Vota la filmografia | Filmografie e info al 1° post | Quarta edizione aperta! -> Ridley Scott

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Quindi PTA, definitivamente. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Bella Bro. Io non credo di votare perché li ho visti (quasi) tutti un bel po' di tempo fa e solo una volta. Per dire, quello di cui conservo un ricordo migliore è Punch–drunk love. //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif Che in un primo momento mi ha lasciato con l'amaro in bocca ma poi l'ho rivalutato positivamente. Gli altri al di là della tecnica poderosa mi hanno lasciato tutti freddino, dovrei rivederli. Mi mancano, oltre all'esordio, Boogie nights e Inherent vice.

 
Ne ho visti tre di paul thomas anderson e non vedo l'ora di recuperare gli altri.

There Will Be Blood 9

The Master 9

Inherent Vice 9

Oltretutto i tre che ho visto sono uno l'opposto dell'altro :morristend:

- - - Aggiornato - - -

Esteticamente Anderson è tipo Gesù, porca *******.

 
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Ne ho visti tre di paul thomas anderson e non vedo l'ora di recuperare gli altri.There Will Be Blood 9

The Master 9

Inherent Vice 9

Oltretutto i tre che ho visto sono uno l'opposto dell'altro :morristend:

- - - Aggiornato - - -

Esteticamente Anderson è tipo Gesù, porca *******.
Sull'estetica non gli si può dire proprio niente. Ogni suo fotogramma è riconoscibilissimo.

Comunque se veramente non avete guardato Boogie Nights guardatelo tutti, che cazz non è possibile:






 
Ne ho visto solo uno //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Il Petroliere 9

 
A che regista siamo quindi? mi sono perso


1) Si, delle trasposizioni cinematografiche finora quella di Nolan è quella più vicina al Batman dei fumetti, in particolare proprio Batman Begins, che adatta 2/3 storie cardine ambientate nei primi anni di carriera del personaggio.

2) Sono due pellicole troppo diverse (se ti riferisci al paragone Begins/Batman '89). Per quanto mi riguarda sono tutti e due dei filmoni, ma il divario comincia ad allargarsi con The Dark Knight, secondo me superiore a entrambi i film di Burton.
Grazie per le risposte seba //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

In effetti, Il cavaliere oriundo mi è parso una giusta comunione d'intenti tra un'opera fumettosa e un thriller (con le doverose licenze del caso). Il Joker di Ledger mi è piaciuto un mucchio. Se devo dire, se la gioca con il secondo Batman burtoniano, anche se lì penso siano più le logiche e i rimandi cinefili a primeggiare (per questo lo amo tanto). Mi è parso tra i migliori Nolan //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Appena riesco a vedere l'ultimo metto i voti.

Bene, almeno passo a Tarantino, visto che si può:

Le iene fu un fulmine a ciel sereno: non solo rivelò al mondo l'astro nascente e pulsante Tarantino, ma restituì il piacere di un certo cinema di (e de)genere; di una irriverenza dialettale pulp, fatta di cinismi e battute al vetriolo. Finzione pulp, come dimostrerà con l'incredibile e monumentale opera seguente, tuttavia ancorata ad un certo realismo. Già da qui, il Taranta, non lesina omaggi e genuflessioni ( i nomi in codice dei protagonisti arrivano dal bel thriller teso di Sargent Il colpo della metropolitana); in più le assonanze con i Cani arrabbiati di Bava si fanno sentire (una per tutte la rottura del finestrino di un'auto). Tarantino dice di averlo visto dopo: gli crediamo?

Su Pulp Fiction penso ci sia davvero da dire poco, nel senso che ormai tutti sanno come sono andate le cose: il tempo ha mostrato i segni lasciati da questa pellicola sul cinema (per dire, senza di lei non avremmo avuto un Fargo così e di conseguenza a cascata con altre opere) l'effrazione subita dalla violenza da parte di Tarantino ha solcato nuove vie, tracciato sentieri, abbeverato registi.

