Rubrica Come campano gli amanti di JRPG? [Vita privata inside]

  • Autore discussione Autore discussione Konata
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mah... sempre concepito la scuola come una serie di interrogazioni da dare tanto per levarsele dai ********, se si passa senza studiare si vince 


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film e vg sono la ricetta magica per imparare l'inglese //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/rana.png dei compagni di chat che si ostinano a voler parlare in inglese aiutano pure //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png
poi arriva ja che rovinerebbe anche uno scolaretto di oxford:sadfrog:

 
poi arriva ja che rovinerebbe anche uno scolaretto di oxford:sadfrog:
ja parla italianglish, non lo avevo contato dal principio //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png

 
//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/nitro2.png
greca.

e non ho mai studiato english grammar in vita mia give me a break, alle elementari qualcosina alle medie lol e alle superiori il prof si concentrava sulla pronuncia quindi so benissimo alla veneranda età di vent'anni che pronunciare "sword": SUORD è pietoso quanto l'ed di xenogears però non so quasi tutto il resto e vado a intuito

 
Che la scuola fornisca le basi ok, ma a parte quello che altro offre? Un ca**o. Se c'è la curiosità, è insita sin da bambini (e no, la curiosità di un bambino che rompe un giocattolo per vedere com'è fatto dentro non è differente dalla mia che apro una ROM in un Hex Editor per vedere com'è costruita, o che partendo da un dubbio come "Ho già visto quell'attore li in qualche altro film" vado si Wikipedia e dopo 30 minuti mi ritrovo a leggere come gli psicofarmaci inibiscono alcune funzioni celebrali). Name, un bambino di 3 anni che rompe un giocattolo per vedere dentro com'è fatto è normale, un bambino che apre una ROM...no!!! Che paragone del menga son questo?!? Come anche l'esempio successivo...LOL!!!

Il discorso di Ish sul metodo Montessori ha senso, una persona curiosa si interessa a tutto (che poi dedichi maggior tempo ad un argomento rispetto ad un altro è normale, è una scelta guidata dai gusti personali) a prescindere dall'età.

Concordo!

Deidara, tu hai detto che hai iniziato a leggere di filosofia, ecc... DOPO la scuola. Non è il mio caso. Io già durante l'estate tra la 3° media e la 1° superiore leggevo di filosofia, per fare un esempio. Non leggevo ancora Nietzsche, ma qualche testo degli antichi filosofi greci si. La fisica, per dirne un'altra, l'ho "imparata" giocando coi Geomag (o meglio, ho assistito ai fenomeni che certe costruzioni subivano e poi con l'enciclopedia guardavo perché succedeva). E di certo non mi son messo a 20 anni a giocare con i Geomag. E così via. Questo perché a me la scuola non è mai pesata. Probabilmente anche perché rispetto agli altri bambini prima, ragazzi poi della mia età l'avevo presa con il piede giusto, ossia "meglio faccio, prima me la levo dai coglioni", ma non con accezione negativa, ma positiva perché "Prima finisco di studiare e fare i compiti, prima posso tornare a leggere quel testo di Eraclito o a finre quella costruzione col Geomag per vedere se regge o meno".

Beh...hai detto la stessa cosa sua, lo sai vero? Perché il suo "DOPO la scuola", significava DOPO che la scuola è subentrata nella sua vita...non a 18/19 anni con le superiori alle spalle!!!//content.invisioncic.com/a283374/emoticons/facepalm2.png
In grassetto ed aggiungo...che quoto il pensiero di Ishramit sul latino, senza contare che il latino serve per imparare a "ragionare", non certo per leggere l'intuile inscrizione sulla pietra lavica di una Pompei random! //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/250978_ahsisi.gif

 
Non intendevo che io a tre anni aprivo le ROM, ma solo che la curiosità dietro ad entrambe le azioni è la stessa: "Capire come funziona".

