Eh. Gli shock esterni in un'area valutaria non ottimale si scaricano completamente sul mercato del lavoro, perché non è più possibile per gli stati membri recuperare competitività svalutando la propria moneta. Le crisi mostrano in tutta la loro evidenza quando l'unione monetaria sia dannosa. Quella distruzione di ricchezza e l'aumento della povertà che si osservano nei grafici di Banca d'Italia sono frutto dell'euro: la crisi è stata solo la miccia.
(Scusami se ti rispondo solo ora, ma ho avuto u a settimana infernale e il post era molto lungo, e forse lo sarà la mia risposta hahaha)
Ma non è stata solo l'economia Europea, o dei singoli stati, a essere distrutta, anche gli Stati Uniti ne sono usciti con le ossa abbastanza rotte. Poi l'economia greca è stata devastata anche per "sue colpe" (la falsificazione dei bilanci).
Non paghiamo alcuna conseguenza per il nostro debito. Continui inesorabile a ripetere luoghi comuni. Economicamente non esiste un limite oltre il quale il debito pubblico diventi insostenibile o possa compromettere la crescita economica (il Giappone che ha dato i natali alla tua serie preferita, presumo, ha un debito pubblico al 236% del PIL, con zero fucks given). Coloro che hanno sostenuto questo in ambito accademico, producendo un paper che ha influenzato direttamente le decisioni delle classi politiche negli ultimi anni, sono stati umiliati da uno studente, che ha dimostrato limpidamente come il loro lavoro fosse profondamente viziato, sostanzialmente una cazzata galattica:
Ma scusa, se il debito pubblico continua a crescere, la fiducia nel nostro Paese non cala? Soprattutto quando "si chiedono soldi ma non si cresce".
Il Giappone però non ha troppi zero fucks given, visto che ha portato l'età pensionabile a quasi 71 anni nell'uomo, e 69 nella donna, e nel pubblico, "per chi volesse", fino a 80
Sul discorso dell'austerity, ora ricordo di aver sentito qualcosa a riguardo ai tempi, ma di non aver mai approfondito. Sapresti indicarmi, se c'è stata, la risposta a questo studio dello studente, da parte dei promotori dell'austerity?
Uno stato non è una famiglia e un debito è anche un credito (ricchezza privata). Se oggi ti comprassi una casa, facendo questo orribile debito che è il fondamento del sistema capitalistico, fra 20 anni tuo figlio avrà un tetto sulla testa, come ne hanno tanti italiani grazie ai loro genitori e ai loro nonni (che lo hanno fatto indebitandosi per ben più del 130% del loro reddito annuo). Uno stato che spende per i propri cittadini sta costruendo il loro futuro, non sta creando un fardello sulle future generazioni. Che se sopravvivono, lo devono tutto alla ricchezza creata dal lavoro dei loro parenti grazie a questo debito , che comunque ti ricordo, è cresciuto per via del divorzio, come già ti dissi e come ti ha ribadito Akhir. Libero poi di credere che sia meglio avere poco debito piuttosto che benessere, come l'Afghanistan e il suo 7% di debito pubblico.
Credo che quello dipenda dal fatto se mi compro un attico in centro a Milano, oppure una casa più modesta

il punto credo fosse non tanto sul fatto che si indebita di per sé, ma sul quanto si indebita. O no?
No. E il Regno unito sta molto meglio di noi.
No cosa? Dici che investirebbero? Il Regno Unito nel periodo dell'uscita ha perso non so quanti miliardi, e pochi giorni fa Johnson ha tra l'altro chiesto ai lavoratori stranieri di tornare (pappagallo).
Scrivi che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità facendo il debito pubblico monstre degli anni '80, ma poi ci suggerisci che fuori dall'euro il nostro debito non lo comprerebbe nessuno (come non comprano i titoli inglesi, svizzeri, svedesi, norvegesi; poracci loro). Al che mi chiedo: come siamo riusciti ad indebitarci così tanto con tutti i risparmiatori che ci schifavano? Ancora meglio: come faranno mai a sopravvivere fuori dalle quattro mura europee, mancando dell'eurone o di unioni monetarie analoghe?
Credo dipenda dalla fiducia che si aveva nei nostri confronti allora, contro quella che se ne ha ora. Almeno, questo è il ragionamento che ho fatto.
Parlate sempre dell'euro in termini tali da dar l'idea che nel resto del globo ci sia solo barbarie e povertà assoluta, quando la normalità nel mondo è proprio avere una moneta sovrana, come l'aveva una volta l'Italia, quando diventò una delle prime sette nazioni economicamente avanzate del mondo.
No no, io dico solo che, perlomeno allo stato attuale, non staremmo bene.