Inutile citare o ricordare un momento piuttosto che un altro: due cose: per anni nella mia rubrica del cell ho avuto una persona sotto il nome di Cura medioevale; e penso in molti di noi abbiano sognato di possedere un portafogli come quello di Jackson :alex90:

Il trittico delle meraviglie si chiude con l'asciutto in apparenza e succoso Jackie Brown: omaggio grosso, partendo già dal titolo, alla blaxploitation settantiana (penso gli anni 70 siano i prediletti dal regista), interpretato dalla regina della blax, la Pamnterona Grrrrrrier: suoi i mitici personaggi come Foxy Brown, Cleopatra Jones, l'infermiera vendicativa e sensuale Coffy. A tutto questo tarantino aggiunge la scaltra penna di Elmore Leonard; tirando fuori una delle sue opere più sentite. Interessante per me la specie di struttura ad anello, anzi di vero percorso che mostra una protagonista (sulle note della splendida Across 110th Street ) al principio quasi al di sopra delle parti, spavalda, ricondotta poi alla slavina di un volto sofferente. Un film romantico.

Per me quello che segue questi film è inferiore. Il fumettoso e l'anime prendono il sopravvento, lasciando più di un sentore qua e là di presa per i fondelli. Tecnica sempre abnorme e sequenze che se non le vedi non ci credi.

Amore vero per il manifesto anni 70 Ghrindouse: non il più sozzo (o forse sì) ma il meno lambiccato e più genuino (anarchico) dei lavori del regista americano. In generale, tanta passione feticista che non guasta mai (su tutte, la taxista che trasporta il fuggitivo pugile Willis in Pulp Fiction guida scalza!). Nota a margine: predilezione per i movimenti di macchina circolari.

Le iene - 9

Pulp Fiction - 10

Jackie Brown - 9

Kill Bill vol. 1 - 7

Kill Bill vol. 2 - 7

Death Proof - 8

Bastardi senza gloria - 8

Django Unchained - 7,5

Lo zione Spielberg è in divenire; Nolan manca l'ultimo degli oriundi; e con PTA ho già incominciato (Sydney).

//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

 
Grazie per le risposte seba //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif
In effetti, Il cavaliere oriundo mi è parso una giusta comunione d'intenti tra un'opera fumettosa e un thriller (con le doverose licenze del caso). Il Joker di Ledger mi è piaciuto un mucchio. Se devo dire, se la gioca con il secondo Batman burtoniano, anche se lì penso siano più le logiche e i rimandi cinefili a primeggiare (per questo lo amo tanto). Mi è parso tra i migliori Nolan //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Appena riesco a vedere l'ultimo metto i voti.

Bene, almeno passo a Tarantino, visto che si può:

Le iene fu un fulmine a ciel sereno: non solo rivelò al mondo l'astro nascente e pulsante Tarantino, ma restituì il piacere di un certo cinema di (e de)genere; di una irriverenza dialettale pulp, fatta di cinismi e battute al vetriolo. Finzione pulp, come dimostrerà con l'incredibile e monumentale opera seguente, tuttavia ancorata ad un certo realismo. Già da qui, il Taranta, non lesina omaggi e genuflessioni ( i nomi in codice dei protagonisti arrivano dal bel thriller teso di Sargent Il colpo della metropolitana); in più le assonanze con i Cani arrabbiati di Bava si fanno sentire (una per tutte la rottura del finestrino di un'auto). Tarantino dice di averlo visto dopo: gli crediamo?

Su Pulp Fiction penso ci sia davvero da dire poco, nel senso che ormai tutti sanno come sono andate le cose: il tempo ha mostrato i segni lasciati da questa pellicola sul cinema (per dire, senza di lei non avremmo avuto un Fargo così e di conseguenza a cascata con altre opere) l'effrazione subita dalla violenza da parte di Tarantino ha solcato nuove vie, tracciato sentieri, abbeverato registi.

Inutile citare o ricordare un momento piuttosto che un altro: due cose: per anni nella mia rubrica del cell ho avuto una persona sotto il nome di Cura medioevale; e penso in molti di noi abbiano sognato di possedere un portafogli come quello di Jackson :alex90:

Il trittico delle meraviglie si chiude con l'asciutto in apparenza e succoso Jackie Brown: omaggio grosso, partendo già dal titolo, alla blaxploitation settantiana (penso gli anni 70 siano i prediletti dal regista), interpretato dalla regina della blax, la Pamnterona Grrrrrrier: suoi i mitici personaggi come Foxy Brown, Cleopatra Jones, l'infermiera vendicativa e sensuale Coffy. A tutto questo tarantino aggiunge la scaltra penna di Elmore Leonard; tirando fuori una delle sue opere più sentite. Interessante per me la specie di struttura ad anello, anzi di vero percorso che mostra una protagonista (sulle note della splendida Across 110th Street ) al principio quasi al di sopra delle parti, spavalda, ricondotta poi alla slavina di un volto sofferente. Un film romantico.

