Alert Terrorismo ISIS/Al Qaeda

  • Autore discussione Autore discussione Chen
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Francamene non so se qullo in Svezia (o in altri luoghi) si possa definire multiculturalismo, sì ci sono culture diverse ma non convivono. Non è che il multiculturalismo non funzioni e che quello cha chiamiamo multiculturalismo non è tale. Per esserci tutte le culture coinvolte devono rispettare le altre, ed evidentemente (con tutte le eccezioni del caso) non è così IMHO.

 
Francamene non so se qullo in Svezia (o in altri luoghi) si possa definire multiculturalismo, sì ci sono culture diverse ma non convivono. Non è che il multiculturalismo non funzioni e che quello cha chiamiamo multiculturalismo non è tale. Per esserci tutte le culture coinvolte devono rispettare le altre, ed evidentemente (con tutte le eccezioni del caso) non è così IMHO.

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:asd::asd::asd:

- - - Aggiornato - - -

Hai dimenticato di dire che, nel contempo, la stessa Svezia contestava il "maschilismo" di Trump :asd:. Purtroppo il #cortocircuito è inevitabile quando si parla di certe tematiche e a quel punto si entra in confusione senza sapere cosa o chi difendere. Ad esempio il poliziotto ucciso era un attivista gay...che caso che i nostri intellettuali di sinistra a questo giro non abbiano detto niente... solitamente sono più attivi a commentare queste vicende dicendo che non bisogna generalizzare e cose di questo genere, come non dissero niente quando ci fu la strage nel locale gay negli u.s.a.
 
Forse non ci siamo capiti, ho proprio detto che il multiculturalismo con l'Islam non si può fare :morris82:

 
Cosa ne pensi della compresenza dei cosiddetti "Sharia Councils" nel Regno Unito con la legge civile britannica?
Conosco abbastanza la questione ma non in modo approfondito.

Immagino che l'introduzione di questi organi derivi dalla tradizione coloniale inglese e dalla tendenza di riconoscere spazi di autonomia giuridica alle comunità di minoranza, tipo in India.

Sono tendenzialmente d'accordo nel riconoscimento delle specificità di un gruppo religioso, ma credo che vi siano anche qui dei limiti. Mi stupisce più che altro che nel sistema inglese abbiano dovuto commissionare una ricerca sulle attività e sul funzionamento dettagliato di molti sharia councils. Come se lo Stato non fosse completamente a conoscenza di queste attività. Mi aspettavo il contrario, nel nostro ordinamento il funzionamento della possibilità che norme e atti di natura religiosa abbiano effetti civili è (pur con tutti i suoi problemi) più chiaro. Mi riferisco alle sentenze del diritto canonico che hanno efficacia civile, anche se parliamo di situazioni con una storia molto diversa. :asd:

Pare che il funzionamento di molti Sharia councils favorisca l'inclusione sociale delle comunità musulmane, visto che fungono spesso da punti di consulenza in questioni legali e da centri di mediazione in campo civile commerciale e familiare. Molte comunità percepiscono la separazione di quelle che sono decisioni secondo i valori islamici e quelle che derivano da valori dello Stato come non necessariamente in conflitto ma come due piani diversi.

Questo mi sembra positivo. :sisi:

Un punto potenzialmente problematico è sicuramente il fatto che alcune decisioni nel campo di diritto di famiglia abbiano efficacia di lodo arbitrale e possano essere convalidate dai tribunali. In quel caso occorre che ci sia molta chiarezza e attenzione, perché ci vogliono criteri precisi nel vagliare la compatibilità tra precetti religiosi e ordinamento civile, alcune cose non possono passare e avere efficacia civile.

Di per sé non la vedo come un male, però molto complicato. :asd:

Non potrà mai esservi coesione sociale senza assimilazione (fino a che grado è poi da discutere): l'Europa non è riuscita a integrare e dubito ci riuscirà mai perché alla lunga il multiculturalismo (ossia l'integrazione come delineata da voi) non sembra funzionare e l'ha detto la stessa Merkel.

Qualcuno mi da il nome di una nazione dove il multiculturalismo funziona sul serio stile arcobaleni e unicorni come vi auspicate?

Francamene non so se qullo in Svezia (o in altri luoghi) si possa definire multiculturalismo, sì ci sono culture diverse ma non convivono. Non è che il multiculturalismo non funzioni e che quello cha chiamiamo multiculturalismo non è tale. Per esserci tutte le culture coinvolte devono rispettare le altre, ed evidentemente (con tutte le eccezioni del caso) non è così IMHO.
In realtà quello a cui voi probabilmente fate riferimento è la società multiculturale.

La società multiculturale è quella in cui viviamo adesso, in cui, per varie ragioni, le persone che risiedono in un dato territorio sono portatrici di culture diverse. E' un po' come una fotografia.

