Ufficiale Shōgun | Prima stagione conclusa | FX/Disney+

  • Autore discussione Autore discussione Buddha94
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non sarebbe stato meglio doppiarlo in italiano eccheccacchio
La differenza culturale e perfino l'incomprensione dipende proprio dal fatto che non si capiscono, che serve un interprete e che spesso non traduce fedelmente , "aggiusta" le traduzioni per limitare i conflitti o mente del tutto

In senso assoluto come lingua franca sì, si è passati da Latino o Italiano (entrambe potevano essere usate) > Francese > Inglese.
Quale Italiano? Il Veneto? Il volgare Lombardo? quello Veneziano?
Quello che chiamiamo "Italiano" è stato scelto a tavolino dal volgare Toscano in omaggio a Boccaccio e Dante e non era la lingua parlata comunemente tranne che in Toscana appunto, quello Standard odierno è stato letteralmente imposto dalla TV , la gente comune parlava abitualmente il dialetto in certi casi in modo esclusivo, Non penserete che Carlo Porta, Trilussa o il Belli abbian scritto in lingua comune/dialetto per ragioni patriottiche spero? , lo facevano per raggiungere quanta più gente possibile, lo stesso ragionamento di Dante ai tempi (che si rivolgeva alla gente comune ovviamente di dove viveva fino all'esilio, a Firenze e d'altra parte ancora agli inizi del '900 gli Italiani non sempre si capivano fra loro , la gestualità manuale che ci caratterizza è forse figlia di questa situazione , durante la prima guerra mondiale c'eran problemi di comunicazione con gli ordini .
E' invece strano che non si sia mai imposto il Tedesco tenuto conto che da Carlo Magno alla fine della Prima Guerra Mondiale c'era un Impero Germanico per praticamente 1200 anni continuati e di riffa o di raffa continua anche oggi eppure il Tedesco lo parlano praticamente solo loro, i Germanici
 
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Quale Italiano? Il Veneto? Il volgare Lombardo? quello Veneziano?
Quello che chiamiamo "Italiano" è stato scelto a tavolino dal volgare Toscano in omaggio a Boccaccio e Dante e non era la lingua parlata comunemente tranne che in Toscana appunto, quello Standard odierno è stato letteralmente imposto dalla TV , la gente comune parlava abitualmente il dialetto in certi casi in modo esclusivo, Non penserete che Carlo Porta, Trilussa o il Belli abbian scritto in lingua comune/dialetto per ragioni patriottiche spero? , lo facevano per raggiungere quanta più gente possibile, lo stesso ragionamento di Dante ai tempi (che si rivolgeva alla gente comune ovviamente di dove viveva fino all'esilio, a Firenze e d'altra parte ancora agli inizi del '900 gli Italiani non sempre si capivano fra loro , la gestualità manuale che ci caratterizza è forse figlia di questa situazione , durante la prima guerra mondiale c'eran problemi di comunicazione con gli ordini .
E' invece strano che non si sia mai imposto il Tedesco tenuto conto che da Carlo Magno alla fine della Prima Guerra Mondiale c'era un Impero Germanico per praticamente 1200 anni continuati e di riffa o di raffa continua anche oggi eppure il Tedesco lo parlano praticamente solo loro, i Germanici
Sei partito per la tangente e hai letto cose che nemmeno ho detto...
Parlo dell'Italiano che più o meno si è sempre usato (per l'ascesa culturale italiana del Rinascimento, non per mero patriottismo), nella musica, nell'opera, nel commercio, nella diplomazia (l'impero ottomano usava esclusivamente l'Italiano fino al tardo 800 nei rapporti con stati cristiani) sia pur in forme anche un po' diverse da come lo conosciamo oggi. Mancando uno stato unitario non c'era un'azione politica, quindi era tutto compito di scrittori e intellettuali codificarlo, vedi anche la querelle tra il veneziano Bembo e Machiavelli su quale forma di toscano fosse più corretta da utilizzare come base per la lingua (che voleva quella appunto dantesca del 300 invece che quella "moderna" proposta da Machiavelli, il pensiero del primo alla fine prevalse). Il limite era appunto che era più difficile raggiungere chi non fosse istruito.

