Ultimo Film Visto | Consigli e Domande Inside

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Killers of the flower moon

Ho visto Irishiman anche se spezzato e praticamente tutto su youtube notando come fosse abbastanza spento come film rispetto ai precedenti di Scorsese sullo stesso genere, meno ispirato soprattutto nei dialoghi ma anche sul resto insomma pareva il goodfellas/casino dei poveri in stile minestra riscaldata (pur sempre un buon film ma non alla loro altezza).

Visto il precedente pensavo fosse ormai ritirato/alla frutta, invece questo film mi ha piacevolmente stupito considerata anche l'età (80 anni) del regista. Oltre a stupirmi per la qualità mi ha anche commosso, uno dei film più crudi e drammatici che abbia mai visto, ben scritto ed interpretato.

Peccato per i pochi incassi, Scorsese da quando ha criticato i cinecomics sta facendo un flop dietro l'altro ma meglio avere film di qualità che schifezze con budget miliardari :asd:.
 
American Pie, Paul Weitz (1999)
Commedia con fine liceali che vogliono scopare.
E' abbastanza innoquo, devo dire che non mi ha mai disturbato. La scena con internet oggi non passerebbe il controllo censura. In 4-5 minuti mi ha pure fatto ridere. Arriva alla sufficienza perché non ha un ritmo super aggressivo e scocciante.
 
Vibrator, Ryuichi Hiroki (2003)
Una ragazza incontra un ragazzo.
Scritto da Haruhiko Arai. Lei ha tutte le paure e i blocchi possibili e immaginabili, e molta poca energia. Praticamente è Kotoko solo che lei non fa niente. Ad un certo punto lui la mette a parlare alla radio, il momento in cui è più attiva in tutto il film, e dopo dieci secondi entra in panico. Ok, ci potrebbe pure stare come personaggio, se solo lui le facesse da contrapunto. Invece no lui proprio non esiste, non ha neanche i problemi di lei, il che lo rende agli occhi di lei perfetto perché non la critica non esprime mai una preferenza non dice niente di bizzarro etc etc Però non lo rende perfetto per il film. Si vede che Arai arrivava agli anni 2000 raccogliendo un carico di staticità umana impressionante del nuovo millennio, e non sa bene che farne.
 
Le Diable probablement, Robert Bresson (1977)
La storia di un parigino che forse si ammazza forse lo uccidono, di sicuro è depresso.
Bresson filma come se fosse una seduta di psicoanalisi, non a caso la scena dallo psicoanalista è la più compiuta, con critiche della professione incluse. Solo che il protagonista ha davvero poco da salvare e il mondo attorno poco più. Una vita infelice e spenta, in un film che non ha davvero la forza o l'interesse di mostrare lo schifo negativo come fa per esempio un libro come La campana di vetro. Sta lì a boccheggiare sulla sua analisi umana di un tizio già morto, solo che io avrei voglia di respirare.

Skin of Roses, Katsuhiko Fujii (1978)
Un gruppo di tre persone deve confrontarsi a degli yakuza spietati a cui una delle tre deve soldi.
Comincia molto strano perché le relazioni tra i tre non sono chiare, poco a poco si delinea una specie di triangolo barra quadrato amoroso particolarmente ben gestito. Anche tutta la trama classica degli yakuza manipolatori è limpida, non ha quel gusto viscido fastidioso, tutto procedo su degli assi umani che con poco riescono a fare tantissimo. In poco più di un'ora si arriva ad un finale altrettanto pulito, il tutto con una regia impeccabile e qualche ripresa di Tokyo in particolare che riesce ad elevare d'un colpo la scena. Ne vedrò altri del regista.
 
Blue Film Woman, Kan Mukai (1969)
Una famiglia ha grossi problemi economici e le cose degenerano per tutti i membri.
Mi pare un po' un casino. Cerca di essere artsy con robe di colori, qualche ripetizione di scena, e cambiamenti di prospettiva, ma fondamentalmente non sa troppo che pesci prendere e la protagonista quasi non si vede, non dice niente, non le succede granché, se non nei venti minuti finali in cui tutto si affretta.
 
Ieri sera ho visto Bloodshot del 2020 con Vin Diesel. Il film non è niente di che ma lo voglio scrivere perchè sono arrivato a 2000 film visti, che in realtà sarebbero un po di più perchè non ricordo se qualche film pre anni 2000 li ho visti fino alla fine o no come i film d'animazione disney e i cinepanettoni italiani.
Ho iniziato a fare la lista dei film visti dal 2018 dove ero tipo sui 500 film e sono passato ad oggi e in questo periodo ne ho visto tipo 1500 :asd:
 
The killer's game, 2024 con Batista.
Devo dire che mi ha sorpreso, le scene d'azione non sono affatto male.
 
