Ufficiale Terremoto

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L'epicentro era in mare aperto, quelle erano costruzioni molto distanti.

Cio non toglie che quel terremoto ha generato una serie di scosse d'assestamento micidiali (6/7 richter) che non hanno fatto danni

 
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L'epicentro era in mare aperto, quelle erano costruzioni molto distanti.Cio non toglie che quel terremoto ha generato una serie di scosse d'assestamento micidiali (6/7 richter) che non hanno fatto danni
Beh si in mare aperto si ma mica molto distante dal giappone, considera che quel terremoto è stato sentito pure nelle coste americane. In ogni caso basta appunto vedere il video per rendersi conto della potenza di esso. E altra cosa importante è dire che ai tempi quasi nessuno disse che il disastro di fukushima non fu dato dal terremoto (che a parte le zone periferiche e più povere non fece nessun danno letale), ma dallo tsunami che avvenne successivamente :ahsisi:

In ogni caso a me, studioso di tutto ciò, fa rabbia sapere che in fondo, i terremoti avvenuti in questi mesi da noi non sono per nulla potenti rispetto ad altre parte, dove hanno imparato a conviverci e soprattutto a costruire di conseguenza.

Chi ha sky si veda il reportage "l'Italia trema" riguardo la nostra situazione riguardo i piani anti-sismici...è veramente uno dei pochi programmi che ha affrontato il problema con serietà e con cultura, senza risvolte "populiste" e purtroppo "ignoranti" come quando si parla di prevedere i terremoti

 

sono purtoppo culture diverse :sad:

da noi c'è la salvaguardia del patrimonio, se fai caso è un quartiere prevalentemente "recente", da noi non credo che esista niente di simile ...

poi da anni (quando studiavo e questa "moda" dei terremoti non era ancora forte) sentivo parlare delle tipologie costruttive giapponesi :sisi:

 
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In giappone c'è la "cultura del terremoto" perchè la frequenza di terremoti superiori a 6.0 di magnitudo è incredibilmente maggiore che in Italia. Non sono proprio paragonabili le due culture, ed è "stupido" dire "eh, dovremmo avere le case come i giapponesi!", perchè sono due realtà terribilmente differenti: se l'Italia avesse la stessa attività sismica del Giappone, gli edifici che costituiscono il nostro patrimonio architettonico non sarebbero durati più di un secolo dalla loro edificazione. Allo stesso tempo, in Italia c'è meno "urgenza" e "necessità" di rendere le strutture sicure come quelle in Giappone.

Non confondiamo la geologia con l'architettura e la "storia" di un paese, per favore. Facile fare commenti sulle norme giapponesi quando non si considerano certi aspetti.

 
In giappone c'è la "cultura del terremoto" perchè la frequenza di terremoti superiori a 6.0 di magnitudo è incredibilmente maggiore che in Italia. Non sono proprio paragonabili le due culture, ed è "stupido" dire "eh, dovremmo avere le case come i giapponesi!", perchè sono due realtà terribilmente differenti: se l'Italia avesse la stessa attività sismica del Giappone, gli edifici che costituiscono il nostro patrimonio architettonico non sarebbero durati più di un secolo dalla loro edificazione. Allo stesso tempo, in Italia c'è meno "urgenza" e "necessità" di rendere le strutture sicure come quelle in Giappone.
Non confondiamo la geologia con l'architettura e la "storia" di un paese, per favore. Facile fare commenti sulle norme giapponesi quando non si considerano certi aspetti.
Non concordo assolutamente...

L'Italia è il paese con maggior numero di patrimoni unesco nel mondo, ma non bisogna usare questo come scusa...Per chi fa un'attenta analisi di quello che è successo in questi mesi può vedere come le case peggiori, quelle che si sono sbriciolate, sono case costruite dopo gli anni 70, anni in cui in Italia si è avuto il boom edilizio senza criterio, le case venivano costruite abusivamente "tanto poi c'è il condono", anni in cui la geologia era del tutto ignorata e si è costruito su faglie, frane, torrenti e altro ancora senza il minimo ritegno.

Nessuno discute che in Giappone ci sia una cultura totalmente diversa, ma:

1) Ricordiamoci che anche loro hanno i loro monumenti e palazzi imperiali del Giappone antico che devono proteggere....questo discorso posso capirlo in California, dove le case più vecchie dopo post '81 (quelle costruite prima per legge sono state o ristrutturate o ricostruite con criteri antisismici se no abbattute)

2) A maggior ragione che là hanno una situazione molto più grave della nostra, Il Giappone dovrebbe insegnarci tanto e farci capire che il terremoto non è una disgrazia che ci invia un *** per punirci e possiamo solo assistere inermi, ma è un evento con cui bisogno convivere e adeguarsi perchè nel Mondo i mezzi esistono, semplicemente non si vogliono usare.