Per il tedesco penso che la loro area di riferimento sia sempre stata la Mitteleuropa dove poteva essere anche considerata tale, non fosse per una serie di limiti tra cui il non essere particolarmente commercianti, la mancanza di colonie, e in ambito culturale la loro massima espressione (la filosofia) non poteva avere la stessa diffusione della musica o di altre arti. L'essere stati rastrellati da tutta l'est europa dopo la seconda guerra mondiale li ha ancora più limitati al solo cuore germanico.
Per altro anche loro come noi hanno mille dialetti e vari (come chiunque alla fine).
 
Quinta puntata meravigliosa, ogni singolo minuto è girato e scritto da dio

Veramente una boccata d’aria fresca rispetto a tutto il pattume che ci propina ormai la tv moderna
 
Tanta roba la 5. Si procede molto bene.
 
Non avrebbe avuto senso doppiare i giapponesi in italiano, la differenza di lingua è parte fondamentale della sceneggiatura
per quale motivo...fa parte della sceneggiatura ok...ma io tanto leggo in italiano quindi che cambia? che non senti dialoghi giapponesi?
 
per quale motivo...fa parte della sceneggiatura ok...ma io tanto leggo in italiano quindi che cambia? che non senti dialoghi giapponesi?

Te l'ha spiegato! Si basa tutto sull'incomprensione linguistica e sulla storpiature delle parole e delle traduzioni dei traduttori. Doppiarlo tutto perderebbe di senso.
 
La differenza culturale e perfino l'incomprensione dipende proprio dal fatto che non si capiscono, che serve un interprete e che spesso non traduce fedelmente , "aggiusta" le traduzioni per limitare i conflitti o mente del tutto


Quale Italiano? Il Veneto? Il volgare Lombardo? quello Veneziano?
Quello che chiamiamo "Italiano" è stato scelto a tavolino dal volgare Toscano in omaggio a Boccaccio e Dante e non era la lingua parlata comunemente tranne che in Toscana appunto, quello Standard odierno è stato letteralmente imposto dalla TV , la gente comune parlava abitualmente il dialetto in certi casi in modo esclusivo, Non penserete che Carlo Porta, Trilussa o il Belli abbian scritto in lingua comune/dialetto per ragioni patriottiche spero? , lo facevano per raggiungere quanta più gente possibile, lo stesso ragionamento di Dante ai tempi (che si rivolgeva alla gente comune ovviamente di dove viveva fino all'esilio, a Firenze e d'altra parte ancora agli inizi del '900 gli Italiani non sempre si capivano fra loro , la gestualità manuale che ci caratterizza è forse figlia di questa situazione , durante la prima guerra mondiale c'eran problemi di comunicazione con gli ordini .
E' invece strano che non si sia mai imposto il Tedesco tenuto conto che da Carlo Magno alla fine della Prima Guerra Mondiale c'era un Impero Germanico per praticamente 1200 anni continuati e di riffa o di raffa continua anche oggi eppure il Tedesco lo parlano praticamente solo loro, i Germanici
viene parlato anche in "colonie" in Africa e sudamerica
 
viene parlato anche in "colonie" in Africa e sudamerica
Certo, ma i navigatori che andavano in Giappone non erano nè Africani nè Sudamericani
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Sei partito per la tangente e hai letto cose che nemmeno ho detto...
Parlo dell'Italiano che più o meno si è sempre usato (per l'ascesa culturale italiana del Rinascimento, non per mero patriottismo), nella musica, nell'opera, nel commercio, nella diplomazia (l'impero ottomano usava esclusivamente l'Italiano fino al tardo 800 nei rapporti con stati cristiani) sia pur in forme anche un po' diverse da come lo conosciamo oggi. Mancando uno stato unitario non c'era un'azione politica, quindi era tutto compito di scrittori e intellettuali codificarlo, vedi anche la querelle tra il veneziano Bembo e Machiavelli su quale forma di toscano fosse più corretta da utilizzare come base per la lingua (che voleva quella appunto dantesca del 300 invece che quella "moderna" proposta da Machiavelli, il pensiero del primo alla fine prevalse). Il limite era appunto che era più difficile raggiungere chi non fosse istruito.

