l'intervista integrale concessa dal batterista dei Metallica, Lars Ulrich, durante le riprese di "Global metal". Dunn spiega:

Quando abbiamo fatto il secondo film, "Global metal", ho ottenuto un'intervista con Lars Ulrich e sono andato nel quartier generale dei Metallica a San Rafael, California. L'errore che ho commesso è stato, come prima domanda, chiedergli come si è appassionato al metal. E nello stile più tipico di Lars, lui mi ha dato una risposta estremamente particolareggiata. Eccovela, in versione senza tagli.
La videointervista, quindi, vede Ulrich spiegare nel minimo dettaglio l'avvicinamento al metal (tramite un concerto dei Deep Purple, a cui presenziò per caso) e le prime esperienze con il rock più duro. Ecco il video (in inglese, dura oltre nove minuti):



Il secondo spezzone inedito che Dunn ha postato online è, invece, un filmato relativo alla lavorazione di ""Metal: a headbanger's journey". Era il 2004 e il documentarista si era recato a Los Angeles per intervistare nientemeno che Ronnie James *** (scomparso, poi, il 16 maggio del 2010 a causa di un cancro), vera icona dei frontman del metal. Una porzione dell'intervista è stata utilizzata poi nel film, ma Dunn ha condiviso su YouTube la versione integrale, molto più lunga.

Dunn dice:

Riguardando il filmato, dopo tanti anni che l'abbiamo realizzato, mi ha fatto capire quanto è stata importante questa intervista. Avevamo in mente di parlare del ruolo di Satana e del satanismo nel metal. Ma Ronnie è riuscito a portare la discussione sull'argomento a un livello del tutto nuovo. Mi manca Ronnie - e sono sicuro che manca anche a voi. Per cui sono felice di poter condividere questo video con voi.


 
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