No vabbè, ma è uno scherzo spero.
Io mi sono fatto convinto che, al nocciuolo della questione, non ci stia europa sì, europa no. Perché si fosse chiamata, chessò, Cina o America, o Russia, con un quel pelo di propaganda in più non sarebbe cambiato alcunché. Il punto è essere servi o padroni, nel senso più squisitamente dialettico del termine. Perché tutta e dico tutta la base, tutto il fondamento della narrativa Eurista è sempre questione di paura.
E non entri nell'Europa e le economie più grandi ti divorano.
E ci esci dall'Europa e gli stati membri di sanzionano/bombardano.
E stai nell'Europa e ti devi comportare bene
sennò.
E quindi niente. Non si può nemmeno parlare di fatti, di dati, di osservazioni. Se uno parte col presupposto che se fa una cosa, se pensa un fatto, poi passa casualmente un aeroplano dirottato che lo trancia in due nella sua camera da letto che nemmeno Donnie Darko, allora tanto vale storpiare l'informazione a vantaggio della stasi totale così almeno ci si da ragione a essere nella condizione in cui si è: cioè, per antonomasia, il ragionamento del servo.
La cosa forse più tremenda, di tutto questo, è che non c'è nessuno che paga. Al contrario della possibile romanzata, qui davvero non serve che ci sia qualcuno che controlli gli organi di informazioni, i singoli individui, la divulgazione scientifica e non:
non serve dirottare l'opinione pubblica. Si dirotta da sola. Per il semplice fatto che le persone ragionano con la paura, tutto qua.
Francamente lo trovo affascinante.