Bisogna insegnare alla popolazione il semplice passaggio dell'analisi della fonte delle informazioni. E' molto complicato, su questo siamo tutti d'accordo, ma a mio modesto parere comporta molti meno rischi di istituire un comitato straordinario che abbia un potere enorme.
Gli organi di controllo fanno parte di ogni forma di democrazia. Servono a controbilanciare il potere politico e gli abusi. Non sto parlando di un comitato straordinario di censura, ma quello che succede con l'informazione dei media mainstream (che non è che possono proprio scrivere tutto quello che gli passa per la testa).
Perché siamo tutti d'accordo che su internet chiunque può aprire un sito, scrivere di essere un giornalista e pubblicare ogni giorno notizie non vere senza problemi, no? Oppure c'è qualcuno che quando legge una firma sotto ad un articolo poi si va a cercare il nome nell'Albo dei giornalisti? (anche accedesse, sarebbe comunque un numero ristrettissimo di persone a farlo)
SI dovrebbe insegnare, fin dalle scuole elementari, questo semplice meccanismo: leggo una notizia? bene, prima cosa: analizzo la fonte. Ne cerco altre. Imparo che alcune fonti NON sono affidabili (nella stragrande maggioranza dei casi queste fake news si diffondono su Facebook) ed imparo a filtrare quello che leggo ( dai, c'è gente che da credito a lercio, non scherziamo).
Ci sono fonti come Lercio che sono palesissime parodie, ma ci sono anche fonti più borderline, che scrivono un po' di cose vere e ogni tanto si lasciano andare a teorie alternative (vedi il caso di Byoblu che non pubblica solo fake news e titoli sensazionalistici, ma che offre anche contenuti divulgativi affidabili).
Il meccanismo del giornalismo si basa su questo. Leggo una notizia e mi suona strana? Leggo la stessa notizia su un altro sito e un altro ancora cercando di "ripulire" la notizia dalle influenze editoriale e personali del giornalista.
In questo mio intervento sto cercando principalmente di difendere la posizione dei media che sono essenziali per i meccanismi democratici di una nazione (è su questo che si deve lavorare e che vanno migliorati e resi più indipendenti). Non stiamo parlando di un organo preposto alla diffusione di informazioni "certificate" perché staremmo parlando di dittatura, ma di un pluralismo controllato, non lasciato totalmente libero e in mano ai più capaci di generare traffico e virali perché non ha alcuna garanzia. Serve una regolamentazione.
Se per "controllare le fonti" poi intendi siti e giornali allora la cosa potrebbe anche avere senso (ma anche li non si possono oltrepassare le limitate competenze delle persone che sono fondamentali per distinguere le notizie false da quelle vere), ma se ogni volta devo risalire alla fonte ufficiale da cui è derivata una certa notizia la cosa si complica non poco:
1. Le fonti ufficiali non sono chiare e facilmente comprensibili (fanno largo uso di linguaggio tecnico, a volte non scrivono neppure nella nostra lingua).
2. Le fonti ufficiali non sono pure. Nel caso della politica (faccio un esempio) la fonte sono i politici e istituzioni. Capisci bene che ogni politico tira acqua al suo mulino.
3. Le fonti ufficiali spesso rilasciano dati, le interpretazioni (senza le quali i dati sono incompleti) qualcuno deve pur tirarle fuori. E se a farle sono le persone comuni ti assicuro che ci sarebbero parecchi problemi.
E questi problemi sono, tra l'altro, sotto gli occhi di tutti. Da anni. Non a caso tiro fuori i cinque stelle che sono la rappresentazione politica di questo pensiero che va contro le istituzioni, i media mainstream e ogni azione/operazione di filtraggio. Il celebre "il Quirinale mente" di Alessandro Di Battista, l'impeachment di Di Maio a Mattarella che sono arrivati a mettere in discussione tutto, persino la più alta istituzione italiana