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Preso il secondo della Sclavi collection, Golconda ! e devo dire che il primo editoriale di Nucci mi è piaciuto molto, l'ho trovato divertente e ben scritto
Sulla storia che dire, probabilmente una delle più splatter in assoluto di tutto Dylan Dog
Sfogliandolo ho notato una cosa che quando l'ho letta quasi un decennio fa non avevo notato, ovvero il fatto che all'interno della storia ci sia un omaggio a questo personaggio:
Mortimer da Blake & Mortimer, una delle serie franco-belghe d'avventure più famose della storia del fumetto
Possibile che nello splatter osavano di più prima che adesso? Cavolo è bellissimo, divertente e inquietante allo stesso tempo.
L'arrivo degli uomini in nero in città che fanno una strage stile saga dei cyborg di dragon ball è spettacolare XD. Oppure l'occhio gigante che se va in giro in bicicletta.
I disegni funzionano benissimo ancora oggi. Non so se in bianco e nero rendevano ancora meglio, però sono veramente ben fatti. E' la prima volta che leggo questa storia e per me è già un piccolo cult. Piano piano sto capendo il motivo del successo di questo brand storico.
Il bello è che all'epoca la censura nei fumetti esisteva ancora per quanto ormai quasi al tramonto, o meglio se ne discuteva dei fumetti violenti anche in Parlamento o sui Giornale se non sbaglio, infatti Sclavi scrisse appunto "Caccia alle Streghe" che era una storia dal forte messaggio metafumetistica su questo argomento, alcune storie non videro mai la luce proprio perché con temi troppo forti, ovvero le "Ergastolante" di Chiaverotti, storie appunto con argomenti o situazioni ritenute troppe estremi (come anche stupri) e quindi archiviate per probabilmente mai vedere la luce, cosa che che non è cambiata fino alla gestione attuale di Recchioni che le ha ripescate e riuscite a pubblicare un paio, ed è proprio con Recchioni che lo splatter è tornato un minimo rispetto alle precedenti gestioni, sopratutto quella precedente di Gualdoni che era un censore mica da ridere (almeno da quello che si dice per alcune prove) omettendo gran parte delle scene ritenute troppe estreme
Bisogna anche dire però che è Tiziano ad essere uno a cui piace questo tipo di horror, molte autori non lo usano attualmente perché semplicemente non nel loro stile ovviamente (per quanto adesso che con Recchioni hanno il via libero ad usarlo lo usino sicuramente di più rispetto agli scorsi anni) tipo la Barbato per esempio, quindi nei primi 100 e qualcosa numeri si usava molto lo splatter perché lo usava molto Sclavi, e gli autori in quel periodo cercavano sempre di ricalcare lo stile del creatore della serie, sopratutto Chiaverotti (che sia chiaro aveva anche uno stile personale e riconoscibilissimo) che è stato praticamente il secondo autore principale della testata in quel periodo, autore che con splatter anche lui non ci andava leggero :stema:
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I disegni funzionano benissimo ancora oggi. Non so se in bianco e nero rendevano ancora meglio, però sono veramente ben fatti. E' la prima volta che leggo questa storia e per me è già un piccolo cult. Piano piano sto capendo il motivo del successo di questo brand storico.
Se appunto non hai letto poco dei primi 100 numeri e poco più, ma sopratutto poco dello Sclavi di quel periodo questa collana è più che imprescindibile ma proprio essenziale, visto che se vanno a pescare le storie giuste ti ritrovi con capolavori del fumetto italiano della Madonna, ma anche quando scelgono la storia meno giusta (tipo Gli Uccisori che la sarà la quinta uscita scelta per puro "capriccio" di Recchioni) ti ritrovi con una storia che definirla ottima o comunque oro è poco
Tra l'altro sarebbe davvero capolavorico se mettessero anche qualcosa dai primi speciali, almanacchi o Giganti visto che anche li ci sono tra il meglio della serie, ma capisco possa essere più complicato per la diversa foliazione di pagine :sad:
La vita scorre placida a Inverary, lenta e limacciosa come acqua di palude. Mabel Carpenter vive un'angoscia silenziosa mentre i giorni si inseguono pigri... Non è una personale ossessione la sua, perché c'è qualcosa di strano nelle nebbie del paese. Tutto si ripete senza sosta, i giorni scorrono tutti uguali, nessuno nasce e nessuno muore nell’eterna quiete della zona del crepuscolo.
Inverary è l'incarnazione di un incubo che a tutti può capitare di sognare, e che in questo sperduto villaggio inglese è diventato realtà. Una delle invenzioni più fortunate di Tiziano Sclavi. Tre storie in puro stile Dylan Dog, raccolte per la prima volta in un volume interamente a colori!
