Ultimo Film Visto | Consigli e Domande Inside

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Ombre dal passato, Masayuki Ochiai, 2008
Lo avevo visto anni fa ma ricordando poco ho deciso di rivederlo, filmetto insulso e vedere Joshua Jakson fuori da Dawson's Creek fa sempre strano.
 
Maria, di Pablo Larraìn

Se proprio devono esistere i film biografici, lui dovrebbe essere l'unico che ha il permesso di girarli.
Jolie alla prova della vita.
 
Love Nonetheless, Hideo Jojo
L'ho trovato da una lista di "25 great erotic asian movies". Regista contemporaneo, quindi io tutto felici che magari scopro qualcosa di nuovo. La sinossi dice che c'è una di sedici anni che ci prova con uno di trenta. E niente, è una fregatura. Intanto quella che dovrebbe essere la storia principale diventa un contorno per approfondire i blocchi del protagonista e di un'altra. Ma roba che questi non hanno idea di che pesci pigliare proprio e manco li provano a prendere. La paralisi condita da chissà che momenti di grane scoperta che sembrano cose da infanti. Fra l'altro quella di sedici anni ne dimostra ventiquattro, quello di 30 anni meno, e poi 16 anni è pure legale in giappone quindi di che parliamo? Una storia sul niente che continua a farsi niente. Con personaggi col livello di desiderio di un'ostrica risucchiata dal mare. Non capisco se io dovrei emozionarmi alla scoperta di chi si sposa o no, perché il film sembra interessato solo a quello, e molto incidentalmente al sesso, e davvero vedere queste scene di sesso "puramente carnale" è una cosa da preti che manco voglio iniziare a spiegare. Mette voglia di bandire il sesso da quanto fa cadere le palle.
 
Emanuelle e Françoise (le sorelline), Joe D'Amato
Non ci siamo. La sceneggiatura è inesistente, questo primo tentativo di D'Amato con Emanuelle procede un po' a caso. Nei suoi film successivi cambia la protagonista, Emanuelle diventa una reporter nera interpretata da Gemser, ma soprattutto alla sceneggiatura arriva Maria Pia Fusco. Voi lo sapevate che quei tre capolavori diretti da D'Amato sono stati sceneggiati da una donna? Una sceneggiatrice di film considerati soft core che all'epoca faceva anche la giornalista inviata a festival per La Repubblica. Una cosa così oggi riuscite ad immaginarla? Quando il cinema che spopola ai festival è quello del signor Hamaguchi... Dalle stalle alle stalle. Voglio vedere Salon Kitty al più presto a questo punto.
 
Doctor Sleep, Flanagan. Bella ciofeca, io ci sono partito senza pregiudizi ma qui non c'è quasi niente da salvare, un film totalmente piatto e bolso che sembra vivere in un altro mondo rispetto al film di Kubrick, in più ci sono un sacco di scene scopiazzate male di cui non ho capito lo scopo.
La cosa incredibile è che King ne ha anche parlato bene, quando sappiamo tutti cosa ha sempre pensato del capolavoro di Kubrick, ma come si fa.

:sowhat:
 
Blue Velvet, Lynch
Che spettacolo madonna. Rivisto al cinema dopo molto più di un decennio. Lynch scrive come fosse una sitcom, con scenette comiche e una presentazione dei personaggi quasi inesistente. A tratti sembra tipo un film cosiddetto studentesco, quando non dai abbastanza rilievo alle cose base prima di passare a momenti più spinti. Siccome però la sitcom funziona te lo accolli, e dopo poco Lynch mostra che ha qualcosa di molto sviluppato da mostrare in una scena magistrale che se la vedi una volta ti resta impressa per sempre. Ricapitolando. Un ragazzo annoiato e curioso si innamora di due ragazze allo stesso tempo, e cade in un buco di orrori. Da sitcom ad horror. E' un piccolo film, piccoli spazi, piccoli momenti, piccole domande di piccoli personaggi. Ha un gusto della piccola scoperta davvero piacevole. Nonostante la fine sia un po' tirata di trama, le ultime scene, che avevo completamente rimosso ero rimasto solo a lei che appare nuda, sono perfette. Lynch conferma che la storia si può concludere, che era una piccola storia nonostante tutto, non ti devi aspettare molto di più, ma quella base di curiosità, di rifiuto di approcci semplici alla domanda "perché ci sono persone come Frank" resterà in produzioni successive molto più elaborate. Lynch resta sicuramente uno dei registi che è facile consigliare a chi comincia a vedere film, ti dà così tanto in un ritmo molto incalzante senza essere riduttivo.