Il multiculturalismo, invece, è un'insieme di teorie su come affrontare la società multiculturale, sviluppatosi soprattutto in Canada e negli USA. Il Canada è considerata un po' la patria del multiculturalismo, anche se lì l'esigenza nasce dall'esigenza della convivenza tra i gruppi anglofoni e francofoni, nonché gestire la questione degli indigeni (i popoli che abitavano il Canada prima delle colonie).

Per come si sviluppa in generale il multiculturalismo, visto che molte legislazioni e politiche nazionali spesso volontariamente o meno seguono questo schema, uno dei suoi problemi è che tende a inquadrare le culture come gruppi chiusi e rigidi e a dividerle. Riconosce l'esistenza e il diritto di una minoranza, ma questa non deve intaccare troppo i diritti della maggioranza. Quindi le politiche multiculturaliste tendono a creare città divise in cui abbiamo quartieri caratterizzati dal punti di vista etnico o culturale. Il quartiere italiano, cinese, marocchino e così via...

Con ciò aumenta l'incomunicabilità tra le culture (e prima ancora tra le persone), magari sviluppando veri e propri "ghetti" dove si concentrano altri problemi, immigrazione, povertà, degrado sociale.

Personalmente propendo per l'altro modello che si cerca di attuare, quello dell'intercultura, in cui si privilegia la comunicazione e la relazione tra le culture, evitando di dividere i luoghi in cui abitiamo per settori culturali, favorendo la coabitazione.

 
Conosco abbastanza la questione ma non in modo approfondito.Immagino che l'introduzione di questi organi derivi dalla tradizione coloniale inglese e dalla tendenza di riconoscere spazi di autonomia giuridica alle comunità di minoranza, tipo in India.

Sono tendenzialmente d'accordo nel riconoscimento delle specificità di un gruppo religioso, ma credo che vi siano anche qui dei limiti. Mi stupisce più che altro che nel sistema inglese abbiano dovuto commissionare una ricerca sulle attività e sul funzionamento dettagliato di molti sharia councils. Come se lo Stato non fosse completamente a conoscenza di queste attività. Mi aspettavo il contrario, nel nostro ordinamento il funzionamento della possibilità che norme e atti di natura religiosa abbiano effetti civili è (pur con tutti i suoi problemi) più chiaro. Mi riferisco alle sentenze del diritto canonico che hanno efficacia civile, anche se parliamo di situazioni con una storia molto diversa. :asd:

Pare che il funzionamento di molti Sharia councils favorisca l'inclusione sociale delle comunità musulmane, visto che fungono spesso da punti di consulenza in questioni legali e da centri di mediazione in campo civile commerciale e familiare. Molte comunità percepiscono la separazione di quelle che sono decisioni secondo i valori islamici e quelle che derivano da valori dello Stato come non necessariamente in conflitto ma come due piani diversi.

Questo mi sembra positivo. :sisi:

Un punto potenzialmente problematico è sicuramente il fatto che alcune decisioni nel campo di diritto di famiglia abbiano efficacia di lodo arbitrale e possano essere convalidate dai tribunali. In quel caso occorre che ci sia molta chiarezza e attenzione, perché ci vogliono criteri precisi nel vagliare la compatibilità tra precetti religiosi e ordinamento civile, alcune cose non possono passare e avere efficacia civile.

Di per sé non la vedo come un male, però molto complicato. :asd:

In realtà quello a cui voi probabilmente fate riferimento è la società multiculturale.

La società multiculturale è quella in cui viviamo adesso, in cui, per varie ragioni, le persone che risiedono in un dato territorio sono portatrici di culture diverse. E' un po' come una fotografia.

Il multiculturalismo, invece, è un'insieme di teorie su come affrontare la società multiculturale, sviluppatosi soprattutto in Canada e negli USA. Il Canada è considerata un po' la patria del multiculturalismo, anche se lì l'esigenza nasce dall'esigenza della convivenza tra i gruppi anglofoni e francofoni, nonché gestire la questione degli indigeni (i popoli che abitavano il Canada prima delle colonie).

Per come si sviluppa in generale il multiculturalismo, visto che molte legislazioni e politiche nazionali spesso volontariamente o meno seguono questo schema, uno dei suoi problemi è che tende a inquadrare le culture come gruppi chiusi e rigidi e a dividerle. Riconosce l'esistenza e il diritto di una minoranza, ma questa non deve intaccare troppo i diritti della maggioranza. Quindi le politiche multiculturaliste tendono a creare città divise in cui abbiamo quartieri caratterizzati dal punti di vista etnico o culturale. Il quartiere italiano, cinese, marocchino e così via...

Con ciò aumenta l'incomunicabilità tra le culture (e prima ancora tra le persone), magari sviluppando veri e propri "ghetti" dove si concentrano altri problemi, immigrazione, povertà, degrado sociale.

Personalmente propendo per l'altro modello che si cerca di attuare, quello dell'intercultura, in cui si privilegia la comunicazione e la relazione tra le culture, evitando di dividere i luoghi in cui abitiamo per settori culturali, favorendo la coabitazione.
Quindi se ho capito bene (non penso :P ) la Svizzera è per definizione multuculturale?

