COMPETITION
- The Novelist's film, Hong Sang-Soo / Magnifico. Rilassatezza dei suoi temi classici che continuano ad allargarsi (come nascono le idee, incontri tra persone, regista che guardava -e forse ancora- le gambe delle ragazze, pressioni sociali crescenti, forse errori forse passati, etc). Lui ci va pianissimo perché si fa le domande giuste e riesce comunque a farci uscire un film incredibile con un finale strappa lacrime. Non c'è la dittatura di dover presentare tutto nella "prima parte" e poi "sviluppare" personaggi ideali di cui concludere tutto a tavolino, giustificando di fatto le strutture che si vorrebbe vivere sullo schermo. Visto in sala a 3 metri da loro due, ho visto le 3 scene in cui kim min hee ha pianto durante la proiezione e le rivelerò solo alle persone giuste. Mi considero citato nel discorso di premiazione in cui dice che ha sentito e apprezzato che la sala abbia amato e reagito al film, praticamente io sul finale. Imperdibile. E una produzione minuscola che davvero se non vi fa venire voglia di fare film vedete voi. 10
- Leonora Addio, Taviani / Tutto costruito su un afflato verso Pirandello mai vissuto. Ok. 6
- Rimini, Seidl / Ha già fatto tutto ciò ma molto meglio, il rapporto con la figlia è un disastro di idea. Non lo trovo cinico o che. 6
- Return to dust, Li Ruijun / Rurale cinese ultra standard su coppia che vive la terra. Stavo messo così male con gli altri film che ok. Chissà con che gusto i vari governi locali producono questi film. Così tutti possiamo commuoverci a pensare oh quanto sono tristi i palazzi oh quanto è rigogliosa una terra lavorata. Ok. 6
- Un été comme ça, Coté / Allora lui è sempre stato ansiolitico, in questo prova a fare il furbo. Sceneggiatura iper analitica con tutti gli elementi critici giusti su ste tre ragazze che vogliono scopare e vengono messe in una clinica-ritrovo alternativa. L'ansietta frustra lo spettatore abituale perché non porta a niente, giustamente loro si dicono ma ci prendi in giro? A me dà fastidio che si rafforzi una dinamica emozionale di questo tipo su un suggetto bello e mai davvero rispettato per quello che è. Se fai un film sei tu Dio, scegli tu quanta ansia mettere o meno. Non è che perché fai le frasi critichelle allora hai decostruito chissà che. Il film resta moralista e viscido, per fortuna giocando all'alternatività estrema almeno è non riuscito.
- Drii Winter, Michael Koch / Ci sono due in montagna felici poi tristi e una malattia. Ruralità fastidiosa. 5
- Nana, Kamila Andini / Anche in indonesia ci sono dei conflitti pare, qui una piccola collezione un po' relax un po' stressante. 5
- Peter von Kant, Ozon / Conflitti stereotipati urlati, anche viscido contro i suoi protagonisti. No. 5
BERLINALE SPECIAL GALA
- Occhiali Neri, Argento / Succedono cose una dopo l'altra a una prostituta che ha un nemico. Argento un amore di persona, la presentazione in sala dolcissima. 6
ENCOUNTERS
- Keiko, me wo sumasete, Sho Miyake / Ai, sono caduto nello standard. Film bellissimo con una sceneggiatura più banale che non si può. Lei è sordomuta e fa box a Tokyo, suo fratello con cui convive un po' la capisce un po' no, ha anche una fidanzata non bianca, la sua famiglia non la capisce, alla box ce n'è una svagonata invaghiti da lei, a lavoro fa cose ripetitive ma in cui si impegna, al fiume medita. Oltra all'uso glorioso della pellicola Kodak (presentissima in vari film ora che ci penso) il punto sta tutto nell'attrice protagonista, di una bravura e bellezza sconfinata. Classico esempio di come al cinema un viso e personaggio che ti trasmette atipicità, indipendenza, ma anche dolore ti dà tutto quello che nella vita è abbastanza raro da trovare. Praticamente il film serve a farti innamorare di lei e ci riesce perfettamente, la produttrice che ne capisce ha scelto l'attrice e il regista ci ha dato qualche pista durante il QandA, ma siccome io sono scemo non ho fatto la domanda giusta in merito. Come si fa a non innamorarsi dell'attrice durante le riprese? Mistero. Intanto il film resta standard e riesce a farti quasi apprezzare o comunque legittimare nel tempo il lavoro di lei. Ripeto è la forza di un film standard. 8
