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AlertTopic Politico | Leggere primo post prima di intervenire
Anche in questo caso l'unica organizzazione che avrebbe senso intervenisse con delle truppe a garanzia della popolazione civile, cioè l'ONU (che è stata fatta appositamente per dirimere le questioni internazionali), si rivela un fallimento
Quella "notizia" se l'è inventata il Corriere con una traduzione fantasiosa/vergognosa - scegli tu - (stile "adattamento" inglese di Unicorn Overlord). Corriere che poi ha cancellato il video.
Quella "notizia" se l'è inventata il Corriere con una traduzione vergognosa (stile "adattamento" inglese di Unicorn Overlord). Corriere che poi ha cancellato il video.
Pensavo che il punto fosse dire al premier di un altro Paese che si trova in tempo di pace e non sotto attacco di fare una lista (di proscrizione?) all'interno dei propri confini, il che è falso. Su Myrotvorec', tra le altre cose, considero le dichiarazioni dell'ONU, la risoluzione del Parlamento europeo e le preoccupazioni di HRW. E probabilmente saremmo d'accordo, credo.
Proprio perché si tratta di referendum abrogativi-manipolativi devono essere scritti "bene" in modo da non svuotare di significato una norma né renderla inapplicabile.
È falso poi quanto sostiene Amato che la coltivazione di qualsiasi pianta considerata stupefacente avrebbe violato obblighi internazionali.
La fabbricazione e la raffinazione di sostanze quali coca ed eroina sarebbero rimaste reato perché per produrle serve un processo di estrazione e raffinazione che sarebbe rimasto comunque illegale.
Infatti le piante di coca sono coltivate in Sud America senza problemi in maniera legale, sull'oppio mi sembra che si possa coltivare solo con licenze speciali, di sicuro l'Italia ne importa a quantità industriali i semi che sono usati in ambito alimentare per fare ad esempio pani e dolci, ora se la legge italiana non permette la coltivazione ma tocca importare dall'estero siamo a livelli di deficienza assoluta.
La raffinazione è vieteta se non per scopi medici.
Quindi quali accordi internazionali sarebbero stati violati? Nessuno, la verità è che è l'Italia ad essere uno Stato proibizionista che si è tagliata i piedi da sola per via delle ingerenze degli Stati Uniti, che ora pare hanno cambiato idea e la stanno cominciando a rilegalizzare per farci $$$, pensa te.
La canapa per dire era usata in vari settori, l'Italia era il secondo produttore mondiale 70 anni fa e non mi risulta che 70 anni fa i nostri nonni o bisnonni si spaccassero di canne come i giovani di oggi.
Ma Biden si sta candidando come repubblicano a questo giro ?
Ho ascoltato un suo discorso e sembra di sentire Trump nel 2016, parla di rafforzare controlli contro l'immigrazione, ammette che il traffico di droga passa attraverso il confine e quindi la politica anti-immigrazione salverà vite etc.
Praticamente si sta candidando per risolvere tutti i problemi da lui causati .
Ma Biden si sta candidando come repubblicano a questo giro ?
Ho ascoltato un suo discorso e sembra di sentire Trump nel 2016, parla di rafforzare controlli contro l'immigrazione, ammette che il traffico di droga passa attraverso il confine e quindi la politica anti-immigrazione salverà vite etc.
Praticamente si sta candidando per risolvere tutti i problemi da lui causati .
È falso poi quanto sostiene Amato che la coltivazione di qualsiasi pianta considerata stupefacente avrebbe violato obblighi internazionali.
La fabbricazione e la raffinazione di sostanze quali coca ed eroina sarebbero rimaste reato perché per produrle serve un processo di estrazione e raffinazione che sarebbe rimasto comunque illegale.
Infatti le piante di coca sono coltivate in Sud America senza problemi in maniera legale, sull'oppio mi sembra che si possa coltivare solo con licenze speciali, di sicuro l'Italia ne importa a quantità industriali i semi che sono usati in ambito alimentare per fare ad esempio pani e dolci, ora se la legge italiana non permette la coltivazione ma tocca importare dall'estero siamo a livelli di deficienza assoluta.
La raffinazione è vieteta se non per scopi medici.
Quindi quali accordi internazionali sarebbero stati violati? Nessuno, la verità è che è l'Italia ad essere uno Stato proibizionista che si è tagliata i piedi da sola per via delle ingerenze degli Stati Uniti, che ora pare hanno cambiato idea e la stanno cominciando a rilegalizzare per farci $$$, pensa te.
La canapa per dire era usata in vari settori, l'Italia era il secondo produttore mondiale 70 anni fa e non mi risulta che 70 anni fa i nostri nonni o bisnonni si spaccassero di canne come i giovani di oggi.
Amato non ha letto la sentenza perché probabilmente si è limitato a sottoscriverla (infatti il relatore era un altro giudice).