3) Avere un patrimonio monumentale enorme per tutta la nazione dovrebbe a maggior ragione farci mobilitare per prendere le giuste precauzioni... La stessa cattedrale di Norcia è stata ricostruita 3 volte nell'arco della sua storia, e dopo gli anni settanta ha subito una ristrutturazione che ha resistito a 2 mesi di sciame sismico e a 3 scosse di magnitudo 6 o più. E nonostante oggi sia crollata ciò ha permesso di non avere morti e a dimostrare che i lavori sono serviti. Se no come spiegate che la cattedrale è caduta dopo 2 mesi di terremoti mentre case di Amatrice degli anni 70/80 si sono letteralmente sbriciolate??

Nessuno confonde la geologia con il patrimonio che abbiamo...ma, magari sarò di "parte", trovo essenziale che si inizi una seria rivoluzione culturale riguardo questo argomento, rendere gli italiani partecipi di ciò che li circonda e far conoscere a tutti dove vivono dal punto di vista geologico in modo da non temere più i terremoti come "Punizione divina" ma portare cosi le generazioni future a tenere al proprio patrimonio monumentale e alle loro case e cosi prendere le adeguate precauzioni...precauzioni che esistono per posti messi peggio di noi tra l'altro.

Io sinceramente mi sono stancato sentire i soliti politi che promettono ricostruzioni che mai faranno e se la faranno sarà con partapesta per mangiare soldi e mi sono stancato del cittadino che crede che non ci sia soluzione.

Come in tantissimi altri argomenti, l'Italia ha bisogno di un serio risveglio di coscienza di tutto ciò che lo circonda e di ciò che ha...Come ne ha bisogno nell'ambito politico/economico e morale...tra le altre cose ne ha bisogno anche in questo ambito...perchè, tanto per ricordarlo, nelle zone dove c'è un minore rischio sismico, abbiano elevatissimo rischio idrogeologico che come quello sismico ogni anno viene sottovalutato e puntualmente ci ritroveremo a contare i danni della prossima valanga/alluvione con la speranza che non ammazzi nessuno.

 
Non concordo assolutamente...
Su cosa non concordi? Perchè ciò che ho detto non è un'opinione, sono fatti.

E' un fatto che in Giappone ci sono più terremoti e più potenti che in Italia. (chiamiamo questa affermazione "Proposizione A")

E' un fatto che il "pensiero" italiano sui terremoti è legato alla Proposizione A.

E' un fatto che il criterio con cui si costruisce in Italia - nel medioevo come anche negli anni '70 - è legato alla percezione che si ha dei terremoti.

E' un fatto che la maggioranza dei monumenti architettonici italiani non sarebbe resistita così a lungo se fossimo soggetti agli stessi sismi del Giappone.

E' un fatto che in Italia si dedica meno attenzione al rispetto dei terremoti perchè questi avvengono ogni morte di papa e - comunque - con intensità non "fortissima".

Se avessimo terremoti superiori al 6.0 più volte all'anno, vedi che la gente non parlerebbe del terremoto solo quando se ne verifica uno.

L'Italia è il paese con maggior numero di patrimoni unesco nel mondo, ma non bisogna usare questo come scusa...
E chi la usa come scusa? Scusa per cosa, poi?

Per chi fa un'attenta analisi di quello che è successo in questi mesi può vedere come le case peggiori, quelle che si sono sbriciolate, sono case costruite dopo gli anni 70, anni in cui in Italia si è avuto il boom edilizio senza criterio, le case venivano costruite abusivamente "tanto poi c'è il condono", anni in cui la geologia era del tutto ignorata e si è costruito su faglie, frane, torrenti e altro ancora senza il minimo ritegno.
...e ti ripeto che si è costruito in quel modo ("male" dal punto di vista sismico) perchè in Italia non abbiamo la stessa cultura radicalizzata dei terremoti come c'è in Giappone. Il modo in cui si "pensa", in cui si "vede" un terremoto in Italia è totalmente differente da come lo si vede in Giappone, pertanto rispettare le norme antisismiche è un pensiero che viene spesso trascurato e/o non curato alla stessa maniera che in Giappone. E' la naturale conseguenza della Proposizione A; poi sicuro ci si può buttare dentro cose come negligenza/corruzione/stato ladroh e tutto il resto che vuoi, ma il principale motivo è questo. I paesi "storici" italiani sono costruiti in maniera totalmente differente che i villaggi giapponesi, con edifici che si appoggiano l'uno all'altro e che, nel caso ne crolli uno, tutto il complesso rischia di venire giù. In Giappone - nei villaggi - gli edifici sono isolati l'uno dall'altro. Questo contribuisce drasticamente alla riduzione delle vittime in caso di crolli.

Nessuno discute che in Giappone ci sia una cultura totalmente diversa, ma:

1) Ricordiamoci che anche loro hanno i loro monumenti e palazzi imperiali del Giappone antico che devono proteggere....questo discorso posso capirlo in California, dove le case più vecchie dopo post '81 (quelle costruite prima per legge sono state o ristrutturate o ricostruite con criteri antisismici se no abbattute)

2) A maggior ragione che là hanno una situazione molto più grave della nostra, Il Giappone dovrebbe insegnarci tanto e farci capire che il terremoto non è una disgrazia che ci invia un *** per punirci e possiamo solo assistere inermi, ma è un evento con cui bisogno convivere e adeguarsi perchè nel Mondo i mezzi esistono, semplicemente non si vogliono usare.