Sul "dopo" di Deidara è stato un mio fraintendimento in tal caso. Anche se credo che comunque qualcosina cambi, a meno che pure Deidara a 13 anni non leggesse Eraclito e ragionasse sul "Panta Rei", o sulla filosofia dell'Essere di Parmenide.

 
ma se deidara non ha ancora capito chi sono le femmine e chi sono i maschi //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/facepalm2.png

 
Non intendevo che io a tre anni aprivo le ROM, ma solo che la curiosità dietro ad entrambe le azioni è la stessa: "Capire come funziona".E' la stessa fino ad un certo punto...quello stesso bambino a 13 anni potrebbe non essere più così curioso (per dirti, che la curiosità di un bambino è più "istintiva" rispetto a quella di un 13enne che è mossa più dall'interesse personale e dal tipo di educazione ricevuta)!

Sul "dopo" di Deidara è stato un mio fraintendimento in tal caso. Anche se credo che comunque qualcosina cambi, a meno che pure Deidara a 13 anni non leggesse Eraclito e ragionasse sul "Panta Rei", o sulla filosofia dell'Essere di Parmenide.

Sì, ma te sei un caso a parte (o avevi in casa molto materiale del genere, 2 sono le alternative //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)!
This!

 
Si, avevo moooooolti libri di filosofia a casa. Il bello è che mia mamma cercava anche di farmi leggere roba più "normale" (almeno per un ragazzino di 13 anni), ma nisba, salvo qualche libro di narrativa che nascondeva dentro di se dei trip mentali dal profondo significato metaforico Tipo questo, che di persé sembra una normale favola scritta sotto acidi, ma ad un occhio attento, ogni capitolo ha un suo significato intrinseco molto interessante.
Beh, allora la questione è risolta, non sei tu ad essere strano, la tua curiosità è nata dall'evidente abbondanza di materiale di quel tipo in casa+educazione genitoriale+scuola subentrata nella tua vita! Deidara non ha poi così torto, in fondo! ^_^

 
A me l'inglese si è fatto alla perfezione fino al secondo liceo (e includo le medie, dove avevo una prof che trasmetteva davvero passione, oltre che spiegare benissimo). Poi da li, cambio prof, stop brusco alla grammatica, chi si è visto si è visto, letteratura imparando le traduzioni a pappagallo e noia che trasudava dal prof (che in quinta essendo il suo ultimo anno, ha pensato bene di presentarsi una volta si e dieci no. Per lo meno all'esame aiutava //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)

Ho iniziato a imparare l'inglese a forza, mettevo film in inglese con i sottotitoli italiani (e alternandoli con gli inglesi) da sotto. Anche Persona 3 e 4 mi hanno dato una buona mano, didatticamente sono perfetti (eccetto per le cutscenes animate dove non puoi interrompere e non ci sono i subs)

 
l'inglese a scuola difficilmente viene fatto bene, ci si concentra troppo sulla grammatica
Invece per me il problema è l'opposto, troppa letteratura inutile in 5°( per dire ok coleridge e byron, ma gray e wordsworth che utilità hanno?) e poco studio dell'inglese parlato

 
mai fatta letteratura inglese //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif intendevo che per imparare una lingua non serve la grammatica, dopotutto i bambini imparano a parlare senza dover studiare nulla, certo aiuta ma da sola può fare gran poco. Si impara semplicemente sentendola parlare (ripeto avere delle basi aiuta, a volte anche molto), non è esattamente la stessa cosa per i bambini visto che a quell'età si è come delle spugne di informazione ma fondamentalmente funziona alla stessa maniera :kep88:

 
mai fatta letteratura inglese //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif intendevo che per imparare una lingua non serve la grammatica, dopotutto i bambini imparano a parlare senza dover studiare nulla, certo aiuta ma da sola può fare gran poco. Si impara semplicemente sentendola parlare (ripeto avere delle basi aiuta, a volte anche molto), non è esattamente la stessa cosa per i bambini visto che a quell'età si è come delle spugne di informazione ma fondamentalmente funziona alla stessa maniera :kep88:
La penso allo stesso modo, infatti io darei giusto le basi di grammatica con in più molto ascolto della lingua parlata(con anche visione in lingua originale), e poca letteratura, giusto qualche accenno e autore imprescindibile

