Ufficiale Berserk | Maestro Miura | Il manga riprende con Studio Gaga e Koji Mori | 41 volume anche in Italia

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Una brutta notizia, non so se si tratti di morte improvvisa o dell'epilogo di una malattia, il che magari spiegherebbe il perché negli ultimi anni abbia messo da parte il lavoro dando priorità ad altre cose.

Ho conosciuto Berserk dalla prima, orrida edizione Panini e lo seguo da allora, nei primi tempi è stata sicuramente una delle opere più belle ed emozionanti tra quelle che abbia mai letto, ma devo ammettere che da anni ormai lo compravo giusto perché era in casella e per ammirare i sempre meravigliosi disegni di Miura, ma sulla storia ormai mi ero rassegnato ad un lento declinare. Naturalmente mi spiace che adesso è sicuro che non vedremo mai il finale, ma anche prima avevo dei dubbi che ci sarebbe mai arrivato.
 
Comunque collezionando anche Bastard, Vagabond e HxH sono sicuro che nemmeno di questi vedro` mai la fine.

Detto cio` e` passato un giorno e ancora mi dispiace, non pensavo, anche perche` di solito non sono tipo da dispiacersi per morti di personaggi del mondo dello spettacolo,sport ecc... pero` sara che Berserk vent'anni or sono e` stato tra i miei primi manga e uno di quelli che piu mi colpi per la sua poetica (che poi ho anche riletto avendo qualche anno in piu per capirlo meglio) mi ha lasciato un senso di vuoto.
 
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È terribile, per me Berserk è stato il primo Seinen, mi ricordo di averlo acquistato per caso, mentre aspettavo che mia madre uscisse dall'ufficio entrai nella fumetteria davanti al suo ufficio e comprai il primo volume della new edition, quella con la copertina nera, all'inizio non mi piacque, venivo da Dragon Ball, One Piece e Naruto, per questo il cinismo di Gatsu all'inizio mi dava fastidio, era una cosa totalmente aliena per me, mai visto un protagonista simile, avendo conosciuto solo Goku, Naruto e Luffy questo Gatsu che nel primo volume tagliava in due una ragazzina(anche se già morta in precedenza e posseduto da uno spirito maligno) mi sembrava fuori dal mondo, poi nei giorni successivi però comprai gli altri volumi e mi abituai allo stile, completamente diverso da qualsiasi cosa io abbia mai visto, ad oggi avendo letto tutto quello che c'è da leggere di Berserk posso dire che è una delle opere narrative più sublimi concepite dall'uomo, supportata da un arte veramente difficile da eguagliare, Berserk è l'esperienza umana in tutte le sue sfaccettature, e Miura secondo me è stato magnifico nel raccontare tutto, il peso delle religioni, il rapporto dell'uomo con l'inspiegabile, il classismo, il conflitto, l'amore, l'emarginazione,i sogni, le speranze e la follia dell'uomo, Berserk ha toccato tutto questo in modo magistrale, dipingendo un arazzo estremamente complesso e per parecchie persone molto controverso, perchè nella narrativa spesso si decantano le virtù della luce stigmatizzando ed evitando il ruolo che ha l'ombra sull'uomo, Miura invece ha dipinto questo meraviglioso arazzo mostrandoci in egual misura le due facce della medaglia, ci ha mostrato uomini nobili e giusti cadere in una spirale di follia, odio e tradimento, e ci ha mostrato una prostituta che si prende cura con affetto e sacrificio di chi ha bisogno, condividendo il poco che possiede, non esiste veramente un aspetto umano che non sia stato trattato in Berserk, dal più cupo al più luminoso, cambiando spesso le carte in tavola, perchè in fondo l'uomo è un essere malleabile, che cambia di continuo, e basta un singolo evento per modificarlo totalmente, sia nella sua visione del mondo che nei suoi valori e principi, questo meraviglioso arazzo dell'esistenza umana rimarrà per sempre scolpito nella mente di chi ha saputo vedere oltre la coltre buia che ha sempre contornato l'opera, grazie Maestro Miura per averci donato quest'opera, rimarrai per sempre nell'Olimpo dei grandi, anche se molti non ti hanno mai conosciuto.
L'unica cosa che non capisco è il motivo per la quale ha sempre insistito nel lavorare da solo, cosa che ha pregiudicato la sua salute in modo significativo, ad oggi praticamente tutti i grandi Mangaka hanno diversi assistenti, mi viene in mente Mashima, che ha creato diverse opere divertendosi anche molto nel realizzarle, forse anche Miura come Gatsu aveva dei demoni che preferiva affrontare da solo, credo che non lo sapremo mai.
 