3) Avere un patrimonio monumentale enorme per tutta la nazione dovrebbe a maggior ragione farci mobilitare per prendere le giuste precauzioni... La stessa cattedrale di Norcia è stata ricostruita 3 volte nell'arco della sua storia, e dopo gli anni settanta ha subito una ristrutturazione che ha resistito a 2 mesi di sciame sismico e a 3 scosse di magnitudo 6 o più. E nonostante oggi sia crollata ciò ha permesso di non avere morti e a dimostrare che i lavori sono serviti. Se no come spiegate che la cattedrale è caduta dopo 2 mesi di terremoti mentre case di Amatrice degli anni 70/80 si sono letteralmente sbriciolate??
1) questo si ricollega con quanto detto prima da me: là si presta più attenzione da secoli ai terremoti. Ogni edificio - DA SECOLI - è fatto nel rispetto delle norme antisismiche conosciute, perchè in Giappone non esistono periodi in cui non vengono percepiti terremoti; in Italia sono molti gli individui che non hanno mai percepito un terremoto in vita loro. Con terremoti 6+ ogni anno che interessano l'intero territorio, vedi che cambierebbe anche la percezione italiana.

2) I mezzi esistono, ma il modo in cui vengono applicati rispecchia l'esigenza che un paese ne ha. Un paese che vede un terremoto di circa 7 ogni secolo non può avere la stessa sensibilità di uno in cui se ne verifica uno all'anno. Solo ora, grazie al potere dei media e alla diffusione rapida e capillare delle informazioni, si sta iniziando a vedere al problema in maniera più seria; ma fino a 20 anni fa la situazione era fisiologicamente differente.

Non sto dicendo che l'Italia non dovrebbe ristrutturare i propri edifici. Sto semplicemente spiegando, in maniera logica, perchè le cose in Giappone sono migliori che in Italia.

 
Su cosa non concordi? Perchè ciò che ho detto non è un'opinione, sono fatti.E' un fatto che in Giappone ci sono più terremoti e più potenti che in Italia. (chiamiamo questa affermazione "Proposizione A")

E' un fatto che il "pensiero" italiano sui terremoti è legato alla Proposizione A.

E' un fatto che il criterio con cui si costruisce in Italia - nel medioevo come anche negli anni '70 - è legato alla percezione che si ha dei terremoti.

E' un fatto che la maggioranza dei monumenti architettonici italiani non sarebbe resistita così a lungo se fossimo soggetti agli stessi sismi del Giappone.

E' un fatto che in Italia si dedica meno attenzione al rispetto dei terremoti perchè questi avvengono ogni morte di papa e - comunque - con intensità non "fortissima".

Se avessimo terremoti superiori al 6.0 più volte all'anno, vedi che la gente non parlerebbe del terremoto solo quando se ne verifica uno.

E chi la usa come scusa? Scusa per cosa, poi?

...e ti ripeto che si è costruito in quel modo ("male" dal punto di vista sismico) perchè in Italia non abbiamo la stessa cultura radicalizzata dei terremoti come c'è in Giappone. Il modo in cui si "pensa", in cui si "vede" un terremoto in Italia è totalmente differente da come lo si vede in Giappone, pertanto rispettare le norme antisismiche è un pensiero che viene spesso trascurato e/o non curato alla stessa maniera che in Giappone. E' la naturale conseguenza della Proposizione A; poi sicuro ci si può buttare dentro cose come negligenza/corruzione/stato ladroh e tutto il resto che vuoi, ma il principale motivo è questo. I paesi "storici" italiani sono costruiti in maniera totalmente differente che i villaggi giapponesi, con edifici che si appoggiano l'uno all'altro e che, nel caso ne crolli uno, tutto il complesso rischia di venire giù. In Giappone - nei villaggi - gli edifici sono isolati l'uno dall'altro. Questo contribuisce drasticamente alla riduzione delle vittime in caso di crolli.

1) questo si ricollega con quanto detto prima da me: là si presta più attenzione da secoli ai terremoti. Ogni edificio - DA SECOLI - è fatto nel rispetto delle norme antisismiche conosciute, perchè in Giappone non esistono periodi in cui non vengono percepiti terremoti; in Italia sono molti gli individui che non hanno mai percepito un terremoto in vita loro. Con terremoti 6+ ogni anno che interessano l'intero territorio, vedi che cambierebbe anche la percezione italiana.

2) I mezzi esistono, ma il modo in cui vengono applicati rispecchia l'esigenza che un paese ne ha. Un paese che vede un terremoto di circa 7 ogni secolo non può avere la stessa sensibilità di uno in cui se ne verifica uno all'anno. Solo ora, grazie al potere dei media e alla diffusione rapida e capillare delle informazioni, si sta iniziando a vedere al problema in maniera più seria; ma fino a 20 anni fa la situazione era fisiologicamente differente.

