Reddito di cittadinanza, Di Maio:
«Sei anni di galera a chi imbroglia»
Niente imbrogli con il reddito di cittadinanza. Lo assicura il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, che intervenendo al question time al Senato ha spiegato che i destinatari del sostegno economico pensato e introdotto dal M5S per le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà saranno «solo le persone perbene e chi si comporta onestamente». «Abbiamo inserito in questa norma anche una serie di misure che contrastano i furbi - ha detto Di Maio, rispondendo a una domanda -. Se imbrogliano si beccano fino a sei anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge».
Il ministro tedesco
Questa misura è «prima di tutto una misura di politica attiva del lavoro» ha aggiunto Di Maio, che ha annunciato per lunedì un incontro a Berlino con il suo omologo tedesco: «Siamo a lavoro per rilanciare i centri per l'impiego in collaborazione con un'università negli Stati Uniti e un confronto con il governo tedesco», ha detto.
Norme «anti-furbi»
Rispondendo a una domanda, ha poi precisato: «Non diamo l'opportunità di prendere soldi standosene sul divano, perché tutti dovranno avere la giornata impegnata per la formazione e per i lavori di pubblica utilità». Questo vuol dire che non si avrà tempo per lavorare in nero e chi imbroglia si becca fino a 6 anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge.
La misura contro la povertà
Sulla misura contro la povertà, cavallo di battaglia dei CinqueStelle, nonostante le ripetute dichiarazioni del vice primo ministro, mancano i dettagli. Sarà a prova di spese «immorali», darà ai poveri piu' di quanto dà oggi il Reddito di inclusione, inietterà nell'economia italiana qualcosa come 10 miliardi l'anno per riattivare i consumi e dovrà partire nei primi mesi del prossimo anno. E, ancora secondo quanto spiegato da Di Maio nei giorni scorsi, «il reddito sarà erogato su una carta -. Questo permette la tracciabilità, non permette evasione o spese immorali e quindi permette di utilizzare questi soldi per la funzione per cui esiste, cioè assicurare la sopravvivenza minima dell'individuo. Quindi alimentari e beni di prima necessità». L'obiettivo, ha dichiarato Di Maio, è quello di far spendere le risorse distribuite ai bisognosi «nei negozi italiani, nelle attività sul suolo italiano, perché vogliamo iniettare nell'economia reale 10 miliardi di euro ogni anno, che significa far ripartire non solo i consumi, ma anche la vita delle imprese e dei commercianti e tutti gioveranno del reddito di cittadinanza».
Dieci miliardi
Di Maio è poi tornato a chiarire che «i soldi ci sono»:
«Ci saranno i 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, i 7 miliardi per la legge Fornero, il miliardo e mezzo per i truffati delle banche». «Ci saranno tutte le misure e ci saranno i soldi per realizzare tutte le misure che abbiamo promesso. Ce ne saranno così tanti che addirittura ripaghiamo i debiti che ci hanno lasciato i governi del Pd e infatti l'Iva non aumenterà, come avevamo promesso», ha aggiunto.