L'unica cosa che non capisco è il motivo per la quale ha sempre insistito nel lavorare da solo, cosa che ha pregiudicato la sua salute in modo significativo, ad oggi praticamente tutti i grandi Mangaka hanno diversi assistenti, mi viene in mente Mashima, che ha creato diverse opere divertendosi anche molto nel realizzarle, forse anche Miura come Gatsu aveva dei demoni che preferiva affrontare da solo, credo che non lo sapremo mai.
Li aveva, era impossibile che facesse tutto da solo.

Poi ci sono mangaka e mangaka, c'è chi è uno stakanovista e fa parecchia roba tutta insieme (Mashima, ma pure Boichi) e chi per vari motivi no.
 
Li aveva, era impossibile che facesse tutto da solo.

Poi ci sono mangaka e mangaka, c'è chi è uno stakanovista e fa parecchia roba tutta insieme (Mashima, ma pure Boichi) e chi per vari motivi no.
Io parlo di quello che posso evincere dalle sue dichiarazioni, dove addirittura dice di non aver parlato con nessuno per lunghi periodi di tempo, cosa impossibile se lavori in un team, ovvio poi che non facesse tutto da solo, ma da quello che si può leggere su di lui si nota una personalità solitaria, la sua riluttanza ad avere assistenti comunque è sempre stata un pò al centro delle critiche che gli si rivolgevano, in genere lavorava praticamente isolato da tutto e tutti, anche questo possiamo evincerlo dalle sue dichiarazioni, il perchè possiamo solo ipotizzarlo, certo è che non gli ha fatto bene.
 
Gli assistenti servono, anche solo per cose banali come inchiostrare le tavole....

Ripeto, è impensabile che facesse tutto da solo.
 
comunque a me berserk piaceva un botto, lo leggevo dal 96 e nonostante la storia si fosse "arenata" o come molti dicano che la storia stesse crollando su se stessa a causa di elementi sempre più "fantasy classici" non ho mai saltato un volume di lettura attendendo spasmodicamente l successivo, pensare che mura non lo disegnerà più è un enorme dispiacere, d'altra parte c'è un lato "egoistico" legato al dispiacere della morte di una persona, con la morte si sancisce la fine delle cose e cominci a pensare a cosa non potrai più fare con la persona, vederlo ,toccarlo, parlarci, fare cose, ovviamente più si è legati alle persona più cose ci puoi fare di conseguenza più ne sentirai la mancanza, nel l'atto di aver pensato "non vedremo più il manga di miura" (possano continuarlo ma non sarà mai di miura) è racchiuso il nostro amore e rispetto verso l'uomo e l'autore, persona che ci ha accompagnato per anni e che in effetti ci ha dato qualcosa di suo.

io onestamente, nell'ultima parte del racconto, ho trovato un solo grande problema, la discontinuità nelle uscite, e chissà a questo punto se il problema non fosse realmente legato a problemi di salute di miura, il ritmo della storia in quella fase è decisivamente lenta a renderla ancor più lenta è sicuramente la cadenza delle uscite eppure in quel che ho letto negli ultimi anni ho trovato tanti spunti, era evidente che fosse una fase obbligata di passaggio, sarebbe potuta essere piu snella, meno pesante ok ma ci sta ma se si pensa cosa succede nell'ultimo periodo la mole di informazioni è assurda non la si può non trovare stimolante, il cambio di stile, l'inserimento di certi elementi è evidente come sia un tentativo di miura di farci cambiare prospettiva e far evolvere ulteriormente il suo mondo, che poi possa non piacere perchè effettivamente cambia tanta roba ci sta
 