Non sto dicendo che l'Italia non dovrebbe ristrutturare i propri edifici. Sto semplicemente spiegando, in maniera logica, perchè le cose in Giappone sono migliori che in Italia.
Il tuo discorso lo capisco pure...ma non credo sia una giustificazione, a maggior ragione vedendo come da noi terremoti con magnitudo maggiore di 5.5 ce ne sono in media ogni 5 anni (e quindi non proprio "ogni morte di papa")...ovviamente non tutti sono "mortali"...ma se nell'ultimo secolo abbiamo avuto più di 100.000 morti dovuti pure a tsunami, evidentemente noi italiani non siamo buoni a proteggerci da terremoti che altrove risultano "deboli". Questo dovrebbe far riflettere...

Io capisco il tuo discorso, è vero che il Giappone è in una situazione nettamente più grave...ma in Europa l'italia ha il maggior numeri di decessi dovuti a sismi nell'ultimo secolo, più di Grecia e Turchia che pure loro dal punto di vista sismico sono nettamente messi peggio di noi.

Quindi mi sembra un pò superficiale quando concludi il tuo discorso dicendo "non abbiamo la necessità" come il Giappone. Anzi io da italiano mi inca**o ancora di più sapendo che effettivamente la nostra situazione non è peggio di molte altre eppure la quantità di morti è veramente altissima in proporzione. E lo dico perchè questo argomento dovrebbe toccare tutti visto che gli italiani che probabilmente possono sentirsi al sicuro sono solamente i sardi e i pugliesi, e (senza volerla buttare a nessuno, anzi io sono il primo essendo di Catania) i prossimi sfollati che perdono tutto può essere chiunque di noi.

 
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Il tuo discorso lo capisco pure...ma non credo sia una giustificazione, a maggior ragione vedendo come da noi terremoti con magnitudo maggiore di 5.5 ce ne sono in media ogni 5 anni (e quindi non proprio "ogni morte di papa")...ovviamente non tutti sono "mortali"...ma se nell'ultimo secolo abbiamo avuto più di 100.000 morti dovuti pure a tsunami, evidentemente noi italiani non siamo buoni a proteggerci da terremoti che altrove risultano "deboli". Questo dovrebbe far riflettere...Io capisco il tuo discorso, è vero che il Giappone è in una situazione nettamente più grave...ma in Europa l'italia ha il maggior numeri di decessi dovuti a sismi nell'ultimo secolo, più di Grecia e Turchia che pure loro dal punto di vista sismico sono nettamente messi peggio di noi.

Quindi mi sembra un pò superficiale quando concludi il tuo discorso dicendo "non abbiamo la necessità" come il Giappone. Anzi io da italiano mi inca**o ancora di più sapendo che effettivamente la nostra situazione non è peggio di molte altre eppure la quantità di morti è veramente altissima in proporzione. E lo dico perchè questo argomento dovrebbe toccare tutti visto che gli italiani che probabilmente possono sentirsi al sicuro sono solamente i sardi e i pugliesi, e (senza volerla buttare a nessuno, anzi io sono il primo essendo di Catania) i prossimi sfollati che perdono tutto può essere chiunque di noi.
La parola "necessità" la ho messa tra virgolette per un motivo: non intendevo dire che in Italia non bisogna fare nulla contro i terremoti; semplicemente (e lo ripeto per la terza volta) la percezione dei terremoti che si aveva in Italia sino ai primi anni 2000 era tale da non mettere la sicurezza antisismica delle strutture al primo posto quando si iniziavano i lavori di costruzione.

In Giappone, un edificio che non rispetta le norme antisismiche dura 6 mesi se va bene, vista la frequenza e l'intensità dei sismi di cui sono oggetto; in Italia, un edificio non a norma può durare anche secoli (come si è visto).

Tutto qua.

Un 5.5 ogni 5 anni non è neanche lontanamente paragonabile a 6+ ogni anno (che poi la mia stima era anche mooolto più bassa dei dati attuali). Cioè, dal 2011 ci sono stati, in Giappone:

1100 terremoti di magnitudo >5

350 >5.5.

126 >6

30 >6.5

9 >7

(http://www.japanquakemap.com/)

Sono due realtà differenti.

L'Italia è una zona sismica, ma non "così" sismica; pertanto è "ovvio" che in Italia si guardi di meno a certe cose. Che non vuol dire che è "bene", ribadisco.

 
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La parola "necessità" la ho messa tra virgolette per un motivo: non intendevo dire che in Italia non bisogna fare nulla contro i terremoti; semplicemente (e lo ripeto per la terza volta) la percezione dei terremoti che si aveva in Italia sino ai primi anni 2000 era tale da non mettere la sicurezza antisismica delle strutture al primo posto quando si iniziavano i lavori di costruzione.In Giappone, un edificio che non rispetta le norme antisismiche dura 6 mesi se va bene, vista la frequenza e l'intensità dei sismi di cui sono oggetto; in Italia, un edificio non a norma può durare anche secoli (come si è visto).

Tutto qua.

Un 5.5 ogni 5 anni non è neanche lontanamente paragonabile a 6+ ogni anno (che poi la mia stima era anche mooolto più bassa dei dati attuali). Cioè, dal 2011 ci sono stati, in Giappone:

1100 terremoti di magnitudo >5

350 >5.5.

