Console War Xbox Series X|S vs PlayStation 5

  • Autore discussione Autore discussione BadBoy25
  • Data d'inizio Data d'inizio
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Per favore non ci infiliamo sul discorso di piratare giochi che finisce sempre malissimo:asd:
 
sulla musica non mi esprimo, ho 2000 passioni, colleziono carte, fumetti di ogni tipo, videogiochi, statuette, miniature, stampe etc. ma sulla musica sono 0.

però te mi dai una spiegazione legata a un fattore qualità, "ascolto musica on line ma su disco il suono è migliore" quindi oltre allo spirito collezionistico hai un ottimo motivo per comprare fisico proprio legato a una questione di risultao finale è proprio diverso

e se un giorno il cloud garantisse la stessa qualità delle console?

La mia spiegazione serve a spiegare che, quando il cloud sarà la normalità, solo i dinosauri compreranno una console per giocare. Al Matteo che nasce nel 2025 e vorrà entrare nel mercato videoludico, non gli passerà minimamente l'idea di comprare una console Playstation/Xbox per giocare. :)

La play rimarrà, semplicemente si evolverà da pezzo di plastica a icona sullo smart tv.

Infatti, quello che penso pure io. L'unico oggetto che ti comprerai fisico sarà il Pad che potrai collegarlo a qualcunque dispositivo.

Rega sempre meglio il locale (anche solo digitale ma purché sia locale); se oggi voglio recuperare Burnout 2 tramite un emulatore posso farlo grazie alla sua copia digitale; un gioco solo in cloud se fallisce la casa produttrice o il servizio in cloud, come lo recupero?

Tranquillo...Nintendo ti proporrà burnout 2 special edition remastered a 50 euro in cloud anche tra 20 anni. Non si perde nulla. :asd:
 
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E' solo un problema di maturazione della tecnologia. Appena sarà possibile giocare con un click, senza troppo imput/lag e con ottima qualità, vedere gente in metropolitana che gioca a cyberpunk 2092 sarà la normalità.
A nessuno verrà in mente di comprarsi una play, proprio come oggi a quasi nessuno interessa comprarsi un impianto stereo... Salvo che non ritorni qualche moda, vedi il vinile. :)
Ovviamente il fisico resterà per la gente tipo noi vecchietti.

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Cyberpunk in metropolitana, a me fa sempre un po ridere questa cosa.
Onestamente pure paragonare la musica con i videogiochi è superficiale e sbagliato.
Ripeto, non so cosa accadrà in futuro. Non sononun veggente. Quello che so però è che questo è un settore molto diverso da tutti gli altri e non può essere rapportato con musica e serie tv/film
Non hai capito la mia osservazione evidentemente.
Detta semplice: non è scritto da nessuna parte che quei due grafici coinvolgano due gruppi di persone delle stesse dimensioni.
Quello che dici non è giusto, perdonami. Vero che si dovrebbe seguire il collettivo nel tempo ma panel di 10 anni sono rarissimi. Vanno bene anche due campioni differenti, l'importante è che siano entrambi probabilistici e rappresentativi della popolazione.
Quello non ha senso di quel post è confrontare le proverbiali mele (videogiochi) con pere (musica)
si ma la storia stadia non può far testo o almeno può farlo fino a un certo punto, questi sono nati con quell'idea, non l'hanno espansa, non l'hanno sviluppata, dopo 30 mesi hanno smesso di crederci e hanno chiuso baracca e burattini dimostrando anche una netta inesperienza nel settore... il problema di stadia non stava tanto nella tecnologia quanto nel servizio

nel momento in cui la tecnologia sarà matura, quindi non oggi e forse nemmeno domani ma un giorno, si muoveranno sony e ms gente con un altro tipo di esperienza nel settore con store già avviati e tutto i lresto, li la storia sarà ben diversa 1 perchè non hanno bisogno di accellerare i tempi e potranno fare il passo quando saranno sicuri che la cosa funzioni 2 sono aziende molto piu inserite nel gaming e hanno comunque una storia alle spalle.