Io parlo di quello che posso evincere dalle sue dichiarazioni, dove addirittura dice di non aver parlato con nessuno per lunghi periodi di tempo, cosa impossibile se lavori in un team, ovvio poi che non facesse tutto da solo, ma da quello che si può leggere su di lui si nota una personalità solitaria, la sua riluttanza ad avere assistenti comunque è sempre stata un pò al centro delle critiche che gli si rivolgevano, in genere lavorava praticamente isolato da tutto e tutti, anche questo possiamo evincerlo dalle sue dichiarazioni, il perchè possiamo solo ipotizzarlo, certo è che non gli ha fatto bene.
Almeno negli ultimi anni gli assistenti li aveva. Che infatti sono alla base delle speculazioni su un eventuale proseguimento della storia in mano proprio a chi lavorava con lui. Credo che quella specifica dichiarazione sulla solitudine fosse più vecchia. E comunque non immaginiamoci la realizzazione di un manga seriale giapponese in "team" come una piacevole sessione di lavoro con gli amici. Credo sia un processo abbastanza alienante, viste le scadenze ignobili che ha quel mercato là e dalle quali Miura si era emancipato, probabilmente per questioni di salute e perché poteva permetterselo.

Io comunque spero che questa brutta faccenda apra una discussione seria sulla concezione del lavoro, quantomeno nell'ambito del fumetto seriale. è un problema che sta alla radice della società giapponese, dove le parti coinvolte sono tutte a loro modo "colpevoli" (in questo caso editore, autore, fandom), e quindi difficile da modificare ma non è più una cosa in alcun modo accettabile. Miura ci è morto (forse il primo?), ma è una storia vecchia, e di mangaka malati psicologicamente e fisicamente è pieno il mercato. Credo che un barlume di coscienza stia cominciando ad intravedersi, se penso ad esempio alle pause imposte da Jump ad Oda che a quanto pare stava venendo risucchiato dalla lavorazione di One Piece.

Che poi, prendendo il caso di Oda, qual è il risultato? One Piece era uno shonen molto bello, a suo modo rivoluzionario, molto ben disegnato, con una storia intrigante e con un'ottima progressione dei personaggi. Adesso è una matassa nevrotica e incomprensibile, claustrofobica e obesa di personaggi, che ha perso gran parte del suo fascino e che, per quanto mi riguarda, vive un po' del carisma indiscusso del suo mondo e un bel po' di rendita. Non consiglierei a nessuno di guardarsi le tavole recenti di One Piece per indurlo ad iniziare il manga.

Colpa di Oda? Difficile puntare il dito, se lavori da trent'anni ad un'unica storia, con dei ritmi inimmaginabili. Potrebbe emanciparsi anche lui? Vero, ma è comunque una sua scelta.

E il One Piece di adesso è lo specchio delle condizioni di un autore che anche se non se ne vuole accorgere, è sfiancato. E qual è il senso di portare avanti una saga per tutto questo tempo e a questi ritmi quando il risultato è una enorme perdita di qualità? Il guadagno, certo. Ma anche una certa logica del sacrificio insita nella cultura giapponese, che rende tutto questo una cosa normale.

Almeno Miura aveva scelto di non sacrificare in alcun modo il suo inconfondibile e precisissimo stile barocco e di prendersi i suoi tempi, magari per non morirci. Poi ci è morto lo stesso, perché il suo corpo gli ha fatto pagare il conto.

Il pubblico va educato a non fare i capricci e a non pretendere la sua dose settimanale di 20 tavole (venti), per il bene di tutti. è una rivoluzione editoriale gigante per il Giappone, me ne rendo conto, ma il meccanismo attuale è malato.

Ché poi mi sa che se Miura non avesse lavorato per tanto tempo a questi ritmi folli, non ci sarebbe stato questo stacco gigantesco tra un capitolo e l'altro di Berserk, in seguito.
 
Miura ci è morto (forse il primo?)
Non credo, pure Tezuka mori prima di portare a termine la sua opera magna, la Fenice, e lui aveva qualche anno in più di Miura.


Che poi, prendendo il caso di Oda, qual è il risultato? One Piece era uno shonen molto bello, a suo modo rivoluzionario, molto ben disegnato, con una storia intrigante e con un'ottima progressione dei personaggi. Adesso è una matassa nevrotica e incomprensibile, claustrofobica e obesa di personaggi, che ha perso gran parte del suo fascino e che, per quanto mi riguarda, vive un po' del carisma indiscusso del suo mondo e un bel po' di rendita. Non consiglierei a nessuno di guardarsi le tavole recenti di One Piece per indurlo ad iniziare il manga.

Colpa di Oda? Difficile puntare il dito, se lavori da trent'anni ad un'unica storia, con dei ritmi inimmaginabili. Potrebbe emanciparsi anche lui? Vero, ma è comunque una sua scelta.