126 >6

30 >6.5

9 >7

(http://www.japanquakemap.com/)

Sono due realtà differenti.

L'Italia è una zona sismica, ma non "così" sismica; pertanto è "ovvio" che in Italia si guardi di meno a certe cose. Che non vuol dire che è "bene", ribadisco.
Si ma con riguardo alla potenza dei terremoti bisogna anche considerare la profondità a cui si sviluppano e dove si trovi l'ipocentro.

E nel caso del Giappone si tratta di profondità molto superiori nonché di ipocentro a largo delle coste. Per cui, gli effetti in superficie sono assai più indiretti, e può anche darsi che la forza oggettiva (in superficie) sia speculare ai terremoti italiani.

Per passare al caso concreto, il Terremoto del Giappone del 2011 è stato sì di magnitudo 9, ma con ipocentro a 30 km di profondità ed a largo delle coste. Viceversa il terremoto del centro italia è stato oggettivamente meno potente, 6,5 di magnitudo, ma il suo ipocentro si trovava a soli 8 km di profondità.

 
Si ma con riguardo alla potenza dei terremoti bisogna anche considerare la profondità a cui si sviluppano e dove si trovi l'ipocentro.E nel caso del Giappone si tratta di profondità molto superiori nonché di ipocentro a largo delle coste. Per cui, gli effetti in superficie sono assai più indiretti, e può anche darsi che la forza oggettiva (in superficie) sia speculare ai terremoti italiani.

Per passare al caso concreto, il Terremoto del Giappone del 2011 è stato sì di magnitudo 9, ma con ipocentro a 30 km di profondità ed a largo delle coste. Viceversa il terremoto del centro italia è stato oggettivamente meno potente, 6,5 di magnitudo, ma il suo ipocentro si trovava a soli 8 km di profondità.
Questa è una cosa che volevo dire quando Auron ha postato il video del terremoto 9 in Giappone, ma che non ho fatto perchè irrilevante ai fini del discorso, visto che comunque il Giappone ha più scosse e più potenti che in Italia.

Chiaro che se la stessa scossa fosse stata sotto Tokyo (e non in mezzo al mare) e a 10KM di profondità (e non a 30) allora i danni sarebbero stati grossi pure in Giappone (tant'è che si prevede che le strutture attuali a Tokyo siano comunque inadeguate a sopportare sismi potenti: http://www.ibtimes.co.uk/estimated-20000-could-die-two-earthquakes-predicted-hit-japan-next-30-years-1583968 ).

In ogni caso, ciò che dici - benché vero - c'entra poco o nulla con quanto ho detto io, dal momento che ho tirato in ballo la frequenza dei sismi. Se l'Italia avesse la stessa attività sismica del Giappone, vedi che anche noi, nel 2016, avremmo riso di queste scosse.

Concludo con un appunto: il fatto che in Giappone ci sia una cultura antisismica migliiore della nostra lo si sa da quanto, 30 anni? 40 anni? Adesso ci si impiega 2 minuti a fare una ricerca su Google per vedere lo stato dell'arte delle norme antisismiche; ma 50+ anni fa, quando il 99% (stima a caso, ma penso veritiera) degli edifici italiani erano già stati costruiti e terminati, non ci si pensava minimamente. Ossia, mentre in Giappone è difficile trovare una persona che non ha mai avuto esperienza diretta con un terremoto, in Italia non è così. 50 anni fa era probabile che molte persone manco sapessero che cosa fosse, un terremoto, sia perchè non lo avevano mai provato sulla propria pelle, sia perchè le notizie erano molto localizzate. Toh, al massimo si poteva sapere del terremoto di Messina (1908), o di quello della Marsica (1930). Ma poi basta.

Il ruolo dell'immaginario collettivo, in questo genere di operazioni, è predominante. Se si ha notizia di un terremoto ogni 10+ anni, come è possibile sensibilizzare la popolazione ed indurre maggiori controlli sulle norme antisismiche? In Giappone si ha un influsso costante di notizie riguardanti i terremoti, perchè ce ne sono tanti; in Italia, ne arriva uno ogni 5 anni, se ne parla per 1-2-3 mesi, poi tutti a riprendere le proprie vite come se nulla fosse (ovviamente si parla di quelli non interessati dal terremoto).

 
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La parola "necessità" la ho messa tra virgolette per un motivo: non intendevo dire che in Italia non bisogna fare nulla contro i terremoti; semplicemente (e lo ripeto per la terza volta) la percezione dei terremoti che si aveva in Italia sino ai primi anni 2000 era tale da non mettere la sicurezza antisismica delle strutture al primo posto quando si iniziavano i lavori di costruzione.In Giappone, un edificio che non rispetta le norme antisismiche dura 6 mesi se va bene, vista la frequenza e l'intensità dei sismi di cui sono oggetto; in Italia, un edificio non a norma può durare anche secoli (come si è visto).

Tutto qua.