- Unrest, Schaublin / Inaspettato. Raramente si vedono film così precisi sull'emergere della potenza borghese, e dentro c'è anche la storia d'amore che vuoi vedere. In svizzera si fanno orologi e anarchici si incontrano, tra cui Kroptkin. Prodotto in modo molto intelligente filmando poco e bene, struttura classica che ritorna sulle ora-stranezze dell'epoca. Diciamo che rende davvero lampante come cose che noi diamo per scontate ed eterne non lo sono state e non lo saranno mai. Un bel film. 8
- The death of my mother, Krummacher / Avevo già visto un film suo che mi era piaciuto e anche questo va visto. Ad esempio qui la protagonista non è che vive chissà che vita eccitante, sua madre vuole morire, eppure ci interessiamo alla sua situazione e viviamo qualcosa senza gran bisogno di trama o rompimenti vari. 8
- Coma, Bertrand Bonello / Sì dai divertente, una teenager è in lockdown e succedono varie cose strane nella sua vita. Le tensioni di una generazione diciamo. 6
- Queens of the qing dinasty, McKenzie / Due personaggi spenti e perduti ma... LGBTQ. 6
- I poli kei poli, Passalis & Tzoumerkas / Ricostruzione di storie di ebrei sterminati in Grecia. Boh. 6
- Mutzenbacher, Beckermann / Cretino io che mi aspettavo un bel film da una successione di interviste a maschi su un libro di sessualità femminile esplicita. Mai le domande giuste, sempre con la retorichella pronta e mal celata. 5
- Father's Day, Kivu Ruhorahoza / Ci fosse una delle tre storie Rwandesi che ha un qualcosa, no, mai. 5
- Flux Gourmet, Peter Strickland / Aah vedo che è di quello che aveva fatto il film sul suono. Qui c'è il suono e pure il cibo. Uno schifo metaforico-umano tipo alla The Lobster. I film che davvero non vorrei mai vedere. 4
PANORAMA
- The apartement with two women, Kim se-in / Madre e figlia che si scannano. Me lo aspettavo brutto, avevo paurissima. All'inizio pure c'ero quasi e poi invece mi sono ricreduto. Ha i suoi momenti. 7
- A love song, Walker Silverman / Ultra standard americano su ricerca di emozioni di una donna a bordo lago. Vista l'annata mi è piaciuto. 6
- No u turn, Nnaebue / Costruito a tavolino sui sogni migratori che invece potrebbero realizzarsi in Africa, un apporto produttivo che sinceramente mi fa paurissima, ne paghiamo per dirgli di stare "a casa loro". Però si sentono varie storie quindi ok. 6
- Myanmar Diaries, The Myanmar film collective / L'unico cambiamento che ho fatto al programma. Benning ha detto su fb che è bello, Wang Bing lo ha premiato, io dalla sinossi non ero convinto ma l'ho aggiunto. Chi aveva ragione? Secondo me io. E' sicuramente ben construito, senti la dittatura che avanza, senti le storie dall'interno, molte messe in scena anche molto molto bene. Però c'è un problema di fondo secondo me gravissimo e che non si può neanche analizzare visto che i credits anche non myanmaresi sono censurati per solidarietà. C'è questo afflato non violento che non permette di capire assolutamente nulla sulla dittatura, o su come combatterla, o direi su niente proprio di umano. Si insiste su scene di arresti dal facile gusto liberale. Alcune scene messe in scena in modo più artistico stanno tutte lì a parlare di disobedienza civile, e controbilanciarle con la lotta armata nella foresta non serve assolutamente a nulla secondo me. Non hai capito niente di entrambe, non ci hai neanche provato. C'è sicuramente uno sforzo enorme per fare un film del genere, e posso capire l'apprezzarlo. 6
FORUM
- The United States of america, Benning / Bellissimo, infrastruttura americana. Se ne intende. 8
- Camuflaje, Perel / Già visto un docu suo davvero bellissimo. Qui si gira intorno e dentro a un ex campo di tortura e militare argentino sentendo le storie dei civili che ci interagiscono. E' bello però mi ha dato davvero fastidio la camera ultra professionale e l'aspect ratio da western. 7
- Geographies of solitude, Mills / Lavoro imponente in pellicola su un'isola in cui una fa tipo dieci lavori in uno. Documenta i cavalli, tutto parte da lì, raccoglie plastica, cataloga di tutto. E' molto molto bello ma appena osa, purtroppo verso la fine, inserirsi in modo esplicito nel discorso crolla tutto. Dall'umano, su cui qualche dubbio già l'avevo, alla prospettiva politica. Pare che siamo troppi sulla terra e che consumiamo troppo. A me qualcuno ha detto che le cose sono prodotte prima di venire consumate, e che spesso vengono prodotte e distrutte a prescindere. 7