E il One Piece di adesso è lo specchio delle condizioni di un autore che anche se non se ne vuole accorgere, è sfiancato. E qual è il senso di portare avanti una saga per tutto questo tempo e a questi ritmi quando il risultato è una enorme perdita di qualità? Il guadagno, certo. Ma anche una certa logica del sacrificio insita nella cultura giapponese, che rende tutto questo una cosa normale.

Almeno Miura aveva scelto di non sacrificare in alcun modo il suo inconfondibile e precisissimo stile barocco e di prendersi i suoi tempi, magari per non morirci. Poi ci è morto lo stesso, perché il suo corpo gli ha fatto pagare il conto.

Il pubblico va educato a non fare i capricci e a non pretendere la sua dose settimanale di 20 tavole (venti), per il bene di tutti. è una rivoluzione editoriale gigante per il Giappone, me ne rendo conto, ma il meccanismo attuale è malato.
Come detto, dipende dall'autore.

Ci sono alcuni stakanovisti che non hannao problemi e altri no.

Vedi Mashima, che ai tempi di Fairy Tail sfornava pure due capitoli a settimana e ora lavora contemporaneamente al sequel di FT e a Eden' Zero.

O Boichi, che scriveva Stone, Sun Ken Rock, ha disegnato la novel su Ace ecc

Riguardo Oda, io non credo che sia sfiancato, ma forse è il caso di parlarne altrove.
 
Non credo, pure Tezuka mori prima di portare a termine la sua opera magna, la Fenice, e lui aveva qualche anno in più di Miura.
Però aspetta, la dissezione aortica che ha stroncato Miura pare fosse il risultato dell'utilizzo di stimolanti. è una morte sicuramente connessa al lavoro in qualche modo. Sulla morte di Tezuka non mi esprimo perché non sono informato, ma il punto non era "il primo fumettista giapponese che muore lasciando un'opera incompiuta".

Come detto, dipende dall'autore.

Ci sono alcuni stakanovisti che non hannao problemi e altri no.

Vedi Mashima, che ai tempi di Fairy Tail sfornava pure due capitoli a settimana e ora lavora contemporaneamente al sequel di FT e a Eden' Zero.

O Boichi, che scriveva Stone, Sun Ken Rock, ha disegnato la novel su Ace ecc

Riguardo Oda, io non credo che sia sfiancato, ma forse è il caso di parlarne altrove.
Ma questo è ovvio, se andiamo ad analizzare i singoli casi. Io sto puntando il dito contro una cultura e un sistema per me tossici, a prescindere da chi ne riceve dei danni (molti) e da chi invece se la cava (molti anche in questo caso immagino). Ma comunque il problema per me rimane, ed è un problema molto serio e radicato che spero vada messo in discussione. Ma che allo stesso tempo è un macro problema, che sta alle fondamenta della società nipponica.

Hanno un termine ben preciso che non ricordo che definisce chi muore per lavoro, che è vista come una cosa nobilissima. E non nel senso che sei morto lavorando ed è gravissimo, ma nel senso che sei morto facendo il tuo dovere al massimo e quindi è tutto ok :asd:

Se ti va, di Oda possiamo certamente discutere nel topic apposito. Mi fa piacere.
 
Almeno negli ultimi anni gli assistenti li aveva. Che infatti sono alla base delle speculazioni su un eventuale proseguimento della storia in mano proprio a chi lavorava con lui. Credo che quella specifica dichiarazione sulla solitudine fosse più vecchia. E comunque non immaginiamoci la realizzazione di un manga seriale giapponese in "team" come una piacevole sessione di lavoro con gli amici. Credo sia un processo abbastanza alienante, viste le scadenze ignobili che ha quel mercato là e dalle quali Miura si era emancipato, probabilmente per questioni di salute e perché poteva permetterselo.

Io comunque spero che questa brutta faccenda apra una discussione seria sulla concezione del lavoro, quantomeno nell'ambito del fumetto seriale. è un problema che sta alla radice della società giapponese, dove le parti coinvolte sono tutte a loro modo "colpevoli" (in questo caso editore, autore, fandom), e quindi difficile da modificare ma non è più una cosa in alcun modo accettabile. Miura ci è morto (forse il primo?), ma è una storia vecchia, e di mangaka malati psicologicamente e fisicamente è pieno il mercato. Credo che un barlume di coscienza stia cominciando ad intravedersi, se penso ad esempio alle pause imposte da Jump ad Oda che a quanto pare stava venendo risucchiato dalla lavorazione di One Piece.