Un 5.5 ogni 5 anni non è neanche lontanamente paragonabile a 6+ ogni anno (che poi la mia stima era anche mooolto più bassa dei dati attuali). Cioè, dal 2011 ci sono stati, in Giappone:

1100 terremoti di magnitudo >5

350 >5.5.

126 >6

30 >6.5

9 >7

(http://www.japanquakemap.com/)

Sono due realtà differenti.

L'Italia è una zona sismica, ma non "così" sismica; pertanto è "ovvio" che in Italia si guardi di meno a certe cose. Che non vuol dire che è "bene", ribadisco.
Si ma su questo concordo con te...quello che voglio dirti io però è che la nostra negligenza a riguardo ha portato che terremoti poco superiori a 5 possono essere paradossalmente più devastanti di terremoti di scala punto 7 in Giappone. A me questo fa rabbia...

Quello che dici riguardo la presa di coscienza solo negli anni 2000 è però uno schiaffo a chi le ha subite prime...perchè in realtà non è cosi...i provvedimenti in italia sono iniziati nel 1908 con la distruzione di Messina e Reggio e hanno continuato negli anni 60/70/80 tra irpinia, belice e calabria con l'ultimo nel 2010 per l'Aquila...quindi ufficialmente i provvedimenti l'italia li ha provati anche a fare, il problema è che per la stragrande maggioranza dei cittadini, chiamala ignoranza, chiamala presa di coscienza, quei provvedimenti erano carta straccia.

Il caro Berlusconi che fece l'ultimo decreto che ha aggiornato nel norme antisismiche poi è stato il primo che le ha sfanculate costruendo la fantomatica new town dell'aquila con la cartapesta.

Quindi permettimi di dire che se un terremoto di 5.5 ogni 5 anni in Italia fa più morti di un terremoto 7 ogni due anni in Giappone, la cosa non è tanto giustificabile a mio avviso...

Si ma con riguardo alla potenza dei terremoti bisogna anche considerare la profondità a cui si sviluppano e dove si trovi l'ipocentro.E nel caso del Giappone si tratta di profondità molto superiori nonché di ipocentro a largo delle coste. Per cui, gli effetti in superficie sono assai più indiretti, e può anche darsi che la forza oggettiva (in superficie) sia speculare ai terremoti italiani.

Per passare al caso concreto, il Terremoto del Giappone del 2011 è stato sì di magnitudo 9, ma con ipocentro a 30 km di profondità ed a largo delle coste. Viceversa il terremoto del centro italia è stato oggettivamente meno potente, 6,5 di magnitudo, ma il suo ipocentro si trovava a soli 8 km di profondità.
Quello che dici è in parte vero, tendenzialmente quelli in giappone sono più profondi ma proprio per questo l'energia sprigionata è notevolmente maggiore di quelli superficiali nostri e ti assicuro che anche seppur più profondi la loro potenza non è neanche paragonabile ai nostri anche se superficiali.

Per farti un esempio banale:

- Considera la forza che ti serve per rompere un grissino...quella è l'energia dei terremoti in italia

- Considera la forza che ti serve per rompere una baguette di 4 giorni indurita...quella è l'energia dei terremoti in Giappone

 
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Si ma su questo concordo con te...quello che voglio dirti io però è che la nostra negligenza a riguardo ha portato che terremoti poco superiori a 5 possono essere paradossalmente più devastanti di terremoti di scala punto 7 in Giappone. A me questo fa rabbia...Quello che dici riguardo la presa di coscienza solo negli anni 2000 è però uno schiaffo a chi le ha subite prime...perchè in realtà non è cosi...i provvedimenti in italia sono iniziati nel 1908 con la distruzione di Messina e Reggio e hanno continuato negli anni 60/70/80 tra irpinia, belice e calabria con l'ultimo nel 2010 per l'Aquila...quindi ufficialmente i provvedimenti l'italia li ha provati anche a fare, il problema è che per la stragrande maggioranza dei cittadini, chiamala ignoranza, chiamala presa di coscienza, quei provvedimenti erano carta straccia.

Il caro Berlusconi che fece l'ultimo decreto che ha aggiornato nel norme antisismiche poi è stato il primo che le ha sfanculate costruendo la fantomatica new town dell'aquila con la cartapesta.

Quindi permettimi di dire che se un terremoto di 5.5 ogni 5 anni in Italia fa più morti di un terremoto 7 ogni due anni in Giappone, la cosa non è tanto giustificabile a mio avviso...
E qui si torna a ciò che dicevo io 30 pagine fa (o 40, dipende da quanti messaggi visualizzi per pagina :asd:): un conto è fare norme rigide per la costruzione di nuovi edifici; un altro è farle per gli edifici già fatti. O meglio, più che farle, il problema è applicarle: un nuovo edificio non rispetta le norme? Non te lo rendo abitabile, finita lì; ma se un edificio "vecchio" non le rispetta, che fai? Mandi via i residenti? E le ristrutturazioni chi le paga? Puoi fare incentivi, ma comunque la spesa va affrontata; e chi non ha i soldi? E chi li vuole spendere per "altro"? A questo punto si ritorna a quanto ho detto nel post precedente: in Italia, l'immaginario colletivo non mette i terremoti (e sicurezza antisismica) in cima a tutto. Tra spendere 10000€ per un'auto nuova e spenderne 10000€ per mettere a posto la casa, cosa pensi che avrebbe scelto un abitante di Amatrice 3 mesi fa, prima del terremoto?