 
Dipende tutto dal contesto, dall'ambiente educativo (poi è ovvio che per leggere devo saper leggere, su questo non ci piove): ci sono "scuole" che riescono nell'impresa di interessare un ragazzo a diversi campi del sapere, non concedendo però ad altri lo stesso beneficio; scuole che riescono con altre categorie ancora; scuole che riescono quasi sempre e scuole che non riescono mai. Se, ad esempio, secondo i metodi autoeducativi è l'alunno a scegliere da solo il suo percorso di studio (il metodo montessori è basato principalmente su questo tipo di educazione), è difficile che questo non si interessi a nulla, come è difficile che si annoierà a studiare. Gli effetti collaterali sono che un alunno del genere tenderà a diventare chi vuole ed a sapere quello che vuole, magari chiudendosi del tutto ad altri campi della conoscenza. Personalmente non lo trovo negativo, il fatto è che nel mondo di oggi trascurare qualcosa può essere un grave errore...
Questo è il grosso problema degli Americani. Ad esempio.

Ho avuto la fortuna di parlare con una persona (ingegnere) che ha lavorato nell'esercito e che è entrato molto in contatto con gli americani sul luogo di lavoro. Dice che nel loro campo sono ultra-preparati e danno la m*rda a praticamente tutti, ma appena capita che gli si chieda qualcosa che esula dalle loro competenze, vanno nel panico.

Ora, magari è solo un problema dei militari ( //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif potrebbe essere //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ) ma per come è strutturato il mondo dell'insegnamento negli USA non mi stupirei di scoprire che è così anche su più ampia scala! :unsisi:

 
La penso allo stesso modo, infatti io darei giusto le basi di grammatica con in più molto ascolto della lingua parlata(con anche visione in lingua originale), e poca letteratura, giusto qualche accenno e autore imprescindibile
In 3 anni cosi non ho imparato una sega di niente, molto meglio solo grammatica.

 
A me l'inglese si è fatto alla perfezione fino al secondo liceo (e includo le medie, dove avevo una prof che trasmetteva davvero passione, oltre che spiegare benissimo). Poi da li, cambio prof, stop brusco alla grammatica, chi si è visto si è visto, letteratura imparando le traduzioni a pappagallo e noia che trasudava dal prof (che in quinta essendo il suo ultimo anno, ha pensato bene di presentarsi una volta si e dieci no. Per lo meno all'esame aiutava //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif)Ho iniziato a imparare l'inglese a forza, mettevo film in inglese con i sottotitoli italiani (e alternandoli con gli inglesi) da sotto. Anche Persona 3 e 4 mi hanno dato una buona mano, didatticamente sono perfetti (eccetto per le cutscenes animate dove non puoi interrompere e non ci sono i subs)
Perfetto, non giocherò mai Persona 3 e 4: se si parla di leggere in inglese non ho grandi problemi, ma sono una frana nell'inglese parlato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png

 
Perfetto, non giocherò mai Persona 3 e 4: se si parla di leggere in inglese non ho grandi problemi, ma sono una frana nell'inglese parlato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png
Puoi però sempre riguardarti i filmati dopo con calma su youtube. Inoltre suppergiù si riesce sempre a seguire l'andazzo, anche perdendosi qualche parola. Comunque non ne ricordo tantissimi

 
Perfetto, non giocherò mai Persona 3 e 4: se si parla di leggere in inglese non ho grandi problemi, ma sono una frana nell'inglese parlato //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/sad.png
Sono cortissime e si contano sulle punte delle dita, puoi benissimo rivederle sul tubo. No problem!

 
Questo è il grosso problema degli Americani. Ad esempio.
Ho avuto la fortuna di parlare con una persona (ingegnere) che ha lavorato nell'esercito e che è entrato molto in contatto con gli americani sul luogo di lavoro. Dice che nel loro campo sono ultra-preparati e danno la m*rda a praticamente tutti, ma appena capita che gli si chieda qualcosa che esula dalle loro competenze, vanno nel panico.

Ora, magari è solo un problema dei militari ( //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif potrebbe essere //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif ) ma per come è strutturato il mondo dell'insegnamento negli USA non mi stupirei di scoprire che è così anche su più ampia scala! :unsisi:
Però il metodo statunitense non è autoeducativo, è semplicemente estremamente individualista, che è ben diverso //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif

Ad ogni modo, citando Lorenz (con me non capita mai //content.invisioncic.com/a283374/emoticons/emoticons_dent1005.gif), l'uomo contemporaneo, nella corsa alla specializzazione non fa che impegnarsi per sapere sempre di più... su sempre di meno.

 
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