TLoU è qualcosa di trascende il concetto stesso di genere. Lo puoi definire, survival, ma poi ti rendi conto che non è tutto, anzi, rischieresti di commettere un errore formale e non goderti appieno parte della sua natura, potresti definirlo action o adventure, ma anche in questi casi, poi capisci che giocarlo in quella maniera diventa un'esperienza totalmente incompleta o addirittura infattibile.
TLoU a mio avviso è un'esperienza di forte impatto, un cammino, una sorta di grande "viaggio" che credo qualsiasi videogiocatore assennato debba avere il privilegio di fare. ND sono riusciti, con una maestria non certo comune, a riscostruire un mondo in disfacimento con una credibilità assoluta, senza rimanere troppo a guardare date di scadenza di scatolette o impossibilità di avviare un automobile, perchè quelli sono i classici peli nell'uovo che non possono (o almeno voglio credere che sia così, mi piace crederlo) scalfire minimanente la sensazione di fondo: che è totale viscerale, completa. La caratterizzazione dei due personaggi rasenta la perfezione, caratterialmente forti, vivi e reali come una persona o una ragazzina comune, con le loro paranoie e debolezze, con le loro idee o i loro sogni, ormai infranti dal cinismo. Il rapporto che si crea fra di loro è incredibilmente in evoluzione, mutevole, mai scontato, si riesce a carpire come pian piano i rapporti umani evolvano od involvano, nella mutevolezza e nel caos talvolta.
La narrazione è potentissima, forse la più potente mai adottata dal media, e qui mi sbilancio. C'è un forza narrativa, "poetica" non nel senso letterale, che sprigiona ogni scenario, ogni dialogo del gioco: è come se tutti parlasse al giocatore, ogni singolo angolo di gioco ci racconta qualcosa, a modo suo ed i maniera lata o chiara a seconda dei casi. E' una narrazione fortemente "americana": racconta l'entroterra, racconta la provincia dell’impero nel suo lato più selvatico a maggior ragione ora che l'umanità si sta estinguendo. Un viaggio nel cuore ormai corrotto di una società sul punto della catastrofe, un mondo dimenticato ed ormai contaminato dal "selvaggio", dall'incontrollabile: come se la natura si stesse riprendendo con la forza quello che è sempre stato suo e che l'uomo ha tentato di strapparle da secoli. La natura che gioca un ruolo di vitale importanza nell'economia del gioco intero. Questo secondo me è un messaggio importantissimo che viene trasmesso al fruitore.
Non c'è una minima concessione al buonismo, al sentimentalismo: il mondo di TLoU è spietato, è la giungla del forte sopravvive, non a caso Joel ad un certo punto prende Ellie sotto la sua protezione come se fosse una cucciola, insegnando alla ragazza la sopravvivenza e trasformandola in un animale che sa diventare istintivo.
Anche le sottostorie che si scoprono tramite documenti collezionabili hanno il loro fascino (quella della mini società delle fogne ad esempio)
Il gameplay è a tratti squisito, con una varietà d'approcci che lascia spaesati, che ti da un senso di realismo e di vera "influenza" su quella che sarà la sorte di uno scontro o di un imboscata: la fisica pesante degli scontri, dei colpi delle sparatorie rende tutto maledettamente FORTE, intenso, senza respiro. L'IA nemica è la migliore che io abbia mai sperimentato, i nemici non danno mai (o quasi) la sensazione di essere sprovveduti, tendono a seguirti, accerchiarti, stanarti in ogni modo. Anche l'animale ferocia degli infetti è resa con efficacia al limite del perfetto. LE armi hanno un feeling giusto, ognuna ha le sue precise peculiarità e sai quando e come sfruttarlo, soprattutto quando ne hai la possibilità. Le risorse scarseggiano e deveno essere gestite con oculatezza, privilegiando lo stealth per non sprecare colpi. Costruire bombe moltotov, bombe ai chiodi, kit medici, armi per il corpo a corpo ha perfettamente senso ed è tutto gestito in modo immediato e preciso, come solo ND sa fare. Le citazioni ai classici si sprecano (come dicevo RE4, Dead Space2 etc.) ma sono gestite con estrema capacità poietica.
Ottima la gestione della mappa di gioco: senza mai trascendere nell'eccessiva apertura, c'è un ottima sensazione di larghezza ed esplorazione, le stanze hanno tutte qualcosa da dire, non son dei semplici copia incolla, e se visti nell'ottica giusta possono dare la risorsa o il collezionabile giusto.
La realizzazione tecnica è superba, la PS3 è spremuta fino al midollo, offrendo paesaggi naturali di impatto per ora mia sperimentato e corridoi claustrofobici. L'accompagnamento sonoro non parliamone, adoro la aprte chitarristica acustica, quel senso di decadenza e di tristezza che viene trasmesso dal minimalismo delle soluzioni adottate. Inoltre la recitazione dei personaggi è una delle migliori che io abbia sentito in un videogioco, pure le registrazioni audio son registrate in maniera perfetta.
Qualche difetto: avrei preferito maggiore varietà negli infetti, un po più di ambienti corrotti dalle spore per dare maggior senso di claustrofobia ed oppressione, ma mi rendo conto che non era l'obiettivo di ND. L'IA traballa in qualche punto, ma son rarissime evenienze. Qualche enigma ambientale in più non mi sarebbe dispiaciuto, tipo trova la chiave per aprire la porta, sblocca quell'ingranaggio... meccanismi che si sarebbero potuti sfruttare meglio forse. Forse un po’ troppe risorse sparse qua e là, ma sempre in maniera decorosa e mai esagerando. Certo non è un survival duro e puro: è difficile e punitivo a tratti, ma mai spietato.
TLoU rimarrà per tanti anni impresso nella mente dei videogiocatori che hanno avuto la fortuna di viverlo. E' un gioco che segna un passo importante per la maturità del nostro media preferito, ha qualcosa di concreto, POTENTE da dire a livello globale. Da qualsiasi parte lo giri, TLoU ti lascia qualcosa, ed è grande il vuoto che provi quando i tuoi personaggi cadono, ed è grande il senso di empatia quando soffrono. Questo è quello che chiediamo tutti a gran voce dai giochi, ormai da anni, o no?
ND con TLoU dimostra a tutti noi che è in grado di farcela, di darci tutto questo.
Next gen incoming.