Chiaro che poi in mezzo ci sono le classiche porcherie "all'italiana" come quelle dell'Aquila - ma queste sono una minoranza assoluta, che fa notizia, certo, ma restano comunque la punta dell'iceberg.

 
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Piccoli appunti:

- Non conosco alla perfezione la geologia del Giappone, ma i terremoti là probabilmente non avvengono quasi mai superficialmente sulla terraferma...i sismi non vanno a formarsi a cavolo, partono dalla fossa oceanica a largo del giappone (dove si possono trovare i terremoti più superficiali) e avvicinandosi verso la terraferma si trovano sempre a profondità maggiori a causa dell'inclinazione della placca che va sotto quella asiatica (per chi sia interessato ad approfondire parlo del piano di Benioff)

- La maggior parte della terra giapponese è formata da piroclasti (cioè materiale eruttivo esplosivo dei vulcani) e gran parte di questi tipi di terreno amplificano le onde sismiche che arrivano, quindi se da un lato avvengono a maggiori profondità dall'altro la loro geologia "peggiora" il rischio sismico

 
Su cosa non concordi? Perchè ciò che ho detto non è un'opinione, sono fatti.E' un fatto che in Giappone ci sono più terremoti e più potenti che in Italia. (chiamiamo questa affermazione "Proposizione A")

E' un fatto che il "pensiero" italiano sui terremoti è legato alla Proposizione A.

E' un fatto che il criterio con cui si costruisce in Italia - nel medioevo come anche negli anni '70 - è legato alla percezione che si ha dei terremoti.

E' un fatto che la maggioranza dei monumenti architettonici italiani non sarebbe resistita così a lungo se fossimo soggetti agli stessi sismi del Giappone.

E' un fatto che in Italia si dedica meno attenzione al rispetto dei terremoti perchè questi avvengono ogni morte di papa e - comunque - con intensità non "fortissima".

Se avessimo terremoti superiori al 6.0 più volte all'anno, vedi che la gente non parlerebbe del terremoto solo quando se ne verifica uno.

E chi la usa come scusa? Scusa per cosa, poi?

...e ti ripeto che si è costruito in quel modo ("male" dal punto di vista sismico) perchè in Italia non abbiamo la stessa cultura radicalizzata dei terremoti come c'è in Giappone. Il modo in cui si "pensa", in cui si "vede" un terremoto in Italia è totalmente differente da come lo si vede in Giappone, pertanto rispettare le norme antisismiche è un pensiero che viene spesso trascurato e/o non curato alla stessa maniera che in Giappone. E' la naturale conseguenza della Proposizione A; poi sicuro ci si può buttare dentro cose come negligenza/corruzione/stato ladroh e tutto il resto che vuoi, ma il principale motivo è questo. I paesi "storici" italiani sono costruiti in maniera totalmente differente che i villaggi giapponesi, con edifici che si appoggiano l'uno all'altro e che, nel caso ne crolli uno, tutto il complesso rischia di venire giù. In Giappone - nei villaggi - gli edifici sono isolati l'uno dall'altro. Questo contribuisce drasticamente alla riduzione delle vittime in caso di crolli.

1) questo si ricollega con quanto detto prima da me: là si presta più attenzione da secoli ai terremoti. Ogni edificio - DA SECOLI - è fatto nel rispetto delle norme antisismiche conosciute, perchè in Giappone non esistono periodi in cui non vengono percepiti terremoti; in Italia sono molti gli individui che non hanno mai percepito un terremoto in vita loro. Con terremoti 6+ ogni anno che interessano l'intero territorio, vedi che cambierebbe anche la percezione italiana.

2) I mezzi esistono, ma il modo in cui vengono applicati rispecchia l'esigenza che un paese ne ha. Un paese che vede un terremoto di circa 7 ogni secolo non può avere la stessa sensibilità di uno in cui se ne verifica uno all'anno. Solo ora, grazie al potere dei media e alla diffusione rapida e capillare delle informazioni, si sta iniziando a vedere al problema in maniera più seria; ma fino a 20 anni fa la situazione era fisiologicamente differente.