Facciamo un po' di chiarezza.
Nella sostanza il quesito referendario è inammissibile - secondo la costante giurisprudenza sull'articolo 75 della Costituzione - perché si pone in contrasto con le Convenzioni internazionali e la disciplina europea in materia, difetta di chiarezza e coerenza intrinseca ed è, infine, inidoneo allo scopo.
Nel caso specifico, Il Comitato promotore ha articolato il quesito referendario in tre parti, riguardanti la depenalizzazione della coltivazione della cannabis, l'eliminazione della sanzione della reclusione da due a sei anni per tutti i reati concernenti le droghe leggere e l'esclusione della sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida in caso di uso personale di stupefacenti, sia di tipo pesante sia di tipo leggero.
La Corte ha rilevato, però, che l'eliminazione della parola "coltiva" dal primo comma dell'art. 73 del Testo unico sugli stupefacenti - oggetto della prima parte del quesito referendario - farebbe venir meno la rilevanza penale anche della coltivazione delle piante da cui si estraggono le droghe pesanti (papavero sonnifero e foglie di coca), e ciò sebbene la richiesta referendaria, secondo le intenzioni dei promotori dichiarate in giudizio, mirasse a depenalizzare le sole condotte di coltivazione “domestica” e “rudimentale” delle piante di cannabis.
Di conseguenza il quesito presenta un carattere eccessivamente manipolativo dell'intervento.
Pertanto, con la sentenza n. 51/2022 la Corte ha dichiarato l'inammissibilità della richiesta di referendum abrogativo parziale concernente tre disposizioni del Testo unico sugli stupefacenti, ed esattamente il comma 1 e il comma 4 dell'articolo 73 – dai quali si chiedeva di sottrarre alcune parole - e il comma 1 dell'articolo 75, dal quale si chiedeva di espungere la lettera a).
L' abrogazione, totale o parziale, della fattispecie di cui ai fatti di lieve entità, riconducibili, per effetto di un rinvio, tanto al primo quanto al quarto comma e, dunque, tanto alle droghe "pesanti" quanto alle droghe “leggere”, condurrebbe inevitabilmente alla depenalizzazione anche dei fatti di lieve entità relativi alle prime, con conseguenze analoghe in termini di violazione degli obblighi internazionali.
Secondo alcuni commentatori, un piccolo spiraglio potrebbe aversi nell'ipotesi di abrogazione parziale della pena della reclusione. Così si avrebbe una minima rilevanza penale (sanzionata con la multa) della fattispecie di lieve entità con riferimento alle ipotesi di cui al primo comma (droghe “pesanti”) e la Corte potrebbe ritenerla, in tal caso, compatibile con i vincoli internazionali.
Invece, abrogando l'intero quarto comma e dunque depenalizzando in toto le droghe "leggere”, si tornerebbe al punto di partenza, secondo quanto prospettato nelle prime iniziative referendarie dichiarate inammissibili, incorrendo ancora nella violazione dei vincoli internazionali che potrebbero esporre lo Stato a responsabilità con gli altri Stati contraenti; tra l'altro, l'abrogazione del quarto comma imporrebbe il venir meno della rilevanza penale anche delle condotte diverse dalla mera coltivazione rudimentale, ponendo ulteriori problemi di legittimità costituzionale ed oltrepassando, sul punto, la giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
Questo per quanto riguarda la legittimità costituzionale.
Per quanto riguarda il merito politico, è il legislatore a doversi attivare.
I commenti da sinistra -almeno quelli che ho avuto modo di leggere o vedere io- sono per il 95% variazioni sul tema "Ma guarda questi buzzurri, cafoni e ignoranti che non votano quello che dico io". Un classico insomma. Il restante 5% sono piagnistei tipo "Eh ma l'astensionismo" che è un altro classicone/Jolly di chi non sa cosa dire, come sai. Cassese, poi, fa un divertente mix delle due, tipo: "Ma guarda questi bifolchi che non vanno a votare".
I commenti da destra, invece, sono un minimo più articolati -come sopra, faccio riferimento a quelli che ho letto/visto io-: c'è chi festeggia per la vittoria, e chi festeggia per il calo dei voti di questo o quell'altro partito.
C'è Borghi che ha fatto una riflessione interessante dove spiegava che, secondo lui, alla Lega è mancato il voto politico avendo molti preferito votare la persona più che il partito.
5 stelle non pervenuti.
Non ho trovato, almeno per il momento, nessuna autocritica, nessuno che abbia detto tipo: "Abbiamo perso voti perché noi abbiamo fatto una cazzata o più cazzate". La cosa che gli va più vicina è il solito leghista che dice "Paghiamo ancora il sostegno al governo Draghi, alle sanzioni alla Russia e al green pass" come se ora, al governo, ci fossero altri e non loro.