Per me quello che segue questi film è inferiore. Il fumettoso e l'anime prendono il sopravvento, lasciando più di un sentore qua e là di presa per i fondelli. Tecnica sempre abnorme e sequenze che se non le vedi non ci credi.

Amore vero per il manifesto anni 70 Ghrindouse: non il più sozzo (o forse sì) ma il meno lambiccato e più genuino (anarchico) dei lavori del regista americano. In generale, tanta passione feticista che non guasta mai (su tutte, la taxista che trasporta il fuggitivo pugile Willis in Pulp Fiction guida scalza!). Nota a margine: predilezione per i movimenti di macchina circolari.

Le iene - 9

Pulp Fiction - 10

Jackie Brown - 9

Kill Bill vol. 1 - 7

Kill Bill vol. 2 - 7

Death Proof - 8

Bastardi senza gloria - 8

Django Unchained - 7,5

Lo zione Spielberg è in divenire; Nolan manca l'ultimo degli oriundi; e con PTA ho già incominciato (Sydney).

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Concordo. I primi tre rimangono i suoi capolavori //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

Finalmente qualcuno che rende giustizia a jackie brown, grazie :cry2:

 
.....

E niente. Ho visto Ubriaco d'amore. Vabbè ma questo è un genio càzzo. Sono troppo esaltato per dare una valutazione oggettiva, ho deciso che questo e quelli che mi rimangono di Anderson (ormai me ne sono rimasti solo un paio, vorrei ce ne fossero altri mille...) li voterò dopo averli visti tutti, altrimenti finisce che do 9 se non 10 a tutti. Domani o dopodomani toccherà a boogie nights //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/Predicatore.gif

- - - Aggiornato - - -

Non riesco a togliermi dalla testa inherent vice, voglio rivedere pure quello :tragic:

 
.....E niente. Ho visto Ubriaco d'amore. Vabbè ma questo è un genio càzzo. Sono troppo esaltato per dare una valutazione oggettiva, ho deciso che questo e quelli che mi rimangono di Anderson (ormai me ne sono rimasti solo un paio, vorrei ce ne fossero altri mille...) li voterò dopo averli visti tutti, altrimenti finisce che do 9 se non 10 a tutti. Domani o dopodomani toccherà a boogie nights //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/Predicatore.gif

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Non riesco a togliermi dalla testa inherent vice, voglio rivedere pure quello :tragic:
Perché non seguite tutti il suo esempio e recuperate film belli, che sono anche pochi :(

 
Boogie nights

Altro gran film, già al secondo film Anderson si avventura in un debordante racconto corale in cui riesce allo stesso tempo a raccontare i cambiamenti della pornografia nel passaggio dagli anni 70 agli anni 80 e a disegnare un affresco sociale tragico e grottesco che appassiona e diverte, oltretutto senza mai dimenticare le psicologie dei personaggi.

Come in The master, si inizia con un protagonista senza prospettiva sociale che viene introdotto in un microcosmo chiuso in se stesso e con regole proprie, da un contesto familiare opprimente si approda in un mondo dove finalmente il "talento" è riconosciuto, arriva il successo e gli elogi e tutto inizia a scorrere, come la Rollergirl sempre sui pattini, a un passo al di sopra della realtà, in un surrealismo drogato dove l'autocelebrazione diventa inevitabilmente delirio di onnipotenza, e dove il malessere striscia invisibile sotto la commedia goliardica pronto ad esplodere inaspettatamente proprio all'apice dei festeggiamenti. In effetti tutta la prima ora del film sembra un lungo amplesso del protagonista col mondo, in cui mostra la sua determinazione, si impone e si autoconvince di valere, il crollo sembra quasi un passaggio fisiologico.

Nella seconda metà il film non sterza mai veramente verso il dramma, ma ritaglia squarci di disperazione che cambiano drasticamente la prospettiva da cui si osserva il tutto. I protagonisti si confrontano con l'impossibilità di tornare al reale, perché incapaci o perchè stigmatizzati dal mondo esterno, la finzione diventa presto prigione in cui la persona soffoca sotto il personaggio, dove il valore artistico è più dichiarato che effettivo. Restano i vuoti affettivi. L'impressione complessiva è di assistitere ad una grossa illusione che al primo contatto con la realtà svela il volto marcio sotto la patina scintillante.

Anderson racconta il tutto con una regia virtuosistica che non sembra mai fine a se stessa, l'uso frequente del piano-sequenza e di canzoni entrate nell'immaginario collettivo immergono nel vivo della scena e di quegli anni, e come in ogni suo film i personaggi riescono a farsi amare dal primo all'ultimo.