Nota Sociale. Lasaletta del cinema era quasi piena, all'uscita ho sentito solo commentare "strano lui" e durante la proiezione esclamazioni tra il riso e lo scoraggiamento quando lei perdona lui per avere scopato con l'altra. Oggi pare proprio che le persone non ce la possono fare, manco siamo allo step uno per avvicinarsi a personaggi del genere. Gente che non si sarebbe mai e poi mai "introdotta", come fa il protagonista, in niente di niente. Che se mi tradisci una volta non mi vedi mai più. E allora che si vadano a fare i bagni alle terme con Hamaguchi.

Lone Wolf and Cub: Baby Cart at the River Styx, Misumi
Secondo capitolo di questa saga che ho scoperto da poco. Come direbbe mia madre, un fumettone. L'assassino imperiale rinnegato continua ad andare in giro col figlio ad ammazzare gente. Sì le scene sono belle, c'è qualche trovata molto riuscita, ma umanamente si mantiene così scheletrico che non è che stai lì ad urlare come ne parlano in certe recensioni.
 
Ultima modifica:
Megalopolis, Francis Ford Coppola. Purtroppo un mezzo pasticcio, soffre un po' degli stessi problemi dei suoi film dopo il 2000, ovvero che sono più o meno tutti film abbastanza pretenziosi e inconcludenti.
Chi dice che verrà rivalutato col tempo un po' come i grandi capolavori incompresi all'uscita per me si sbaglia alla grande, oltretutto ci stanno dei momenti abbastanza imbarazzanti che non sembrano nemmeno girati dallo stesso regista de Il padrino e Apocalypse now.
 
Lone Wolf and Cub: Baby Cart to Hades, Misumi
Terzo della serie. Sempre fumettone in cui lui ammazza tutti. Quasi quasi emerge però un aspetto umano, cioé che lui è un mostro e tante delle cose che succedono non scherzano. Ma è appena accennata come cosa. Uguale per il fatto che un paio di donne impazziscono per lui ad ogni film, resta più che misurato nell'esprimerlo.
 
Blue, Hiroshi Ando
Conferma che i film sono la sceneggiatura. Questo ha girato undulant fever che è un capolavoro e prima aveva fatto sta ciofeca. Ne ho scritto un po' più lungo su LB ma fondamentalmente la protagonista a la coprotagonista appena appena parlano, si innamorano nel modo più banale possibile e stanno in mezzo ad una gelosia mai davvero espressa o vissuta. Praticamente è un film democristiano che non può che andarti bene tanto non succede niente. Ma siccome loro sono belle e i posti sono belli allora ok. Ne avrò visti un centinaio di film così e sono tutti identici.
 
La moglie in vacanza ... l'amante in città.
Madò quanta roba era Barbara Bouchet.
 
Visti in sequenza La cosa (1982), Il signore del Male (1987, quello più di nicchia) e per ultimo Il seme della follia (1994), entrambi di John Carpenter e appartenenti alla trilogia dell'Apocalisse.

Che dire: non ne fanno più film del genere. Atmosfera claustrofobica e lovecraftiana all'ennesima potenza.
 
Domestic Violence, Wiseman
Finale enorme che davvero riassume tutto il senso del fim. Peccato per un'eccessiva presenza delle terapie di gruppo che secondo me non aggiungono granché e mettono fuori fuoco la vita di queste persone.
 
Yumeno Kyusaku’s Girl Hell, Konuma
Tra i più bei poster che ho visto, ma il film è blando. Ogni singola scena deve fare un riferimento, spesso esplicitato, al passato. Diventa tutto un gioco di concetti scabrosi, storia di scuola femminile con varie magagne sessuali con capi e cape, su una trama sovraccarica.
 
A woman confesses, Masumura
Classico processo con lei che ha ammazzato il marito. E' bello perché lei è incasinato, per il resto un po' troppo contrito.
 
Battle Royale, Kinji Fukasaku
L'avevo rivisto qualche anno fa e me lo sono di nuovo rivisto al cinema. Mi ripeto, un grandissimo film che non ha niente a che spartire con l'ondata di serie e film basati sulla manipolazione con tirate retoriche infinite. Questo è pulitissimo, ogni emozione dalla più triviale alla più complessa è resa con sincerità. Seppur verso la fine ci sia un sovraccarico di buone intenzioni tra amicizia e coppia , cosa sicuramente apprezzata dai censori, il senso di ribellione è omnipresente e lo rende indimenticabile.
 
Visto Un Matrimonio di Troppo, su PrimeVideo, con Will Ferrell (che adoro) e Reese Whiterspoon.

Visto soprattutto per lui, c'è qualche gag simpatica, ma alcune parti davvero noiose ed inutilmente prolisse.
C'è persino un pò di vecchia commedia americana non-politically correct e un pò di ironia sulla cultura woke, ma nel complesso l'ho trovato debole e poco irriverente.
Lontano anni miglia delle migliori prove di Ferrell. Whiterspoon a tratta irritante.

Voto 6- e non troppo consigliato.
 
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