poi ripeto si fa' per discutere, sono cose che magari non avverranno mai etc.

p.s. se vado in soffitta ho almeno una trentina, se non di più, di console, giocando dai tempi del nes ci sta, ho qualche migliaio di giochi per ogni piattaforma e le confezioni del master system non erano fighe e piccole come quelle di oggi, ho un sacco di paccottaglia che difficilmente riutilizzero, bello eh, ma roba voluminosa, lo spazio comincia a scarseggiare...
Vedi, quello che io con stupore noto è che voi non capite che in questo modo vi mettete in balia degli umori del provider di turno. Non gli conviene più e staccano i server. Voi poi streammate stocaz*o.
Io sono convinto che stadia, eshop, store ps3/psp/vita, qualcosina su X360 faranno a capire a qualcuno che è meglio decidere per noi stessi invece che avere il rischio che spengono l'interruttore quando vogliono.
Il Dremacast è fallito 20 anni fa. Oggi lo accendo e ci gioco. Come va con Stadia?
Fino a che è complementare come al momento è Xcloud allora tanta roba. Deve sostituire Serie S|X? È come sperare che ci vengano a dare un calcio sulle palle.
Non è quindi (solo) una questione di come rende la tecnologia, è questione che non abbiamo più controllo su nulla. Esempio recente oltre al Dreamcast: Forza Motorsport 7 è stato rimosso un anno fa dallo store (credo un anno). Io l'ho comprato su disco e continuo a giocarci. Se non l'avessi già avuto lo trovo usato e posso giocarci. Fosse stato solo streaming mi era stata tolta la possibilità di giocarci.
Credo nella gente (in parte di loro almeno), non tutti sono così autolesionisti e fessi
 
Cyberpunk in metropolitana, a me fa sempre un po ridere questa cosa.

La tecnologia si evolve purtroppo. Sono sicuro che 15 anni fa in molti forum si leggeva commenti di questo tipo: "guardare una serie tv o un film in treno in streaming senza download? Che idiozia ho appena letto", e magari te lo argomentavano giustamente con un pippone assurdo sul perchè era impossibile. Poi è arrivato Netflix. :)
La stessa cosa capiterà anche a questo commento. E'giusto che andiamo in questa direzione liquida dove non si possiede nulla? Assolutamente no. Però qui è solo una questione di come siamo cresciuti noi, perchè vedo che i ragazzini hanno un'altra mentalità.
 
Ultima modifica:
La tecnologia si evolve purtroppo. Sono sicuro che 15 anni fa in molti forum si leggeva commenti di questo tipo: "guardare una serie tv o un film in treno in streaming senza download? Che idiozia ho appena letto", eppure...

Secondo me è un'idiozia pure ora, nel senso che non c'è gusto a guardare una serie tv su un francobollo... :asd:

Gli smartphone sono dei padelloni ormai ma sono comunque piccoli rispetto a una tv, per quello dico :sisi:
 
Quello che dici non è giusto, perdonami. Vero che si dovrebbe seguire il collettivo nel tempo ma panel di 10 anni sono rarissimi. Vanno bene anche due campioni differenti, l'importante è che siano entrambi probabilistici e rappresentativi della popolazione.
Quello non ha senso di quel post è confrontare le proverbiali mele (videogiochi) con pere (musica)
Tralasciando il confronto con la musica, ripeto un'ultima volta:
È invece molto importante stabilire l'ampiezza del bacino d'utenza, perché cambia il valore delle percentuali.
Faccio un esempio con numeri stupidi e falsi:
Nel 2010 il 60% degli utenti sente musica su supporto fisico. Ok, bellissimo. L'indagine è stata fatta su 1000 utenti.