Premetto che da un mese che ho iniziato a leggere l'opera più emblematica di Sergio Bonelli editore, letto le prime due ristampe della collana di ristampe dei numeri più significativi di Dylan (per poi fare una piccola analisi anche su Attraverso lo specchio e Golconda!), vorrei scrivere un pensiero ,che mi tocca molta in quanto essendo un aspirante fumettista, sul n°369 ''Graphic Horror Novel''.
Qui c'è proprio introspezione collettiva su un demone che affligge pesanti pene su noi fumettisti, ovvero? Lo spazio bianco.
Qui non è Dylan ad essere protagonista ma questa paura e Darren, il fumettista senza speranze, tant'è che prega per avere una storia da vendere,
invoca un demone ad-hoc che risolvi questo problema. Ok che qui diventa tutta narrativa, uccidere varie persone solamente per trarre delle storie horror, il cinismo ironico di Groucho e delle sue minghiate a raffica, Dylan che si scioglie alla vista di Rania, seppur banale, mi piace come hanno adottato questa simbologia per rappresentare questo ''tabù''. Facendo riflettere anche su questa domanda nel trovare la differenza tra fumetto e Graphic Horror, il che rende ancora più difficile ideare contenuto e tutt'ora cercando la risposta. Ma ciò che amo di Dylan dog sono la composizione delle tavole e le espressioni. A inizio capitolo, vediamo quanto sia DAVVERO spaventato Darren. Con quel tratteggio stile italiano realistico, la prospettiva dall'alto del bagno alla prima pagina, le vignette tutte ben misurate per scandire ogni tipo di dialogo, ogni tipo di scena, ogni tipo di tempo, un lavoro senz'altro canonico che però, per quanto mi piaccia, proibisce l'ordine cronologico dell'autore. Fa piacere anche leggere i background dei capitoli e scoprire come sono stati creati e da quali influenze si sono lasciati per crearlo. Insomma, questo capitolo mi è piaciuto proprio per il tema, una paura che non smetterà mai di morire, l'incognita di non sapere cosa uscirà da quel foglio bianco.
Un po' come avere paura del buio, nevvero?
Poiché non c'è via di uscita e di ritorno dallo spazio bianco...
Letto il 370, uno dei numeri più prevedibili mai letti. Bello il fatto
della paura nei confronti del ragazzo straniero, che porta ad avere un terrore quasi inconscio
ma nella storia già dalla seconda pagina capisci come andrà a finire. Zero ansia, zero paura, finale scontato, numero veramente slavato. Anzi per certi versi mi ha fatto ridere perchè
tutti scappavano e il ragazzo non capiva che era proprio per colpa sua
Concordo, una storia di maniera per un argomento a forte rischio retorica. Comprensibile la scelta di non azzardare un tono serio e potenzialmente ambiguo, così come la volontà di manifestare un messaggio semplice e ovviamente condivisibile nella sua banalità. Ma buttandola sull'eccesso irriverente che non si assume alcun rischio - i buoni irresponsabilmente coscienziosi da una parte e gli idioti stupidamente allarmisti dall'altra - si spoglia il discorso da qualsiasi connotazione di interesse universale; alla fine sembra solo una barzelletta raccontata benino, con tanto di motociclisti invasati e militari ottusamente belligeranti. Scorrevole quanto una pioggerellina estiva, del resto non credo sia un caso se l'uscita di questa storia è stata programmata proprio in un periodo dell'anno che storicamente guarda al lettore occasionale.
Uscito il terzo numero della Sclavi Collection: Johnny Freak (disegnato dal grande Venturi e non lo sapevo). Il prossimo numero sarà ''Memorie Dall'invisibile''
Già letto, ho ancora gli occhi lucidi, non ce la faccio.
Ma davvero è una storia realmente accaduta? Mi ha lasciato molta tristezza, c'è tanta cattiveria ma anche tanto cuore in questa storia. Memorabile la parte finale, in cui Dylan
ripensa a tutti i momenti passati con Johnny, i suoi dipinti, quando è entrato nel suo letto, quando ha imparato a scrivere e parlare con Dora.
Lo stesso Dylan non è una comparsa come molte storie di oggi, sembra quasi un altro personaggio, molto più reale e istintivo. Il finale poi ha un che di poetico.
Nonostante tutto, Johnny sceglie di dare il cuore al fratello cattivo, perchè in fondo a lui ''non importa'', come dice sempre. Oppure perchè vuole far battere il suo cuore, anche in un'altra persona, per dargli la possibilità di cambiare.
Grazie anche ad Andrea Venturi per i disegni, davvero splendidi e curati. Se avete un cuore, prendetelo. Se non lo avete, forse lo riaccenderà.
Già letto, ho ancora gli occhi lucidi, non ce la faccio.