Sydney - n.v.

Boogie nights - 8,5

Magnolia - 9

Ubriaco d'amore - 8

Il petroliere - 8,5

The master - 9

Vizio di forma - 8,5

Voti alti sì, ma parliamo di uno dei miei registi preferiti //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Tra l'altro ora che ho visto Boogia Nights mi viene da pensare come in realtà Pinocchio sia più coerente di quanto sembri con la sua produzione artistica, tutto sta nelle intenzioni, ma mi fido di lui, penso che tirerà fuori qualcosa di almeno dignitoso.

 
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Bellissimo commento per quello che è probabilmente il mio film preferito di Anderson.

Non capisco perché The Master continua a non colpirmi tanto. Mi ha lasciato molto ma continua a sembrarmi un film sfuggente, difficile da afferrare. Non riesco a decifrarlo.

Per Pinocchio è più un discorso che non mi viene ancora in mente un film tra questi continui reboot presi dal mondo delle favole Disney che sia riuscito, nonostante siano stati tirati in ballo spesso registi che di per sé non erano male. Ecco da dove arriva il dubbio.

 
Bellissimo commento per quello che è probabilmente il mio film preferito di Anderson. Non capisco perché The Master continua a non colpirmi tanto. Mi ha lasciato molto ma continua a sembrarmi un film sfuggente, difficile da afferrare. Non riesco a decifrarlo.

Per Pinocchio è più un discorso che non mi viene ancora in mente un film tra questi continui reboot presi dal mondo delle favole Disney che sia riuscito, nonostante siano stati tirati in ballo spesso registi che di per sé non erano male. Ecco da dove arriva il dubbio.
Sì è appunto un film sfuggente The master, oltre ad essere forse uno dei suoi più complessi, ma è proprio questo che me lo fa amare di più, quel margine di indecifrabilità che lo lascia vivo a fine visione. Resta comunque un gran film anche al di là di questo secondo me, ma ammetto che vorrei rivederlo:sisi:.

 
Perché non seguite tutti il suo esempio e recuperate film belli, che sono anche pochi :(
Lo sto facendo, ma non è facile recuperarli tutti, l'altra sera ho cominciato Boogie, ma il film si è bloccato dopo 15 min

 
Un ordine con cui approcciarmi ai film di Anderson?

E solita domanda: si può andare anche col doppiato per eventuali visioni in compagnia?

 
Un ordine con cui approcciarmi ai film di Anderson? E solita domanda: si può andare anche col doppiato per eventuali visioni in compagnia?
Per la prima domanda: vai in ordine cronologico da Boogie Nights a fino all'ultimo Inherent Vice, è il modo migliore per comprenderlo come autore secondo me, e anche perché i suoi primi film sono anche più apprezzabili per lo spettatore medio rispetto agli ultimi.

Per la seconda non so risponderti avendo visto tutti i suoi film in lingua originale. Ricordo però che vidi qualche spezzone di Magnolia in Italiano e il doppiaggio non era affatto male.

 
Per la prima domanda: vai in ordine cronologico da Boogie Nights a fino all'ultimo Inherent Vice, è il modo migliore per comprenderlo come autore secondo me, e anche perché i suoi primi film sono anche più apprezzabili per lo spettatore medio rispetto agli ultimi.
Per la seconda non so risponderti avendo visto tutti i suoi film in lingua originale. Ricordo però che vidi qualche spezzone di Magnolia in Italiano e il doppiaggio non era affatto male.
Ti ringrazio per la risposta, stavo pensando anche io di andare in ordine cronologico //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

Sul doppiaggio io sono sempre molto combattuto, specie se si tratta di film ""vecchi"", in quanto i doppiatori di quegli anni mi piacciono e l'unico problema è l'eventuale infedeltà ai dialoghi.

Penso ad esempio ai film di Tarantino degli anni 90: non li ho mai visti in originale, ma i doppiatori di Pulp Fiction e Le Iene a me piacciono tantissimo, con ovviamente il picco in Luca Ward e quello di Buscemi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

 
Un ordine con cui approcciarmi ai film di Anderson? E solita domanda: si può andare anche col doppiato per eventuali visioni in compagnia?
Cronologico va benone //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sisi.gif

Se la "compagnia" non si fa problemi coi subbi.. beh: vai di originale che non si sbaglia mai. Altrimenti no problema. I doppiaggi sono nella norma. Ecco, l'ultimo suo lavoro (essendo un ginepraio noir), doppiato potrebbe renderti meno arduo il compito.