Nel 2019 l'80% degli utenti sente musica digitale, il 20% fisica. L'indagine è stata fatta su 10000 utenti, quindi significa che a sentire musica su supporto fisico sono 2000 utenti contro i 600 che erano stati identificati nel 2010, pertanto ciò significa che i fruitori di musica fisica sono più che raddoppiati in realtà; solo che questo dato va combinato con il fatto che ha preso piede anche la musica digitale, che ha permesso una GRANDE espansione del bacino d'utenza.
Per questo i dati di questi grafici vanno contestualizzati e opportunamente proporzionati, altrimenti vengono interpretati a convenienza e con superficialità.
Cosa si vuole dimostrare, che ci sono molti più utenti di musica non fisica? Ok certo, questo è anche evidente mi permetto di aggiungere, in proporzione tra YouTube e Spotify è estremamente più accessibile e probabilmente è stato proprio quello a comportare l'allargamento del bacino d'utenza, che magari la musica fisica non avrebbe mai permesso (e qui mi ricollego nel dire che il paragone è abbastanza insulso).
 
Secondo me è un'idiozia pure ora, nel senso che non c'è gusto a guardare una serie tv su un francobollo... :asd:

Gli smartphone sono dei padelloni ormai ma sono comunque piccoli rispetto a una tv, per quello dico :sisi:

Era più un discorso che puoi continuare a guardarti la serie dove vuoi senza scaricarla.

Esempio inizii la mattina, prendi il pullman per andare a lavoro e te la finisci li sul cellulare.

Stessa cosa potrà succedere quando (se) un giorno playstation e xbox saranno solo un app. giochi dove vuoi con un controller e il wi fi di casa e in giro con il 5G (Che fra 10 anni probabilmente sarà 6G o più :asd:)
 
Secondo me è un'idiozia pure ora, nel senso che non c'è gusto a guardare una serie tv su un francobollo... :asd:

Gli smartphone sono dei padelloni ormai ma sono comunque piccoli rispetto a una tv, per quello dico :sisi:
Esistono anche i tablet, io guardo molti contenuti da tablet e mi trovo benissimo.
 
Nel 2010 il 60% degli utenti sente musica su supporto fisico. Ok, bellissimo. L'indagine è stata fatta su 1000 utenti.

Se ancora non l'avessi capito, il mio grafico non è un indagine a campione. E' un grafico analizza le vendite di tutti i cd/vinili/cassette venduti e di tutte le persone che usavano un servizio streaming legale negli stati uniti dal 2010 al 2019. Se il supporto fisico è passato dal 52 al 9% (idem il download) in 10 anni, vuol dire, che o c'è stato uno sterminio di massa o che non vendono più un tubo. :)
 
Se ancora non l'avessi capito, il mio grafico non è un indagine a campione. E' un grafico analizza le vendite di tutti i cd/vinili/cassette venduti e di tutte le persone che usavano un servizio streaming legale negli stati uniti dal 2010 al 2019. Se il supporto fisico è passato dal 52 al 9% (idem il download) in 10 anni, vuol dire, che o c'è stato uno sterminio di massa o che non vendono più un tubo. :)
Chiamasi "indagine a campione" per l'appunto. Comunque ci rinuncio, chi vuole capire ha capito.
 
Era più un discorso che puoi continuare a guardarti la serie dove vuoi senza scaricarla.

Si ho capito, era per dire che pur essendo tecnicamente possibile non lo trovo intrigante come concetto, fuori casa non gioco e non guardo serie :sisi:
 
Tralasciando il confronto con la musica, ripeto un'ultima volta:
È invece molto importante stabilire l'ampiezza del bacino d'utenza, perché cambia il valore delle percentuali.
Faccio un esempio con numeri stupidi e falsi:
Nel 2010 il 60% degli utenti sente musica su supporto fisico. Ok, bellissimo. L'indagine è stata fatta su 1000 utenti.

