eh ma guarda che anche tu per ragionamento di estremi non è che l'hai toccata piano....
sei partito da un imprenditore che ha utili di 150.000€ e che ne dovrebbe avere 100.000€ + assunzione di altri dipendenti per "equità sociale".
Senza considerare il fatto che di quegli utili lì magari all'imprenditore ne arriva in tasca solo la metà.... magari la metà li deve restituire annualmente alla banca che anni prima gli ha concesso il finanziamento per iniziare a mettere su l'impresa. E' facile vedere l'imprenditore brutto e cattivo che guadagna sul sudore dei suoi dipendenti, quando in realtà nella piramide "socio-economica" l'imprenditore occupa solo un posto intermedio.
Che poi non ho capito.... perchè bisognerebbe ridistribuire la richezza partendo dal privato?
un imprenditore si è fatto un mazzo enorme a sgobbare una vita intera, rischiando di finire sotto un ponte ogni momento e deve ridistribuire la sua ricchezza perchè altri meno capaci/intraprendenti/fortunati di lui versano in condizioni peggiori? instauriamo una dittatura comunista e facciamo prima allora se la mentalità è questa
per come la vedo io, il modo migliore per distribuire richezza è l'abbattimento delle tasse a percentuali minime solo per sovvenzionare i servizi e beni di prima necessità come ad esempio scuole pubbliche statali, pronto soccorsi etc... e la TOTALE privatizzazione di ogni altro settore/servizio iniziando dalla pubblica amministrazione e l'abolizione di ogni forma di assistenzialismo che vada al di là della mera sopravvivenza, ad iniziare dalla sanità.... perchè amico caro, tu mi togli dalla busta paga le tasse che vanno ad alimentare le casse della sanità pubblica, ok, e allora perchè se io ho la necessità improvvisa o impellente di ricorrere a cure mediche specialistiche devo andare per via private altrimenti sono morto già 3-4 volte prima della prestazione pubblica? :hihi: e magari il primo aziz, mohammed venuto con il barcone mi passa anche davanti nella lista d'attesa perchè sì
anche l'idea del posto fisso/indeterminato è un retaggio della vecchia identità socio-culturale italiana dettata dai governi di centro sinistra che si sono succeduti dal dopoguerra ai primi anni '90. Per questo in italia il concetto di flessibilità è una cosa astrusa perchè manca la mentalità del "rischio" sia alla base, cioè il becero facchino che non ha nemmeno la terza media che pretende di entrare a lavorare a tempo indeterminato nelle poste perchè suo zio/nonno ci lavorava lì, che all'apice: banca che non concede finanziamenti ad un privato che vuole mettersi in proprio senza una garanzia che supera il valore del finanziamento stesso lol.
In america anche c'è la pubblica amministrazione e in teoria contratti a tempo indeterminato, ma se tu impiegato non rientri nei parametri di produttività, dopo la seconda o terza volta che non ci riesci ti licenziano senza problemi.
Abbatti le tasse, liberalizza e privatizza tutto e vediamo come vanno le cose... difficilmente andranno peggio di così.
Ovviamente dev'esserci anche un minimo di controllo, difatti nella mia idea generale, ogni azienda privata deve avere un 1% di partecipazione statale, ininfluente ai fini della gestione dell'impresa ma utile per tenere sotto controllo i conti. Le tasse vengono ridotte al minimo, con i soldi che guadagni puoi fare quel che ti pare ma se tu imprenditore non paghi le tasse, fai del nero, non paghi quanto dovuto nella busta paga, non sei in regola con i contributi, non paghi i fornitori etc... e insomma vuoi fare il furbo con la libertà che ti è stata data, semplicemente ti viene sfondato il sedere, finisci in carcere e ti vengono tolte le proprietà.
Ma questi sono discorsi lunghi e perfettamente inutili perchè per i prossimi decenni l'italia sarà tenuta sempre al guinzaglio dalla BCE e dai mercati che reagiranno di conseguenza, qualunque manovra assistenzialista o liberista che andrà contro le percentuali del patto di stabilità verrà cmq rigettata o fortemente osteggiata. Poi mettiamoci anche la mentalità italiana e ciaone.... l'anno scorso la maggioranza del paese ha votato un partito per la sola promessa di ricevere un elemosina mensile senza lavorare