Amato non ha letto la sentenza perché probabilmente si è limitato a sottoscriverla (infatti il relatore era un altro giudice).
Facciamo un po' di chiarezza.
Nella sostanza il quesito referendario è inammissibile - secondo la costante giurisprudenza sull'articolo 75 della Costituzione - perché si pone in contrasto con le Convenzioni internazionali e la disciplina europea in materia, difetta di chiarezza e coerenza intrinseca ed è, infine, inidoneo allo scopo.
Nel caso specifico, Il Comitato promotore ha articolato il quesito referendario in tre parti, riguardanti la depenalizzazione della coltivazione della cannabis, l'eliminazione della sanzione della reclusione da due a sei anni per tutti i reati concernenti le droghe leggere e l'esclusione della sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida in caso di uso personale di stupefacenti, sia di tipo pesante sia di tipo leggero.
La Corte ha rilevato, però, che l'eliminazione della parola "coltiva" dal primo comma dell'art. 73 del Testo unico sugli stupefacenti - oggetto della prima parte del quesito referendario - farebbe venir meno la rilevanza penale anche della coltivazione delle piante da cui si estraggono le droghe pesanti (papavero sonnifero e foglie di coca), e ciò sebbene la richiesta referendaria, secondo le intenzioni dei promotori dichiarate in giudizio, mirasse a depenalizzare le sole condotte di coltivazione “domestica” e “rudimentale” delle piante di cannabis.
Di conseguenza il quesito presenta un carattere eccessivamente manipolativo dell'intervento.
Pertanto, con la sentenza n. 51/2022 la Corte ha dichiarato l'inammissibilità della richiesta di referendum abrogativo parziale concernente tre disposizioni del Testo unico sugli stupefacenti, ed esattamente il comma 1 e il comma 4 dell'articolo 73 – dai quali si chiedeva di sottrarre alcune parole - e il comma 1 dell'articolo 75, dal quale si chiedeva di espungere la lettera a).
L' abrogazione, totale o parziale, della fattispecie di cui ai fatti di lieve entità, riconducibili, per effetto di un rinvio, tanto al primo quanto al quarto comma e, dunque, tanto alle droghe "pesanti" quanto alle droghe “leggere”, condurrebbe inevitabilmente alla depenalizzazione anche dei fatti di lieve entità relativi alle prime, con conseguenze analoghe in termini di violazione degli obblighi internazionali.
Secondo alcuni commentatori, un piccolo spiraglio potrebbe aversi nell'ipotesi di abrogazione parziale della pena della reclusione. Così si avrebbe una minima rilevanza penale (sanzionata con la multa) della fattispecie di lieve entità con riferimento alle ipotesi di cui al primo comma (droghe “pesanti”) e la Corte potrebbe ritenerla, in tal caso, compatibile con i vincoli internazionali.
Invece, abrogando l'intero quarto comma e dunque depenalizzando in toto le droghe "leggere”, si tornerebbe al punto di partenza, secondo quanto prospettato nelle prime iniziative referendarie dichiarate inammissibili, incorrendo ancora nella violazione dei vincoli internazionali che potrebbero esporre lo Stato a responsabilità con gli altri Stati contraenti; tra l'altro, l'abrogazione del quarto comma imporrebbe il venir meno della rilevanza penale anche delle condotte diverse dalla mera coltivazione rudimentale, ponendo ulteriori problemi di legittimità costituzionale ed oltrepassando, sul punto, la giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.
Questo per quanto riguarda la legittimità costituzionale.
Per quanto riguarda il merito politico, è il legislatore a doversi attivare.
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Quali? La Marsica arretrata e fascistissima e le città progressiste e mentalmente aperte?
Quella in merito ai trattati internazionali è una str**ata, non è semplicemente vero.
La coltivazione di piante non viola alcun accordo internazionale, è il commercio della sostanza stupefacente all'estero e/o la produzione di alcune sostanze che è vietata, ma queste devono essere estratte.
Es: i vari Stati del Sud America hanno firmato anche loro i trattati sugli stupefacenti, ma la coltivazione di coca non è vietata, è la produzione di cocaina che è vietata e quello è un prodotto che necessita estrazione tramite procedimenti chimici.
E’ paradossale la situazione in Italia dei semi di papavero. Si tratta di un prodotto, ottenuto da varietà selezionate, destinate esclusivamente all’uso alimentare, che viene importato ma che non può essere coltivato in Italia, se non per scopi sperimentali.
www.ilpuntocoldiretti.it
Ad esempio il papavero, i semi sono usati in ambito alimentare (i semi li avrete sicuramente visti su, pane o dolci tipo gli strudel).