Nel 2019 l'80% degli utenti sente musica digitale, il 20% fisica. L'indagine è stata fatta su 10000 utenti, quindi significa che a sentire musica su supporto fisico sono 2000 utenti contro i 600 che erano stati identificati nel 2010, pertanto ciò significa che i fruitori di musica fisica sono più che raddoppiati in realtà; solo che questo dato va combinato con il fatto che ha preso piede anche la musica digitale, che ha permesso una GRANDE espansione del bacino d'utenza.
Per questo i dati di questi grafici vanno contestualizzati e opportunamente proporzionati, altrimenti vengono interpretati a convenienza e con superficialità.
Cosa si vuole dimostrare, che ci sono molti più utenti di musica non fisica? Ok certo, questo è anche evidente mi permetto di aggiungere, in proporzione tra YouTube e Spotify è estremamente più accessibile e probabilmente è stato proprio quello a comportare l'allargamento del bacino d'utenza, che magari la musica fisica non avrebbe mai permesso (e qui mi ricollego nel dire che il paragone è abbastanza insulso).
Le indagini campionare hanno dei limiti, ovviamente. Non sono quelli che dici però.
O meglio, non è questo focus sulla proporzione puntuale il problema. È un problema di ampiezza campionaria e di rappresentatività campionaria che determinano l'accuratezza del risultato ottenuto.

Quei grafici li sono sicuramente ottenuti su campioni non probabilistici per cui valgono quel che valgono. Tuttavia, in questo specifico caso, la realtà la rispecchiano
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Chiamasi "indagine a campione" per l'appunto. Comunque ci rinuncio, chi vuole capire ha capito.
Non puoi liquidare così su un tuo commento metodologicicamente (e quindi oggettivamente) sbagliato.

Io ho capito quello che vuoi dire, ma i tuoi presupposti sono errati
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La tecnologia si evolve purtroppo. Sono sicuro che 15 anni fa in molti forum si leggeva commenti di questo tipo: "guardare una serie tv o un film in treno in streaming senza download? Che idiozia ho appena letto", e magari te lo argomentavano giustamente con un pippone assurdo sul perchè era impossibile. Poi è arrivato Netflix. :)
La stessa cosa capiterà anche a questo commento. E'giusto che andiamo in questa direzione liquida dove non si possiede nulla? Assolutamente no. Però qui è solo una questione di come siamo cresciuti noi, perchè vedo che i ragazzini hanno un'altra mentalità.
Aldilà della tecnologia, immagino a giocare a cyberpunk in metro. Questi non sono giochi per sessioni brevi.
Manco avessi detto durante un viaggio in treno o in aereo dove hai almeno un'oretta da dedicare al gioco
 
Si ho capito, era per dire che pur essendo tecnicamente possibile non lo trovo intrigante come concetto, fuori casa non gioco e non guardo serie :sisi:
Perche' non viaggi per lavoro.
Io che vivo la mia vita tra catania e reggio calabria trovo utile il poter switchare le serie tv tra tv, portatile e altra tv di casa.
 
Le indagini campionare hanno dei limiti, ovviamente. Non sono quelli che dici però.
O meglio, non è questo focus sulla proporzione puntuale il problema. È un problema di ampiezza campionaria e di rappresentatività campionaria che determinano l'accuratezza del risultato ottenuto.

Non puoi liquidare così su un tuo commento metodologicicamente (e quindi oggettivamente) sbagliato.
Scusami ma la tua obiezione è solo "non è così", e poi mi citi ampiezza e rappresentatività campionaria che sono le stesse cose che ho detto io (leggasi in modo inequivocabile la mia frase: "Per questo i dati di questi grafici vanno contestualizzati e opportunamente proporzionati, altrimenti vengono interpretati a convenienza e con superficialità".)
Da qui a continuare a rispondere a obiezioni parziali che mi fanno lo spezzatino del post rispondendo parzialmente e dicendo solo "non è così", a una certa mi stufo di rispondere scusami.
La "rappresentatività campionaria" è esattamente un problema di contestualizzazione e relativizzazione.
Poi ho fatto un esempio estremo per spiegare UNO dei problemi di questi grafici, ma a questo punto mi sembra quasi come se l'istinto sia quello di dare contro a priori senza manco aver letto i post per intero.
 