 
In realtà quello a cui voi probabilmente fate riferimento è la società multiculturale.

La società multiculturale è quella in cui viviamo adesso, in cui, per varie ragioni, le persone che risiedono in un dato territorio sono portatrici di culture diverse. E' un po' come una fotografia.

Il multiculturalismo, invece, è un'insieme di teorie su come affrontare la società multiculturale, sviluppatosi soprattutto in Canada e negli USA. Il Canada è considerata un po' la patria del multiculturalismo, anche se lì l'esigenza nasce dall'esigenza della convivenza tra i gruppi anglofoni e francofoni, nonché gestire la questione degli indigeni (i popoli che abitavano il Canada prima delle colonie).

Per come si sviluppa in generale il multiculturalismo, visto che molte legislazioni e politiche nazionali spesso volontariamente o meno seguono questo schema, uno dei suoi problemi è che tende a inquadrare le culture come gruppi chiusi e rigidi e a dividerle. Riconosce l'esistenza e il diritto di una minoranza, ma questa non deve intaccare troppo i diritti della maggioranza. Quindi le politiche multiculturaliste tendono a creare città divise in cui abbiamo quartieri caratterizzati dal punti di vista etnico o culturale. Il quartiere italiano, cinese, marocchino e così via...

Con ciò aumenta l'incomunicabilità tra le culture (e prima ancora tra le persone), magari sviluppando veri e propri "ghetti" dove si concentrano altri problemi, immigrazione, povertà, degrado sociale.

Personalmente propendo per l'altro modello che si cerca di attuare, quello dell'intercultura, in cui si privilegia la comunicazione e la relazione tra le culture, evitando di dividere i luoghi in cui abitiamo per settori culturali, favorendo la coabitazione.
Già la gestione tra coloni europei e indigeni è andata benissimo, 10/10 multicultural.Quelli che hai sono tutti ideali carini peccato che siano impraticabili nella realtà soz. :tristenev:

Ma, giusto per sapere, le nazioni non multiculturali quali sarebbero?

Qualcuno mi da il nome di una nazione dove il multiculturalismo funziona sul serio stile arcobaleni e unicorni come vi auspicate?
No prima io. :tristenev:

 
Come se la cultura italiana fosse unica e omogenea in tutta la nazione.
Non stiamo dicendo che più culture assieme non possano coesistere, stiamo dicendo che non funziona con l'Islam, c'è una bella differenza :morristend:

 
Altro eroe, te la sei girata con stile. 10/10 Logic anche a te vedo che è in voga in sto thread. :sisi:
Qualcuno sicuramente uscirà con la storia che anche gli italiani commettono i crimini che è ormai ciclica come motivazione... manca poco ormai:asd:
 
Non stiamo dicendo che più culture assieme non possano coesistere, stiamo dicendo che non funziona con l'Islam, c'è una bella differenza :morristend:
Inoltre è interessante vedere come gli stessi che vanno contro i cristiani per ogni stronz*ta difendano l'Islam e i suoi seguaci a spada tratta, due pesi due misure :asd:

 
Inoltre è interessante vedere come gli stessi che vanno contro i cristiani per ogni stronz*ta difendano l'Islam e i suoi seguaci a spada tratta, due pesi due misure :asd:
Guarda una volta appartenevo anch'io a quella categoria, dalla mia esperienza ti posso dire che da una parte conoscevo ogni schifezza ed incorenza del cristianesimo, mentre dell'Islam sapevo poco quindi appariva qualcosa di esotico e pensavo che fossero tutte esagerazioni e pettegolezzi. Ora che sono più colto odio entrambe le religioni :asd::asd::asd:

 
Inoltre è interessante vedere come gli stessi che vanno contro i cristiani per ogni stronz*ta difendano l'Islam e i suoi seguaci a spada tratta, due pesi due misure :asd:
Si limitasse a questo l'incoerenza di certi "intellettuali" di sinistra...stanno ben in silenzio se a commettere un omicidio è un terrorista di fede islamica, e stanno ancora più in silenzio se la vittima è un omosessuale, mentre fanno i pipponi per settimane quando ad esempio il no-euro uccise la deputata laburista jo cox
 
Non stiamo dicendo che più culture assieme non possano coesistere, stiamo dicendo che non funziona con l'Islam, c'è una bella differenza :morristend:
Ma quindi i "Ditemi un paese dove il multiculturalismo funziona" me li sono sognati io?

Tutte le nazioni europee sono formate da popolazioni culturalmente differenti, non necessariamente provenienti da altre nazioni ma anche interne alla nazione stessa.

Poi io l'islam manco l'ho nominato, ma si è triggerata subito la defence force della "cultura occidentaleh" :rickds: che poi anche lì, la cultura islamica non è unica come non è unica la cultura cristiana.

Per inciso, io sono contro qualsiasi interferenza religiosa nella politica, sia quella islamica che avviene in alcuni paesi mediorientali, sia quella più subdola della chiesa cattolica che avviene qui in Italia.

Non per questo voglio bandire la religione islamica, o quella cattolica.

 
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