Non sto dicendo che l'Italia non dovrebbe ristrutturare i propri edifici. Sto semplicemente spiegando, in maniera logica, perchè le cose in Giappone sono migliori che in Italia.
Concordo in pieno soprattutto per la percezione:sisi:

 
E qui si torna a ciò che dicevo io 30 pagine fa (o 40, dipende da quanti messaggi visualizzi per pagina :asd:): un conto è fare norme rigide per la costruzione di nuovi edifici; un altro è farle per gli edifici già fatti. O meglio, più che farle, il problema è applicarle: un nuovo edificio non rispetta le norme? Non te lo rendo abitabile, finita lì; ma se un edificio "vecchio" non le rispetta, che fai? Mandi via i residenti? E le ristrutturazioni chi le paga? Puoi fare incentivi, ma comunque la spesa va affrontata; e chi non ha i soldi? E chi li vuole spendere per "altro"? A questo punto si ritorna a quanto ho detto nel post precedente: in Italia, l'immaginario colletivo non mette i terremoti (e sicurezza antisismica) in cima a tutto. Tra spendere 10000€ per un'auto nuova e spenderne 10000€ per mettere a posto la casa, cosa pensi che avrebbe scelto un abitante di Amatrice 3 mesi fa, prima del terremoto?
Chiaro che poi in mezzo ci sono le classiche porcherie "all'italiana" come quelle dell'Aquila - ma queste sono una minoranza assoluta, che fa notizia, certo, ma restano comunque la punta dell'iceberg.
Si ma io questo l'ho anche capito...io ti dirò di più.

Se vieni da me in Sicilia (dove il rischio è tale e quale al centro Italia) io sono sicuro che ancora il 99% della gente spenderebbe 5000, 10000 euro per la macchina con una probabile risposta ad eventuale rischio sismico:"Speriamo che u Signuruzzu ce la mandi bona" (credo sia traducibile :asd:)

Quello che dico io semplicemente è che se effettivamente avessimo iniziato ad avere la "cultura" del terremoto già dal 1908 (quando abbiamo avuto 130.000 morti...no 200) oggi neanche faceva più notizia il terremoto a Norcia...purtroppo invece ci ritroviamo ogni 10 anni a piangere morti e soprattutto a spendere il triplo per ricostruzione rispetto alla spesa della messa in sicurezza.

 
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Si ma io questo l'ho anche capito...io ti dirò di più. Se vieni da me in Sicilia (dove il rischio è tale e quale al centro Italia) io sono sicuro che ancora il 99% della gente spenderebbe 5000, 10000 euro per la macchina con una probabile risposta ad eventuale rischio sismico:"Speriamo che u Signuruzzu ce la mandi bona" (credo sia traducibile :asd:)

Quello che dico io semplicemente è che se effettivamente avessimo iniziato ad avere la "cultura" del terremoto già dal 1908 (quando abbiamo avuto 130.000 morti...no 200) oggi neanche faceva più notizia il terremoto a Norcia...purtroppo invece ci ritroviamo ogni 10 anni a piangere morti e soprattutto a spendere il triplo per ricostruzione rispetto alla spesa della messa in sicurezza.
Eh, e purtroppo non è così, ed il perchè lo ho spiegato. Affinchè fosse come tu dici, dovremmo avere molti più terremoti di quanti non ne abbiamo già. Ovviamente non è una cosa che può accadere dall'oggi al domani, quindi difficilmente la situazione cambierà nei prossimi anni.

Una cosa è certa, però: almeno in Emilia, le norme per la costruzione di nuovi edifici ci sono, sono severe e vengono rispettate. Quindi, se non altro, andare ad abitare in edifici costruiti negli anni 2000+ garantisce molta sicurezza. Ma per gli edifici preesistenti... nel migliore dei casi si fa l'assicurazione (che non ti protegge dalla morte, ma almeno può ridarti una vita dignitosa in caso di sopravvivenza ad una disgrazia).

 
Eh, e purtroppo non è così, ed il perchè lo ho spiegato. Affinchè fosse come tu dici, dovremmo avere molti più terremoti di quanti non ne abbiamo già. Ovviamente non è una cosa che può accadere dall'oggi al domani, quindi difficilmente la situazione cambierà nei prossimi anni.
Una cosa è certa, però: almeno in Emilia, le norme per la costruzione di nuovi edifici ci sono, sono severe e vengono rispettate. Quindi, se non altro, andare ad abitare in edifici costruiti negli anni 2000+ garantisce molta sicurezza. Ma per gli edifici preesistenti... nel migliore dei casi si fa l'assicurazione (che non ti protegge dalla morte, ma almeno può ridarti una vita dignitosa in caso di sopravvivenza ad una disgrazia).
Boh...io sono dell'idea che le morti e le frequenze dei terremoti disastrosi che abbiamo avuto, seppur non ai livelli del giappone o california, avrebbero dovuto svegliarci molto tempo prima degli anni 2000...punti di vista.

Da me a catania dal punto di vista sismico siamo messi malissimo, ora sinceramente non saprei dirti le costruzioni nuove come sono messe e quanto rispettano le regole antisismiche...ma la cosa certa è che qua ad oggi un terremoto con magnitudo 6 o più penso raderebbe a suolo gran parte della città...considerato pure il sottosuolo pessimo su cui è costruita la città.

Di contro per il rischio vulcanologico siamo all'avanguardia...l'etna è il vulcano più monitorato sia per la sicurezza sia per la ricerca (vista la sua particolarità) ma c'è da dire che secondo me è uno "sforzo" eccessivo visto che l'etna non è cmq pericoloso come può essere il vesuvio

 
Un'altra scossa..:facepalm:

Per giunta ne ho avvertite parecchie prima di quella forte che si è sentita distintamente..dato che stavo guardando un film...

 
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