Che poi, prendendo il caso di Oda, qual è il risultato? One Piece era uno shonen molto bello, a suo modo rivoluzionario, molto ben disegnato, con una storia intrigante e con un'ottima progressione dei personaggi. Adesso è una matassa nevrotica e incomprensibile, claustrofobica e obesa di personaggi, che ha perso gran parte del suo fascino e che, per quanto mi riguarda, vive un po' del carisma indiscusso del suo mondo e un bel po' di rendita. Non consiglierei a nessuno di guardarsi le tavole recenti di One Piece per indurlo ad iniziare il manga.

Colpa di Oda? Difficile puntare il dito, se lavori da trent'anni ad un'unica storia, con dei ritmi inimmaginabili. Potrebbe emanciparsi anche lui? Vero, ma è comunque una sua scelta.

E il One Piece di adesso è lo specchio delle condizioni di un autore che anche se non se ne vuole accorgere, è sfiancato. E qual è il senso di portare avanti una saga per tutto questo tempo e a questi ritmi quando il risultato è una enorme perdita di qualità? Il guadagno, certo. Ma anche una certa logica del sacrificio insita nella cultura giapponese, che rende tutto questo una cosa normale.

Almeno Miura aveva scelto di non sacrificare in alcun modo il suo inconfondibile e precisissimo stile barocco e di prendersi i suoi tempi, magari per non morirci. Poi ci è morto lo stesso, perché il suo corpo gli ha fatto pagare il conto.

Il pubblico va educato a non fare i capricci e a non pretendere la sua dose settimanale di 20 tavole (venti), per il bene di tutti. è una rivoluzione editoriale gigante per il Giappone, me ne rendo conto, ma il meccanismo attuale è malato.

Ché poi mi sa che se Miura non avesse lavorato per tanto tempo a questi ritmi folli, non ci sarebbe stato questo stacco gigantesco tra un capitolo e l'altro di Berserk, in seguito.
Infatti io noto che solitamente i manga che escono mensili hanno ritmi più costanti di quelli settimanali, probabilmente sarebbe il caso di far diventare tutte le riviste mensili per non caricare eccessivamente gli autori e gli assistenti.
50 tavole in un mese sono sempre un gran numero di pagine ma non sono di certo 80 o 100 al mese :sisi:
 
Non è possibile far diventare tutte le serie mensili.
Eh ma allora diminuiscano il carico settimanale o abbandonino una volta per tutte la concezione dell'autore singolo. Come si fa con le serie americane. Già dividere le fasi di matite/chine/retini tra più persone aiuterebbe molto. L'autoriale seriale a sti ritmi è da pazzi.
Ripeto, sembra che io ne parli con grande leggerezza, ma mi rendo conto che il problema è strutturale e quindi difficile da mettere in discussione.
 
Eh ma allora diminuiscano il carico settimanale o abbandonino una volta per tutte la concezione dell'autore singolo. Come si fa con le serie americane. Già dividere le fasi di matite/chine/retini tra più persone aiuterebbe molto. L'autoriale seriale a sti ritmi è da pazzi.
Ripeto, sembra che io ne parli con grande leggerezza, ma mi rendo conto che il problema è strutturale e quindi difficile da mettere in discussione.

Finchè gli autori si faranno mettere i piedi in testa degli grandi editor non cambierà nulla li. Ma il loro sistema malato dell'onore non gli aiuta di certo.
 
adesso perchè è capitato ad un personaggio conosciuto, ma l'intero giappone dovrebbe vivere una rivoluzione sociale per quanto riguarda il lavoro.
il sovraffaticamento e ritmi al limite (ma forse anche oltre ) della schiavitù li vivono quotidianamente in ogni settore lavorativo, non solo nell'industria dell'anime/manga.
e questo dovrebbe far riflettere anche alcuni fan occidentali che guardano lì avendo negli occhi una terra dei sogni
 
Forse mi sono perso un po'di post, non ho capito il nesso tra carico di lavoro e morte di Miura, Miura non era certo pressato se la prendeva moooolto comoda e non c'entra il fatto che il suo stile fosse complesso, rilasciava giusto qualche capitolo all'anno, di volumi cartacei della serie regolare ne usciva uno (UNO) all'anno, però nel frattempo si è messo a lavorare anche a progetti nuovi.