Ma davvero è una storia realmente accaduta? Mi ha lasciato molta tristezza, c'è tanta cattiveria ma anche tanto cuore in questa storia. Memorabile la parte finale, in cui Dylan
ripensa a tutti i momenti passati con Johnny, i suoi dipinti, quando è entrato nel suo letto, quando ha imparato a scrivere e parlare con Dora.
Lo stesso Dylan non è una comparsa come molte storie di oggi, sembra quasi un altro personaggio, molto più reale e istintivo. Il finale poi ha un che di poetico.
Nonostante tutto, Johnny sceglie di dare il cuore al fratello cattivo, perchè in fondo a lui ''non importa'', come dice sempre. Oppure perchè vuole far battere il suo cuore, anche in un'altra persona, per dargli la possibilità di cambiare.
Grazie anche ad Andrea Venturi per i disegni, davvero splendidi e curati. Se avete un cuore, prendetelo. Se non lo avete, forse lo riaccenderà.
Nessun fatto realmente accaduto, semplicemente Marcheselli si è ispirato a un fatto di cronaca relativo al traffico d'organi sudamericano (impiegando persone e ragazzini contro la loro, ehr.. volontà); materia da cui sono stati tratti vari romanzi e film come
. Comunque io ho sempre ritenuto Johnny Freak l'inizio del declino dylandoghiano che da lì in poi si sarebbe progressivamente trasformato in una sorta di assistente sociale alle prese con casi umani/esistenziali ben lontani dall'horror allegorico immaginato da Sclavi. Marcheselli ha saputo cogliere gli umori del pubblico ed è andato in quella direzione, esattamente come aveva fatto qualche tempo prima con Il lungo addio (storia che ha dichiaratamente aperto la serie alle lettrici, con quella nota malinconico-romantica che in seguito avrebbe fatto solo danni). In quella storia vedo tanta furbizia mascherata da cuore e a me non sono mai piaciuti i melodrammi con la lacrima comandata a bacchetta.
Nessun fatto realmente accaduto, semplicemente Marcheselli si è ispirato a un fatto di cronaca relativo al traffico d'organi sudamericano (impiegando persone e ragazzini contro la loro, ehr.. volontà); materia da cui sono stati tratti vari romanzi e film come
Ah allora la nota verso la fine del volume si riferiva a quello, no la storia di Freak in particolare. Io comunque sono nuovo del mondo di Dylan, ho iniziato quest'anno e piano piano sto recuperando le vecchie storie, quindi per me è tutto nuovo. Golconda è già più splatter e horror come storia, JF è una storia realistica invece. Però mi è piaciuto lo stesso.
Ah allora la nota verso la fine del volume si riferiva a quello, no la storia di Freak in particolare. Io comunque sono nuovo del mondo di Dylan, ho iniziato quest'anno e piano piano sto recuperando le vecchie storie, quindi per me è tutto nuovo. Golconda è già più splatter e horror come storia, JF è una storia realistica invece. Però mi è piaciuto lo stesso.
In tal caso non perdere la prossima uscita di quella collana; ho da poco riletto Memorie dall'invisibile e ha mantenuto inalterata la sua incredibile potenza narrativa, non a caso la sceneggiatura di Sclavi viene ancora oggi studiata nelle scuole di fumetto.
In tal caso non perdere la prossima uscita di quella collana; ho da poco riletto Memorie dall'invisibile e ha mantenuto inalterata la sua incredibile potenza narrativa, non a caso la sceneggiatura di Sclavi viene ancora oggi studiata nelle scuole di fumetto.
Fin quando esce la recupererò tutta, per quello che costa e le storie che offre è una manna per chi si è perso gli inizi di Dylan. Gli editoriali poi sono belli e contestualizzano un pò prima di farti partire per il viaggio. La cernita delle storie pure mi sembra ottima, prendono sempre quei titoli un pò cult che meritano di essere letti almeno una volta. Veramente ben costruita questa collana.
Quali storie scritte da Sclavi fra i primi ottanta numeri non meritano di essere lette almeno una volta? Finora a me sono sembrate scelte scontate e banali ma mi aspetterei che prima o poi vadano ad attingere anche fra i veri capisaldi ingiustamente dimenticati come Caccia alle streghe, Alfa e Omega, Dopo mezzanotte, Ti ho visto morire, Dal profondo o Terrore dall'infinito.
Quali storie scritte da Sclavi fra i primi ottanta numeri non meritano di essere lette almeno una volta? Finora a me sono sembrate scelte scontate e banali ma mi aspetterei che prima o poi vadano ad attingere anche fra i veri capisaldi ingiustamente dimenticati come Caccia alle streghe, Alfa e Omega, Dopo mezzanotte, Ti ho visto morire, Dal profondo o Terrore dall'infinito.