Scusami ma la tua obiezione è solo "non è così", e poi mi citi ampiezza e rappresentatività campionaria che sono le stesse cose che ho detto io (leggasi in modo inequivocabile la mia frase: "Per questo i dati di questi grafici vanno contestualizzati e opportunamente proporzionati, altrimenti vengono interpretati a convenienza e con superficialità".)
Da qui a continuare a rispondere a obiezioni parziali che mi fanno lo spezzatino del post rispondendo parzialmente e dicendo solo "non è così", a una certa mi stufo di rispondere scusami.
La "rappresentatività campionaria" è esattamente un problema di contestualizzazione e relativizzazione.
Poi ho fatto un esempio estremo per spiegare UNO dei problemi di questi grafici, ma a questo punto mi sembra quasi come se l'istinto sia quello di dare contro a priori senza manco aver letto i post per intero.
No, stai parlando da ignorante in materia.
Scusami, non avevo capito che ti dovevo fare una lezione sui metodi di campionamento sul forum.
La rappresentatività campionaria rappresenta la capacità del campione di possedere le stesse caratteristiche della popolazione di riferimento. Si ottiene con le metodologie di campionamento che, come puoi immaginare, sono molteplici (casuale, stadi, stratificato, grappoli etc) e di differente complessità e affidabilità.
Non c'entra niente la contestualizzazione e la relativizzazione. Senza contare che quando relativizzi puoi confrontare anche due collettivi si differente numerosità. La tua obiezione sarebbe stata più basata se il grafico avesse riportato quantità assolute.
Alla luce di ciò, il confronto tra collettivi di differente numerosità ha assolutamente senso. Il problema, che tu hai toccato di striscio ma con considerazioni sbagliate, è solo dovuto a come è stato costruito il campione e l'errore campionario che si è disposti a tollerare (questo è legato alla numerosità). Quindi, ripeto, non c'è un problema di "contestualizzazione e relativizzazione" ma solo problemi metodologici su come è stato costruito il campione (rappresentatività) e sull'adeguatezza della numerosità campionaria per tenere entro i limiti desiderati l'errore campionario.
 
No, stai parlando da ignorante in materia.
Scusami, non avevo capito che ti dovevo fare una lezione sui metodi di campionamento sul forum.
La rappresentatività campionaria rappresenta la capacità del campione di possedere le stesse caratteristiche della popolazione di riferimento. Si ottiene con le metodologie di campionamento che, come puoi immaginare, sono molteplici (casuale, stadi, stratificato, grappoli etc) e di differente complessità e affidabilità.
Non c'entra niente la contestualizzazione e la relativizzazione. Senza contare che quando relativizzi puoi confrontare anche due collettivi si differente numerosità. La tua obiezione sarebbe stata più basata se il grafico avesse riportato quantità assolute.
Alla luce di ciò, il confronto tra collettivi di differente numerosità ha assolutamente senso. Il problema, che tu hai toccato di striscio ma con considerazioni sbagliate, è solo dovuto a come è stato costruito il campione e l'errore campionario che si è disposti a tollerare (questo è legato alla numerosità). Quindi, ripeto, non c'è un problema di "contestualizzazione e relativizzazione" ma solo problemi metodologici su come è stato costruito il campione (rappresentatività) e sull'adeguatezza della numerosità campionaria per tenere entro i limiti desiderati l'errore campionario.
Allora, visto che per una volta finalmente hai argomentato invece di rispondere con meme e gif di peti ti risponderò, seppur tu abbia risposto con la consueta saccenza e sgradevolezza (completamente gratuita).
Mi hai fatto una lezione per spiegarmi che alla RIAA sanno fare delle indagini e che il grafico non parte da presupposti sbagliati, e io ti risponderò: grazie al cazzo, non mi risulta di averlo mai messo in discussione.

