Comunque, Moko-dragan, non c'è bisogno che mi spieghi cos'è Zelda, buttando a caso un sacco di aggettivi che possono voler dire tutto e niente, e che non per forza non possono rientrare nella storia che ho delineato poco fa. A questa seria ci gioco fin da quando sono bambino e ho recuperato tutti i capitoli, anche quelli portatili.
Io credo invece che costruire un Zelda in cui durante il gioco si respiri un'aria malinconica e "disperata", senza però rinunciare a tutte quelle cose che rendono la serie Zelda così unica e bella, possa aiutare ad allargare la fanbase, oltre che ad aumentare l'impatto drammatico sulla storia, ad accattivare di più i giocatori. Perché nei miti e nelle leggende l'eroe, a un certo punto del suo viaggio, attraversa un periodo di perdizione, in cui si trova veramente disperato e non sa cosa fare, cosa che non succede mai in uno Zelda, e se succede non viene fatto risaltare come si dovrebbe.
Inoltre ti ricordo che se i giochi Nintendo sono un po' scarni per quanto riguardo le loro trame, è perché c'è un certo Shigeru (lo adoro, però a volte le dice le sciocchezze) che dice che la storia in un videogioco non è importante, mentre il director stesso della serie, Aonuma, fa di tutto per ribellarsi e per dare una svolta al gioco, non riuscendoci, perché c'è sempre la mano vigile del Miya che è lì, pronta a dargli un buffetto sulla nuca appena il nostro caro Aonuma prova ad andare fuori binario.