Visto Eraserhead (1977) di David Lynch al Cinema.

Un film davvero molto particolare, grottesco e surreale.

Tra le scene che più mi hanno colpita...
La cena a base di pollo ma soprattutto il bambino/creatura. Veramente inquietante quando gli vengono tagliate le bende.
Probabilmente non è un film per tutti ma merita davvero la visione.

Ho dovuto vederlo in lingua originale visto che non esiste un doppiaggio italiano però non mi ha pesato leggere i sottotitoli.
 
The Blair witch project, Myrick e Sánchez 1999. È radicalmente semplice e a voler essere maliziosi comicamente low budget, ma l'idea è in effetti ben realizzata sia a livello registico che interpretativo. È molto facile liquidarlo a posteriori come una trovata pubblicitaria, ma personalmente credo che The Blair witch project sia proprio ciò che voleva (e poteva) essere, e che se ci si lascia un po' andare e si prova a immergersi nell'atmosfera che vuole ricreare, sappia essere un'esperienza sinceramente inquietante.

Dreams (sex love), Haugerud 2024. La fotografia morbidissima, la colonna sonora avvolgente e la narrazione fuori campo riescono in effetti a ricreare un'atmosfera onirica come da titolo, ho però dubbi sulla sceneggiatura che è più o meno letteralmente un'interminabile didascalia. Chiaro che era un po' l'intento del film quello di girare intorno a un'ellissi, assediarla di parole senza che in scena succeda poi quasi niente, ma senza un supporto solido, siano essi i personaggi o i temi sviluppati, rischia di rimanere un esercizio un po' vacuo (e a tratti retorico).

Crash, Cronenberg 1996. Finalmente recuperato, e incredibilmente ancora più pazzoide di quando non mi aspettassi. Personalmente adoro quando un'opera con un soggetto assurdo come questo riesce al tempo stesso a prendersi sul serio fino in fondo, senza però mai cercare di nasconderne l'intrinseca comicità, anzi lasciandola emergere in momenti e modi inaspettati. Difficile giudicarlo con una sola visione, ma sicuramente mi è piaciuto.

Made in Hong Kong, Fruit Chan 1997. Impossibile giudicarlo in maniera slegata rispetto al contesto storico, senza il quale risulterebbe in effetti meno leggibile e più superficiale di quanto non sia. Grezzissimo nella forma, e a suo modo audace nello scegliere attori discutibilmente fotogenici, è una storia molto semplice che però riesce a trasmettere il senso di frustrazione, impotenza, e ineluttabilità generazionale ed esistenziale della Hong Kong di fine anni Novanta, vista da chi proprio in quegli anni si trovava a dover decidere del proprio futuro, solo per vederselo togliere dalle mani. Lungi dall'essere un film perfetto né originale, trova però un'insospettabile forza nel messaggio che vuole trasmettere, e nel modo in cui sceglie di trasmetterlo.

Das weiße Band – Eine deutsche Kindergeschichte (Il nastro bianco), Haneke 2009. Discutibile la tesi implicita alla base del film, l'ho trovato comunque un racconto bellissimo, narrato con precisa eleganza e rappresentato in un bianco e nero magnifico. Lucido e freddo nella costruzione come il miglior Haneke, ma anche capace di avvolgere la vicenda in un'atmosfera di ineffabile mistero, permeandola di una strisciante, ancestrale inquietudine.

Bacalaureat (Graduation), Mungiu 2016. Non va troppo per il sottile nel rimarcare più e più volte le proprie tesi, ma ha il merito di sviluppare in maniera credibile il semplice dilemma al cuore dell'intreccio, così come i personaggi che ne fanno parte. Si poteva forse tagliare qualcosa e visivamente non è proprio molto di che, ma resta un film solido che ho seguito volentieri fino alla sorprendente e intelligente scena finale.

R.M.N., Mungiu 2022. Anche qui le tesi del regista sono chiare e ben sviluppate. Ho particolarmente apprezzato il fatto che (dopo una prima parte abbastanza retorica) il tema venga sufficientemente sfumato, senza ovviamente edulcorare o giustificare razzismi né bigottismi, qui rappresentati in tutta la loro frustrante tragicomicità, ma comunque suggerendo come classi diverse abbiano priorità e sensibilità diverse, e che un idealismo calato dall'alto in maniera approssimativa e talvolta ipocrita non potrà attecchire, ma dovrà essere coltivato a livello sociale e culturale. Scena finale molto suggestiva anche se un po' spiazzante e per me di non chiara lettura a una prima visione. Peccato solo che visivamente non sia granché, con una fotografia costantemente bluastra e una composizione delle immagini quasi mai ispirata. In ogni caso credo recupererò anche gli altri del regista, che ho appena scoperto e che mi sta sembrando molto valido.
 
