Su cosa non concordi? Perchè ciò che ho detto non è un'opinione, sono fatti.E' un fatto che in Giappone ci sono più terremoti e più potenti che in Italia. (chiamiamo questa affermazione "
Proposizione A")
E' un fatto che il "pensiero" italiano sui terremoti è legato alla Proposizione A.
E' un fatto che il criterio con cui si costruisce in Italia - nel medioevo come anche negli anni '70 - è legato alla percezione che si ha dei terremoti.
E' un fatto che la maggioranza dei monumenti architettonici italiani non sarebbe resistita così a lungo se fossimo soggetti agli stessi sismi del Giappone.
E' un fatto che in Italia si dedica meno attenzione al rispetto dei terremoti perchè questi avvengono ogni morte di papa e - comunque - con intensità non "fortissima".
Se avessimo terremoti superiori al 6.0 più volte all'anno, vedi che la gente non parlerebbe del terremoto solo quando se ne verifica uno.
E chi la usa come scusa? Scusa per cosa, poi?
...e ti ripeto che si è costruito in quel modo ("male" dal punto di vista sismico) perchè in Italia non abbiamo la stessa cultura radicalizzata dei terremoti come c'è in Giappone. Il modo in cui si "pensa", in cui si "vede" un terremoto in Italia è totalmente differente da come lo si vede in Giappone, pertanto rispettare le norme antisismiche è un pensiero che viene spesso trascurato e/o non curato alla stessa maniera che in Giappone. E' la naturale conseguenza della Proposizione A; poi sicuro ci si può buttare dentro cose come negligenza/corruzione/stato ladroh e tutto il resto che vuoi, ma il principale motivo è questo. I paesi "storici" italiani sono costruiti in maniera totalmente differente che i villaggi giapponesi, con edifici che si appoggiano l'uno all'altro e che, nel caso ne crolli uno, tutto il complesso rischia di venire giù. In Giappone -
nei villaggi - gli edifici sono isolati l'uno dall'altro. Questo contribuisce drasticamente alla riduzione delle vittime in caso di crolli.
1) questo si ricollega con quanto detto prima da me: là si presta più attenzione
da secoli ai terremoti. Ogni edificio - DA SECOLI - è fatto nel rispetto delle norme antisismiche conosciute, perchè in Giappone non esistono periodi in cui non vengono percepiti terremoti; in Italia sono molti gli individui che non hanno mai percepito un terremoto in vita loro. Con terremoti 6+ ogni anno che interessano l'intero territorio, vedi che cambierebbe anche la percezione italiana.
2) I mezzi esistono, ma il modo in cui vengono applicati rispecchia l'esigenza che un paese ne ha. Un paese che vede un terremoto di circa 7 ogni secolo
non può avere la stessa sensibilità di uno in cui se ne verifica uno all'anno. Solo ora, grazie al potere dei media e alla diffusione rapida e capillare delle informazioni, si sta iniziando a vedere al problema in maniera più seria; ma fino a 20 anni fa la situazione era fisiologicamente differente.
Non sto dicendo che l'Italia non dovrebbe ristrutturare i propri edifici. Sto semplicemente spiegando, in maniera
logica, perchè le cose in Giappone sono migliori che in Italia.