Intanto finito tutto Anderson:

Il suo primo lavoro (Sydney), acerbo ma non troppo, riprende stilemi del noir, del crime, e del taranta appena nato (Jackson), per sposarli con sensi di colpa, protezioni, rapporti padre-figlio, e il sano amore per il gioco d'azzardo (qui il pensiero va doveroso a California Poker di Altman), anche se, invero, questa parte è marginale (purtroppo). Ancora da farsi, ma cala qualche carta vincente.

Al secondo film, invece, è già ammmmore vero: Boogie Night, passa in rassegna una parte del mondo cinematografico e una parte di umanità che tra il passaggio di un'epoca (settanta/ottanta) , si scopre a fare i conti con la vita, tra passati difficili e futuro incerto, dove la certezza è il ritrovarsi e l'amicizia come vincolo parentale, affettivo. La Moore è deliziosa, si sa, ma la Graham.. Il piano sequenza finale, oltre che strizzare l'occhio a quello iniziale, presenta un tocco di classe immenso (il quadro). Formalmente in vena di influenze. Gli anni del nostro son 28: chapeau!

Due anni dopo forse il suo film più ambizioso: Magnolia. Di sicuro ad entrare in scivolata con veemenza è Altman (America oggi); ma la coralità si confà ad Anderson e nonostante la giovane età, dimostra di sapersi divincolare con buona abilità, tra gli interstizi familiari, le regole del caos e l'insondabilità che ne deriva. Ci butta anche una biblica e significativa pioggia (d'effetto assicurato). Cruise per me resta ignobile, anche con registi di sto calibro.

Mi fermo con il lavoro che forse ha cominciato a plasmare l'Anderson che conosciamo oggi: Ubriaco d'amore. Anderson che costruisce Anderson, in questa strampalata commedia sul disagio e sull'amore come chiave di volta, ortodossa anche nei cambi nei movimenti e nei riverberi. Forse proprio per essere un passaggio evolutivo, manca di qualcosa. Le metafore si raffreddano e girano un po' a vuoto. Pellicola ammirevole cmq sia. Sandler se la cava tutto sommato (non pensavo avrei mai detto una cosa del genere).

Da qui parte L'Anderson narratore, di saghe e di (non) eroi, di storia americana: dal fondamento economico (petrolio) alla religione e ai suoi miraggi predicatori e ai suoi proseliti (qui sia Il petroliere che in forma più compiuta, The Master). Entrambe le pellicole contaminate da un grande film: Il figlio di Giuda di Richard Brooks. Anche se, pellicole con temi analoghi, sono presenti in buona parte della storia del cinema USA (altro esempio il bel dramma di Capra: La donna del miracolo).

Fino ad arrivare a questa possibile nuova pelle Andersoniana (Vizio di forma).

Mooolto curioso di vedere cosa ne verrà fuori, in futuro. Di sicuro abbiamo uno dei migliori autori in circolazione.

Sydney - 7

Boogie Night - 8,5

Magnolia - 8

Ubriaco d'amore - 7

Il petroliere - 8

The Master - 8,5

Vizio di forma - 8

 
Ultima modifica da un moderatore:
Ti ringrazio per la risposta, stavo pensando anche io di andare in ordine cronologico //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gifSul doppiaggio io sono sempre molto combattuto, specie se si tratta di film ""vecchi"", in quanto i doppiatori di quegli anni mi piacciono e l'unico problema è l'eventuale infedeltà ai dialoghi.

Penso ad esempio ai film di Tarantino degli anni 90: non li ho mai visti in originale, ma i doppiatori di Pulp Fiction e Le Iene a me piacciono tantissimo, con ovviamente il picco in Luca Ward e quello di Buscemi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif
Sinceramente stando a questo:







Ho un po' di dubbi sul doppiaggio di Boogie Nights:asd: Scegli un po' tu cosa fare.

 
mi spiace non aver contribuito alla filmografia di Tarantino e Nolan :/

se non è troppo presto per proporre la prossima filmografia, direi i fratelli Coen

 
mi spiace non aver contribuito alla filmografia di Tarantino e Nolan :/
se non è troppo presto per proporre la prossima filmografia, direi i fratelli Coen
Puoi ancora proporre, i voti sono retroattivi. Puoi pure cambiarli una volta dati la prima volta, se cambi idea rivedendo un film ad esempio.

 
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