Detto ciò sono piuttosto sicuro che non è il primo mangaka che muore lasciando un'opera incompiuta e sono piuttosto certo che ci sono altri casi di manga in cui la morte dell'autore ne ha decretata la fine non venendo conclusa da nessun altro.

Io me l'aspettavo...non lo avrebbe finito nemmeno fra 10 anni con i suoi ritmi.



Analisi che condivido in toto e il video è di un anno fa, è stato profetico...
 
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Forse mi sono perso un po'di post, non ho capito il nesso tra carico di lavoro e morte di Miura, Miura non era certo pressato se la prendeva moooolto comoda e non c'entra il fatto che il suo stile fosse complesso, rilasciava giusto qualche capitolo all'anno, di volumi cartacei della serie regolare ne usciva uno (UNO) all'anno, però nel frattempo si è messo a lavorare anche a progetti nuovi.

Detto ciò sono piuttosto sicuro che non è il primo mangaka che muore lasciando un'opera incompiuta e sono piuttosto certo che ci sono altri casi di manga in cui la morte dell'autore ne ha decretata la fine non venendo conclusa da nessun altro.

Io me l'aspettavo...non lo avrebbe finito nemmeno fra 10 anni con i suoi ritmi.



Analisi che condivido in toto e il video è di un anno fa, è stato profetico...

No.
Miura stava male da anni, sono uscite delle sue dichiarazioni allucinanti che allegava ai capitoli di berserk. Ti consiglio di andarle a leggere per avere un quadro più completo. Inoltre la dissezione aortica pare sia stata causata da un utilizzo prolungato di stimolanti.

Questa storia che se la prendeva comoda perché era un pelandrone è una favoletta che potremmo smettere di raccontarci. Direi anche che ci possa stare che dopo anni che dormi due ore a notte, che hai una mezza giornata di vacanza ogni due mesi, che svieni varie volte tu non riesca più a portare avanti la tua serie con costanza. Anche perché è davvero strano il ritmo di uscita di berserk degli ultimi tempi e Miura ha ribadito più volte che avrebbe voluto finire il suo manga. Non era un autore pigro e arricchito che si adagiava sugli allori, ma una persona schiacciata da un meccanismo tossico.

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Finchè gli autori si faranno mettere i piedi in testa degli grandi editor non cambierà nulla li. Ma il loro sistema malato dell'onore non gli aiuta di certo.
Sì e no. La responsabilità degli autori è indubbia, ma non credo sia facile sradicare una mentalità consolidata ed emanciparsi sul serio.
 
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Eh ma allora diminuiscano il carico settimanale o abbandonino una volta per tutte la concezione dell'autore singolo. Come si fa con le serie americane. Già dividere le fasi di matite/chine/retini tra più persone aiuterebbe molto. L'autoriale seriale a sti ritmi è da pazzi.
Ripeto, sembra che io ne parli con grande leggerezza, ma mi rendo conto che il problema è strutturale e quindi difficile da mettere in discussione.
Ma nessun autore fa tutto da solo. Hanno tutti assistenti che lo aiutano...
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Finchè gli autori si faranno mettere i piedi in testa degli grandi editor non cambierà nulla li. Ma il loro sistema malato dell'onore non gli aiuta di certo.
Mah.

Dipende. Davvero è un discorso troppo complicato per generalizzare.
 
Ma nessun autore fa tutto da solo. Hanno tutti assistenti che lo aiutano...
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Mah.

Dipende. Davvero è un discorso troppo complicato per generalizzare.
Sì ma gli assistenti, appunto, aiutano. Io parlo di intere fasi affidate a persone diverse. Un fumetto americano lo fanno almeno tre persone: uno fa le matite, uno fa le chine e un altro il colore. Con una deadline di un mese. Come fai a mettere sullo stesso piano gli assistenti che ti fanno, ad esempio, gli sfondi, quando hai 20 pagine da fare in una settimana? La devi scrivere (tra l'altro, non è che ti arriva la sceneggiatura bella e pronta sul tavolo), fare le matite, le chine e mettere i retini quando ci sono.

Ok, là si parla di serie storicamente affidate a diversi disegnatori, mentre le serie giapponesi sono un'unica storia che va avanti per anni, la storia concepita e sviluppata da un unico autore.
 
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