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Burning l'amore brucia 2018
Boh sti film asiatici proprio non li capisco

The substance 2024
Bello, la Moore e la Qualley bravissime. L'oscar lo meritiva più la Moore della tizia di Anora.

28 settimane dopo 2007
Una cagata colossale, tutto avviene completamente a caso. Posso tranquillamente evitare di vedere 28 anni dopo.
 
Atlas 2024 con Jennifer Lopez
Al netto delle solite robe e twist gia visti mi è piaciuto

Incubo finale 1999
Il primo seguito di So cosa hai fatto. Una merda. Quello nuovo probabilmente lo vedrò al cinema solo se fanno uno spettacolo in un orario decente.
 
Killers of the flower moon

Ho visto Irishiman anche se spezzato e praticamente tutto su youtube notando come fosse abbastanza spento come film rispetto ai precedenti di Scorsese sullo stesso genere, meno ispirato soprattutto nei dialoghi ma anche sul resto insomma pareva il goodfellas/casino dei poveri in stile minestra riscaldata (pur sempre un buon film ma non alla loro altezza).

Visto il precedente pensavo fosse ormai ritirato/alla frutta, invece questo film mi ha piacevolmente stupito considerata anche l'età (80 anni) del regista. Oltre a stupirmi per la qualità mi ha anche commosso, uno dei film più crudi e drammatici che abbia mai visto, ben scritto ed interpretato.

Peccato per i pochi incassi, Scorsese da quando ha criticato i cinecomics sta facendo un flop dietro l'altro ma meglio avere film di qualità che schifezze con budget miliardari :asd:.
Film stupendo, i personaggi sono dei veri viscidi.
Da guardare assolutamente in lingua originale, non sono un fanatico della lingua originale ma doppiato questo perde.

Irishman invece mi aveva convinto meno, complice anche il pessimo ringiovanimento degli attori.
 
Made in Hong Kong, Fruit Chan 1997. Impossibile giudicarlo in maniera slegata rispetto al contesto storico, senza il quale risulterebbe in effetti meno leggibile e più superficiale di quanto non sia. Grezzissimo nella forma, e a suo modo audace nello scegliere attori discutibilmente fotogenici, è una storia molto semplice che però riesce a trasmettere il senso di frustrazione, impotenza, e ineluttabilità generazionale ed esistenziale della Hong Kong di fine anni Novanta, vista da chi proprio in quegli anni si trovava a dover decidere del proprio futuro, solo per vederselo togliere dalle mani. Lungi dall'essere un film perfetto né originale, trova però un'insospettabile forza nel messaggio che vuole trasmettere, e nel modo in cui sceglie di trasmetterlo.
Concordo pienamente e aggiungo: pur non essendo perfetto nè originale, ha una gran messa in scena, considerando i mezzi di produzione (in pratica due lire)
 
Ho avuto problemi di computer e sono due settimane che non vedo film. Stasera se tutto va bene me ne vedo uno!!
 
No other land, di Rachel Szor, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Basel Adra, 2024. Ennesima e non per questo meno necessaria testimonianza di cosa significhi vivere in un paese accecato dall'odio razziale, assuefatto alla prevaricazione violenta e allo sfregio sistematico e genocida dell'umanità e dei suoi diritti, libero di soddisfare le proprie pulsioni più sadiche in un clima di impunità omertosa. Questo orrore deve essere testimoniato e condannato in ogni luogo e in ogni epoca ed è preciso dovere di ciascuno tenere alta l'attenzione su quello che sta accadendo oggi e su quello che potrebbe avvenire in futuro in altri luoghi e contesti.
 
Guardi i film su computer? Io non ce la farei mai. :morristenda:
Li guardo disteso con un portatile tenuto sulle gambe piegate, al buio totale e con le cuffie. Secondo me è uno dei setup migliori che si può avere a casa a parte proiettore e casse. Tu come li guardi?
 
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Li guardo disteso con un portatile tenuto sulle gambe piegate, al buio totale e con le cuffie. Secondo me è uno dei setup migliori che si può avere a casa a parte proiettore e casse. Tu come li guardi?
Sempre sulla televisione, le poche volte che li ho visti su pc mi sono sempre trovato male per posizione, grandezza dello schermo e distanza troppo ravvicinata, non riesco proprio ad immergermi.
 
Ma non cè il topic di Ballerina?
Andate a vederlo, gasa dall'inizio alla fine. Speeo vada bene con gli incassi cosi fanno il 2.
 
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