In Italia è vietato coltivarlo, ma per legge Statale, non centrano gli obblighi internazionali, se i semi vengono importati da Stati come Paesi Bassi, Francia, Turchia, Canada ecc. significa che una coltivazione regolamentata non viola gli accordi internazionali in materia di traffico di stupefacenti, altrimenti come fanno quelli Stati a coltivarli?
Il referendum abrogativo poteva essere posto solo in quel modo comunque.
I commenti da sinistra -almeno quelli che ho avuto modo di leggere o vedere io- sono per il 95% variazioni sul tema "Ma guarda questi buzzurri, cafoni e ignoranti che non votano quello che dico io". Un classico insomma. Il restante 5% sono piagnistei tipo "Eh ma l'astensionismo" che è un altro classicone/Jolly di chi non sa cosa dire, come sai. Cassese, poi, fa un divertente mix delle due, tipo: "Ma guarda questi bifolchi che non vanno a votare".
I commenti da destra, invece, sono un minimo più articolati -come sopra, faccio riferimento a quelli che ho letto/visto io-: c'è chi festeggia per la vittoria, e chi festeggia per il calo dei voti di questo o quell'altro partito.
C'è Borghi che ha fatto una riflessione interessante dove spiegava che, secondo lui, alla Lega è mancato il voto politico avendo molti preferito votare la persona più che il partito.
5 stelle non pervenuti.
Non ho trovato, almeno per il momento, nessuna autocritica, nessuno che abbia detto tipo: "Abbiamo perso voti perché noi abbiamo fatto una cazzata o più cazzate". La cosa che gli va più vicina è il solito leghista che dice "Paghiamo ancora il sostegno al governo Draghi, alle sanzioni alla Russia e al green pass" come se ora, al governo, ci fossero altri e non loro.
Quella in merito ai trattati internazionali è una str**ata, non è semplicemente vero.
La coltivazione di piante non viola alcun accordo internazionale, è il commercio della sostanza stupefacente all'estero e/o la produzione di alcune sostanze che è vietata, ma queste devono essere estratte.
Es: i vari Stati del Sud America hanno firmato anche loro i trattati sugli stupefacenti, ma la coltivazione di coca non è vietata, è la produzione di cocaina che è vietata e quello è un prodotto che necessita estrazione tramite procedimenti chimici.
E’ paradossale la situazione in Italia dei semi di papavero. Si tratta di un prodotto, ottenuto da varietà selezionate, destinate esclusivamente all’uso alimentare, che viene importato ma che non può essere coltivato in Italia, se non per scopi sperimentali.
www.ilpuntocoldiretti.it
Ad esempio il papavero, i semi sono usati in ambito alimentare (i semi li avrete sicuramente visti su, pane o dolci tipo gli strudel).
In Italia è vietato coltivarlo, ma per legge Statale, non centrano gli obblighi internazionali, se i semi vengono importati da Stati come Paesi Bassi, Francia, Turchia, Canada ecc. significa che una coltivazione regolamentata non viola gli accordi internazionali in materia di traffico di stupefacenti, altrimenti come fanno quelli Stati a coltivarli?
Il referendum abrogativo poteva essere posto solo in quel modo comunque.
IN DIVERSI PAESI i regimi di legalizzazione della cannabis ricreativa sono una realtà, nonostante la proibizione sancita dalle Convenzioni Internazionali. L’Assemblea Generale ONU del 2016 ne ha sa…
www.fuoriluogo.it
Fermo restando che nei Paesi in cui hanno legalizzato varie sostanze, l'esportazione è sempre vietata, stando a quanto leggo gli accordi internazionali contano una fava.
L'Olanda viola i trattati internazionali?
E gli Stati Uniti che dopo aver criminalizzato la Cannabis e ora l'hanno legalizzata in certi Stati, violano gli accordi internazionali?
La Spagna?
La Germania da aprile legalizza la Cannabis, violerà gli accordi internazionali?
Paesi come Perù, Argentina, Bolivia, Colombia ed Ecuador dove le foglie di coca sono legali, violano gli accordi internazionali?
Droghe (Rubriche) La Bolivia ha avviato il processo di revisione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) della classificazione della foglia di coca come stupefacente ai sensi della Convenzione unica del 1961, un’opportunità senza precedenti per correggere una grave ingiustizia...
ilmanifesto.it
Questa nella foto è uno strudel fatto con semi di papavero, è un tipico dolce dell'Alto Adige, da dove provengono tali semenze?....
Scopri la prima pagina di oggi del quotidiano in edicola.
www.giornalone.it
LA FABBRICA DEI BAMBINI TRANS
e
IL FILM SUL COVID CHE NON VOGLIONO FARVI VEDERE
Un pò provo pena per i giornalisti de La Verità, l'unico modo che hanno per portare una pagnotta in tavola è puntare su fascistoidi, boomer da bar e bigotti da medioevo. Eppure c'è chi comunque la ritiene una fonte autorevole