Per il tedesco penso che la loro area di riferimento sia sempre stata la Mitteleuropa dove poteva essere anche considerata tale, non fosse per una serie di limiti tra cui il non essere particolarmente commercianti, la mancanza di colonie, e in ambito culturale la loro massima espressione (la filosofia) non poteva avere la stessa diffusione della musica o di altre arti. L'essere stati rastrellati da tutta l'est europa dopo la seconda guerra mondiale li ha ancora più limitati al solo cuore germanico.
Per altro anche loro come noi hanno mille dialetti e vari (come chiunque alla fine).
C'è un malinteso , per patriottismo intendevo quello "moderno" regionalista che vuole insegnare i dialetti nelle scuole per preservarli quando in realtà lingue diverse aumentano l'incomprensione e allargano l'incomunicabilità fino a rendersi impermeabili alle idee esterne , non era riferito a te
 
Recuperata da poco e che mi stavo perdendo.

Una serie con i contro c***. Ultimamente iniziavo ad avere dei dubbi sul mio stato di salute mentale.

In quanto molte delle cose che vedevo mi annoiavano a morte.

Scopro Shogun e la vedo tutta di fila.

Allora capisco che il problema non ero io ma loro che non riescono più a creare serie di un certo spessore come questa.
 
Mi è stata fatta notare una lieve imprecisione storica, i giapponesi usano fucili a pietra focaia, che per quanto esistessero in maniera piu o meno abbondante non erano impiegati in ambito militare in quanto ancora acerbi, dove si sono preferiti i moschetti a miccia almeno fino al 700 inoltrato, trovando la più grossa diffusione soprattutto in epoca rivoluzionaria. È estremamente improbabile quindi che si trovassero in Giappone nel 600
 
Mi è stata fatta notare una lieve imprecisione storica, i giapponesi usano fucili a pietra focaia, che per quanto esistessero in maniera piu o meno abbondante non erano impiegati in ambito militare in quanto ancora acerbi, dove si sono preferiti i moschetti a miccia almeno fino al 700 inoltrato, trovando la più grossa diffusione soprattutto in epoca rivoluzionaria. È estremamente improbabile quindi che si trovassero in Giappone nel 600
La nave di Blackthorne naufragata all'inizio era carica di moschetti ed altre armi da fuoco Europee , stanno usando quelli credo a meno che tu ti riferisca proprio a quelli e forse sui campi di battaglia con gli eserciti distanti decine di metri fra loro era così, ma dal punto di vista pratico sulle navi i moschetti e le pistole a miccia non erano molto pratici , sia per l'umidità che riduceva l'efficienza delle micce stesse fino alla completa inoperabilità ,problema invece ridotto nel caso delle pietre focaie, sia per le distanze ravvicinate nei combattimenti sulle navi ,se ci pensi sul ponte di una nave , col nemico a meno di tre metri, dalla ricarica al colpo deve passare il minor tempo possibile, anche il poco tempo in più richiesto dal consumo della miccia potrebbe essere fatale ,, inoltre così alla breve l'imprecisione era minima nei combattimenti alla distanza fra le navi si usavano più i cannoni , i moschetti al massimo all'abbordaggio non certo da nave a nave a meno che fossero quasi a contatto


No , siamo nella prima metà del XVII secolo , i moschetti a pietra focaia furono introdotti alla fine del secolo , in questo periodo circolavano armi a miccia ed armi a ruota
 
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