- Happer's comet, Taormina / Mini storie mute di periferia ricca USA che di notte vive. Tirate dentro da persone che vanno in giro in rollerblades. Girato in modo totalmente indipendente con persone dell'entourage del regista durante i lockdown, riuscitissimo. Non so perché l'ho votato solo 7 ma rispetto il fatto che non mi sia rimasto davvero tanto. 7
- Scala, Thitanat / Docu su ultimo cinema indipendente demolito a bhangkok, lei ci ha lavorato e vissuto dentro. Stavo per regalarle una spilletta che ha notato su di me e non l'ho fatto sono diventato una persona noiosa abbattetemi. 7
- O trio em mi bemol, Gomes / Riprende una piece di Rhomer. Io non ho mai visto niente di Rhomer ma adesso capisco. In pratica è umanismo ben scritto. E va bene dai, un po' conciliante. 7
- Jet Lag, Lu Xinyuan / Docu di ragazza cinese che insoddisfatta dalle relazioni che ha filma la sua famiglia. Molto molto bello, mini DV strepitoso, però a un certo punto inizia a tirare dentro l'avvento della dittatura in myanmar, che giustamente ha scosso la regione, e secondo me qualche simpatico montatoretrice standard ha scelto di fare virare un po' tutto verso lì e mi ha scocciato. 7
- Mis dos voces, Rodriguez / Voci e immagini di immigrate in Canada. Trova un suo bell'equilibrio secondo me. Altro spettacolo Kodak 16mm. 7
- For the many the vienna chamber of labour, Wulff / Tipo Welfare di Wiseman però neanche lontanamente altrettanto bello. Manca tutto l'umano che permette di aprire prospettive, anche involontarie, su una istituzione che sta comunque al centro del sistema produttivo pur facendo da contraltare ai padroni. 6
- Nuclear Family, Wilkerson x2 / Mi era piaciuto il suo docu a Locarno, questo sull'atomica mi pare molto meno ispirato. Poi promette tanto sulla famiglia di cui ci sono invece pochissime riprese ed è un peccato perché immediatamente bucano lo schermo. 6
- Afterwater, Komljen / Ah questo è il film con glu uccellini dietro non stop. Voleva essere particolare io non ce la faccio più di questi commento sonoro. 5
- Hot in day, cold at night, Park song yeol / Coppia senza prospettive né economiche né tanto meno umane (lol) che non fa che parlare di soldi. Il regista ha un po' chiara la cosa e ogni tanto gli fa fare una stretta di mano economicista, l'idea c'è ma talmente sta preso dall'infarcire questo vuoto col dramma atipico rallentato che dicevo prima che si dimentica di godersi un po' questa idea che sarebbe pure molto interessante ma finisce ammantata dal pietismo retorico. 5
- Mato seco em chamas, Queiros e Pimenta / Succedono cose dure nelle favelas. 5
- Mien ky uc, Bul / Qualche storia su sepolture in vietnam. Non pervenuto. 5
- Cette maison, Charles / Anche questo tutto con uccellini e pellicola. Ne ho visti troppi la ragazza haitiana uccisa negli USA e il viaggio onirico non sono Serial Killer di Adachi. 5
- Une fleure à la bouche, Baudelaire / Poco poco di docu e molta fiction con un protagonista che straparla di notte e che è, ça va sans dire, malato. No. 5
- El veterano, Rodriguez / Unico film di cui non sono riuscito a seguire una parole. Tutto voice over con un susseguirsi di scene diverse ogni frase. Se è un capolavoro tra continenti e io non l'ho percepito mi scuso. 5
- We haven't lost our way, Sasnal x2 / Anche qui no prospettive economiche no umane e il resto una porcheria che manco mi ricordo. 4
- Europe, Scheffner / Finisce che la protagonista vorresti fosse deportata dalla polizia francese quasi. Talmente tanto il regista ti vuole fare dire che la sua vita di piccolissime infime cose e strutture sociali è meritevole che sposa completamente il gusto prefettorale. La faute à voltaire per esempio ha un amore delle passioni della vita che contrappone agli sbirri a caccia di incongruenze economiche. Questo è un vomito di retorica confusa. 4
Concludo dicendo che forse quest'anno solo stato più duro su alcuni voti, alcuni 7 potevano essere 8, alcuni 8 9. Sarà che sono mancati proprio film che parlano in modo ATTIVO di desiderio o comunque ricerca umana forte. A parte hong sang soo. Manca proprio la base. C'è molta troppa stagnazione, spesso assecondata da una voglia di stabilità alternativa davvero fastidiosa o semplicemente triste.