Quello che era EVIDENTE fin dal mio primo post era la mia domanda: "utente TStark, cosa vorresti dimostrare esattamente con questo grafico? Perché le percentuali non si sbattono in giro a caso, bisogna conoscere i criteri con cui è stato costruito per interpretare i dati". Da qui la mia obiezione: sul grafico non c'è scritto esplicitamente il numero di persone coinvolto, quindi per fare considerazioni a riguardo sarebbe opportuno conoscere il criterio adottato. Ovvero, la mia domanda è: utente, sai interpretare i dati che stai portando sul forum?
E poi ho fatto un esempio estremizzato e semplificato per far comprendere la mia perplessità, partendo dall'esempio di un caso ipotetico che può verificarsi (e che si è verificato di recente, ad esempio nell'interpretazione parziale dei bollettini dei contagi durante la pandemia; il mio non era un assunto metodologico elaborato autonomamente, ho solo traslato un caso reale).
Detto questo, il tuo chiarimento non entra minimamente in contraddizione con la mia considerazione iniziale, che non era altro che una domanda rivolta all'utente TStark e non una lezione di statistica rivolta alla RIAA.

Ti ringrazio per averci dimostrato le tue conoscenze, ma l'obiezione che mi rivolgi non ha senso dal momento che io non ho mai affermato "il grafico è sbagliato", non ho mai contestato le capacità della RIAA di fare indagini e non ho mai insegnato a nessuno come fare statistica. Riguardo all'uso dei termini di contestualizzazione e relativizzazione: è possibile che non essendo io esperto del gergo tecnico li abbia usati in maniera non chiara nell'ultimo post, ma anche qui, li stavo chiaramente usando non rispetto alla costruzione di un grafico, ma rispetto alla sua interpretazione (e quindi non è gergo tecnico, ma italiano standard).
Hai dunque per caso obiezioni al mio assunto iniziale: "Quando si riportano le percentuali di un grafico per dimostrare qualcosa è bene riflettere anche sul campione coinvolto?" se hai obiezioni pertinenti da contestare alla mia osservazione le leggerò volentieri, in genere faccio attenzione a cosa scrive l'interlocutore.

Spero per l'ultima volta di aver chiarito la mia posizione iniziale, che ritengo fosse comunque già chiarissima; altrimenti pace e bene.
 
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La tecnologia si evolve purtroppo. Sono sicuro che 15 anni fa in molti forum si leggeva commenti di questo tipo: "guardare una serie tv o un film in treno in streaming senza download? Che idiozia ho appena letto", e magari te lo argomentavano giustamente con un pippone assurdo sul perchè era impossibile. Poi è arrivato Netflix. :)
La stessa cosa capiterà anche a questo commento. E'giusto che andiamo in questa direzione liquida dove non si possiede nulla? Assolutamente no. Però qui è solo una questione di come siamo cresciuti noi, perchè vedo che i ragazzini hanno un'altra mentalità.
Io non sono un ragazzino, sono legato ai supporti fisici ma riconosco che questa smaterializzazione è molto comoda. Da quando ci sono Netflix e co. guardo ciò che voglio quando voglio, senza necessità di portarmi sempre appresso lettori e blu ray vari. Allo stesso tempo, mi piacerebbe poterlo fare con le console.
 
Belle le collezioni in formato fisico, spero solo che non abitiate a piano terra. Detto da un Modenese.

:segnormechico:


Sciagure a parte, preferisco il digital per una questione logistica da tanti anni, almeno 360/PS3. Ho solo preso nel tempo l'abitudine definitivamente da Steam e l'ho portata alle consolle.
 
Il romanticismo del fisico è bellissimo e tutto però dopo aver dovuto fare 2/3 traslochi in un anno ho apprezzato il fatto di aver parecchia roba digitale :asd:
 
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